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LA CONOSCENZA

LA CONOSCENZA. La psicologia si è interrogata su due questioni: Il modo in cui è organizzata la conoscenza; La forma con cui la conoscenza è rappresentata nella nostra mente. . Lo studio dell’organizzazione della conoscenza si intreccia con gli studi sui sistemi di memoria.

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LA CONOSCENZA

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Presentation Transcript


  1. LA CONOSCENZA La psicologia si è interrogata su due questioni: Il modo in cui è organizzata la conoscenza; La forma con cui la conoscenza è rappresentata nella nostra mente. • Lo studio dell’organizzazione della conoscenza si intreccia con gli studi sui sistemi di memoria. • Memoria sensoriale, a breve-, a lungo termine; • Memoria dichiarativa memoria procedurale; • Memoria semantica a memoria episodica

  2. ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA La memoria procedurale:(sapere come) si riferisce alle informazioni di cui facciamo uso nelll’attuare un compito La memoria dichiarativa:(sapere cosa)si riferisce alla conoscenza esplicita di fatti, come la definizione di una parola o le circostanze in cui abbiamo conosciuto una persona

  3. ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA Memoria semantica: è l’insieme di rappresentazioni mentali a lungo termine delle conoscenze che riguardano le parole, i concetti e i simboli, le loro proprietà e relazioni reciproche e le conoscenze extra-linguistiche che riguardano il mondo fisico. Memoria episodica: i cui contenuti riguardano eventi ed episodi caratterizzati da informazioni spazio-temporali relative a “dove” e “quando” la traccia mnestica si è formata.

  4. ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA • Memoria episodica • Si riferisce a specifici eventi ed esperienze di vita; • Contiene informazioni spazio-temporali che specificano dove e quando si è verificato l’evento; • E’ organizzata cronologicamente.

  5. ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA Memoria semantica • Si riferisce a conoscenze astratte e generali; • Trascende le condizioni temporali e spaziali in cui la traccia si è formata; • E’ organizzata in modo tassonomico e associativo.

  6. ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA Due (classi di) modelli • Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli • Modelli che prevedono un unico sistema di memoria

  7. Rappresentazioni Esterne Interne Pittoriche Linguistiche Simboliche Distribuite Analogiche (immagini, modelli mentali) Proposizionali (proposizioni)

  8. SISTEMI SEMANTICI INDIPENDENTI Modello del doppio codice di Paivio (1971; 1986) Prevede due sistemi di memoria semantica: • un sistema verbale: specializzato per trattare le informazioni di tipo linguistico • un sistema non verbale: qualificato per elaborare stimoli non linguistici. Opera quindi in compiti come l’analisi di oggetti, di immagini e di scene. Il modello prevede che i due sistemi dialoghino tra loro attraverso connessioni referenziali. La critica più forte che si può muovere a questi modelli riguarda la ridondanza delle informazioni.

  9. Stimoli verbali Stimoli non-verbali Sistema sensoriale Logogeni Immageni Sistema Non Verbale connessioni referenziali Sistema Verbale Risposte verbali Risposte non-verbali • Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli • Modelli che prevedono un unico sistema di memoria Il modello del doppio codice (Paivio, 1971; 1986)

  10. ? ? ? Sistema Verbale Italiano Sistema Non Verbale Sistema Verbale Inglese Sistema Concettuale Sistema Verbale Francese

  11. Interne Simboliche Analogiche (immagini, modelli mentali) Proposizionali (proposizioni: rappresentazioni astratte degli oggetti e degli eventi) Rappresentano il contenuto ideativo della mente in una forma che non è specifica per nessun linguaggio e per nessuna modalità sensoriale

  12. MEMORIA SEMANTICA CONCETTI PAROLE FIGURE Quale relazione con i concetti? cane FORME SUPERFICIALI DEI CONCETTI PROCESSI DI ELABORAZIONE DIVERSI FORMA DELLE RAPPRESENTAZIONI

  13. /kane/ /kane/ cane cane Analisi Visivo Ortografica Analisi Acustico Fonologica Analisi Pittorica Lessico Ortografico in entrata Lessico Fonologico in entrata Descrizione Strutturale Conversione G/F Conversione F/G Sistema Semantico Lessico Ortografico in uscita Lessico Fonologico in uscita Buffer Fonemico Buffer Grafemico

  14. SISTEMA SEMANTICO UNICO Il linguaggio con cui le informazioni sono rappresentate è un linguaggio amodale indipendente: • dal tipo di stimolo (parole vs. figure); • dalla lingua utilizzata ; • dalla modalità di presentazione dello stimolo.

