1 / 32

EURIPIDE

EURIPIDE. Medea Ippolito Alcesti Il Ciclope. Euripide. Nacque a Salamina nel 485/484 a.C . ( mentre la leggenda dice 480 a.C . mentre aveva luogo l'omonima battaglia ) ma fu registrato presso il demo di Flia Probabilmente ebbe un'educazione sofista e fu discepolo di Socrate

ince
Download Presentation

EURIPIDE

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. EURIPIDE Medea Ippolito Alcesti Il Ciclope

  2. Euripide • Nacque a Salaminanel 485/484 a.C. (mentre la leggenda dice 480 a.C. mentreavevaluogol'omonimabattaglia) ma furegistratopressoil demo di Flia • Probabilmenteebbeun'educazionesofista e fudiscepolo di Socrate • Non sidedicòalla vita politica ma aderìallalottapoliticaattraverso le sue tragedie • Compose 92 drammi ma riportòsolamente 5 vittorie (di qui la leggenda del ritirosolitario in unacaverna) • Nel 408 sirecò in Macedonia pressoil re Archelao dove morìtrail 407 e il 405 a.C. anno di rappresentazionedelleRane

  3. Le innovazioni Egli introduce nuoviproblemi: • La posizionesocialericopertadallostraniero • La figuradell'emarginato • La donna e la suacondizione, sia dal punto di vista della donna atenieseche da quellodellastraniera • La figuradell'intellettualechecontesta i valoridominanti • La parolaintesa come strumento di potere • Il ruolodeisofistiall'internodellacompaginesociale

  4. Lingua e stile Il linguaggio di Euripide è ispirato al quotidiano, chiaro e concreto, secondo lo schema geometricodellalinearetta. Il fruttodellariflessione del personaggio è riassunto in sentenze definitive, le γνῶμαι, di cui si sono fatte varie raccolte autonome. Anche se la funzione del coro è molto menoessenzialerispettoaglialtritragici, ilcoro di Euripide è ben curato e diviene un momento di evasionemalinconica (temaricorrente è ilvolarelontano). Euripidesi distingue daisuoipredecessori per le numeroseinnovazioniintrodottenellametrica e nellamusica; iltrimetrogiambicodellepartidialogate è molto piùricco di soluzioni (due brevi per unalunga) Non mancanoperòtrattiarcaici, come per esempio la ripresadeitetrametritrocaici per ildialogonell’Eracle, già in unonellatragediapiùantica. I canticoralisonofortementepolimetrici e presentanounariccamescolanza di ritmidiversi, chenellaliricaarcaica non eranomaimescolati.

  5. Euripide fondatore del teatro moderno • Rispetto alle figure monolitiche di Eschilo e Sofocle, Euripide appare slegato dalla tradizione ed immerso nella quotidianità. Aristofane criticò profondamente nelle "Rane" la modernità di Euripide il suo antitradizionalismo. Ma il poeta comico non comprese che la sua era una visione utopistica mentre Euripide era profondamente radicato nella realtà dell'Atene del V secolo a.C. comprendendone i limiti e i fallimenti. Oltre ad essere poco fedele alla tradizione, Euripide tratta con distacco il razionalismo e il relativismo delle filosofia a lui contemporanea. Non crede in molti degli ideali dei suoi contemporanei e si distacca dalla vita politica. La sua visione della storia contemporanea appare tanto lucida da non poter essere compresa dai suoi concittadini. Dal punto di vista ideologico Euripide si avvicina maggiormente ai pensatori e i poeti ellenistici ed a noi moderni. Un grande merito bisogna riconoscere al tragediografo: quello di aver inventato il dramma ed i personaggi moderni, arricchendo un teatro tradizionale, come quello greco, della psicologia e della multiformità della realtà.

