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ASPETTI SANITARI CONNESSI ALLA FAUNA SELVATICA in Emilia Romagna e a Modena in particolare Giorgio Nannetti direttore Claudio Casini Mauro Ferri
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ASPETTI SANITARI CONNESSI ALLA FAUNA SELVATICA in Emilia Romagna e a Modena in particolare Giorgio Nannetti direttore Claudio Casini Mauro Ferri resp. distretto di Pavullo n/F referente sanità selvatici 1
COSA FA IL SERVIZIO VETERINARIO DELL’AUSL http://www.ausl.mo.it/dsp/dsp-vet/default.htm 2
L’attività dell’ Area Dipartimentale Di Sanità Pubblica Veterinaria è volta a perseguire: · la tutela della salute umana attraverso la vigilanza permanente sugli animali e sugli alimenti di origine animale dal momento della loro produzione fino al consumo e la prevenzione delle malattie infettive a carattere zoonosico; · la tutela del patrimonio zootecnico dalle malattie infettive e prevenzione dei danni diretti o indiretti da queste provocati; · il benessere degli animali; · l’educazione sanitaria. 3
Sanità animale salute umana La tutela della salute pubblica avviene anche attraverso la conoscenza e il controllo delle malattie degli animali MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA • delle emergenze sanitarie a scala nazionale • degli agenti patogeni negli animali serbatoi di malattia e analisi dei primi focolai epidemici INTEGRAZIONE TRA sorveglianza sanitariaumana, veterinaria e degli animali selvatici 4
uomo, animali domestici e selvatici condividono gli stessi ecosistemi 6
uomo, animali domestici e selvatici condividono malattie infettive e parassitarie 7
CACCIATORI & SANITA’ PUBBLICA PROMISCUITA’ TRA UMANI PET SELVATICI UN CACCIATORE FREQUENTA HABITAT SILVESTRI, COL CANE, MANIPOLA IL CARNIERE, TRASPORTA CANI E CARNIERI ANCHE DA HABITAT LONTANI 8
un cacciatore ed il suo cane hanno maggiori possibilità di entrare in contatto con una zoonosi ad ecologia silvestre 9
ZOONOSI SILVESTRI HANNO COME SERBATOIO UN ANIMALE AD ECOLOGIA SILVESTRE RABBIA TBE MALATTIA DI LYME LEPTOSPIROSI TULAREMIA ECHINOCOCCOSI MULTILOCULARE TRICHINELLOSI 10
Fauna Selvatica e sanità pubblica • Sentinella/serbatoio di patogeni emergenti • Malattie che possono trasmettersi all’uomo (zoonosi) •Malattie che possonointerferire su piani di profilassi/eradicazione applicati alle specie domestiche e/o che impongano il blocco degli animali e delle derrate alimentari delle specie recettive •Malattie che possono modificarenegativamente la dinamica delle popolazioni selvatiche •Malattie derivanti dal consumo di carni di animali soggetti a prelievo venatorio 11
GESTIONE FAUNISTICA & SANITA’ PUBBLICA’FINO AL 2006 INTERVENTI DI VIGILANZA IN RISPOSTA A • GARE CINOFILE • ALLEVAMENTI SELVAGGINA • MOVIMENTAZIONI INTERNAZ. CANI • CATTURE, RIPOPOLAMENTI • …….. 12
GESTIONE FAUNISTICA & SANITA’ PUBBLICA DAL 2006 La Regione Emilia Romagna istituisce un primo piano organico (2006-2007) Gruppo di lavoro costituito da: RER, ADSPV,CEREV, IZSLER EVOLUZIONE DEL PIANO • Aumento della concentrazione di ungulati sul territorio • Aumento progressivo dell’attenzione sulla fauna selvatica: Cacciatori Ambientalisti Agricoltori Mondo Politico 13
GESTIONE FAUNISTICA & SANITA’ PUBBLICA DAL 2006 Obiettivi del piano • ottenere informazioni sullo stato sanitario delle popolazioni selvatiche • effettuare una valutazione del rischio per le popolazioni domestiche di animali da reddito e per l’uomo. Coordinamento Regione Emilia Romagna • Attuazione da parte dei Servizi Veterinari AUSL in accordo con Uffici Faunistici provinciali e Polizia provinciale • Supporto tecnico dell’ IZSLER • Attività diagnostica e supporto epidemiologico (CEREV) • Consulenza di ISPRA e Fac. Vet. UNIBO 14
Monitoraggio stato sanitario dei selvatici Enti e figure coinvolti CRAS Ufficio politiche faunistiche Polizia Provinciale Parchi Servizi Veterinari territoriali Istituti Zooprofilattici ATC Università 15
GESTIONE FAUNISTICA & SANITA’ PUBBLICA DAL 2006 INTERVENTI PER OBIETTIVI PIANIFICATI • ZOONOSI RIEMERGENTI & EMERGENTI • TUTELA FILIERA AGROALIMENTARE REGIONALE • MONITORAGGIO SANITARIO SPECIE SELVATICHE • CONSUMO CARNE DI SELVAGGINA • INFORMAZIONE & FORMAZIONE 16
OBIETTIVI DI TUTELA DIRITTI DEL CONSUMATORE STATO SANITARIO PER EXPORT 2 - TUTELA FILIERA AGROALIMENTARE REGIONALE • TRICHINELLOSI • VIRUS PESTOSI • MALATTIA DI AUJESZKY • TUBERCOLOSI • BRUCELLOSI 18
3 - MONITORAGGIO SANITARIO SPECIE SELVATICHE GRAZIE ALLA STRETTA COLLABORAZIONE CON PROVINCE CRAS ATC PARCHI migliaia di campioni 2006-2010 • TRICHINELLOSI cinghiali, volpi, corvidi, predatori • VIRUS PESTOSI cinghiali • MALATTIA DI AUJESKI cinghiali • CWD cervo • BORELLIOSI DI LYME capriolo • BRUCELLOSI capriolo • PARATUBERCOLOSI capriolo • RABBIA volpi • WEST NILE DISEASE corvidi e uccelli migratori • INFLUENZA AVIARE corvidi e uccelli migratori • TULAREMIA lepri • ALTRI AGENTI ZOONOSICI zecche 19 CONSUNTIVI REGIONALI REINVIATI ANNUALMENTE !