  15. Rete semanticache connette unità concettuali nodiconcetti lineeassociazione tra concetti macellaio alimentari mucca yogurt roditore latte lattaio formaggio cane Categoriale:topo-leone topo gatto tigre coda Gerarchico:topo-animale baffi leone felino • pesce Associativo:topo-formaggio carne bistecca Misto:cane-gatto pollo trota salmone Convivono principi di vicinanza diversa: (Collins e Quillian, 1969)

  16. + pane burro SI EFFETTO PRIMING (Meyer, Schvanenveldt & Ruddy, 1975) risultati sperimentali a favore della propagazione stimolo prime stimolo target intervallo intervallo TR parola o non parola? burfo

  17. EFFETTO PRIMING stimolo prime stimolo target + pane burro SI intervallo intervallo TR + palo burro SI intervallo intervallo TR

  18. /kane/ /kane/ cane cane Analisi Visivo Ortografica Analisi Acustico Fonologica Analisi Pittorica Lessico Ortografico in entrata Lessico Fonologico in entrata Descrizione Strutturale Conversione G/F Conversione F/G Sistema Semantico Lessico Ortografico in uscita Lessico Fonologico in uscita Buffer Fonemico Buffer Grafemico

  19. LA PROPOSTA DI UN MODELLO DI MEMORIA SEMANTICA Sistema semantico. Le informazioni concettuali sono rappresentate in una componente separata rispetto a quella lessicale. Evidenza intuitiva: parole omofone/omografe.

  20. LESSICALE SEMANTICO lei / lui porta PAROLE OMOFONE / OMOGRAFE MERLO PORTA VITE

  21. LA PROPOSTA DI UN MODELLO DI MEMORIA SEMANTICA • Un sistema a-modale di rappresentazione; • Sistemi di accesso e di produzionespecifici per modalità; • Procedure di elaborazione funzionalmente distinte.

  22. Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli • Modelli che prevedono un unico sistema di memoria Sistema a-modale: sistema in grado di rappresentare mediante un codice comune informazioni provenienti da modalità sensoriali diverse e che necessitano, in uscita, di canali sensoriali diversi.

  23. Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli • Modelli che prevedono un unico sistema di memoria Sistema a-modale: sistema in grado di rappresentare mediante un codice comune informazioni provenienti da modalità sensoriali diverse e che necessitano, in uscita, di canali sensoriali diversi. Sistemi di accesso e di produzione: meccanismi di interfaccia fra le informazioni codificate a livello sensoriale e il sistema a-modale e fra questo e i meccanismi di risposta.

  24. Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli • Modelli che prevedono un unico sistema di memoria Sistema a-modale: sistema in grado di rappresentare mediante un codice comune informazioni provenienti da modalità sensoriali diverse e che necessitano, in uscita, di canali sensoriali diversi. Sistemi di accesso e di produzione: meccanismi di interfaccia fra le informazioni codificate a livello sensoriale e il sistema a-modale e fra questo e i meccanismi di risposta. Procedure di elaborazione: operazioni mentali che permettono di passare da un livello di rappresentazione ad altri.

  25. LA PROPOSTA DI UN MODELLO DI MEMORIA SEMANTICA A livello pre-semantico il modello prevede tre componenti specifiche per quanto riguarda la modalità di accesso: • un lessico ortografico per l’analisi delle parole scritte; • un lessico fonologico per l’analisi delle parole udite; • un sistema di descrizione strutturale.

  26. ACCESSO LESSICALE Data una parola c’è un accesso lessicale solo perquella parola? Il tempo necessario per riconoscere una parola è in stretta correlazione con la porzione di parola che si deve ascoltare prima che diventidistinguibile in modo inequivocabile (Marslen-Wilson, 1987) PAROLA PAROLACCIAPAROLIEREPAROSSISMOPAROTIDE PARO PARODIA

  27. La sequenza di suoni è simile alla combinazione di una cassaforte… Non si verifica un semplice accesso alle voci del lessico mentale, ma una loro attivazione

  28. Tabella TAbella Tale TAle TALe TALpa Talpa TAlpa Tinca Torbido T... Modello della coorte (Marslen-Wilson & Tyler 1980; Marslen-Wilson & Warren, 1994) La coorte di possibili candidati al riconoscimento si restringe sempre più man mano che le informazioni vengono accumulate. T TA TAL TALP TALPa

  29. RICONOSCIMENTO DI PAROLE Modello del Logogeno (Morton, 1969; Morton & Patterson, 1980) - ogni parola ha una rappresentazione, un logogeno input uditivo input visivo analisi acustica analisi visiva - un logogeno è un rilevatore di caratteristiche sistema logogeno sistema cognitivo - ogni logogeno ha una soglia di riconoscimento magazzino di risposta risposta

  30. soglia CANE inizia con la C - ha 4 lettere - la terza lettera è N ecc... è più facile che riconoscere CANE riconoscere CAVO CANE la parola viene riconosciuta quando il valore di soglia di un logogeno è raggiunto i valori di soglia sono diversi per parole diverse parole ad alta frequenza hanno soglie più basse

  31. parole più frequenti sono riconosciute più velocemente le parole sono riconosciute più velocemente in determinati contesti effetto di superiorità della parola Il riconoscimento delle parole è caratterizzato dai seguenti fenomeni effetto frequenza es. CANE più veloce di CAVO effetto contesto es.priminggatto - CANE più veloce di CANE oppure il collare del CANE più veloce di CANE

  32. Effetto di superiorità della parola • Viene presentata per pochi ms o una lettera (K), o una parola (WORK) o una non-parola (OWRK); • Poi viene presentata una configurazione mascherante; • Infine vengono presentate due lettere (D e K); • I partecipanti devono scegliere la lettera presente nello stimolo iniziale (K);