  6. Le tragedie pervenuteci sono: • Alcesti 438 a.C. seconda • Medea 431 a.C. terza • Eraclidi 430 a.C. • Ippolito 428 a.C. prima • Andromaca 429-425 a.C. • Ecuba 425-424 • Supplici 423-422 • Eracle 416-414 • Troiane 415 a.C. • Ifigenia Taurica 414-413 a.C. • Elettra 413 a.C. • Elena 412 a.C. • Ione 411 a.C. • Fenicie 411-409 a.C. seconda • Oreste 408 a.C. • Ifigenia in Aulide 405 a.C. prima

  7. IPPOLITO PORTATORE DI CORONA - Ἱππóλυτος στεφανηφóρος Prologo (vv 1-120) • AfroditevuolepunireIppolitoperché non cede al suo amore edonora solo Artemide. Ha fattoinnamorare la moglie di Teseo, Fedra, del figlioIppolito, seguace di Artemide. Afroditeescogitailmodo per svelare a Teseoiltradimento di Fedra. Ippolitotornadallacaccia e rifiuta di levarepreghiera verso Afrodite, anche se consigliato da un suo servo. Parodo (vv 121-175) • Il corodescriveFedramalata, priva di voglia di vivere a causa del dolore e dell’angoscia. I episodio (vv 176-524) • La nutriceassisteFedramalata e non capisce la causa del suomalessere. Fedraammette di amareIppolito e asserisce di aver contrastatoquesto amore: infatti, è cadutamalata, poiché non vuoledisonorareilmarito e i figli. La nutrice le consiglia di svelareilproprio amore ad Ippolito e propone di essere lei stessailtramitedelladichiarazione. I stasimo (vv 525-564) • Il coroparladell'amoreparagonandolo ad un dioviolento.

  8. II episodio (vv 565-731) • La nutricesvelal'amore di Fedra ad Ippolito, che ne è contrariatoedimprecacontro le donne. La nutricechiedeperdono a Fedra per aver svelatoilsuosegreto ad Ippolito e Fedra, adirata, decide di uccidersi. II stasimo (vv 732-775) • Il corosidispera e affermachesarebbemegliofuggire in luoghilontani. III episodio (vv 776-1101) • Le ancellesoccorronoFedrachesi è impiccata. Teseotorna al palazzo e i serviglirivelanoche la moglie è morta. Teseotrovaunalettera, in cui Fedrascrive di aver avutounarelazione con Ippolito. GiungeIppolito e Teseo lo accusa. Ippolitonega di aver abusato di Fedra. Teseo lo vuolecacciare e ordinaaisuoiservi di condurlo in esilio. III stasimo (vv 1102-1150 • Il corosacheIppolito è innocente. IV episodio (vv 1151-1267) • Un messaggeroannuncia a TeseocheIppolito è in fin di vita, a causa di unamaledizione di Poseidone, padre di Teseo. IV stasimo (vv 1268-1281) • È un'ode ad Artemide. Esodo (vv 1282-1466) • Artemidesireca da Teseo per informarlodell'onestà di Ippolito e delle accuse menzognere di Fedra. GiungeIppolito in fin di vita e Artemideglirivela le macchinazioni di Afrodite. Ippolitomuore, perdonando al padre di averloesiliato e maledetto.

  9. Altre innovazioni di Seneca: • La scena è spostata ad Atene • Sono assenti le divinità Afrodite ed Artemide • Il Coro e la Nutrice sanno già dell'amore di Fedra per Ippolito • Fedra stessa rivela a Ippolito il suo amore • Fedra non si uccide subito, ma si suicida solo dopo aver svelato il suo segreto. • Ippolito muore subito. • The death of Hippolytus - Lawrence Alma-Tadema