3.1 - MONITORAGGIO SANITARIO SPECIE SELVATICHE IN EMILIA-ROMAGNA 20 CONSUNTIVI REGIONALI REINVIATI ANNUALMENTE !
3.1 - MONITORAGGIO SANITARIO IN EMILIA-ROMAGNA ZECCHE 21 CONSUNTIVI REGIONALI REINVIATI ANNUALMENTE !
4 - CONSUMO CARNE DI SELVAGGINA OBIETTIVI • commercializzazione a norma • autoconsumo consapevole • cessione diretta sicura per l’acquirente STRUMENTI • DETERMINA RER n. 015856 del 29/11/2007 • PROV.MO – SerVet : due corsi per persone formate 2006, 2009 • FORMAZIONE <RISTORATORI e CESSIONE DIRETTA>,2010 • MATERIALE DIDATTICO formativo per cacciatori, 12 file e ospuscoli scaricabili gratuitamente da 22 http://www.vet.unibo.it/Medicina+Veterinaria/Eventi/2009/06/ev_ispezione_carni_selvaggina.htm
4 - CONSUMO CARNE DI SELVAGGINA Destinazione dei selvatici abbattuti nell’esercizio della attività venatoria AUTOCONSUMO da parte del cacciatore CESSIONE DIRETTA: • al consumatore finale • a laboratori annessi agli esercizi al dettaglio o di somministrazione a livello locale, con obbligo di documentarne la provenienza e negatività per trichinosi COMMERCIALIZZAZIONE, previo inoltro ad un “centro di lavorazione selvaggina” riconosciuto (Reg. 853/04 CE) 23
4 - CONSUMO CARNE DI SELVAGGINA Destinazione dei selvatici abbattuti nell’ambito dei piani di limitazione e controllo (art. 19 L. 157/1992) COMMERCIALIZZAZIONE, previo inoltro ad un “centro di lavorazione della selvaggina” riconosciuto ai sensi del Reg. CE 853/2004, per essere sottoposti ad ispezione sanitaria con le modalità previste dal Reg. CE 854/2004 e conseguente bollatura sanitaria. Tale destinazione è l’unica possibile per i selvatici abbattuti da Province e Enti di gestione dei Parchi nel quadro del controllo e della limitazione delle popolazioni • accordi Ref. n. 2470 e n. 2477 del 9 febbraio 2006 della Conferenza permanente Stato Regioni e ProvvAutonome • Determinazione n. 015856 del 29/11/2007 del Responsabile del Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti della RER 24
5 - INFORMAZIONE & FORMAZIONE • CORSI PER CACCIATORI, per <persone formate> • SERATE INFORMATIVE allevatori, cacciatori, escursionisti … • CORSI AGGIORNAMENTO PER VETERINARI gennaio 2010 • CORSI PER ESERCENTI, marzo 2010 • COLLABORAZIONE con Università, ASL, IZS • CONVEGNO NAZIONALE 18-19 giugno 2010, Modena 25
UNA RACCOMANDAZIONE PER ATC AFV ATV e gruppi di cacciatori REALIZZARE CENTRI DI RACCOLTA DELLA SELVAGGINA ABBATTUTA per • raffreddamento sollecito del capo abbattuto • permettere la frollatura • favorire un autoconsumo consapevole • favorire una cessione diretta responsabile • favorire la commercializzazione • Identificare la selvaggina col territorio • far crescere culturalmente i cacciatori 26
UNA COLLABORAZIONE COL MONDO VENATORIO • Raccolta dati epidemiologici • Igiene delle carni di selvaggina e tutela salute pubblica • Possibile valorizzazione per il territorio 27