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Politica economica in economia aperta. Marcella Mulino Politica economica I modulo a.a. 2006-07. I tassi di cambio. I tassi di cambio. I tassi di cambio consentono di tradurre i prezzi di paesi differenti in termini comparabili.
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Politica economica in economia aperta Marcella Mulino Politica economica I modulo a.a. 2006-07
I tassi di cambio • I tassi di cambio consentono di tradurre i prezzi di paesi differenti in termini comparabili. • Il tasso di cambio rappresenta il prezzo relativo di due valute • Vogliamo analizzare: • le diverse tipologie di tassi di cambio • i diversi regimi di tassi di cambio • come vengono determinati i tassi di cambio • il ruolo dei tassi di cambio nel commercio internazionale
Tassi di cambio: convenzioni • e = tasso di cambio euro-dollaro, ovvero quantità di dollari per 1 euro • e aumenta: l’euro si apprezza nei confronti del dollaro (il dollaro si deprezza nei confronti dell’euro) • e diminuisce: l’euro si deprezza nei confronti del dollaro (il dollaro si apprezza nei confronti dell’euro) • Svalutazione e rivalutazione
Tassi di cambio bilaterali • Tassi di cambio bilaterali: pubblicati quotidianamente sui giornali • Se le valute sono due (es. euro e dollaro), conoscendo il cambio bilaterale euro-dollaro, si conosce anche il cambio dollaro-euro, facendo il reciproco
Tassi di cambio incrociati • Se le valute sono tre – euro, dollaro e yen – e si conoscono i cambi dell’euro, è possibile ottenere anche il cambio dollaro-yen. • Es. euro-dollaro=1$ e euro-yen=130¥ tasso di cambio incrociato dollaro-yen dollaro-yen=130¥ • Arbitraggio a tre piazze
Quanti cambi bilaterali conoscere? • Es. euro-dollaro=1$, euro-yen=130 ¥, euro-sterlina=0,65£ • Come ottenere dollaro-yen, dollaro-sterlina e sterlina-yen? • Attraverso i tassi di cambio incrociati: dollaro-yen=130/1, dollaro-sterlina=0,65/1, sterlina-yen=130/0,65=200 • è sufficiente conoscere i cambi bilaterali di una valuta per ottenere tutti i tassi di cambio bilaterali
Tipologie di tassi di cambio • Un tasso di cambio (nominale bilaterale) può essere espresso in due modi: • incerto per certo(numero delle unità di valuta nazionale per una unità della valuta estera) • prezzo della valuta estera in termini di lire: Esempio: 1.700 lire per 1 $ • certo per incerto(numero delle unità della valuta estera per una unità di valuta nazionale) • prezzo dell’euro in termini della valuta estera: Esempio: 1,18 $ per 1 €
Tasso di cambio nominale effettivo (o multilaterale) • È il prezzo di un “paniere” di valute estere rappresentativo del commercio estero del nostro paese • È una media ponderata dei tassi di cambio bilaterali:
Regimi alternativi di tassi di cambio • Tasso di cambio flessibile: • Situazione in cui il tasso di cambio si muove liberamente per compensare eccessi di domanda o di offerta di una valuta rispetto ad un’altra • Tasso di cambio fisso: • Situazione in cui un paese fissa il prezzo della propria valuta nei confronti di un’altra, cercando di mantenerlo invariato
Diversi regimi di cambio • I paesi industrializzati operano nell’ambito diun sistema ibrido di tassi di cambio flessibili manovrati. • Sistema in cui il governo tenta di moderare le fluttuazioni dei tassi di cambio senza mantenere i tassi di cambio rigidamente fissati. • La maggior parte dei paesi in via di sviluppo ha mantenuto tassi di cambio fissi
Principali regimi valutari • Unione valutaria • Dollarizzazione / eurizzazione • Currency board • Zone obiettivo a banda stretta o larga • Parità e bande di oscillazione striscianti • Zone obiettivo non dichiarate • Fluttuazione sporca • Fluttuazione libera