  10. Altre tragedie L‘ ‘’Ippolitovelato’’ è unatragediaoggiperduta (ad eccezione di pochiframmenti) chevennemessa in scena in data ignota. Non ebbesuccesso per la scabrosità del tematrattato: probabilmente, Fedrastessa, non spinta da alcundio, rivela al figliastro i proprisentimenti, forsesuggerendogliaddirittura di sostituirsi a Teseo. Un atteggiamento di questotipo era scandaloso ad Atene in quelperiodo. Euripidealcuniannidoposcrisseunanuovaversione, l’ ‘’Ippolitocoronato’’, depurandoladeimotivipiùscandalosi: l'amore di Fedra per Ippolito è scatenato da un dio, assolvendoFedra da ognicolpa. Nellasecondastesura, è la nutrice a rivelare ad Ippolito i sentimenti di Fedra. In questomodoEuripidevinseilconcorsotragico del 428 a.C. L'argomentotrattato da questatragedia è ricorrente in moltiracconti, ed è detto ‘’motivo di Potifar’’ (da un episodiobiblicodellaGenesi, in cui la mogliedell'egizianoPotifar, respinta da Giuseppe, lo accusa di aver fattoviolenzasu di lei). Euripidesviluppa in manieraoriginale tale motivo: l'attenzione non vienepostasultentativo di seduzione, ma sultormentointeriore di Fedra. • Ippolitocerca di domare i cavalliimbizzarritialla vista del torodivino (nella fascia superiore: gruppo di divinità), • cratereapulo a volute, attribuito al Pittore di Dario, Londra, British Museum, 340 a.C. circa

  11. MEDEA - Μήδεια Prologo (vv. 1-130) • La nutricespiega la situazione: Medea, sedotta da Giasone, ha abbandonatoIolco e con lui e si è stabilita a Corinto. Dopoqualche tempo Giasonel'haripudiata per sposare la figlia del re Creonteed Medea, disperata, medita la vendetta. Dal dialogodellanutrice con l'anzianopedagogosiviene a saperecheCreonteintendecacciare Medea da Corinto con i suoifigli. Mentre Medea sta per entrare in scena la vecchiacerca di tenerelontani i bambini, temendo la suaira. Infatti, vedendo i bambini, li maledice. Parodo (vv. 131-213) • Medea (dentro la casa) silamenta, imprecaedinvoca la morte con ilcoro e con la nutrice. I episodio (vv. 214-409) • Si apre la portadella casa e Medea, invitata dal coro di donnecorinzie, esceaccompagnatadallanutrice. Lamenta la propriasituazione di stranierasenzacongiuntied amici, abbandonata dal maritochel'avevapersuasa a seguirlo. Si compiange in quantol'uomopuòripudiare la mogliementre per le donne è consideratoimmoralevolerdivorziare. Entra in scenaCreonte e, senzapremboli, ordina a Medea di abbandonare la città, dicendocheteme la sua vendetta. Medea sidifende, la maldicenzaaltrui le ha procuratounapessimafama come spessoaccadeaisapienti. Medea dice che non intendevendicarsi e chiedesoltanto di poterrimanere a Corinto. La decisione di Creonte è irrevocabile e con la suapreghiera Medea ottienesoltanto di poterrimanereancora un giorno per organizzare la partenza e decidere dove andare. AppenaCreontesiallontana Medea, rivolta al coro, rivelal'intenzione di usareilgiornoconcessole per vendicarsi. I stasimo (vv.410-445) • Il corocompiange la sorte di Medea e sirattrista per l'ingiustizia del mondo.

