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Percorsi di riflessione sui temi del 2° Sinodo per l’Africa. Riconciliazione, giustizia e pace. Guerra vs. Pace. Guerra : conflitto tra due o più Stati condotto con l’uso delle armi; stato di grave tensione e conflitto, caratterizzato da azioni ostili;.
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Percorsi di riflessione sui temi del 2° Sinodo per l’Africa Riconciliazione, giustizia e pace
Guerra vs. Pace • Guerra: conflitto tra due o più Stati condotto con l’uso delle armi; stato di grave tensione e conflitto, caratterizzato da azioni ostili; • Pace: dal latino pax , indica il contrario e l'assenza della guerra, essendo considerata la guerra dagli antichi Romani come lo stato naturale dell'uomo; • Quando si parla di guerra si intende l’esistenza di una precisa volontà da parte di una o più parti (soggetti collettivi) di portare una crisi conflittuale fino alle sue conseguenze estreme. Ciò può avvenire attraverso l’uso della violenza o con la minaccia esplicita o implicita del suo uso. L’obiettivo può essere quello di eliminare l’avversario (distruggendolo, ma talora semplicemente inducendolo ad uno spostamento fisico più o meno temporaneo), o semplicemente di far prevalere la volontà della controparte. • La pace può essere considerata l’ultimo stadio di un processo che misura il rapporto di forze fra i contendenti e che, dalla guerra, si snoda attraverso tregua e armistizio, per giungere alla pace negoziata; • In senso sociologico , la pace viene considerata (o dovrebbe essere considerata, secondo l'opinione corrente) un valore universalmente riconosciuto che sia in grado di superare qualsiasi barriera sociale e/o religiosa ed ogni pregiudizio ideologico, in modo da evitare situazioni di conflitto fra più persone.
Ingiustizia vs. Giustizia • Ingiustizia: Mancanza di giustizia. La caratteristica degli atti di chi è ingiusto, di chi non rispetta, anzi offende i diritti e le aspirazioni legittime di individui o gruppi; • Iniquità, parzialità, illegalità, mancanza di equità, di correttezza e di legittimità. • Giustizia: la virtù propria di chi è giusto, retto, conforme al diritto; • Complesso di norme che regolano i rapporti tra gli uomini e stabiliscono ciò che spetta ad ogni uomo, per il fatto stesso che è tale; • E’ la costante e perpetua volontà di riconoscere a ciascuno ciò che gli è dovuto; • La giustizia è anche azione, potere di tutelare i diritti di qualcuno, di ascoltare le sue richieste accordandogli ciò che è giusto; è anche un insieme di persone incaricate di applicare la legge.
Rancore vs. Riconciliazione • Riconciliazione: il processo e le conseguenze del ritorno ad uno stato di mutuo accordo. Rappacificazione; • Nel caso di una persona, è la sua riammissione in seno alla comunità; • Fine del disaccordo che separa gli uomini (o l’universo) tra di loro e (più ancora) con Dio. Ricomposizione dell’unità profonda che deve regnare nell’umanità, nell’universo e con Dio. • Rancore: risentimento, contrarietà, odio che cova nel profondo dell’animo e guasta il carattere di chi lo avverte.
Pace - 5 Maggio 2009 Pace in Sudan Ufficialmente (5 maggio 2009) in Sudan regna la pace, ma in realtà la gente continua ancora a soffrire a causa della violenza e della fame. Daniel Adwok, vescovo ausiliare di Khartoum, dice chiaramente: «il trattato di pace del 2005 non è stato tradotto in realtà. E’ stato un errore affidare esclusivamente questo compito agli ex belligeranti. Abbiamo bisogno di aiuto esterno». Il trattato, concordato grazie ad una mediazione internazionale, ha messo fine alla guerra civile tra il governo sudanese e l’SPLM/A, movimento di ribelli, durata due decenni, e che ha fatto due milioni di morti e quattro milioni di sfollati. Secondo il trattato di pace, entrambe le unità armate avrebbero dovuto ritirarsi e ricostruite le infrastrutture distrutte, come ad esempio le scuole e gli ospedali; conseguentemente sia i rifugiati interni sia quelli che erano fuggiti nei paesi vicini avrebbero potuto ritornare nella loro patria. Ma le condizioni di vita degli sfollati non sono fondamentalmente cambiate dopo la firma del trattato di pace. La loro situazione continua ad essere catastrofica: i rifugiati hanno poco spazio per vivere e sono senza un’assistenza medica sufficiente – e senza alcuna prospettiva. L’aiuto statale promesso nel trattato di pace per la ricostruzione delle infrastrutture del sud non è arrivato e conseguentemente c’è carenza di acqua e di elettricità, mancano scuole e centri sanitari. È VERA PACE?
