110 likes | 217 Views
costruire un curricolo ambientale: il nostro punto di vista sulla situazione attuale. Personalmente vi è un'integrazione tra contenuti ambiente disciplinare Se non ho certe discipline non posso fare curr ambient. Scuola tempo normale meno possibilità che tempo prolungato o pieno
E N D
costruire un curricolo ambientale: il nostro punto di vista sulla situazione attuale • Personalmente vi è un'integrazione tra contenuti ambiente disciplinare • Se non ho certe discipline non posso fare curr ambient. • Scuola tempo normale meno possibilità che tempo prolungato o pieno • Sec 1^ grado vincolata ad esami e INVALSI • Forte influenza della competenza dell'ins. per svolgere il curr. Ambient. • Nell'inf. vi è uno stretto contatto con la realtà che circonda il bambino • Ai fini della continuità torna utile non ripetere gli stessi contenuti tenendo conto perciò di ciò che già conoscono
DAL SITO • Introduzione teorica riguardante: • obiettivi formativi POF e riferimenti normativi, bisogni formativi • rapporto tra identità culturale e apertura alla diversità • modello sistemico come approccio cognitivo allo studio del territorio (natura- storia –cultura) • finalità (cognitiva, estetica, etica, operativa) – consapevolezza del sè • contenuti dell’ambiente (vd mappa Frabboni) e risorse • metodi (. lezioni frontali, …….. laboratori) • quale curricolo (mappe, unità, progetti,… // dal predisciplinare al disciplinare, interdisciplinare,…// a cerchi concentrici) • valutazione • continuità: tra i ragazzi (tra i 3 e 16 anni) e i vari ordini di scuola • l’altopiano dei 7 comuni (vd. mappa): a questo livello si deve condividere, o per lo meno discutere in modo approfondito: • il seguente slogan “natura e storia: un’unica cultura” • Il tema della biodiversità
Da dove siamo partiti • Costruire un curricolo ambientale verticale rispetto ai diversi ordini di scuola • Come muoversi? • Quale il senso nel costruire tale curricolo? • Riflessioni su alcune esperienze • “Il confine siamo noi” CSA di Brescia 2003 (Popolis) • Verso il curricolo ecologico 2006-07 Emilia Romagna
PROVOCAZIONI • Il curricolo rappresenta il terreno strategico su cui si costruiscono l’intenzionalità e la progettualità educativa? E’ il luogo di confronto attraverso cui prendono forma i valori, le scelte, i contenuti, i metodi e le tecniche dell’azione formativa radicata in un determinato contesto culturale e territoriale? • un unico curricolo o tanti curricoli? • alla cittadinanza • all’ambiente • all’informatica • alle discipline • …….. • quale integrazione tra i curricoli? • qual è il curricolo più importante? • ha senso parlare di comunita’ educativa che definisce con chiarezza le linee portanti del suo educare, che definisce le direttive principali su cui muoversi?
PROPOSTA • Costruire un CURRICOLO GLOCALE • Stretta integrazione tra i curricoli e le competenze • Condividere la scelta e porla come prioritaria • Dare un tempo di formazione e scansione temporale per realizzarlo ( per iniziare: “acqua e oltre”)
Curricolo glocale • relazione tra cittadinanza globale e cittadinanza locale • Il cittadino del mondo, preoccupato di conoscere e di instaurare relazioni a livello planetario spesso rischia di perdere di vista le relazione ed i legami con la propria realtà (cultura del non-luogo) • educazione alla sostenibilità • “All’inizio è la relazione”:il soggetto, l’io non è completo se non si incontra con l’altro, il diverso da sè
La via della sostenibilità • Non rinviabilità del tema della sostenibilità ambientale • costruire un progetto di vita che è l’assunzione di una “ecologia del senso” • radicare conoscenze e comportamenti su una prospettiva di 1 significatività per il soggetto su più dimensioni (io-noi-...) ==> competenza • 2 Significatività non esiste paese o quartiere, per piccolo che sia, per dimenticato che sia dalla storia o dalla geografia ufficiale, dove noi non possiamo ritrovare tutti gli elementi fondamentali della cultura • Nell'era della globalizzazione la scuola è chiamata a sviluppare attitudini complesse, tra queste, la capacità di mettersi in relazione con il mondo,un pensare globale, attraverso il nostro agire locale, per un più pieno sviluppo delle identità, delle culture e della cittadinanza.