  12. II episodio (vv. 446-626) • EntraGiasonechedichiara di voleraiutare Medea ed i figli ad affrontarel'esilio. Dice di aver fattoilpossibile per evitareche fosse cacciata ma Medea, con le sue maledizioni, ha causatoilsospetto del re. L'eroina è furiosa: è stat lei a permetterecherecuperasseilvellod'oro, andandocontro la suastessafamiglia. Infatti lei non sa dove andare in esilio, non avendopiùunafamigliaall'infuori di Giasone. Dal canto suoGiasonecerca di minimizzarel'aiutoavuto da Medea e sigiustificadicendoche le nozze con la figlia del re avrebberoarrecatobenessereancheailorofigli se Medea avessesaputoaccettarle. Lei rifiuta con disprezzo le argomentazioni di Giasone. Infineluitronca la discussione e le offredenaro e aiutopressodeisuoi amici. Medea rifiutaogniofferta e Giasoneesceseguitodallemaledizioni di lei. II stasimo (vv. 627-662) • Il coroesaltal'amore moderato e deprecailfuroredellapassione. Elogiodellacastità e dell'amorpatrio. III episodio (vv. 663-823) • EntraEgeo in abito da viaggiatore, saluta Medea e le racconta di aver consultatol'oracolo di Delfi per sapere come poteraverefigli, ma ilresponso è incomprensibile: egli non dovràsciogliereilpiedechesporgeoltrel'otre prima di essererientrato in patria. OraEgeo è in cerca di Pitteo, esperto di oracoli. Ma egli, notando la tristezza di Mede, ne chiede la ragione e lei gliconfida di esserestataabbandonata da Giasone e scacciata da Corinto, quindisigettaaisuoipiedipregandolo di ospitarla e promettendogli di aiutarlo ad aver figli. Le giura di aiutarla ma Medea vuoleancheunapromessa di protezione. Egeogiuraedesce di scena. Intanto Medea esponeilsuoorribile piano: invierà i proprifiglidallasposa di Giasone con doniavvelenati per ucciderla e poi uccideràanche i bambini. Ottenutacosì la vendetta e la rovina di Giasonepartirà da Corintoallavolta di Atene, dove troveràscamponella casa di Egeo. III stasimo (vv. 824-865) • Lode dell'Atticaedinvocazione a Medea perchèrisparmi i proprifigli.

  13. IV episodio (vv.866-975) • EntraGiasonefattochiamare da Medea. Lei sifingepentita e dichiara di volerseguireilvolere di Giasone, chechiedeperdono per gliinsultiprecedenti. Medea le chiede di intercederepressoCreonte per annullarel'esiliodeisuoifigli e faportare da un'ancella i doni da offrireallasposa. IV stasimo (vv. 976-1001) • Il destinodeifigli di Giasone è ormaideciso, cosìquellodellasposa. Presto sututtisiabbatterà la terribile vendetta di Medea. V episodio (vv. 1002-1250) • Il pedagogoannuncia a Medea che i donisonostaticonsegnati e cheaisuoifiglisaràconcessorimanere a Corinto. Medea parla con i figli e davantiallaloroinnocenza la suadecisionevacilla. Giunge un nunzioedincita Medea a fuggire, le portanotiziedellamorte di Creonte e di suafiglia. Il messaggerodescrive la mortedellaprincipessa, in fiamme per ilvelenocontenutonella corona e nelpeplocheavevaaccettatodai bambini. Creonte era morto per aver abbracciatoilcadavereancoracosparso di veleno. Il nunzioesce di scena e Medea entra in casa per uccidere i figli. V stasimo (vv. 1251-1292) • Mentredalla casa siodono le gridadeifigli, ilcororecitaversi di orrore. Si consumaildupliceassassinio. Esodo (vv. 1293-1419) • Entra in scenaGiasone la cui prima preoccupazione è quella di mettere in salvo i figlitemendoche la vendetta della casa realericadasu di loro. Il coroglisvela la terribileverità e, mentreGiasonetenta di abbattere la portadella casa per punire Medea, questaappare in alto sulcarro di Helios, mentrevola verso ilcielo.