  33. Modello ad attivazione interattiva(McClelland e Rumelhart, 1981; Rumelhart e McClelland , 1982) 3) Parole come sagome globali 2) Singole lettere in formato indipendente dalle caratteristiche grafiche 1) Tratti visivi delle lettere

  34. cane /kane/ Analisi Visivo Ortografica Analisi Acustico Fonologica Analisi Pittorica Lessico Fonologico in entrata Lessico Ortografico in entrata Descrizione Strutturale Sistema Semantico

  35. Abbozzo primario Abbozzo a 2D e 1/2 Modello 3D RICONOSCIMENTO DI OGGETTI(Modello di Marr, 1982) il riconoscimento di oggetti consiste nella costruzione di rappresentazioni sempre più dettagliate RICONOSCIMENTO INPUT

  36. luce ombra profilo Abbozzo primario RICONOSCIMENTO DI OGGETTI(Modello di Marr, 1982) • corrisponde alla configurazione visiva creata dall’oggetto sulla retina • Rappresentazione bidimensionale

  37. ombra dell’oggetto tridimensionale profilo lontano area vuota tra due profili profilo vicino profilo dalla curva superiore alla base Abbozzo a 2D e 1/2 RICONOSCIMENTO DI OGGETTI(Modello di Marr, 1982) integrazione delle informazioni sulla profondità (grana, ombre) Passaggio ad un punto di vista centrato sull’oggetto

  38. Modello 3D RICONOSCIMENTO DI OGGETTI(Modello di Marr, 1982) Il sistema ricostruisce dei volumi: rappresentazione della struttura a 3D dell’oggetto Descrizione indipendente dal punto di vista dell’osservatore

  39. LA PROPOSTA DI UN MODELLO DI MEMORIA SEMANTICA Processo di produzione: il modello prevede un lessico fonologico in uscita per la risposta di tipo orale e un lessico ortografico in uscita per la risposta scritta. Nella lettura ad alta voce l’informazione viene trasmessa ad una componente in uscita preposta al mantenimento temporaneo dell’informazione fonologica (buffer fonemico) e grafemica (buffer grafemico)

  40. Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli • Modelli che prevedono un unico sistema di memoria Sistema a-modale: sistema in grado di rappresentare mediante un codice comune informazioni provenienti da modalità sensoriali diverse e che necessitano, in uscita, di canali sensoriali diversi. Sistemi di accesso e di produzione: meccanismi di interfaccia fra le informazioni codificate a livello sensoriale e il sistema a-modale e fra questo e i meccanismi di risposta. Procedure di elaborazione: operazioni mentali che permettono di passare da un livello di rappresentazione ad altri. Modello di lettura

  41. EFFETTI DI FORMULAZIONE NELLE FRASI Si assume che il significato veicolato dalle frasi attive e passive (vere) sia lo stesso, tanto che vengono considerate parafrasi. Una frase negativa nega che un certo fatto sia avvenuto. Il significato veicolato da una frase dovrebbe perciò essere privo di ambiguità.

  42. EFFETTI DI FORMULAZIONE NELLE FRASI Wegner, Wenzlaff, Kerker e Beattie (1981) Effetti delle insinuazioni prodotte dai mezzi di comunicazione(Innuendo effect). I soggetti esprimono giudizi su un candidato politico dopo aver letto i seguenti titoli. 4 diversi titoli tratti dal quotidiano Seattle Tribune. • Bob Talbert linked with mafia • Bob Talbert linked with mafia? • Bob Talbert not linked with mafia • Bob Talbert celebrates birthday

  43. EFFETTI DI FORMULAZIONE NELLE FRASI Per ciascuno dei candidati politici: medie dei giudizi espressi dai partecipanti attraverso una serie di scale a 7 punti (intelligente-stupido; buono-cattivo; onesto-disonesto) Risultati 4.25 4.33 3.73 3.00 • Bob Talbert linked with mafia • Bob Talbert linked with mafia? • Bob Talbert not linked with mafia • Bob Talbert celebrates birthday l’effetto negativo indotto dalle insinuazioni si riduce di poco se le persone vengono in seguito a sapere che la notizia era stata data con fini sensazionalistici.

  44. Frase interrogativa. Perché mai una notizia dovrebbe essere data se non per il fatto che in essa vi è un fondo di verità? I risultati sono attribuibili al principio di cooperazione: si accetta come vera un’affermazione per il semplice fatto che è stata fatta. Frase negativa. Ogni frase negativa presuppone una formulazione positiva che viene negata dal modificatore avverbiale. Elaborare una frase negativa è più complesso e dispendioso. Le tracce delle fasi e delle trasformazioni attuate permangono nel sistema. (Dan Gilbert, 1991)

  45. EFFETTI DI FORMULAZIONE NELLE FRASI Si può combattere uno stereotipo affermando che: “non è vero che le persone di colore sono più pigre dei bianchi” oppure con una frase del tipo: “le persone di colore sono lavoratori tanto quanto i bianchi” Nelle campagne di persuasione viene più spesso scelta la prima formulazione !

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