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ARTISTI IN PIAZZA

A SCUOLA DI GUGGENHEIM ARTE E LETTERATURA a.s. 2012-2013. ARTISTI IN PIAZZA. Dal COMMON GROUND della Biennale agli incontri degli ARTISTI di PEGGY. Scuola dell’Infanzia “ARCHIMEDE” Marcon (VE) bambini di 5/6 anni.

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Presentation Transcript


  1. A SCUOLA DI GUGGENHEIM ARTE E LETTERATURA a.s. 2012-2013 ARTISTI IN PIAZZA Dal COMMON GROUND della Biennale agli incontri degli ARTISTI di PEGGY Scuola dell’Infanzia “ARCHIMEDE” Marcon (VE) bambini di 5/6 anni

  2. Dalla Biennale d’Architettura di Venezia: Il COMMON GROUND - Terreno Comune Il progetto inizia con la visita alla Biennale, dove attingiamo la metodologia di lavorare insieme a bambini che non fanno parte del nostro gruppo d’origine. Assieme “ricostruiamo” i particolari dei padiglioni visitati: • Padiglione Russia: gli oblò (le finestre di una casa)

  3. Padiglione Spagna: le piante (il giardino) • Padiglione Italia: i mattoni

  4. Dalle case di fantasia…al paese e i suoi luoghi di aggregazione “ARCHITETTI” di case di fantasia Una casa… tante case… il paese

  5. Luoghi di aggregazione: negozi, palazzetto dello sport, PALESTRE,BIBLIOTECA, MERCATO, PIAZZE, CENTRO CIVICO…

  6. Da MARCON alla grande città: VENEZIA e PEGGY Conosciamo Peggy, il suo amore per Venezia e l’arte moderna

  7. Peggy Guggenheim Collection: gli ARTISTI POLLOCK e il dripping ERNST e il tratto con la corda L’UOMO STRANO Un uomo si era buttato delle magie e si era tutto colorato ed era diventato cattivo. È andato al cinema a guardare un film brutto perché quando guardava delle robe brutte diventava buono, quando guardava robe belle, diventava cattivo. È andato a riposare e pensava che domani diventava tutto normale, perché stava sognando.

  8. DE CHIRICO e la copia con gli acquarelli CORNELL e il collage tridimensionale

  9. INVENTIAMO RACCONTIDe Chirico: “La torre rossa” Dentro alla torre rossa, c’è un mago chiamato Simone, che fa una pozione per far scomparire le case, perché non vuole più confusione, infatti non riesce a dormire e quindi a sopportare le voci e il rumore. Apre la finestra, intinge la bacchetta nella pozione e la rivolge alle case, facendole scomparire e se ne ritorna a dormire. Ma le case in realtà, si trasformarono in topi che aprono la porta e salgono sulla torre, sentono l’odore del formaggio e se lo mangiano. Il mago si sveglia con la fame di formaggio, ma i topi l’hanno rubato. Il mago cerca i topi, che si sono nascosti, li trova con una magia e li trasforma in rospi che saltano dappertutto, rovinando la torre. Ma il mago con la bacchetta mette tutto a posto, mentre i rospi scappano. Intanto arriva anche un cavaliere, a cavallo. Al mago dà fastidio il rumore del cavallo e quindi lo trasforma in una statua. Se ne ritorna, felice e contento a dormire, perché nessuno gli dà più fastidio. Mentre sta dormendo, sogna un suo amico che gli dice: “Svegliati, sono diventati tutte statue che si rompono in mille pezzi, mentre la torre diventa sempre più alta!”. Ad un certo punto anche la torre comincia a sbriciolarsi e a cadere addosso al mago, che muore. Improvvisamente il mago si sveglia e dice: “Meno male che era un brutto sogno!” e allora diventa buono e ritrasforma le case, il cavaliere, il cavallo e tutte le persone e organizza una festa per tutti.

  10. Magritte: “L’IMPERO DELLA LUCE” C’erano una volta Luce e Buio che stavano litigando perché dicevano chi fosse il più bello. Tutte le persone avevano paura del Buio e a lui dispiaceva, perché voleva essere buono e non fare paura, ma voleva essere re a tutti i costi. Decisero allora di far una sfida: dovevano far innamorare Dalietta, una ragazza che curava i fiori e anche gli alberi e abitava nella casa nel bosco, sotto al grande albero. Il buio chiamò, Nic un ragazzo rapper, di colore, vestito scuro, che cantava “Thriller” sotto al lampione. Dalietta che stava innaffiando i suoi fiori, quando sentì la musica, si affacciò alla finestra e si innamorò di Nic e il cuore le batteva forte, forte.

