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Codifica Digitale della Partitura

Codifica Digitale della Partitura. Corso di Informatica Applicata alla Musica. Luca A. Ludovico LIM (Laboratorio di Informatica Musicale) DI Co – Università degli Studi di Milano. Introduzione. Differenza tra partitura e spartito Concetto di simbolo. I livelli di codifica simbolica.

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Presentation Transcript


  1. Codifica Digitale della Partitura Corso di Informatica Applicata alla Musica Luca A. Ludovico LIM (Laboratorio di Informatica Musicale) DICo – Università degli Studi di Milano

  2. Introduzione • Differenza tra partitura e spartito • Concetto di simbolo

  3. I livelli di codifica simbolica • Livello logico • La partitura come concepita dall’autore • Livello notazionale • Una delle sue possibili implementazioni grafiche • Cardinalità della relazione tra livello logico e notazionale: uno a molti (1:n)

  4. Esempio

  5. Storia della codifica scritta • Frammenti dall’antica grecia • De Istitutione Musicae di Boezio (500 d.c. circa) • Neumi in campo aperto (900 d.c. circa) • Messale di Saint Denis (1350): tetragramma; no mensuralità • 1500: scrittura su pentagramma e con mensuralità

  6. Obiettivi della codifica scritta • Supporto alla memoria • Separazione tra compositore ed esecutore • Diffusione nello spazio • Trasmissione nel tempo

  7. Codifica digitale della partitura • Praticità e sicurezza nella conservazione e nella diffusione • spazio fisico occupato • facilità di copia • facilità di trasporto del supporto • facilità di trasporto dei contenuti • … • Si sfruttano le potenzialità legate all’uso del mezzo digitale (vedi più avanti)

  8. Limiti dell’informazione digitale • L’informazione digitale non è “eterna” • I supporti non sono eterni • Le macchine per leggere i supporti non sono eterne • I formati potrebbero non essere noti

  9. Limiti dell’informazione digitale I supporti non sono eterni Soluzioni: • copie di backup • diffusione geografica dei supporti • periodico riversamento • supporti basati su tecnologie differenti

  10. Limiti dell’informazione digitale Le macchine per leggere i supporti non sono eterne Soluzioni: • documentazione tecnica • standardizzazione • prevalenza di alcuni standard su altri Standardizzazione = processo da cui emerge una specifica tecnologica comune a (ed accettata da) entità concorrenti.

  11. Limiti dell’informazione digitale I formati potrebbero non essere noti Soluzioni: • standard aperti (open standards) = pubblicamente disponibili e liberamente implementabili Osservazione: • non tutti gli standard sono aperti (ad es. standard proprietari)

  12. Dalla codifica digitale alla… (1/2) • …modifica • Editing agevole, anche per operazioni complesse (es.: strumenti traspositori) • …estrazione automatica di info • Data mining • Parti dalla partitura • Segmentazione automatica

  13. Dalla codifica digitale alla… (2/2) • …esecuzione automatica • Sintesi e programmazione timbrica • Modelli interpretativi • …visualizzazione evoluta • Sincronizzazione audio/video • …conversione di formato

  14. Liv. simbolico vs notazionale(1/2) Livello logico Livello notazionale Mondoanalogico • Pensiero compositivo • Partitura cartacea • Immissione diretta • Scansione • Produzione automatica Origine usuale: Mondodigitale Esportazione in formato grafico Optical Music Recognition (OMR)

  15. Liv. simbolico vs notazionale(2/2) Aspetto principale: mantenimento della semantica musicale

  16. Codifica a livello logico

  17. Classificazione generale • Formati binari • Formati testuali • Formati non di markup • Formati di markup • Formati basati su XML • Proprietari • Aperti

  18. Formati binari • Vantaggi • Potenza • Efficienza • Forte integrazione con SW/HW • Svantaggi • Illeggibilità “a occhio nudo” • Illeggibilità senza conoscere il formato • Costo delle licenze d’uso (se non sono free)

  19. Formati binari: un esempio NIFF Notation Interchange FileFormat

  20. Formati basati su ASCII • Vantaggi • Editabilità e disponibilità di strumenti SW per l’editing • Decodificabilità (anche se difficoltosa) “a occhio nudo” • Standard (generalmente) open e free • Svantaggi • Scarsa potenza descrittiva e incompletezza • Inefficienza nell’occupazione di spazio in memoria (principale e secondaria) • Difficoltà nel rappresentare situazioni reali • Supporto della Common Western Notation

  21. Formati ASCII: esempi DARMS 7H. 6Q / 4W / 7H. 6E( 5E) / 4W / Digital Alternate Representation of Musical Scores PEC %G-2 @2/4 $bBEA 8-{’GGG} / 2E / 8-{’FFF} / 2D Plain and Easie Code

  22. Formati intermedi ˆeE(1) 0 2 1024 0 $C0000800 128 3 48 $80030000 80 $80020000 112 $80010000 ˆeE(2) 1 3 1024 0 $C0000800 128 1 128 $80010000 ˆeE(3) 2 4 1024 0 $C0000800 128 3 48 $80010000 80 $80020000 112 $80030000 ˆeE(4) 3 0 1024 0 $C0000800 128 1 48 $80010000 ETF EnigmaTransportableFile

  23. Formati di markup • Linguaggi basati su caratteri ASCII • Etichettatura per suddividere i contenuti dai marcatori • Non sono necessariamente basati su XML • Vantaggi e svantaggi di XML

  24. Formati di markup: un esempio <bar 1> 3[E A] [3E B] [3E:8 C] F:8 [3G C] </bar> MML Music Markup Language

  25. Formati usati impropriamente • Esempio: MIDI • linguaggio di performance e non di codifica simbolica • progettato per la sintesi del suono e alla comunicazione numerica tra macchine

  26. Codifica a livello notazionale

  27. Formati grafici più comuni • BMP(true color, nessuna compressione) • TIFF(true color, compressione senza perdita) • JPEG(true color, compressione con perdita) • GIF(palette a 256 colori o meno, nessuna compressione)

  28. Scopi diversi • Conservazione • Diffusione • Fruizione via Web

  29. Formati grafici più comuni Ingrandimento 5X TIFF senza perdita - 8 MB GIF 16 colori - 800 KB JPEG media qualità - 2 MB JPEG bassa qualità - 1 MB

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