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Progettare per la competenza nella Scuola Secondaria di Secondo Grado. Dott . Fabio Togni. Un caso di cronaca 13 aprile 2011 .
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Progettare per la competenzanellaScuolaSecondaria di Secondo Grado Dott. Fabio Togni
Un caso di cronaca13 aprile 2011 • «Studente fa cadere delle pietre da un balcone della scuola rischiando di colpire un professore di passaggio. La preside dell'Ipssar, l'istituto Alberghiero di X, N. N., si è vista costretta a sanzionare uno studente. “Si tratta di uno dei nostri migliori allievi”, spiega, “e la cosa mi ha sorpreso molto in quanto di solito il ragazzo è un esempio positivo per gli altri. Tuttavia, ho dovuto fargli capire che non si può far cadere oggetti dal balcone. Dico sempre ai ragazzi”, ha aggiunto, “di fare attenzione perché da una piccola svista del genere possono nascere incidenti che possono avere delle conseguenze ben più gravi”. Il ragazzo è stato dunque sospeso. Per fortuna l'episodio non ha provocato danni, ma il docente si è preso un bello spavento».
Proviamo a studiare il caso • Raccogliere i dati • Cercare di fare una ricostruzione EDUCATIVA • Identificare le emergenze educative che si ACCENDONO all’interno della situazione educativa • Far dialogare le emergenze educative con elementi di profilo
La questione del profilo • Definizione di un PROFILO • Chi deve avere un profilo? • Il fine dell’agire educativo all’interno dell’istituzione scolastica • Quali strumenti ho oggi a disposizione che possono essere assimilati nella sostanza, anche se non nella forma a un profilo?
Imparare ad imparare Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire e interpretare l’informazione
In questo caso si sceglie • Agire in modo autonomo e responsabile • Comunicare
Individuare una cornice • La creatività richiede limiti (kant) • Agire la competenza degli insegnanti • Evocare conoscenze e abilità personali
Dal punto di vista concreto, la questione della lapidazione allude alle prescrizioni del Levitico (Lv 20, 2-5; 20,27; 24, 15-16) e del Deuteronomio (Dt 17, 2-7; 13, 2-10; 21,18-21; 22, 22-23), nonché gli episodi di Esodo (Es 21, 28-32) o di Giosuè (Gs 7,25) o del primo libro di Samuele (1 Sam 30,6) o del primo libro dei Re (1 Re 12,18), possono essere utili. Senza dubbio la novità cristiana è descritta negli episodi di Matteo (Mt 21,35; 23,37), Giovanni (Gv 10,31) e Atti (At 14,5). Ma è soprattutto il capitolo 8 di Giovanni che pare utile e strategico con la famosa sentenza: “chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra”.
Tali testi possono essere utili per comprendere l’evoluzione della pratica della lapidazione in seno alla religione ebraica e poi cristiana, ma possono essere anche utili per aiutare a una prima comprensione esegetica e teologica dei testi (mediante la questione ad esempio dei generi letterari, del legalismo farisaico, del principio di retribuzione, del purismo rituale…).
Inoltre il tema della lapidazione è interessante anche come fenomeno culturale e presente in altri contesti sociali e religiosi anche attuali. Si pensi alla complessa questione della presenza di tale pratica in Pakistan, in alcune aree tribali dell’Afghanistan. Inutile citare i casi recenti dell’ Iran (caso Sakineh), o le non chiare vicende di lapidazione in Somalia, Nigeria, Sudan e persino in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi.
Il titolo dato “Piovono pietre” richiama il bel film di Ken Loach… sulla questione della giustizia personale e sociale… e della relativa assoluzione • …
Una prima ipotesi • Approfittando dell’ appropinquarsi della giornata dell’ Open day si potrebbero informare gli studenti della necessità di allestire una mostra nella scuola in collaborazione con alcune organizzazioni del territorio su alcuni temi importanti a livello civile, quali ad esempio le campagne di Amnesty International per Sakineh. Si potrebbero fornire agli studenti alcuni documenti reperiti in internet e chiedere loro che cosa i cristiani avrebbero messo in più o in meno negli spot. • Ad esempio http://youtu.be/GsBjwUknDPo oppure http://youtu.be/cS9K1yWE8zg
Perché non funziona • Scopo e fine • Concretezza • Situazionalità • Genericità • …
A problema soluzione: una seconda ipotesi • «Lavorate e/o collaborate alla direzione di un albergo a Tel Aviv/Il Cairo/Roma (si scelga una delle località) specializzato in convention e leader nell’organizzazione di allestimenti specifici sul tema dei convegni (allestimento sale a tema, creare contatti e invitare ospiti e/o indicati dall’organizzazione dei convegni, produzione di filmati interattivi e/o mostre che introducano gli ospiti alle questioni trattate, predisposizione di brochure informative dell’evento da fornire a ospiti e invitati…). Un’associazione internazionale di dialogo interreligioso, costituita da esponenti cattolici, ebrei e musulmani ha organizzato nell’albergo che voi gestito una convention di alto livello sul tema “ L’adulterio e il suo impatto sociale, ieri e oggi”. Gli organizzatori informano la direzione che i partecipanti devono trovare un clima accogliente, poiché in precedenza si sono manifestate tra di loro difficoltà di relazione tra i diversi invitati appartenente a diverse confessioni. Inoltre viene affidato il compito all’hotel di organizzare non solo la cena di apertura con relativo menù, ma anche organizzare l’allestimento scenografico che introduca il tema della convention per la serata che precede l’apertura in cui verranno invitate anche importanti esponenti religiosi del convegno».
In una classe Seconda di una scuola secondaria di secondo grado del comune di Cagliari, si assiste a un fenomeno strano e particolare rispetto a molte altre scuole. Gli alunni provengono da dieci diverse nazioni; ciò comporta che la classe subisca diverse variazioni lungo l’anno di numero e di presenze a causa di trasferimenti ad altra scuola (spesso del risicato numero di italiani) e di nuovi arrivi.
Questo fa si che si vengano a creare diversi problemi: ci sono difficoltà linguistiche e di comunicazione poiché, spesso, i nuovi arrivati non hanno molta dimestichezza con l’italiano; ci sono difficoltà nella gestione del gruppo classe, poiché gli alunni si aggregano per nazionalità creando delle piccole “bande etniche”, in cui si comunica nella lingua madre (cosa che spesso viene utilizzata anche per provocare gli ignari insegnanti ingenerando risate con frasi dette ad alta voce alle spalle degli stessi in lingue ai docenti sconosciute);
tali “bande etniche” spesso si affrontano nei momenti non organizzati a suon di insulti e qualche volta si è persino giunti alle mani, facendo scattare note a casa e sospensioni. Il clima in classe è spesso teso e faticoso. Il consiglio di classe affronta regolarmente il problema e dopo diversi incontri fatti di lamentele e racconti sull’inefficacia degli interventi disciplinari, si decide di lavorare tutti, nelle rispettive ore, in direzione dell’integrazione della classe, vista come urgente e inderogabile obiettivo formativo. Ciascun insegnante presenterà in una riunione aperta anche ai genitori il proprio progetto e il proprio percorso.
Durante la riunione, dopo aver presentato il percorsi di Inglese e di Italiano, viene il turno dell’Insegnante di Religione il quale tiene a precisare che (cosa peculiare) in quella classe, nonostante le diverse nazionalità presenti, tutti gli alunni si avvalgono della Religione cattolica, a questo punto intraprende la spiegazione del proprio percorso così strutturato….