Giustizia - L’Algeria dopo le elezioni Il 9 aprile 2009 in Algeria si sono svolte le elezioni presidenziali. L’affluenza alle urne è stata enorme, oltre il 74% della popolazione. Bouteflika, presidente uscente, ha schiacciato i 5 concorrenti ottenendo il 90,2% dei voti. Il sistema di potere instaurato negli ultimi anni del suo mandato ha mirato un atteggiamento conservatore mantenendo degli equilibri che tanto piacciono ai militari, sempre attenti osservatori. E così è avvenuto che in previsione delle elezioni è stata limitata la libertà di stampa e di informazione televisiva (tutta statale). Le organizzazioni professionali, riunite in un unico sindacato, sono state chiamate a mobilitare la gente al voto. A tutte le associazioni è stato raccomandato di fare campagna elettorale. E le donne hanno reindossato il velo. Dallo scorso anno inoltre il governo ha messo sotto controllo i rapporti con le organizzazioni straniere per evitare che potessero finanziare le candidature opposte. È VERA GIUSTIZIA?
Riconciliazione - R.D. Congo Il 23 marzo 2009 a Goma, capitale del Nord Kivu, governo e ribelli del Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo (CNDP) hanno sottoscritto un accordo di pace. L’intesa prevede: che il CNDP rinunci alla lotta armata trasformandosi in un movimento politico; la liberazione dei ribelli detenuti; la promulgazione, da parte del governo di Kinshasa, di una legge d’amnistia a favore degli ex combattenti. La stampa congolese evidenzia però il pericolo che il tentativo di impadronirsi delle ricchezze locali, sottraendole al governo centrale, venga perseguito ora con un piano di riconfigurazione territoriale, istituendo nel Nord Kivu due province. I promotori di questa ipotesi affermano che i conflitti fondiari ed etnici che piagano il Nord Kivu deriverebbero dai contrasti tra le diverse etnie che l’abitano, e che questa nuova suddivisione amministrativa permetterebbe di evitarli. Altri analisti sottolineano invece che la proposta tende a separare dal resto del Nord Kivu le aree di Masisi, Rusthuru e Walikale, cioè quelle più ricche di minerali. Un tentativo di secessione, che sa veramente poco di democrazia, e ancor meno di collaborazione. È VERA RICONCILIAZIONE?
DOV’È LA VERITÀ? Pace?Giustizia?Riconciliazione? Dov’è la verità ?
IL DISCORSO DELLA MONTAGNA «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli; così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi». (Mt 5, 3-12)
SENTIERI DI PACE "Ciascuno di voi ha radici profonde nel paese. La vostra storia si chiama Mozambico. Il vostro futuro si chiama Mozambico. Esistono tanti gravi problemi sul passato e sul futuro. Ma ci sovviene un'espressione di Giovanni XXIII: "preoccupiamoci di cercare quello che unisce piuttosto che quello che divide". Quello che unisce non è poco, anzi è tanto. C'è la grande famiglia mozambicana, con la sua storia di sofferenze molto antiche. Ci troviamo oggi innanzi a due fratelli, veramente parte della stessa famiglia, che hanno fatto esperienze differenti in questi ultimi anni, che hanno lottato tra loro. I conflitti con gli estranei passano, tra fratelli sembra tutto più difficile. Eppure si resta sempre fratelli, nonostante tutte le esperienze dolorose. Questo è quello che unisce, l'essere fratelli mozambicani, parte della stessa grande famiglia". (Andrea Riccardi – discorso di inaugurazione del Tavolo per la Pace in Mozambico)
SENTIERI DI GIUSTIZIA Monsignor Christophe Munzihirwa vescovo africano durante il conflitto nella regione del Kivu, nel messaggio del 26 ottobre 1996 denuncia apertamente: "Constatiamo che il Rwanda e il Burundi aggrediscono lo Zaire, dopo che il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha tolto l’embargo sulle armi destinate al Rwanda. Noi che apparteniamo alle diverse etnie che hanno sempre coabitato in pace e armonia nel Kivu, ci troviamo ora minacciati da una guerra che ci è imposta da stranieri, che hanno armato dei mercenari di ogni tipo per assicurarsi l’egemonia sulla nostra regione". La situazione precipita. Il pastore avverte imminente la burrasca finale. Il 28 ottobre rivolge un ultimo, brevissimo appello di fede e di speranza alla sua gente: "In questi giorni cosa possiamo ancora fare? Restiamo saldi nella fede… Abbiamo fiducia che Dio non ci abbandonerà e che da qualche parte sorgerà per noi un piccolo bagliore di speranza. Dio non ci abbandonerà se noi ci impegniamo a rispettare la vita dei nostri vicini, a qualsiasi etnia essi appartengano". Il giorno seguente verso l’imbrunire, gli verrà tolta la forza della parola profetica. Sarà assassinato là, sulla piazza della sua amata città. Il giorno seguente verso l’imbrunire, gli verrà tolta la forza della parola profetica. Sarà assassinato là, sulla piazza della sua amata città.