Che cos’è il mercato dei cambi? • Luogo (non necessariamente fisico) in cui si scambiano le valute e si stabiliscono i relativi prezzi, ovvero i tassi di cambio • È un mercato globale che funzione 24 ore al giorno • Le transazioni valutarie superano di gran lunga le transazioni commerciali
Il mercato valutario • Si tratta del mercato in cui avvengono gli scambi di valuta • L’offerta di euro (domanda di dollari) è derivata dalla domanda di importazioni di beni, acquisti di servizi e di attività finanziarie (tutte le transazioni che richiedono pagamenti in valuta estera) • La domanda di euro (offerta di dollari) è derivata dall’offerta di esportazioni di beni, vendita di servizi e di afflussi di capitale (tutte le transazioni che danno luogo a entrate di valuta estera)
Domanda e offerta di valuta • Se il tasso di cambio (le unità di valuta estera necessarie per acquistare una unità di valuta domestica) è più elevato, le merci domestiche diventano più costose all’estero e le esportazioni diminuiscono • La curva di domanda di euro è inclinata negativamente • Se il tasso di cambio è più elevato, le merci estere sono più convenienti e le importazioni aumentano • La curva di offerta di euro è inclinata positivamente
Tassi di cambio flessibili • Un eccesso di offerta di euro rispetto alla domanda di euro significa che il tasso di cambio tende a ridursi fino a portare in equilibrio domanda e offerta • Il tasso di cambio si deprezza • La domanda estera di beni e attività europee aumenta: aumenta la quantità domandata di euro • La domanda europea di beni e attività estere si riduce: si riduce la quantità offerta di euro
Tassi di cambio fissi • La banca centrale si impegna a soddisfare qualsiasi eccesso di domanda o di offerta della valuta nazionale o estera al cambio prestabilito, utilizzando le proprie riserve ufficiali • In presenza di un eccesso di offerta di euro rispetto alla domanda di euro, la banca centrale acquista – al cambio fissato – l’eccesso di offerta (aumenta la domanda di euro), fornendo valuta estera • In presenza di un eccesso di domanda di euro rispetto alla offerta di euro, la banca centrale aggiunge la propria offerta – al cambio fissato – a quella (insufficiente) del mercato (aumenta l’offerta di euro), assorbendo valuta estera
Tassi di cambio e transazioni internazionali • Prezzi domestici ed esteri • Se è noto il tasso di cambio tra le valute di due paesi, è possibile esprimere il prezzo delle esportazioni di un paese in termini della moneta dell’altro paese. • Esempio: il prezzo in dollari di un maglione del valore di 50 euro, dato un tasso di cambio dollaro contro euro pari a 1,20$, è (1,20 $/€) x (50 €) = 60$
Variazioni del tasso di cambio: • deprezzamento della valuta domestica • significa una riduzione delle unità di valuta estera necessarie per acquistare una unità di valuta domestica - Esempio: 1,10 $ per 1 € • rende meno costosi i beni prodotti dal paese domestico per i residenti del paese estero e più costosi i beni prodotti dal paese estero per i residenti del paese domestico Esempio: il prezzo in dollari di un maglione del valore di 50 euro, dato un tasso di cambio dollaro contro euro pari a 1,10$, è (1,10 $/€) x (50 €) = 55$ Esempio: il prezzo in euro di jeans del valore di 20 dollari è pari a 16,6 €, se il tasso di cambio è 1,20 $/€, mentre è pari a 18,18 €, se il tasso di cambio è 1,10 $/€
