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Eutrofizzazione della Sacca di Goro: cause, effetti e possibile utilizzo delle biomasse macroalgali Pierluigi Viaroli & Mariachiara Naldi Dipartimento di Scienze Ambientali Università di Parma. La crescita di Ulva è in relazione con la disponibilità di azoto. Ulva. azoto. 1991. 1992. 1994.
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Eutrofizzazione della Sacca di Goro: cause, effetti e possibile utilizzo delle biomasse macroalgali Pierluigi Viaroli & Mariachiara Naldi Dipartimento di Scienze Ambientali Università di Parma
La crescita di Ulva è in relazione con la disponibilità di azoto Ulva azoto
1991 1992 1994 1997 fioriture macroalgali nella tarda primavera Ulva Gracilaria
La decomposizione delle biomasse macroalgali causa anossia ossigeno fosforo Ossigeno disciolto (% saturazione) Fosforo reattivo solubile (mM) anno
Colonna d’acqua Nutrienti (P, N, Si) Fito- plancton Rigenerazione Nutrienti disciolti (P, N, Si) Detrito organico Ossigeno disciolto pellet fecali Sedimento
Bt (g m-2) x = giorni Quando e come raccogliere le alghe tasso di crescita medio = 3% per giorno + 15 g m-2 Biomassa di Ulva (g m-2) come peso secco + 3 g m-2 Giorni dal 01.01.1997
Raccolta delle macroalghe: • cosa fare con le biomasse? • discarica • fertilizzante • carta “verde” • biocarburanti • biogas
Il progetto SEA-R: Digestione Anaerobica e produzione di biogas http://www.biogas-info.co.uk
Valori minimi, massimi, mediani e medi del contenuto di carbonio, azoto, fosforo, ceneri e di alcuni metalli in campioni di Ulva e Gracilaria raccolti in Sacca di Goro dal 1991 al 1997. Tutti valori sono espressi come % o µg/g di sostanza secca. d.s. = deviazione standard; n = numero di campioni analizzati; n.r. = non rilevabile
Produzione di metano da digestione di biomasse vegetali: Cereali: 150 – 650 m3 CH4 per t di solidi volatili Ulva: 160 – 270 m3 CH4 per t di solidi volatili Gracilaria: 280 – 400 m3 CH4 per t di solidi volatili 10.000 t di biomassa secca con 80% solido volatile Ulva: 1.3-2.2 Mm3 CH4 Gracilaria: 2.2-3.2 Mm3 CH4 Raccolto media degli ultimi 10 anni: ca. 1000 t (maggio-giugno) Braun R., Weiland P., Wellinger A., 2010. Biogas from energy crop digestion. IEA Bioenergy http://www.iea-biogas.net/_download/publi-task37/energycrop_def_Low_Res.pdf
Prospettive: • Tassi di crescita elevati • Buon contenuto di polisaccaridi • Non sottraggono superficie agricola e non necessitano di acqua dolce (nessuna competizione con la produzione agricola) • Possibilità di crescita in impianti di acquacoltura integrata (Integrated Multi-Trophic Aquaculture) o di trattamento di acque reflue di impianti di itticoltura • Le macroalgae potrebbero essere “coltivate” in acque costiere e di transizione, che ricevono elevati input di nutrienti, come “filtri” naturali che rimuovono l’eccesso di nutrienti dall’acqua; la biomassa algale potrebbe quindi essere raccolta ed utilizzata nella digestione anarobica invece di essere conferita in discarica
Problemi • La disponibilità di biomassa non è costante durante l’anno, ma si concentra in periodi brevi (due o tre mesi): sebbene le macroalghe siano presenti tutto l’anno, la raccolta meccanica non è conveniente sotto una certa soglia di biomassa • Elevato contenuto di acqua dei talli macroalgali (circa 85-90% del peso fresco) • Elevato contenuto di ceneri dei talli macroalgali (20-50 % del peso secco), costituite da metalli, in particolare metalli alcalini quali Na e K • Elevato contenuto di zolfo (formazione di solfuro di idrogeno H2S) • I pre-trattamenti necessari per aumentare la resa della digestione ed evitare i problemi al digestore (risciacquo con acqua dolce per eliminare sale e sabbia, essicamento per ridurre il contenuto di acqua, frammentazione e/o macerazione) incrementano significativamente i costi di produzione