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IL CONTROPULSATORE AORTICO . FISIOLOGIA E INDICAZIONI. 1958 HARKEN descrisse per la prima volta un metodo per trattare l’insufficienza ventricolare sinistra; si basava su un meccanismo cosiddetto “ aumento diastolico ”
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IL CONTROPULSATORE AORTICO F. SCARANO
FISIOLOGIA E INDICAZIONI F. SCARANO
1958 HARKEN descrisse per la prima volta un metodo per trattare l’insufficienza ventricolare sinistra; si basava su un meccanismo cosiddetto “aumento diastolico” Rimozione di un certo volume di sangue dall’arteria femorale durante la sistole e rapida restituzione di questo volume durante la diastole F. SCARANO
DISLOCAZIONE di un certo volume di sangue Il meccanismo su cui, ancora oggi, si basa la contropulsazione aortica è quindi la
In un momento preciso del ciclo cardiaco il pallone, posizionato in aorta, si riempie di gas “elio”andando quindi ad occupare uno spazio VOLUME DI INFLAZIONE solitamente 40 ml (range 30-50 ml) MECCANISMO corrispondente al F. SCARANO
Questa improvvisa occupazione di spazio all’interno dell’aorta, corrispondente al gonfiaggio del pallone (inflazione) Spostamento di sangue superiormente e inferiormente al pallone F. SCARANO
. INFLAZIONE F. SCARANO
al contrario, l’improvviso sgonfiaggio del pallone (deflazione) comporta uno svuotamento di spazio in aorta brusca caduta di volume (40 cc) in aorta F. SCARANO
caduta di PRESSIONE spostamento di sangue nelle aree adiacenti al pallone per normalizzare la pressione all’interno dell’aorta, dove si è creato un “buco” caduta di VOLUME F. SCARANO
. DEFLAZIONE F. SCARANO
EMODINAMICA DEL GONFIAGGIO F. SCARANO
Il pallone deve gonfiarsi all’INIZIO della DIASTOLE quando in aorta si trova il massimo volume di sangue disponibile per la dislocazione F. SCARANO
EFFETTI POSITIVI DEL CORRETTO TIMING DI INFLAZIONE(cioè all’inizio della diastole) • Aumento pressione sistemica • Aumento perfusione agli organi periferici (aumento diuresi, aumento perfusione cerebrale) aumento perfusione e apporto di ossigeno miocardici • Aumento flusso e pressione coronarici potenziamento circoli collaterali coronarici
EMODINAMICA DELLO SGONFIAGGIO F. SCARANO
Il pallone deve sgonfiarsi all’INIZIO della SISTOLE quando il ventricolo sinistro deve vincere la pressione aortica per pomparvi il sangue F. SCARANO
improvviso svuotamento di 40 cc diminuita pressione in aorta ( diminuzione post-carico ) diminuito lavoro del ventricolo sinistro F. SCARANO
EFFETTI POSITIVI DEL CORRETTO TIMING DI DEFLAZIONE(cioè all’inizio della sistole) • Diminuito shunt intracardiaco in caso di DIV o IM • Diminuito post-carico F. SCARANO
EFFETTI DEL CORRETTO TIMING DI INFLAZIONE E DEFLAZIONE Aumento perfusione coronarica 120 C D mm Hg 100 B B 80 E A Ridotta richiesta di ossigeno GONFIAGGIO PALLONE SGONFIAGGIO PALLONE A = Ciclo cardiaco completo B = Pressione di fine diastole SENZA IABP C = Pressione sistolica SENZA IABP D = Aumento pressione diastolica CON IABP (gonfiaggio) E = Diminuzione pressione di fine diastole CON IABP (sgonfiaggio)
OBIETTIVI PRINCIPALI DELLA CONTROPULSAZIONE • Aumentare l’apporto di ossigeno al miocardio e ridurne la richiesta • Migliorare la gittata cardiaca e la frazione di eiezione • Aumentare la pressione di perfusione coronarica e sistemica • Diminuire la frequenza cardiaca, la pressione polmonare capillare incuneata e le resistenze vascolari periferiche F. SCARANO
INDICAZIONI TERAPEUTICHE F. SCARANO
