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Dal Pof al Programma annuale finanziario. Riccione, 23 marzo 2011. IL POF E’ IL DOCUMENTO FONDAMENTALE. non è l’unico. Costitutivo dell’identità culturale e progettuale della scuola. Elementi caratterizzanti rispetto a:. Integrazione e aggiunte al curricolo
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Dal Pof al Programma annuale finanziario Riccione, 23 marzo 2011
IL POF E’ IL DOCUMENTO FONDAMENTALE non è l’unico Costitutivo dell’identità culturale e progettuale della scuola. Elementi caratterizzanti rispetto a: • Integrazione e aggiunte al curricolo • organizzazione interna della didattica • progetto - pedagogico didattico • scelte didattiche e organizzative
I SOGGETTI DECISIONALI RISPETTO AL POF CONSIGLIO di istituto Fissa gli indirizzi generali e opera scelte di gestione e amministrazione. Adotta il POF. COLLEGIO DOCENTI Elabora il Piano DIRIGENTE SCOLASTICO Tiene i rapporti con gli EE.LL. nella fase di fissazione degli indirizzi generali, predisponendo le condizioni per la realizzabilità del POF
Dal Pei al Pof Già la Carta dei Servizi scolastici, nello schema allegato al d.P.CM 7 giugno 1995, aveva previsto l'obbligo per ogni scuola di adottare e rendere pubblico un “progetto educativo di istituto” nel quale delineare le scelte didattiche, educative ed organizzative (ivi compresi i criteri per la migliore utilizzazione delle risorse) che impegnavano la responsabilità della singola comunità scolastica.
Con l'attribuzione dell'autonomia, la scuola è chiamata a rafforzare la propria capacità in materia di progettazione, dovendo predisporre un formale atto di indirizzo, impegnativo per tutti i soggetti appartenenti alla comunità scolastica La proposta programmatica tende a rispondere ai bisogni diversificati del contesto in cui la scuola opera, degli allievi che accoglie, degli utenti a cui si rivolge (siano essi i genitori, il mondo produttivo o, in una dimensione più lata, l'intera comunità nazionale ed europea).
La natura giuridica del Pof • La natura giuridica del documento deve essere analizzata attraverso criteri obiettivi di natura tecnico-giuridica. • Va indagato il significato che nell’ordinamento assume, di regola, il vocabolo “piano”, nonché esaminato il quadro normativo entro cui si è fatta strada, negli ultimi anni, la concezione delle cd. “pianificazioni” nell’attività dei pubblici poteri. La natura giuridica, non tocca minimamente gli aspetti formativo didattici del POF, per i quali occorre rifarsi ad altre scienze (pedagogiche, di metodologia didattica, dell’educazione, delle singole materie curriculari, ecc.).
Il concetto di Piano • Nel concetto di Piano è insito un momento finalistico, costituito dal risultato/obiettivo (ovvero da un insieme di risultati/obiettivi) che tende a conseguire la programmazione: l’unità di scopo, la comune destinazione delle attività organizzate è il vincolo di collegamento che tiene unite, nel piano stesso, le singole determinazioni che di esso fanno parte. • Elementi logici indefettibili della pianificazione sono: i fini; la predisposizione dei mezzi e delle modalità; la disciplina. Il piano, infatti, è anche uno strumento di disciplina, perché procede alla previsione, predeterminazione, regolazione e verifica delle attività che ci si propone di realizzare.
Il concetto di Piano • I piani - e lo stesso Piano per l’offerta formativa o POF - costituiscono strumenti-guida per l’operare delle pubbliche amministrazioni e possono dare, nella loro applicazione concreta, il senso e la misura del potenziamento di qualità immaginato e voluto dal legislatore delle riforme.
