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Castelnuovo Rangone (MO), 12 Maggio 2010. Salmonella in allevamento, il patogeno non deve circolare e diffondersi Giuseppe Merialdi I.Z.S.L.E.R. Sezione Diagnostica di Bologna giuseppe.merialdi@izsler.it. La malattia nel suino. Enterocolite da Salmonella Typhimurium
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Castelnuovo Rangone (MO), 12 Maggio 2010 Salmonella in allevamento, il patogeno non deve circolare e diffondersi Giuseppe Merialdi I.Z.S.L.E.R. Sezione Diagnostica di Bologna giuseppe.merialdi@izsler.it
La malattia nel suino • Enterocolite da Salmonella Typhimurium • Forma setticemica da Salmonella Choleraesuis (relativamente rara in Italia)
Infezione asintomatica • Il suino può infettarsi con moltissimi degli oltre 2000 sierotipi esistenti • Nella maggior parte dei casi l’infezione decorre in modo del tutto asintomatico • Questo vale anche per i sierotipi Typhimurium e Cholearesuis
Infezione asintomatica • Macellazione di carriers asintomatici • Contaminazione accidentale delle carcasse ala macello • Contaminazione delle carni e dei prodotti
Problema di Salute Pubblica • A livello Europeo varie stime basate sulla valutazione del rischio: • Salmonella di origine suina responsabile del 10-20% Salmonellosi umane (S. Thyphimurium) • Volontà della EU di ridurre la prevalenza dei suini portatori sani al macello
Salmonella: nuovo contesto legislativo DIRETTIVA 2003/99/CE del 17/11/2003 “Direttiva Zoonosi” Obbligo di raccolta dati pertinenti e comparabili su: • Brucellosi • Campilobatteriosi • Echinococcosi • Salmonellosi • Trichinellosi • Tubercolosi bovina • E. coli verocitotossici
Salmonella: nuovo contesto legislativo Regolamento (CE) 2160/2003 del 17/11/2003 sul controllo della salmonella e di altri agenti zoonotici negli alimenti • Dispone che i paesi membri fissino obiettivi di riduzione della prevalenza della infezione da salmonella nelle popolazioni animali • Indica come punto principale di intervento la produzione primaria
Salmonella: nuovo contesto legislativo Regolamento 2160/2003 17/11/2003 sul controllo della salmonella e di altri agenti zoonotici negli alimenti • Dispone che tali obiettivi siano raggiunti attraverso programmi di controllo nazionali approvati dalla commissione
Salmonella: nuovo contesto legislativo Regolamento 2160/2003 17/11/2003 sul controllo della salmonella e di altri agenti zoonotici negli alimenti • Suini da carne: fissare l’obiettivo di riduzione della prevalenza entro 2007 • Suini da riproduzione: fissare l’obiettivo di riduzione della prevalenza entro 2008
Baseline survey nei suini al macello • Dec 2006/668/CE e Dec 2007/219/CE • 25 Stati membri coinvolti • Numero suini per SM da 384 a 2400 • Campione: linfonodi ileo-ciecali (15 g) • Metodiche prelievo ed analisi omogenee • Distribuiti nei vari mesi degli anni • Inclusi i macelli che rappresentavano 80% macellazione dello SM
Baseline survey sui riproduttori (in corso nel 2008) • Dec 2008/55/CE • Include riproduttori di oltre 6 mesi in: • Nucleous herds (GGP) • Allevamenti per produzione ibridi da riproduzione (GP) • Allevamenti di riproduttori per produzione • Grassi • Svezzati
Baseline survey sui riproduttori • In Italia numero allevamenti da controllare: 261 • Ogni allevamento 10 campioni di feci da 10 box o recinti occupati da almeno 10 riproduttori • Associato a prelievo per MRSA
Baseline survey nei suini riproduttori 2008. All. da riproduzione 14
Baseline survey nei suini riproduttori 2008. All. da produzione 16
Prossimi step • Valutazione costi benefici • Fissare obiettivi di riduzione della prevalenza (alcuni sierotipi o tutti?) • Attivazione dei pani
Epidemiologia • Infezione per via oro-fecale • Dimostrata possibilità di trasmissione tramite aerosol • I suini sono i principali serbatoi dell’infezione • Portatori (fino a 5 mesi p.i.) • I riproduttori costituiscono una potenziale “nicchia” di mantenimento dell’infezione
Epidemiologia • Il picco delle escrezioni si verifica generalmente fra le 8 e le 16 settimane (tardo svezzamento , magronaggio) • Il picco delle siero conversioni viene raggiunto nell’ingrasso (14-20 settimane). • Formazione di clusters di soggetti infetti fra altri non infetti • La tipologia di allevamento può influenzare tale andamento
Resistenza patogeni nell’ambiente * Attrezzatura, ambienti depopolati dopo pulizia e sanificazione, vestiario, plastica Diseases of Swine, 9th edition, Chapter 68 con modifiche
Epidemiologia Complessa Sierotipi diversi Diverso grado di adattamento al suino Contaminante ambientale Elevata resistenza nell’ambiente Estrema variabilità delle fonti di infezione Grande sensibilità del suino 24
Strumenti di controllo malattie batteriche • Antibiotici • Vaccini • Alimentazione (malattie enteriche) • Management (Biosicurezza, Igiene delle produzioni)
Per Salmonella Antibiotici Utilizzabili solo per terapia Inefficaci nel ridurre la prevalenza dell’infezione Nell’uomo è provato che la somministrazione di antibiotici prolunga lo stato di portatore 26
Per Salmonella Vaccini Nessun vaccino registrato in Italia Vaccini registrati per S. Cholerausuis in USA Vaccino vivo per S. Thyphimurium in Germania 27
Per Salmonella Alimentazione Alimentazione liquida fermentata Caratteristiche fisiche alimento (granulometria) Acidificanti Probiotici / prebiotici 28
Biosicurezza Insieme delle misure gestionali e sanitarie volte a prevenire l’introduzione e la diffusione di infezioni/malattie all’interno dell’allevamento
Identificazione dei fattori di rischio Individuare i punti di controllo Impostare azioni efficaci 30
Identificazione dei fattori di rischio Variabile associata all‘aumento del rischio di infezione o malattia Associazione statistica fra una variabile e: Prevalenza batteriologica Prevalenza sierologica Non esprime causalità 31
Fattori di rischio: discussione I vari studi spesso forniscono dati non concordanti sui fattori di rischio Un FR con OR elevato in uno studio può risultare inconsistente in un altro Studi su larga scala, difficoltà nella raccolta delle informazioni (questionari) 47
Fattori di rischio: discussione I fattori di rischio riportati in bibliografi vanno interpretati con cautela: Non esprimono causalità Possono rappresentare degli indicatori di fattori più generali (es. zona filtro = allevamento con alto livello sanitario) Tipicità della realtà aziendale Assenza di studi specifici sui FR nella realtà Italiana. 48
Conclusioni I fattori di rischio evidenziati in letteratura confermano l’importanza delle pratiche di biosicurezza aziendali Evidenziano anche una notevole complessità dell’intervento Necessità di approccio integrato (biosicurezza, management, alimentazione) 49
Grazie per l’attenzione! giuseppe.merialdi@izsler.it 50