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1. LE PAROLE LATINE Un elemento fondamentale delle parole latine è l'accento.
In italiano distinguiamo tra sillabe toniche (con accento) e àtone (senza accento).
Es. Nella parola casa ca è una sillaba tonica e sa è àtona.
In latino le sillabe si distinguono per la quantità.
2. QUANTITA' DELLE SILLABE La quantità è la durata di tempo impiegato per pronunciarle.
può essere lunga e si indica con ¯ sopra la sillaba
può essere breve si indica con ? sopra la sillaba
Conoscere la quantità di una sillaba è fondamentale per l'accento e per una lettura corretta.
3. CLASSIFICAZONE DELLE SILLABE Una sillaba può essere:
aperta se termina con vocale
chiusa se termina con consonante
La sillaba chiusa è generalmente lunga
La sillaba aperta può essere sia lunga sia breve
4. L'ACCENTO In latino le regole principali dell'accento sono le seguenti:
non esistono parole accentate sull'ultima sillaba
le parole bisillabe hanno sempre l'accento sulla prima sillaba
5. MA FONDAMENTALE E'...... Per le parole polisillabe (con più di due sillabe) vale la regola:
se la penultima sillaba è lunga (¯), l'accento cade sulla stessa penultima
Es. legionem si legge legiònem
Se la penultima è breve (?) l'accento cade sulla terzultima sillaba (legge del trisillabismo)
Es. mittere si legge mìttere
6. ENCLITICHE E PROCLITICHE Esistono due categorie di parole che non possiedono accento proprio:
ENCLITICHE (dal greco ??????? mi ripiego)
PROCLITICHE (dal greco ?????????mi piego in avanti)
Per essere pronunciate:
le enclitiche si appoggiano alla parola precedente (anche graficamente si scrivono attaccate alla parola precedente)
le proclitiche si appoggiano alla parola seguente (ma non si scrivono attaccate alla parola seguente)
7. Le principali enclitiche sono:
-que
-ve
-ne
Le principali proclitiche sono:
le preposizioni monosillabe (ad, in, a, ab etc.)
Per quanto riguarda l'accento le enclitiche -que,
-ve, -ne e altre producono queste eccezioni:
8. L'accento (che prende il nome di accento di ènclisi) si posiziona sull'ultima sillaba della parola prima del'enclitica.
Es. armaque si legge armàque
rosave si legge rosàve.
Nella lettura le proclitiche si leggono (ma non si scrivono) attaccate alla parola seguente:
Es. ad urbem si legge adurbem.
9. PAROLE ELISE Le parole che hanno subìto l'apòcope o
elisione (caduta della sillaba finale)
presentano l'accento sull'ultima sillaba (che
era la penultima prima dell'elisione)
Es. illìc da illìce
posthàc da posthàce
adhùc da adhùce
10. LE PARTI DELLE PAROLE Nelle parole si distinguono due parti: Tema (parte invariabile) Desinenza (parte variabile)