La natura del Pof • è un documento di tipo “rappresentativo” , nel senso che esternalizza la progettazione di attività formative elaborata dalla scuola, descrivendo nei tratti essenziali l’identità culturale della stessa e portandola a conoscenza dell’utenza; • - è un documento “espressivo di procedimento programmatorio”, nel senso che condensa formalmente in un testo conclusivo le risultanze di una procedura di programmazione educativo-didattica articolata in varie fasi (proposte, pareri, elaborazione del collegio docenti, rapporti preventivi del dirigente con gli enti locali, approvazione del consiglio di circolo o istituto);
La natura del Pof • - è un documento contenente “opzioni formative” di massima, che devono risultare aderenti ad obiettivi definiti a livello di programmazione nazionale (Ministero) e di programmazione territoriale (Enti locali), declinabili e in esso declinati secondo scelte di flessibilità esercitabili dalla singola scuola
è un documento “di garanzia”, nel senso che attesta la partecipazione delle varie componenti, interne ed esterne, alla sua definizione, ma anche la coerenza con gli obiettivi formativi nazionali e territoriali, nonché il pluralismo definitorio (l’ultima parte del comma 2, art. 3, Reg. autonomia stabilisce che il Piano “comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità”)
Il POF, essendo essenzialmente un atto di indirizzo volto a determinare e definire la «identità culturale» della scuola, implica la necessità, durante l’anno scolastico, di adottare conseguenti e correlate determinazioni decisionali, nonchè di tenere comportamenti che diano attuazione a quanto in esso è stato pianificato
definizione di offerta formativa Analisi dell’art. 3 del d.p.r. 275/99 flusso della domanda-offerta Programmazione territoriale dell’ offerta formativa Obiettivi nazionali exl. 53/03 Pof Esigenze del contesto culturale sociale ed economico
Cosa significa? Programmazione territoriale dell’ offerta formativa Delega alle regioni trasferimenti a province e comuni D.lgs n. 112/98 Art. 117 cost. Sent. Corte cost. 3/03
CONFERENZA UNIFICATA (EX ART. 8 DEL D.LGS. 28 AGOSTO 1997, N. 281) ACCORDO 19 aprile 2001 Art. 4 I piani dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche saranno elaborati, in coerenza con le determinazioni assunte dagli enti locali nelle materie di propria competenza, tenendo conto delle eventuali intese e/o accordi conclusi a livello locale. Le istituzioni scolastiche, per l'attuazione dei POF, ricorreranno alla metodologia delle intese.
Una caratteristica fondamentale del Pof è la pluriennalità. Verifica stabilità dell’impianto dell’offerta formativa Azione annuale Verifica area progettuale e attualizzazione (essere) • Adeguamento/modifica della struttura del Pof a seguito di • innovazioni normative • attività di ricerca sperimentazione e sviluppo Azione pluriennale (voler essere)
Competenze d.p.r. 275/99 Il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti
I docenti hanno il compito e la responsabilità della progettazione e dell’attuazione del processo di insegnamento e apprendimento (art. 16 d.p.r. 275/99) Il collegio interviene sulle condizioni di fattibilità del Pof, individuando le funzioni strumentali e le altre funzioni necessarie alla realizzazione del Pof
Cosa è cambiato nell’elaborazione del Pof Fino 2001 la gestione della scuola era nettamente assestata su due versanti gestione didattica gestione finanziaria Il nuovo regolamento di contabilità ha messo in relazione i due ambiti, disponendo strumenti di integrazione programmatica e progettuale
La capacità programmatoria è necessaria per accompagnare qualsiasi processo di cambiamento culturale, organizzativo e strumentale Una “falsa” capacità programmatoria porta a: ripetere quanto fatto nel passato applicare alcuni correttivi, derivanti esclusivamente dalla precedente esperienza limitarsi a predisporre un “bilancio di previsione”, di tipo incrementale, più che una programmazione finanziaria integrata
POF Conversione in termini economico finanziari realizzazione
POF progetto La progettazione dell’attività didattica deve essere impostata anche in previsione della trasposizione in dati economico finanziari
La pianificazione del progetto Per stendere correttamente un piano del progetto occorre utilizzare una metodologia fatta di una serie di passi, che utilizza strumenti operativi e modelli di rappresentazione Attività 1 • Partendo dagli obiettivi, dai risultati attesi e dai vincoli del progetto, individuare una gerarchia degli obiettivi passando dal livello più generale a quello più dettagliato. • Una volta individuati gli obiettivi si suddividerà l’intero lavoro in una serie di attività elementari Concentrare l’attenzione su cosa deve essere fatto, non sul come potrà essere fatto
La pianificazione del progetto Attività 2 Definire un calendario di massima di giorni lavorativi valido per il progetto. In ambito scolastico andranno valutati i giorni per la progettazione, per il monitoraggio, per la realizzazione, per la valutazione. Non dimentichiamo che la scheda descrittiva del progetto richiede la descrizione delle fasi e dei tempi!!! Fondo di istituto
