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ART. 119 TFUE Università di Pavia AI FINI ENUNCIATI ALL’ART. 3 TUE, L’AZIONE DEGLI STATI MEMBRI E DELL’UNIONE COMPRENDE … L’ADOZIONE DI UNA POLITICA ECONOMICA FONDATA SULLO STRETTO COORDINAMENTO DELLE POLITICHE ECONOMICHE DEGLI STATI MEMBRI … CONFORMEMENTE AL PRINCIPIO DI UN’ECONOMIA DI MERCATO APERTA E IN LIBERA CONCORRENZA. PARALLELAMENTE … QUESTA AZIONE COMPRENDE UNA MONETA UNICA, L’EURO, NONCHÉ LA DEFINIZIONE E LA CONDUZIONE DI UINA POLITICA MONETARIA E DI UNA POLITICA DEL CAMBIO UNICHE, CHE ABBIANO L’OBIETTIVO PRINCIPALE DI MANTENERE LA STABILITÀ DEI PREZZI… QUESTE AZIONI DEGLI STATI MEMBRI E DELL’UNIONE IMPLICANO IL RISPETTO DEI SEGUENTI PRINCIPI DIRETTIVI: PREZZI STABILI, FINANZE PUBBLICHE E CONDIZIONI MONETARIE SANE NONCHÉ BILANCIA DEI PAGAMENTI SOSTENIBILE.
EVOLUZIONE STORICA Università di Pavia - VERTICE DELL’AJA (1969) - RAPPORTO WERNER (1970) - SISTEMA MONETARIO EUROPEO (1979): FISSAZIONE DI TASSI DI CAMBIO STABILI RISPETTO A UN’UNITÀ DI CAMBIO PREDEFINITA (ECU) - RAPPORTO DELORS (1989) - CONSIGLIO EUROPEO DI MADRID (1989) - TRATTATO DI MAASTRICHT (1992)
CARATTERISTICHE GENERALI DELL’UEM Università di Pavia NON È INSERITA IN UN PILASTRO SEPARATO ED È DUNQUE SOGGETTA AL METODO COMUNITARIO. TUTTAVIA, RUOLO RAFFORZATO DEL CONSIGLIO E DEL CONSIGLIO EUROPEO. FERMO IMPEGNO POLITICO DI REALIZZARE L’UNIONE ECONOMICA E MONETARIA: IRREVERSIBILITÀ DELL’INGRESSO NELLA TERZA FASE
LE TRE FASI DELL’UEM Università di Pavia I – LIBERALIZZAZIONE DEI MOVIMENTI DI CAPITALI II – COOPERAZIONE TRA BANCHE CENTRALI NAZIONALI E COORDINAMENTO DELLE POLITICHE MONETARIE IN SENO ALL’ISTITUTO MONETARIO EUROPEO III – INGRESSO CONDIZIONATO AL RISPETTO DI CRITERI ECONOMICI E GIURIDICI. BANCA CENTRALE EUROPEA E SISTEMA EUROPEO DI BANCHE CENTRALI. NEL 1998 IL CONSIGLIO ATTESTA CHE 11 STATI MEMBRI HANNO I REQUISITI PER ENTRARE NELLA TERZA FASE. NEL 2001 SI AGGIUNGE LA GRECIA. L’EURO INIZIA A CIRCOLARE IL 1.1. 2002. OGGI APPARTENGONO ALL’AREA EURO ANCHE SLOVENIA, MALTA, CIPRO, SLOVACCHIA ED ESTONIA
GLI STATI CON DEROGA Università di Pavia - REGNO UNITO: LA SUA POSIZIONE È REGOLATA DAL PROTOCOLLO N. 15 - DANIMARCA: DECISIONE DEI CAPI DI STATO E DI GOVERNO RIUNITI AD EDIMBURGO, 1992 - SVEZIA: MANIFESTA UNILATERALMENTE LA SUA VOLONTÀ DI NON PARTECIPARE SANCITA DA UN REFERENDUM NEL 2003. NON CONFORMITÀ AI CRITERI GIURIDICI. LA POSIZIONE DEGLI STATI CON DEROGA È INDICATA NELL’ART. 139 TFUE: 1) ELENCO DELLE DISPOSIZIONI CHE NON SI APPLICANO A TALI STATI 2) FUNZIONAMENTO A COMPOSIZIONE VARIABILE DEL CONSIGLIO
LA BCE: PRINCIPI GENERALI Università di Pavia TRATTATI + PROTOCOLLO SULLO STATUTO DI BCE E SEBC CON LISBONA LA BCE È INSERITA ALL’ART. 13 TUE TRA LE ISTITUZIONI DELL’UNIONE. LA VISIONE DELLA BCE COME ORGANIZZAZIONE INDIPENDENTE, NÉ ISTITUZIONE, NÉ ORGANO, NÉ AGENZIA. SMENTITA DALLA CORTE DI GIUSTIZIA NEL CASO OLAF (C-11/00): NONOSTANTE LE PARTICOLARITÀ DEL SUO STATUTO, LA BCE DEVE CONTRIBUIRE ALLA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI DELL’UNIONE ED È INSERITA NEL QUADRO DI QUESTA
GLI ORGANI DELLA BCE Università di Pavia - CONSIGLIO DIRETTIVO: GOVERNATORI DELLE BANCHE CENTRALI DEGLI STATI DELL’EUROZONA + MEMBRI DEL COMITATO ESECUTIVO. DEFINISCE LA POLITICA MONETARIA DELL’UNIONE. OGNI GOVERNATORE DISPONE DI UN VOTO, TRANNE CHE NELLE IPOTESI NELLE QUALI LA DECISIONE DEBBA ESSERE ADOTTATA A MAGGIOORANZA QUALIFICATA (PONDERAZIONE EFFETTUATA SULLA BASE DELLE QUOTE DI CAPITALE SOTTOSCRITTO). DECISIONE 2003/223. - COMITATO ESECUTIVO: PRESIDENTE + VICE PRESIDENTE + QUATTRO MEMBRI. NOMINATO DAL CONSIGLIO EUROPEO A MQ IN COMPOSIZIONE RISTRETTA, DIETRO CONSULTAZIONE DEL PE E DEL CONSIGLIO DIRETTIVO. GESTISCE GLI AFFARI CORRENTI.
BCE E SEBC Università di Pavia LA BCE E LE BANCE CENTRALI NAZIONALI HANNO PERSONALITÀ GIURICA. IL SEBC NO. SI VUOLE SOTTOLINEARE IL PERMANERE DELLE BANCHE CENTRALI NAZIONALI E IL LORO RUOLO MECCANISMO DI FUNZIONAMENTO DIFFERENTE DA QUELLO DELLA FEDERAL RESERVE O DELLA BUNDESBANK. POSSIBILITÀ PER UNA MAGGIORANZA IN SENO AL CONSIGLIO DIRETTIVO DI BLOCCARE DECISIONI ALLE QUALI SIANO FAVOREVOLI I MEMBRI DEL COMITATO ESECUTIVO.
GLI ATTI DELLA BCE E I TRATTATI INTERNAZIONALI Università di Pavia LA BCE PUÒ ADOTTARE REGOLAMENTI, DECISIONI, RACCOMANDAZIONI E PARERI. LE ALTRE ISTITUZIONI NON PARTECIPANO ALLA PROCEDURA DI ADOZIONE. ACCORDI INTERNAZIONALI: NON SI SEGUE LA PROCEDURA ORDINARIA. CONCLUSI DAL CONSIGLIO SU RACCOMANDAZIONE DELLA BCE O DELLA COMMISSIONE PREVIA CONSULTAZIONE DELLA BCE.