  14. Medea: eroina moderna La Medea fu rappresentata nel 431 a.C. (anno d'inizio della guerra del Peloponneso) e faceva parte di una tetralogia di cui facevano parte il 'Filottete' e il 'Ditti' (entrambe perdute) ed il dramma satiresco i 'Mietitori' . Euripide non riscosse successo e si classificò terzo dopo Euforione e Sofocle. Medea, come molte eroine di Euripide, è una donna. Non solo, è anche barbara. Ritroviamo in lei una maga, esule, che ha tradito i parenti e che viene abbandonata dal marito per una donna più giovane e ricca. Questo suo personaggio complesso giustifica la lotta femminista e l'infanticidio, comportamenti inammissibili per una donna ateniese. La scissione dell'io della protagonista è molto profonda: si tratta del conflitto interiore tra razionalità ed impulsi emotivi (βουλεúματα / θυμóς) • Medea sul carro del Sole, dopo l’assassinio dei figli, cratere lucano a calice, vicino allo stile del Pittore di Policoro, • Cleveland, Museum of Art, 400 a.C. circa

  15. Lievemente celata agli occhi dei contemporanei è la posizione del tragediografo, che presenta Medea sì come delittuosa e scellerata, ma che alla fine la salva facendola ascendere al cielo sul carro del dio Sole. Euripide difende fino in fondo la sua eroina, giustificando gli impulsi vendicativi con ragioni profonde: Giasone ha tradito l'unione matrimoniale, il legame profondo che intercorre tra un uomo e una donna, ha profanato l'istituzione della famiglia.

  16. L'universodell'Orestea L'universo dell' Edipo a Colono L'universo di Medea • Il dramma umano nella tragedia greca da circolare a informe

  17. Le 'Medea'

  18. "Medea" Anthony Frederick Augustus Sandys 1868 olio su tela • "La furia di Medea" Eugène Delacroix 1862 • "Medea medita l'uccisione dei figli." a Affresco da Ercolano, oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli copia romana del 70/79 d.C. da originale greco di Timomaco (ca. 50 a.C.)

  19. ALCESTI - Ἄλκηστις Prologo • Nelprologoildio Apollo narra di esserestatocondannato da Zeus a servire come schiavonella casa di Admeto, re diFere in Tessaglia, per espiare la colpa di aver ucciso i Ciclopi come vendetta consequenzialeall'uccisione del figlioAsclepio per mano di Zeus stesso. Grazie allasuabenevolaaccoglienza, Apollo nutriva per Admeto un granderispetto, tanto da esserriuscito ad otteneredalleMoirechel'amicopotessesfuggireallamorte, a condizionechequalcunosisacrificasse per lui. Nessuno, tuttavia, era disposto a farlo, né gli amici, né glianzianigenitori: solo l'amatasposaAlcestisi era dettapronta. QuandosullascenaarrivaThanatos, la Morte, Apollo tentainutilmente di evitare la mortedella donna e siallontana, lasciando la casa immersa in un silenzioangoscioso. Parodo • Con l'ingresso del corodeicittadini di Feresiapre la tragediavera e propria. Mentre i coreutipiangono per la sortedellaregina, unaservaesce dal palazzo e annunciacheAlcesti è ormaipronta a morire, anche se vintadallacommozione per la sortedellasuafamiglia. Grazie all'aiuto di Admeto e deifigli, apparedirettamentesullascena per pronunciare le sue ultime parole: saluta la luce del sole, compiange se stessa, accusa i suoceri, cheegoisticamente non hannovolutosacrificarsi, e consolailmarito. I episodio • E’ costituito da un dialogotrailcoro e l’ancella, chedescrive lo strazianteaddioallafamiglia, allaservitùedallasuadimora di Alcesti, chesiavvia verso ilsuodestinoabbandonandotutte le cose a lei care: celeberrima è l’immaginedellareginacheprendedolorosamentecongedo dal lettonuziale.