La pianificazione del progetto Attività 3 Per ogni attività elementare precedentemente individuata definire gli eventi di innesco e fine, unitamente ai risultati attesi, descrivendo i compiti associati a tale attività • Ad esempio, un progetto musica, l’attività predisposizione dei locali può essere scomposta in • ricerca locale: analisi delle disponibilità e logistica…... • convenzione con soggetto proprietario • acquisto materiali speciali per alunni diversamente abili • controllo sicurezza
La pianificazione del progetto Attività 4 Per ogni attività elementare stimare e prevedere l’impegno in tempo/persona e la durata lavorativa Ad esempio nel progetto musica possono essere riconosciute 4 ore di impegno per l’assistente amministrativo che fa un’indagine di mercato e predispone l’istruttoria per l’acquisto del materiale speciale
La pianificazione del progetto Attività 5 Stabilire un programma logico che mostri i rapporti di causalità e i vincoli di parallelismo e precedenza tra le attività Utilizzare il Pert per determinare l’inizio e la fine di ogni attività come dell’intero progetto
La pianificazione del progetto Attività 6 Riportare in un diagramma temporale le attività, le date programmate e le date stimate Tenendo presente il diagramma allocare le risorse sulle attività in funzione della disponibilità,delle esperienze e delle competenze
INDICATORI GENERALI DI PROGETTAZIONE DEL POF E DEI SINGOLI PROGETTI Indicatori di progettazione Core Pof Offerta curricolare Coerenza innovazione disponibilità finanziaria ordinaria e assestata Integrazione e arricchimento del curricolo di scuola valenza degli obiettivi didattici coerenza con il core Pof rapporto costi/benefici disponibilità finanziaria budget Percorsi formativi integrati discipline e attività facoltative iniziative culturali progetti specifici Offerta formativa opzionale
IL CONCETTO DI PROGRAMMAZIONE DAL PUNTO DI VISTA DIDATTICO E DAL PUNTO DI VISTA AMMINISTRATIVO CONTABILE
La programmazione in ambito amministrativo - contabile Obiettivi nazionali art. 8 PROGRAMMAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA (DPEF, Legge Finanziaria, Legge di Bilancio) POF Obiettivi locali art. 3 PA PA economicità efficienza efficacia trasparenza
Il dirigente quantifica, sulla base della previsione di entrata, i grandi comparti di spesa e mette a disposizione del collegio “lo spazio finanziario” progettuale Funzionamento amministrativo generale Spese di personale Progetti??? Funzionamento didattico generale Spese di investimento
Vista la struttura del Programma annuale occorre definire chiaramente la natura e la struttura dell’attività didattica: curricolo di scuola, come è strutturato, cosa è progetto.
L’introduzione del Programma annuale ha modificato la struttura del Pof Parte generale Stabile nella programmazione a medio termine Mobile annualmente, secondo le disponibilità finanziarie Parte speciale
La fase attuativa del Pof:il Piano annuale delle attività dei docenti • Le scelte formative compiute nel POF possono trovare attuazione essenzialmente attraverso: • Il piano annuale delle attività dei docenti (art. 28 ccnl 29.11.2007) • Predisposto dal dirigente scolastico prima che abbiano inizio le lezioni (di regola nel mese di settembre), sulla base delle eventuali proposte avanzate dagli organi collegiali, il piano delle attività è deliberato dal collegio dei docenti «nel quadro della programmazione dell’azione didattico-educativa» e ne è data “informazione” alle oo.ss..
Esso comprende e definisce gli impegni lavorativi del personale docente, anche aggiuntivi, funzionalizzando gli obblighi di lavoro alla pianificazione pluriennale approntata ed enunciata nel POF. Tra i vari mezzi giuridici di attuazione del POF appare essere il più importante. In quanto modificabile anche nel corso dell’anno scolastico, per far fronte ad esigenze sopravvenute, è uno strumento flessibile dal punto di vista procedurale (il congegno di adozione è più snello di quello previsto per il POF) e permette una costante attualizzazione delle scelte formative di massima esposte nel POF (che, invece, ha efficacia tendenzialmente stabile o, per lo meno, calibrata su cicli temporali di studio completi).
All’insorgere di nuove evenienze aventi impatto sullo svolgimento concreto dell’azione formativo-didattica, non sarà necessaria la ridefinizione modificativa del POF, ma basterà procedere alla revisione del Piano annuale. Spetta, ovviamente, agli organi dell’istituzione scolastica valutare accortamente la valenza e l’entità qualitativa dell’introdotta variazione affinché, all’esito delle attività annuali e semmai mediante deliberazione assunta all’esordio del successivo anno scolastico, l’intervenuta modifica possa poi essere recepita stabilmente nel documento fondamentale (il POF).