  11. Ma Luce manda Simon, un ragazzo biondo, con la chitarra, che le canta: “Ti voglio dare le rose per te, te le regalo solo per te, perché ti voglio tanto bene. A nessuna ragazza al mondo ho dato mai delle Rose”. Quando Dalietta sentì Simon, si innamorò ancora di più. Tutti e due continuarono a cantare. A Dalietta girava la testa e non capiva più niente. Non sapeva più chi scegliere tra i due. Poco lontano si trovava Fiorito, che era un ragazzo giardiniere e si era perso nel bosco. Ad un certo punto sente la baraonda di Nic e di Simon e dice: “Mamma mia che baccano! Non è proprio per le mie orecchie! Però vado a vedere!”.

  12. Quando arrivò sotto il lampione e vide i due “baccanastri” si rifugiò nella casa e restò a bocca aperta, davanti a tanti tipi di fiori. Cominciò ad annusarli e a nominarli tutti quanti. Dalietta quando vide Fiorito e lo sentì che conosceva i nomi dei suoi fiori, gli chiese: “Come fai a conoscere tutti i nomi dei fiori?” Fiorito rispose: “Anche io impianto i fiori, perchè sono un giardiniere e mi piacciono tanto i fiori che li curo con tanto amore.” Dalietta s’ innamorò e insieme presero due bei bagnafiori e innaffiarono i due cantanti, che se ne andarono tutti bagnati e delusi. Luce e Buio quindi fanno pace; decidono di stare insieme: la Luce nel cielo e il Buio sotto, però in compagnia di un po’ di luce del lampione.

  13. Chagall: “LA PIOGGIA” C’ERA UNA VOLTA IN UNA FATTORIA, UN PASTORE CHE STAVA CHIACCHERANDO CON IL SUO AMICO CONTADINO, SICCOME AVEVANO SETE DECISERO DI ANDARE A BERE QUALCOSA AL BAR. LI’ INCONTRARONO ALTRI AMICI COSI’ SI MISERO A GIOCARE A CARTE AD UN CERTO PUNTO IL CONTADINO DISSE CHE DOVEVA ANDARE A DAR DA MANGIARE ALLE GALLINE. USCENDO DAL BAR PERÓ, LUI E IL PASTORE SI ACCORGONO DI UNO STRANO ANIMALE: UN CAVALLO “SPECIALE” CON LE ALI E UN LUNGO CORNO SULLA FRONTE. I DUE AMICI LO GUARDARONO MERAVIGLIATI E INCURIOSITI E FURONO ANCOR PIÚ SORPRESI NEL VEDERE CHE SI STAVA AVVICINANDO

  14. AD UN CERTO PUNTO IL CAVALLO PUNTÓ IL CORNO VERSO IL CIELO. SI SPRIGIONÒ UN LAMPO E, COME PER MAGIA, LA CAPRA CHE ERA LÌ DAVANTI, SI TROVÒ TRA LE NUVOLE. IL PASTORE DISPERATO GRIDÒ: “LA MIA CAPRAAAAAAAA!”. IL CAVALLO SI ACCORSE DI AVER COMBINATO UN PASTICCIO, PERCIÒ CON IL SUO MAGICO CORNO, SPRIGIONÒ UN ALTRO LAMPO E… ANCHE IL PASTORE FINÌ IN CIELO VICINO ALLA SUA CAPRA! ORA SU NEL CIELO ERANO IN DUE. COSÌ IL CAVALLO SPIEGÒ LE ALI CERCANDO DI SALIRE PER RIPRENDERLI, MA IL CIELO ERA PIENO DI NUVOLONI NERI, LA PIOGGIA CADEVA E IL VENTO SOFFIAVA FORTISSIMO, PERCIÒ NON RIUSCÌ AD ALZARSI IN VOLO. IL CAVALLO ALLORA TENTÒ UNA MAGIA PIÙ POTENTE: CON GLI ZOCCOLI STROFINÒ IL MAGICO CORNO, LO FECE GIRARE TRE VOLTE, COSÌ SI FORMÒ UN TORNADO CHE CATTURÒ LA CAPRA E IL PASTORE CHE, SCIVOLANDO ALL’INTERNO DEL VORTICE, PIAN PIANO ARRIVARONO A TERRA.

  15. IL CAVALLO FECE CESSARE IL VENTO, IL TORNADO FINÌ, COSICCHÉ FURONO TUTTI SALVI. IL PASTORE E IL CONTADINO PENSARONO DI ORGANIZZARE UNA FESTA IN ONORE DEL CAVALLO. NEL CIELO, ORA CHE LA PIOGGIA NON CADEVA PIÙ, SI FORMÒ UN GRANDE ARCOBALENO ED IL MAGICO CAVALLO DECISE DI VIVERE ALLA FATTORIA CON I SUOI NUOVI AMICI.

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