Variazioni del tasso di cambio: • apprezzamento della valuta domestica • Significa un aumento delle unità di valuta estera necessarie per acquistare una unità di valuta domestica - Esempio: 1,30 $ per 1 € • rende più costosi i beni prodotti nel paese domestico per i residenti del paese estero e meno costosi i beni prodotti nel paese estero per i residenti del paese domestico Esempio: il prezzo in dollari di un maglione del valore di 50 euro, dato un tasso di cambio dollaro contro euro pari a 1,30$, è (1,30 $/€) x (50 €) = 65$ Esempio: il prezzo in euro di jeans del valore di 20 dollari è pari a 16,6 €, se il tasso di cambio è 1,20 $/€, mentre è pari a 15,38 €, se il tasso di cambio è 1,30 $/€
Tassi di cambio e prezzi relativi • Le domande di importazioni e di esportazioni sono influenzate dai prezzi relativi. • L’apprezzamento della valuta di un paese: • aumenta il prezzo relativo delle sue esportazioni Esempio: maglioni • riduce il prezzo relativo delle sue importazioni Esempio: jeans • Il deprezzamento della valuta di un paese: • riduce il prezzo relativo delle sue esportazioni • aumenta il prezzo relativo delle sue importazioni
Il deprezzamento della valuta domestica fa aumentare il valore dell’indicatore di competitività, a parità di prezzi interni ed esteri • L’apprezzamento della valuta domestica fa diminuire il valore dell’indicatore di competitività
Valuta chiave, ovvero “valuta di riserva internazionale” • Si tratta di una valuta largamente utilizzata per denominare contratti internazionali tra operatori che non risiedono nel paese che emette la valuta chiave • Esempio: nel 2001, circa il 90% delle transazioni tra banche ha comportato lo scambio di valute estere in dollari statunitensi • Sempre nel 2001, il 38% degli scambi complessivi era effettuato in euro ed il 23% in yen • Viene detenuta come riserva dalle banche centrali • Il 60% delle riserve ufficiali delle banche centrali è costituito da dollari (ma gli USA partecipano solo al 20% degli scambi commerciali internazionali) • Negli anni a venire, l’euro potrebbe affiancarsi al dollaro nello svolgimento di questa funzione
Le determinanti dei flussi commerciali • Domanda estera e interna • Le elasticità dei flussi commerciali rispetto al reddito e la teoria del vincolo esterno alla crescita • Strozzature dell’offerta e pressione della domanda interna • Competitività • Prezzi e tassi di cambio • Qualità e altri fattori di competitività diversi dal prezzo
La teoria del vincolo esterno alla crescita Presupposti: • Il saldo corrente coincide con il saldo merci e servizi (il saldo dei redditi e dei trasferimenti unilaterali è in pareggio) • Nel lungo periodo il saldo corrente deve essere in equilibrio (non ci si può indebitare in eterno) • Nel lungo periodo il tasso di cambio reale non varia (versione relativa della ‘parità del potere d’acquisto’)
Il vincolo esterno (presupposti 1 e 2) VX = VM dove: VX: valore delle esportazioni VM: valore delle importazioni cioé:Pd e X = Pf M consideriamo le variazioni percentuali: ΔPd/Pd + Δe/e + ΔX/X = ΔPf/Pf + ΔM/M ΔPd/Pd + Δe/e = ΔPf/Pf (presupposto 3) ΔX/X = ΔM/M
Il tasso di crescita di equilibrio esterno ΔX/X = β ΔYf/Yf ΔM/M = μ ΔY/Y Per sostituzione, poiché ΔX/X = ΔM/M ΔY/Y = (β / μ) ΔYf/Yf dove: β : elasticità delle esportazioni rispetto al reddito mondiale μ : elasticità delle importazioni rispetto al reddito interno
Implicazione: un paese può crescere più rapidamente del resto del mondo senza incontrare problemi di equilibrio esterno soltanto se l’elasticità-reddito delle sue esportazioni è maggiore di quella delle importazioni. • Le determinanti delle elasticità-reddito: l’efficienza dinamica dei modelli di specializzazione