  20. I stasimo • Nel primo stasimoleggiamol’angosciatolamento del coro, chepiangel’imminenteperdita di Alcesti, reginaamata e moglie e madreesemplare. II episodio • Nel secondo episodiotroviamo la scena del doloroso commiato di Alcestidaisuoifamiliari, duranteil quale Admetogiuraallamoglie di rimanerlefedelesenzamairisposarsi per ilrestodella vita e di aver curadeilorofigli. Anche i figliesprimono la loropenanelsalutare per l’ultimavoltal’amatamadre, chesitoglie la vita dinanziallafamiglia. II stasimo • Il coro, sempre in predaall’angoscia, dichiaratuttoilproprioaffetto verso la regina, giungendo ad affermarechel’Ade con la suamortesaràarricchito da un’anima di eccezionalevalore, e che se potessero, i coreutistessisirecherebbero a riprenderla. III episodio • Arriva sullascenaEracle, intento in unadelledodicifatiche, per chiedereospitalità. Admeto lo accoglie con generosità, pur non nascondendogli la propriaafflizione, tanto da esserecostretto a spiegarglieneilmotivo. Raccontaall'eroeche è mortauna donna chevivevanella casa, ma non era consanguinea, così da non metterlo a disagio, purnascondendo in qualchemodo la veritàdeifatti. III stasimo • ilcororimproveraAdmeto per aver accoltoEracle in casa, nonostantesiaaccadutaunadisgraziacosìgrande; Addmetosigiustificadicendoche se lo avesseallontanatodalla casa e dallacittà, la suadisgrazia non sarebbediminuita, e luisarebberisultatopiùinospitale. E oltre al luttochegiastavasubendo, sarebbestatoderiso e la sua casa definitainospitale, mentreluinella terra di Argo trovasempre un ottimoospite, Eracle. In seguitoilcorochiede ad Admetoperchè non ha rivelato la veritàall’amicoEracle, sullamortedellamoglie, e glivienerispostoche se avesserivelato la veritàEraclenonosarebbeentrato in casa.

  21. IV episodio • L’episodiosiapre con ilcorteofunebre di Alcesti, duranteil quale Admetorinfaccia al padre Ferete e allamadre di non essersisacrificati per lui, ma di aver lasciatomorire la moglieAlcesti. Successivamenteentra in scena un servo cherimprovera ad Eracle di essersiabbandonato al divertimento e al cibo in un momento di lutto: Eracle, venuto a conoscenzadellarealesituazione decide di porvirimediorecuperandol’anima di Alcesti. IV stasimo • Si tratta di un dialogoliricotrailcoroedAdmeto, chesipresenta in scenadistrutto dal dolore e dal rimorso per aver lasciatoacrificare la moglie al suoposto. V episodio • Nell’episodioAdmetopronuncia un monologonel quale esprimeildesiderio di morirepur di trascorrerel’eternitànell’Ade con suamoglie, piuttostochevivereuna vita di solitudine. V stasimo • Nelquintostasimoilcorotenta di portareconforto al re Admeto con parole consolatorie. Esodo • La tragediasi conclude con l’arrivo di Eraclechenarradellaproprialotta con Thanatos, e mostra ad Admetouna donna velataaccanto a sé, che in seguitosiriveleràessere la reginastrappataallamorte. L’eroeesortail re a prendere in sposa la donna senzarivelarnel’identità, ma eglirifiuta in nomedellapromessafatta ad Alcesti. Solo dopo aver cedutoalleinsistenze di Eracle, Admetoaccetta di sposare la sconosciuta e la conduce verso il palazzo: prima di entrare decide di toglierleilveloche le copreilvolto, ed è allorache, con suagrandegioia, scopreche la donna non è altrichel’amatasposaperduta.