PRINCIPALI CAMPI DI UTILIZZO • Insufficienza ventricolare sinistra e shock cardiogeno • Ischemia miocardica refrattaria F. SCARANO
la contropulsazione aortica ha come INDICAZIONE ELETTIVA una insufficienza ventricolare sinistra causata da uno sbilancio miocardico tra richiesta e apporto di ossigeno F. SCARANO
INSUFFICIENZA VENTRICOLARE SINISTRA = RICHIESTA APPORTO O2 F. SCARANO
EFFETTI della CONTROPULSAZIONE DEFLAZIONE = RICHIESTA APPORTO O2 INFLAZIONE F. SCARANO
può quindi “RECUPERARE” il miocardio vitale dopo un insulto ischemicoanchesevero che non abbia determinato la necrosi cellulare F. SCARANO
NECROSI DELLA MIOCELLULA CARDIACA concetto “tutto o niente” concetto del danno graduale
INDICAZIONI • Shock cardiogeno o insufficienza ventricolare sinistra • Complicazioni meccaniche di IMA • Angina instabile refrattaria alla terapia medica • PTCA fallita con compromissione emodinamica o evidenza di ischemia • Supporto per PTCA ad alto rischio • Difficoltà di svezzamento dalla CEC • “Bridge” al trapianto cardiaco
Shock cardiogeno o insufficienza ventricolare sinistra • Diminuzione del post-carico • Diminuzione del lavoro cardiaco • Aumento della frazione di eiezione • Aumento perfusione periferica IABP F. SCARANO
Angina instabile refrattaria alla terapia medica o conseguente a PTCA fallita IABP F. SCARANO
Difficoltà di svezzamento dalla CEC e “bridge” al trapianto cardiaco IABP F. SCARANO
da un punto di vista prettamente emodinamico le indicazioni alla IABP sono • Ipotensione arteriosa (sistolica < 90 mmHg o media < 60 mm Hg) o diminuzione di oltre 30 mmHg dei valori basali • Aumento pressione polmonare capillare incuneata ( > 16-18 mmHg ) • Indice cardiaco < 2 litri/ min/ m2 F. SCARANO
Inoltre, rapportando i valori di INDICE CARDIACO e di PRESSIONE TELEDIASTOLICA del VS si può elaborare un grafico di immediata visualizzazione delle indicazioni alla IABP verso altri trattamenti farmacologici F. SCARANO
INTRA-AORTIC BALLOON SHOCK BOX INDICE CARDIACO 4 2,5 0 15 40 PRESSIONE TELEDIASTOLICA VS F. SCARANO
CONTROINDICAZIONI F. SCARANO
sono relativamente poche maASSOLUTE • Insufficienza valvolare aortica severa • Dissezione aortica • Severe vasculopatie periferiche • Aneurismi toraco-addominali • Danni cerebrali irreversibili • Malattie terminali F. SCARANO
Insufficienza valvolare aortica severa IABP F. SCARANO
Dissezione aortica IABP F. SCARANO
Severe vasculopatie periferiche IABP F. SCARANO
Aneurismi toraco-addominali IABP F. SCARANO
Danni cerebrali irreversibili e malattie terminali IABP F. SCARANO
COMPLICANZE F. SCARANO
COMPLICANZE VASCOLARI • Ischemia dell’arto • Dissezione aortica • Danni a carico dell’arteria di inserzione (rottura o dissezione) • Trombosi dell’arteria femorale • Embolizzazione periferica (trombi o placche aterosclerotiche) F. SCARANO
Ischemia dell’arto • Complicanza più comune (3,5 %) • Fattori di rischio F. SCARANO
PREVENZIONE DELL’ISCHEMIA DELL’ARTO • Usare sempre il catetere di diametro più piccolo indicato • Per l’inserzione scegliere sempre l’arto che presenta polso migliore F. SCARANO
COMPLICANZE CORRELATE AL PALLONE • Rottura del pallone • Scorretto posizionamento • Embolizzazione (gas) F. SCARANO
ALTRE COMPLICANZE • Sanguinamento • Infezioni • Trombocitopenia da terapia eparinica • Attivazione piastrinica con tromboembolismi F. SCARANO
SANGUINAMENTI PREVENZIONE • Massima attenzione nell’introduzione • Attento monitoraggio della terapia anticoagulante • Impedire il movimento del catetere