Strozzature di offerta e pressione della domanda interna • Un’accelerazione della domanda interna (un incremento inconsueto nel grado di utilizzazione della capacità produttiva) stimola le importazioni anche a causa di eventuali strozzature di offerta interna • Un’accelerazione della domanda interna frena le esportazioni, perché le vendite sul mercato interno diventano più remunerative
Le determinanti delle importazioni • La funzione della domanda di importazioni M = f(Y, er ) er (e Pd) / Pf ΔM / ΔY > 0 ; ΔM / Δer > 0 dove: M : volume delle importazioni Y : prodotto interno lordo er : tasso di cambio reale e : tasso di cambio nominale Pd : livello dei prezzi interni Pf : livello dei prezzi esteri
Le determinanti delle esportazioni • La funzione della domanda di esportazioni X = g(Yf, er) er (e Pd) / Pf ΔX / ΔYf > 0 ; ΔX / Δ er < 0 dove: X : volume delle esportazioni Yf : prodotto interno lordo dell’estero er : tasso di cambio reale e : tasso di cambio nominale Pd : livello dei prezzi interni Pf : livello dei prezzi esteri
Deprezzamento del cambio e bilancia commerciale • Assumiamo che Pd e Pfsiano costanti, e quindi le variazioni del cambio nominale e reale coincidono • Un deprezzamento del cambio modifica il prezzo relativo dei beni interni rispetto ai beni esteri: i beni nazionali diventano relativamente più convenienti • Si modificano sia le importazioni, sia le esportazioni
Ipotesi: • Il saldo delle partite correnti è in equilibrio • Prezzi delle esportazioni sono espressi in valuta nazionale e prezzi delle importazioni sono espressi in valuta estera • Prezzi delle esportazioni e delle importazioni sono fissi, ma il tasso di cambio varia • La domanda di esportazioni dall’estero e la domanda di importazioni dall’interno dipendono dai prezzi relativi
Le esportazioni aumentano in quantità • Le importazioni diminuiscono in quantità • In una stessa valuta (ad es., il dollaro) il saldo della bilancia commerciale è inizialmente: PC = e X – M = 0 • Quando il cambio si deprezza, non è detto che il saldo migliori (PC > 0) “Il saldo migliora se le esportazioni e le importazioni, in quantità, variano molto al variare del tasso di cambio”
In termini formali, l’effetto del deprezzamento del tasso di cambio può essere calcolato come: Pd e X - Pf M = 0 ΔPd/Pd + Δe/e + ΔX/X - ΔPf/Pf - ΔM/M = ? ma, poiché i prezzi interni ed esteri non variano, per ipotesi, : Δe/e + ΔX/X - ΔM/M = ?
Esempio:il tasso di cambio è 1,00 $/€. L’UE importa 100 jeans a 10 $ ognuno ed esporta 50 maglioni a 20 € l’uno. PC = 0 L’euro si deprezza del 5%: il nuovo tasso di cambio è 0,95 $/€. L’elasticità delle importazioni è bassa, pari a μ = 0,40: la domanda di jeans si riduce del 2% (0,4 x 5%), da 100 a 98, per un valore complessivo di 980 $ Caso 1: L’elasticità delle esportazioni è elevata, pari a η = 2 Le esportazioni aumentano del 10% (2 x 5%), da 50 a 55, per un valore complessivo di 1.045 $ Il nuovo saldo delle Partite Correnti è positivo per 65 dollari PC = 65
Caso 2: L’elasticità delle esportazioni è bassa, pari a η = 0,4 Le esportazioni aumentano del 2% (0,4 x 5%), da 50 a 51, per un valore complessivo di 969 $ Il nuovo saldo delle PC è negativo per 11 dollari PC = - 11 Caso 3: L’elasticità delle esportazioni è minore di 1, pari a η = 0,8 Le esportazioni aumentano del 4% (0,8 x 5%), da 50 a 52, per un valore complessivo di 988 $ Il nuovo saldo delle PC è positivo per 8 dollari PC = 8 Il saldo migliora quando la somma delle due elasticità è comunque maggiore di 1
È verificata la condizione delle elasticità critiche? • Dipende dall’orizzonte temporale: • Nel breve/brevissimo termine solo effetto prezzo(la condizione non vale) deficit • Nel medio termine effetto quantità (la condizione vale) surplus • Nel lungo periodo il deprezzamento nominale non ha effetti duraturi sulle quantità neutralità