  22. L’Alcestifupresentatanel 438 a.C. come quarto dramma di unatetralogiacomprendenteCretesi, Alcmeone in Psofide e Telefo; molto discussa la fisionomiadrammatica di questatragedia: fupresentata al quarto postonellatetralogia dove normalmentefigurava un drammasatiresco, e unadellehypothéseis la definisce come “piuttostocomica” e “piuttostosatiresca”. Appareperciòpiùadeguata la definizionedell’Alcesti come tragedia “prosatirica” (cioè al posto del drammasatiresco): è probabilechenel 438 a.C. fosse invalsol’uso di sostituireil drama satirescoalla fine di unatetralogia con unatragedia; chel’Alcesti non sia un drammasatiresco è provato dal fattochemancailcoro di satiri, fattoche per noicostituiscel'elementoqualificante del generesatiresco. • Addio di Alcesti, loutrophoros apula, vicino allo stile del Pittore di Laodamia, Basilea, Antikenmuseum, 340 a.C. circa

  23. La ripresa del passato • Fonti di EuripidefuronoEsiodo e Frinico: il primo avevaraccontatoilmitonelleEoiai, l'altro lo avevarappresentatonellasuaAlcesti. Per orientare la tragedia in sensofiabesco, Euripidefaannunciare da Apollo illieto fine giànelprologo. • La storia di Alcesti era giàstatainfattigiàtrattata da Frinico, predecessore di Eschilo, e sembrache da • luisianoparticolarmenteinfluenzate le scene euripidee in cui è rappresentata la venuta e la sconfitta • di Thanatos, la mortepersonificata. Ma, Euripide, pursenzamodificaresensibilmente la sostanza • del mito, creapresuppostipsicologici del tuttonuovimutando un solo particolare. • Mentrenell’antica saga, e anche in Frinico, la sposadevedichiararsidisposta al sacrificio e • compierlo lo stessogiornodellenozze, Euripideinterrompefra i due momenti un periodo di • parecchianni, durante i qualiAlcesti ha pienamentevissuto le gioiedellamoglie e dellamadre. • Friedrich Heinrich Füger - olio sutela - 194 x 139 cm - 1804 - Academy of Fine Arts Vienna (Vienna, Austria)

  24. La figura di Alcesti • La figura di Admeto • • antieroe • • modello di fedeltà sessuale • • caratteristica più importante è l’ospitalità Nellatragediaquestopersonaggio assume due ruolidiversi: • nella prima parte del dramma la regina è costantementedefinita come la miglioredellemogli • nellaseconda parte vieneinvecevalutatanegativamente da Feretechemette in risalto, neldiverbio con ilfiglio, la follia del suogesto La figura di Alcesti è stataletta sotto varipunti di vista: • ilpiùtradizionalevedeAlcesti come fulgidoesempi di dedizione al maritoilcoraggiodell’eroina è superioreallatenerezzadell’innamorata. • portatrice di φιλία anche nei confronti del marito, un amore che non è possesso ma anche amicizia; i greci generalmente ritenevano che di quel sentimento fossero capaci solo gli uomini. • “sposa” cioè la custode del focolaredomestico: se Admeto fosse mortosarebbetoccato a lei abbandonare la sua casa per seguire un altrouomo e ilsuofocolaresarebbecrollato. • Alcesti morente opera di J. F. Peyron.

  25. La φιλία Il tema che domina l’Alcesti è l’esaltazione della φιλία coniugale. Alcesti muore per amore, per permettere all’adorato marito di continuare a vivere: la morte è funzione della vita, dunque, e la separazione eterna è funzione dell’amore coniugale. Gli interpreti si sono spesso chiesti se il “ diritto” di Admeto di sopravvivere sia sancito solo dal suo egoismo o dal suo ruolo di capo dell’όικος, che lo condanna a mettersi al di sopra di tutti. Quel che però Euripide ha inteso evidenziare non è la “ colpa ” di Admeto. La morte imminente è vissuta dai due sposi come una sventura ormai inevitabile: essa è la conseguenza del dono crudele di Apollo. La risposta della coppia alla provocazione della sorte è un contratto di amore eterno, che sopravviva anche alla separazione della morte.