La fase attuativa del Pof:il Piano annuale delle attività del personale ATA • Il piano annuale delle attività del personale ATA (art. 53 ccnl 29.11.2007) • All'inizio dell'anno scolastico il direttore dei servizi generali e amministrativi formula una proposta di piano dell'attività inerente le attività che svolge il personale ATA. Il dirigente scolastico, verificatane la congruenza rispetto al POF ed espletate le procedure di contrattazione integrativa a livello di scuola, adotta il piano, la cui successiva attuazione è affidata al dsga. Una novità recata dal ccnl 29.11.2007 sta nel fatto che nel formulare il piano in questione il dsga deve “sentire” il personale ATA (v. art. 6, comma 2, lettera h9 ccnl 29.11.2007).
La fase attuativa del Pof:Il piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione • Il piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione (art. 66 ccnl 29.11.2007) • Tenuto conto che le scelte formative espresse nel POF inevitabilmente circoscrivono e, per certi versi, condizionano anche le aree ed i contenuti dei bisogni formativi del corpo docente, l’art. 66 del ccnl 29.11.2007 in vigore prevede che il Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione destinate ai docenti è deliberato dal Collegio coerentemente con gli obiettivi e i tempi del POF, considerando anche esigenze ed opzioni individuali. Lo stesso articolo del contratto prevede, altresì, la elaborazione e la redazione di un piano annuale di formazione per il personale ATA, predisposto dal dsga.
La fase attuativa del Pof:programma annuale finanziario • programma annuale finanziario (art. 2 d.i. 1.2.2001, n. 44) • Il Regolamento recante le Istruzioni generali di contabilità affida ad un documento amministrativo-contabile denominato «Programma» - che ha soppiantato il bilancio di previsione, è annualmente predisposto dal dirigente scolastico, è munito del parere di regolarità contabile dei revisori dei conti, è proposto dalla Giunta esecutiva al Consiglio d'istituto o di circolo e da quest’ultimo è approvato e deliberato - il compito di destinare le risorse finanziarie disponibili alla realizzazione delle scelte pianificate nel POF. • Il Programma annuale è, pertanto, il documento che aggrega in maniera omogenea e dal punto di vista contabile le varie attività della scuola, strumentalmente raccorda tra di loro le scelte didattiche del POF (con relative implicazioni di strategia formativa) e le scelte attuative (con relative implicazioni di strategia finanziaria), definisce le scelte in ordine all’allocazione delle risorse disponibili.
La fase attuativa del Pof:programma annuale finanziario • Il raccordo tra POF e programma annuale finanziario si compie attraverso la predisposizione di singoli «Progetti» (i quali sono strumenti operativi di dettaglio, approntati per il raggiungimento degli obiettivi scelti nell’ambito della impostazione del POF), ciascuno corredato di un'apposita scheda illustrativa finanziaria redatta dal direttore dei servizi generali ed amministrativi. • I "progetti", dunque, sono destinati ad «attuare» il POF.
La regolazione normativa lascia intendere che i singoli, cosiddetti «progetti» per nulla sono da considerare componenti strutturali del POF, essendo essi, piuttosto, parti costitutive di un Programma attuativo che, per ciascun esercizio finanziario (dal 1 gennaio al 31 dicembre dell’anno solare), è chiamato a realizzare le previsioni generali e di indirizzo del POF. • Un’impostazione similare, del resto, risulta adoperata per il Bilancio dello Stato dalle disposizioni di cui alla legge n. 94 del 1997, che ne ha significativamente modificato struttura e ratio. • In altre parole, il Programma annuale dovrebbe essere, per le scuole, ciò che il Bilancio previsionale è per le amministrazioni dello Stato: un documento rappresentativo che assolve ad una funzione informativa (rendere nota e verificabile la destinazione delle risorse), allocativa (assegnare le risorse ai vari Progetti in esso inclusi) ed esecutiva (consentire la realizzazione delle attività).
1 Il Piano dell'offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale 2 I piani delle istituzioni scolastiche saranno elaborati, in coerenza con le determinazioni assunte dagli enti locali nelle materie di propria competenza POF 3 tenendo conto delle eventuali intese e/o accordi conclusi a livello locale 4 è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti
Il Piano dell'offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale Livello unitario delle prestazioni Livello territoriale I piani delle istituzioni scolastiche saranno elaborati, in coerenza con le determinazioni assunte dagli enti locali nelle materie di propria competenza tenendo conto delle eventuali intese e/o accordi conclusi a livello locale è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti Livello interno
Grazie a tutti Anna Armone