Abitare lo spazio e il tempo“appartenere” Alla cultura del “nonluogo”, la scuola e non solo la scuola, deve contrapporre la cultura del “luogo” inteso come: - spazio degli affetti, dei primi affetti familiari, dei genitori e dei nonni. Luogo dal quale la persona ha preso origine, nel quale è nata e nel quale la famiglia è cresciuta, si è formata e è andata via via trasformandosi; - spazio dell’identità dove le persone si conoscono, si apprezzano, si stimano, dove c’è la possibilità di affermarsi, di farsi conoscere, di guadagnarsi un ruolo quale membro attivo e vitale del gruppo di appartenenza; - spazio delle relazioni comunitarie che si basano su occasioni di incontro, momenti di dialogo, scambi di confronto e magari di scontro, ma anche di conseguenti ricuciture di ricerca e realizzazione di progetti comuni e condivisi; - spazio del le radici, dei legami profondi con il passato, con la storia, con le tradizioni, con le ritualità. Radici che accomunano e distinguono, che fanno essere così come si è, che danno la consapevolezza di appartenere a quel luogo, a quella cultura.
COMPETENZE • Quando abbiamo iniziato a costruire l’impalcatura del curricolo riferito alla didattica del territorio abbiamo subito chiarito che, per noi, il curricolo locale “non è una parte del curricolo di scuola, ma la sua dimensione di contestualizzazione”. • Il concetto stesso di competenza, che è traversale e legata al saper - fare dello studente, ha bisogno per costruirsi di agganciarsi al contesto: per manipolarlo e per conoscerlo. Essa utilizza l’ambiente quale veicolo di costruzione progressiva del sapere e connette i diversi contenuti in funzione dello scopo da raggiungere. • Allora “curricolo locale” non significa necessariamente curricolo costituito dagli aspetti che caratterizzano quel particolare territorio ma piuttosto l’insieme dei percorsi formativi che definiscono le “strutture di connessione” tra la dimensione locale e quella più ampia riferita ai saperi universali.
Per concludere… • In pratica l’idea emergente dal Seminario è quella di un curricolo “glocale” , vale a dire di una serie di percorsi formativi che tengano insieme ad un tempo il radicamento territoriale e quello universale, orientandoli al valore formativo della conoscenza(dimensione antropologica e dimensione scientifica della cultura, nella loro prospettiva di sviluppo dell’umanesimo contemporaneo) • L'azione educativa non può dunque sottrarsi alla necessità di costruire nei giovani -ma non solo- comportamenti responsabili verso l'Ambiente, patrimonio dell'intera umanità, a partire dai singoli contesti di vita e relazione: dallo spazio dell'aula, a quello della città, fino allo spazio del mondo; un pensare globale, attraverso il nostro agire locale, per un più pieno sviluppo delle identità, delle culture e della cittadinanza.
I nonluoghi Per Augè” la surmodernità è produttrice di nonluoghi antropologici” (Nonluoghi, p.73) dove nonluogo è da intendersi “uno spazio che non può definirsi né identita io, né relazionale, né storico” (ibidem). Tali sono ad esempio, gli spazi adibiti al consumo, al tempo libero, alle attività di consumo, le infrastrutture che regolano la circolazione di cose e persone…Se il luogo antropologico è creatore di socialità, il nonluogo si caratte izza per la similitudine e la solitudine dei suoi utenti. Una volta immersi in un megastore o in un moderno aeroporto veniamo a far parte di una massa anonima. La sola relazione possibile è quella tra il singolo e il nonluogo. Augè vede il proliferare dei non luoghi all’insegna della perdita di senso, della passività e dello spreco (da C. E.M. Mondialita’ Aprile ’99, p. 4) Augè M., Nonluoghi, Elèuthera, Milano 19 93