Competitività di prezzoe flussi commerciali • L’entità dell’effetto del tasso di cambio reale sui flussi commerciali dipende dalla loro elasticità di prezzo (la condizione delle elasticità critiche o di Marshall-Lerner) • L’entità dell’effetto del tasso di cambio nominale sul tasso di cambio reale dipende dalle strategie di prezzo delle imprese (il problema del ‘pass-through’) • Il ritardo con cui si realizza il completo aggiustamento dei flussi commerciali a una variazione del tasso di cambio reale può essere molto lungo (il modello della curva J)
Effetto pass-through • Una variazione del tasso di cambio nominale corrisponde a una variazione del tasso di cambio reale quando i prezzi delle importazioni e delle esportazioni sono indipendenti dal tasso di cambio • Quando il cambio nominale e$/€si deprezza, il prezzo (in $) dei prodotti esportati diminuisce ed il prezzo (in €) dei prodotti importati aumenta • Se i prezzi Pd e Pf non variano, vi è un pass-through del tasso di cambio completo • Il pass-through può essere incompleto perché i mercati non sono concorrenziali (le imprese sono price-makers), o anche sono segmentati (politiche di prezzo differenziate)
Aggiustamento graduale e dinamica delle partite correnti • La curva J • Se importazioni ed esportazioni si aggiustano gradualmente a seguito di variazioni del tasso di cambio reale, il saldo delle partite correnti può reagire ad un deprezzamento reale seguendo un andamento a forma di “J”, ossia peggiorando per poi migliorare. • Descrive il ritardo con cui il deprezzamento reale di una valuta migliora il saldo delle partite correnti.
saldo bil. comm. O tempo breveper. medio periodo lungo periodo Curva a J e curva a S
Fattori di competitività diversi dal prezzo • Qualità effettiva (contenuto tecnologico, design, tempi di consegna) • Qualità percepita (reputazione, marchio) • Potere di mercato (rete distributiva) • Servizi post-vendita (assistenza tecnica)
Politica economica in economia aperta • Due obiettivi primari: • Obiettivo interno • Obiettivo esterno • Possibili situazioni di conflitto
Ipotesi • Prezzi nazionali ed esteri costanti (sticky prices) è un modello keynesiano • Paese piccolo tutte le variabili estere sono date • Perfetta sostituibilità tra titoli nazionali e titoli esteri (PST) • Perfetta mobilità dei capitali (PKM)
Mercati • Mercato dei beni nazionali • Mercato della moneta nazionale • Mercato dei titoli nazionali, collegato al mercato della moneta nazionale • Mercato dei cambi, in cui si scambia valuta nazionale con valuta estera • Mercati esogeni (paese piccolo): analoghi mercati esteri (beni, moneta e titoli) • Nota: non esiste un mercato per lo scambio diretto tra titoli, ma occorre sempre passare per la valuta nazionale o estera per acquistarli • Legge di Walras trascuriamo il mercato dei titoli
Equilibrio interno sul mercato dei beni • La differenza tra il reddito nazionale e la spesa degli operatori residenti ci dà il saldo del conto corrente, PC Y – T – (C+ I + G – T) = PC • il saldo PC è pari alla produzione domestica meno la domanda domestica di beni PC = (Sp – I) – (G – T) • Politiche monetarie e fiscali possono influenzare il livello della domanda aggregata e quindi PC
La curva IS in mercato aperto • Y = C(Y-T) + I(i) + G + NX(Y, er ,Yf ) • Assumiamo che er (il tasso di cambio reale) influenzi negativamente le esportazioni nette NX: vuol dire che la condizione di Marshall-Lerner è verificata • Sostituendo ed esprimendo Y in funzione di i si ottiene l’espressione della curva IS, con andamento analogo a quella di mercato chiuso • Le esportazioni nette influenzano la posizione della IS nel piano