  26. Il contrasto padre-figlio Un’ultima tematica da approfondire meglio è il contrasto che egli ha all’interno della vicenda con suo padre Ferete. Presentandosi al funerale, innanzitutto il re lo accusa di aver fatto morire la sua giovane moglie invece di proporsi lui stesso per lasciare in vita la coppia. Ma risulta più sorprendente la risposta di Ferete, il quale degrada il fondamento amoroso del sacrificio definendolo solo come attrazione fisica. D’altra parte l’uomo non si ferma qui: amplia il tema della strumentalizzazione del gesto, insinuando nei confronti di Admeto lo stratagemma di prendere per mogli altre donne in modo che esse si sacrifichino per lui. Inoltre sostiene anche che ognuno vive la propria vita, felice o infelice che sia, e della speranza e della gioia investita in essa nessuno può esserne privato. • Con questa teoria egli si affianca alle tematiche sofistiche che ponevano tutti gli uomini sullo stesso piano. Ma sebbene ci fosse già disparità anche solo riguardo ai sessi, qui è presente pure la differenziazione di età con il contrasto giovane moglie-padre vecchio.

  27. CICLOPE - Κύκλωψ • Odilon Redon "Il Ciclope" 1914 circa - olio su cartone su pannello Museo Kröller-Müller • Il “Ciclope” è unaparodiadell'episodio del ciclopePolifemo, narratonellibro IX dell’ “Odissea”. QuandoOdisseoarriva in Sicilia, incontraSileno, il capo di un gruppo di satirichesonostatiresischiavi dal ciclope, e glioffre di scambiareilproprio vino con del cibo. Sileno non saresistereall’offerta: lo scambia con cibo non suo, bensì del ciclope. Pocodopoarrivailciclope e SilenoaccusaOdisseo di aver sottrattoilcibo con la forza: ne nasceunadiscussione, ma ilciclope, pocointeressatoalladiatriba, portaOdisseo e ed i suoicompagninellasuagrotta e ne divoraalcuni. Per liberarsi, Odisseo idea un piano: offreil vino al ciclope e lo faubriacare, poi lo acceca con un palo di legno. Il ciclope e Silenosiubriacanoinsieme, tantocheil primo comincia a chiamareilsileno come ilcoppieredeglidei, Ganimede, e lo invitanellasuagrotta con intenzionisessuali. Odisseomette in attoilsuo piano ma, poiché i satirisisonodefilati, compiel’impresa con i suoicompagni. L’eroe di Itaca in precedenzaavevadetto al ciclope di chiamarsiNessuno, cosìquandoilciclope, accecato, urla di dolore e ilcoro di satiriglichiede chi siastato a ferirlo la risposta è la famosa "Nessuno mi ha accecato”. Questoscatena la derisione da parte deisatiri. Odisseo e ilsuoequipaggio, infine, scappanosulla nave.

  28. • GENERE TEATRALE: leggero e comico. • • QUANDO: erano in genere rappresentati alla fine di una trilogia di tragedie. • 3+1: Non sappiamo però a quali tragedie fosse collegato il “Ciclope”. • • SCOPO: servivano a risollevare l’animo degli spettatori, incupito dagli eventi tragici. • • TEMA: frequente è il tema della schiavitù dei satiri, che si conclude con la loro liberazione. • • CORO: era formato da un gruppo di satiri (nel “Ciclope” si tratta gruppo di servitori di Polifemo) presentati nelle più disparate situazioni, spesso ricavate dal mito in chiave parodistica. • • ALTRI: esiste un altro dramma satiresco, “I cercatori di tracce” di Sofocle, di cui ci è rimasta circa la metà del testo. Tutti gli altri sono andati perduti o ne restano pochi frammenti.

  29. Fonti • Rossi Nicolai "Lezioni di letteratura greca" • Wikipedia • Enciclopedia Treccani on-line

  30. Fine ConservaFerraiuoloRicciuti II G Anno scolastico 2013-2014 LiceoclassicoGiulioCesare - Roma

More Related