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Il ruolo dell’infermiere professionale nel II° livello diagnostico-terapeutico ……..10 anni dopo…….. Cosa abbiamo offerto

DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE DI ONCOLOGIA Direttore: Prof. Dino Amadori Unità Operativa di Prevenzione Oncologica Direttore: Dott. Fabio Falcini.

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Il ruolo dell’infermiere professionale nel II° livello diagnostico-terapeutico ……..10 anni dopo…….. Cosa abbiamo offerto

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Presentation Transcript


  1. DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE DI ONCOLOGIA Direttore: Prof. Dino Amadori Unità Operativa di Prevenzione Oncologica Direttore: Dott. Fabio Falcini CORSO DI FORMAZIONE PER IL PERSONALE SANITARIO ADDETTO AL PROGRAMMA DI SCREENINGDEI TUMORI DEL COLLO DELL’UTEROReggio Emilia, 16-17 ottobre 2006Palazzo Rocca SaporitiProgramma di screening per il tumore del collo dell’utero nell’Azienda USL di Forlì Il ruolo dell’infermiere professionale nel II° livello diagnostico-terapeutico ……..10 anni dopo…….. Cosa abbiamo offerto e cosa continuiamo ad offrire oggi… I.P. Brigida Ferreri

  2. Il programma propone: Controlli periodici triennali gratuiti I° livello - PAP TEST - doppio prelievo eso-endocervicale (unico vetro) Progetto sperimentale: solo presso i consultori di Forlì utilizzo di prelievo su strato sottile (Thin-prep)con l’obiettivo di ridurre i richiami colposcopici che dalle schede di sorveglianza regionali erano risultati troppo frequenti. Garantisce: continuità al percorso di diagnosi o di cura qualora si rendano necessari ulteriori approfondimenti Assistenza medica (sempre gratuita)

  3. La popolazione bersaglio Donne asintomatiche residenti ed assistite nell’Azienda USL di Forlì dai 25 ai 64 anni La modalità di invito: Lettera di convocazione personale a domicilio inviata dalla propria AUSL Operatori coinvolti: ASV (ci si avvale anche della collaborazione di associazioni di volontariato) In questa lettera sono fornite informazioni sullo screening, il luogo e le modalita’ per lo svolgimento degli esami (è possibile cambiare data e ora ell’appuntamento rivolgendosi ai servizi di competenza segnalati).

  4. Sedi di esecuzione (I° livello)Ambulatori consultoriali territorialidirigente responsabile: Dr. Morelli FrancoCoordinatrice: Ostetrica Ferrini Anna

  5. Sedi di esecuzione (I° livello) Ospedale • Unità Operativa di Ginecologia • Unità Operativa di Prevenzione Oncologica • Liberi professionisti

  6. Noi siamo: Direzione Sanitaria Servizi per l’educazione alla salute Staff di comunicazione aziendale Servizio consulenza psicologica (Dr.ssa Elena Meggiolaro) Servizio programma qualità, accreditamento, gestione del rischio Ufficio Formazione Ginecologi, Oncologi, Radioterapisti, Anatomo-Patologi Tecnici di Laboratorio, Citologhe, Ostetriche, Infermieri, ASV, Personale Amministrativo

  7. La lettura dei preparati: Laboratorio citologico c/o il Servizio di Anatomia Patologica Responsabile Dr.Luca Saragoni Citologhe : Dr.ssa Marilena Liverani Dr.ssa Sandra Danesi Dr.ssa Roberta Fedriga Dr.ssa Franca De Paola La risposta dell’esame: i preparati citologici possono essere negativi o con alterazioni(tempi previsti 3 settimane dal momento dell’esecuzione)

  8. Gli approfondimenti diagnostici II° livello La comunicazione e la relazione con l’utente sono di grande importanza per permettere scelte consapevoli riguardo alle proposte di accertamenti e di cure che gli operatori dei programmi di screening possono proporre.

  9. Modalità di invito – II° livello Avviso chiamata telefonica Se l’esame ha evidenziato alterazioni l’interessata viene contattata direttamente dal Personale competente ASV. Per le fasce di popolazione piu’ svantaggiate ed emarginate come la popolazione immigrata ci si avvale della collaborazione del Mediatore culturale D.ssa Sew Lin

  10. Front-officeRuolo dell’infermiera professionale Nel rapporto che l’infermiere va a costruire con le donne interessate deve tener conto dei valori culturali ed etnici . Sul piano comunicativo devono essere assicurati tre requisiti fondamentali: • Informazione • Azione di supporto- percezione dei bisogni • Massima riservatezza

  11. I motivi del richiamo: Ripetizione Pap Test (I° livello) per prelievo inadeguato (raccolta materiale insufficiente o presenza di sangue flogosi ecc..) Richiamo per esecuzione Colposcopia + eventuale biopsia (II° livello) Alterazioni cellulari - Classificazione Bethesda 2001 (ASCUS + AGC+ SIL basso e alto grado) La risposta al richiamo in colposcopia è essenziale per il successo del programma; per questa ragione viene attivato il 2° invito se il primo è disatteso.

  12. Sedi di intervento per attività di approfondimento diagnostico II° livello U.O. di Prevenzione oncologica Ambulatorio di colposcopia dedicato: (lettino + colposcopio + materiali e attrezzature) L’infermiera garantisce la migliore privacy con area adibita a doppio spogliatoio. Rispetto dei tempi dell’utente e quindi infermieristici. Seduta periodica settimanale in orario di intervallo fra mattina e pomeriggio. Ascolto attivo cercando di intuire quali sono i pudori e le esigenze derivanti da cultura e religione. Obiettivo generale: garantire l’accoglienza (particolari situazioni richiedono la presenza del marito o di altro componente della famiglia). Servizio integrato Il Team opera in stretto collegamento con i servizi di citologia e istologia Tutta l’equipe infermieristica è addestrata e coinvolta Medici Colposcopisti Dr. Andrea Amadori - Ginecologo Dr.ssa Lucia Bedei - Oncologo Due specialisti con un percorso condiviso ed unico, monitorato da indicatori di qualità

  13. Comunicazione esito di colposcopia + biopsia positiva Quando il risultato indica un percorso successivo. Modalità d’invito: contatto telefonico diretto (ASV) con l’interessata per convocazione a colloquio con il medico ginecologo colposcopista. È possibile la collaborazione con la psicologa.

  14. Trattamenti terapeutici(III° livello) Si indirizza la donna al centro specialistico terapeutico U.O. di Ginecologia gli interventi possono essere effettuati in regime ambulatoriale o in regime di ricovero. In questa fase si garantisce completa assistenza sanitaria e adeguata informazione (firma del consenso informato).

  15. FOLLOW-UP….la certezza di non essere abbandonate……… Protocollo gestionale delle pazienti sottoposte a conizzazione • Colposcopia a tre mesi dall’esecuzione del cono • Prima colposcopia con Pap Test dopo tre mesi • Successivamente colposcopia con Pap Test ogni sei mesi per tre volte in tutto • Due anni di follow-up • In caso di diagnosi di displasia nel corso del follow-up consiglio rivalutazione del caso • Follow-up attivo delle pazienti trattate presso le due strutture di riferimento: Ginecologia e Oncologia medica

  16. Conclusioni: Un ringraziamento a tutte le donne che ogni giorno aderiscono al programma e un invito a proseguire insieme e al meglio per raggiungere obiettivi di salute ambiziosi, migliorando la qualità della vita

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