SENTIERI DI RICONCILIAZIONE "Può essere scomodo per molti, ma non abbiamo altra scelta. I cittadini del Sudafrica sono decisi a impedire che gli errori del passato possano ripetersi. […] La scelta che abbiamo di frontenon è se rievocare il passato, ma come rievocarlo. Va fatto in modo tale da favorire la riconciliazione e la pace". (Nelson Mandela alla Trc). "Dobbiamo davvero affrontare il passato", disse l'arcivescovo Desmond Tutu, appena nominato presidente della Commissione "perché se non affrontiamo il passato, esso potrebbe tornare!". La Trc (Trc-Truth and reconciliation commission), incominciò ad operare il 1° febbraio 1996 e chiuse i lavori il 31 luglio 1998. Il rapporto finale fu consegnato al presidente Mandela il 29 ottobre 1998. La novità della Commissione Verità e Riconciliazione del Sudafrica consiste non solo nel tentativo di ricostruire una verità condivisa su cui fondare la futura convivenza della comunità, ma soprattutto nel ruolo riconosciuto alle vittime nel complesso percorso di riconciliazione nazionale. L'idea alla base della Commissione voluta da Mandela è che la riparazione della vittima - l'opportunità che le si dà di recuperare la parola e la dignità perdute - sia la premessa per creare le condizioni minime affinché si ricostituisca un legame comunitario.
PISTE DI RIFLESSIONE PER LA COSTRUZIONE DI UN PERCORSO DI PACE • Quando diciamo “guerra” (quando diciamo “pace”) che cosa intendiamo? Quali sono i suoi significati storici? Come si sono formati? Come si sono evoluti nel tempo? • Esistono le guerre giuste? • La guerra preventiva è legittima? • Quali sono i rapporti storici tra guerra e potere? • Quali sono i comportamenti di pace quotidiani da adottare in epoca di globalizzazione?
PISTE DI RIFLESSIONE PER LA COSTRUZIONEDI UN PERCORSO DI GIUSTIZIA • La giustizia riguarda il singolo con i suoi rapporti interpersonali concreti o tutta la società inglobando coloro che sono lontani? • La giustizia è solo “roba di giudici ed avvocati” o riguarda anche te? Se si, in che modo puoi concretamente realizzarla? • Ritieni attualmente il mondo un “luogo” giusto? Se no, dove vedi ingiustizie? • Credi che la politica possa incidere sulla giustizia da attuare nella società nazionale ed internazionale? • Esiste una differenza tra giustizia umana e giustizia divina?
PISTE DI RIFLESSIONE PER LA COSTRUZIONEDI UN PERCORSO DI RICONCILIAZIONE • Cosa significa la parola “perdono”? • Il perdono è una nozione universale? • Ma il perdono risolve i problemi? • Ci sono delle condizioni per il perdono (risarcimento delle vittime, benignità dell’offeso, pentimento dell’oppressore, cammino da percorrere)? • Possiamo distinguere tra crimini perdonabili e imperdonabili? • Il perdono è frutto dell’uomo o dono di Dio? • Riguarda il singolo o la società?
<<Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono. In questi tempi burrascosi, possa l’umana famiglia trovare pace vera e duratura, quella pace che solo può nascere dall’incontro della giustizia con la misericordia!>>Giovanni Paolo II, messaggio per la giornata della pace ,1 gennaio 2002 Pace, giustizia e riconciliazione