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fondamenti della comunicazione digitale. Gino Roncaglia (Università della Tuscia). il programma di oggi. informazione in formato digitale convergenza al digitale multimedialità: un termine equivoco ipertesti : di cosa si tratta? i molti volti del web
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fondamenti della comunicazione digitale Gino Roncaglia (Università della Tuscia)
il programma di oggi • informazione in formato digitale • convergenza al digitale • multimedialità: un termine equivoco • ipertesti : di cosa si tratta? • i molti volti del web • semantica e ontologia: importanti anche in rete • verso il web 2.0
informazione in formato digitale • parliamo spesso di società dell’informazione • ma… cosa vuol dire informazione? • il nostro concetto di informazione è abbastanza vago: chiedere informazioni, informazione giornalistica… • la rivoluzione digitale si basa su una definizione rigorosa del concetto di informazione, che viene associato al concetto di scelta.
informazione in formato digitale • cominciamo da un caso molto semplice: l’interruttore. • non ricordo: ho dimenticato la luce accesa? • mi manca una informazione… • …l’interruttore è acceso o spento? • l’informazione che mi manca corrisponde alla più semplice delle scelte: quella fra due sole alternative.
informazione in formato digitale • L’interruttore; • 2 sole alternative: • acceso • spento Possiamo rappresentare i due stati possibili dell’interruttore (acceso e spento) rispettivamente con 1 e 0
informazione in formato digitale • L’interruttore; • 2 sole alternative: • acceso • spento Conoscere lo stato dell’interruttore corrisponde esattamente a 1 bit di informazione
informazione in formato digitale • Unità di misura dell’informazione • Corrisponde alla quantità di informazione fornita dalla scelta fra due sole alternative (considerate egualmente probabili) Bit
informazione in formato digitale 1 bit rappresenta lo stato dell’interruttore Interruttore acceso: 1 Interruttore spento: 0
informazione in formato digitale • fin qui è tutto semplice… ma anche un po’ noioso: lo stato di un interruttore non è un esempio molto interessante! • si può fare di meglio? • Tanto per cominciare: cosa fare quando le scelte disponibili sono più di due? • …useremo più di un bit! • vediamo un primo esempio:
informazione in formato digitale • quello del semaforo è già un semplice codice linguistico; • tre bit – uno per ogni luce del semaforo, che può essere accesa o spenta – rappresentano tutti i possibili stati del semaforo (se contate, sono 8); • con un bit possiamo rappresentare la scelta fra due sole alternative; con due bit la scelta fra 4 (22) alternative; con 3 bit, la scelta fra 8 (23) alternative.
informazione in formato digitale • se tutto questo è chiaro, possiamo passare alle cose davvero interessanti! • …ad esempio, ai testi. • come fa il computer a lavorare con i testi? • facile! ad un primo livello, un testo non è altro che una successione di caratteri • e ogni carattere viene scelto (vi ricorda qualcosa?) all’interno di un insieme finito di simboli (l’alfabeto).
informazione in formato digitale • ora, noi sappiamo che con 8 bit, è possibile rappresentare la scelta fra 256 alternative diverse (28=256) • da 00000000… • …a 11111111 • passando per tutte le combinazioni intermedie (00000001, 00000010…) • e… l’alfabeto più usato nel mondo occidentale, quello latino, comprende meno di 256 caratteri!
informazione in formato digitale • nel caso del semaforo, facevamo corrispondere diverse combinazioni di 3 bit (tre cellette, ciascuna delle quali può contenere 0 o 1) a stati diversi del semaforo; • nel caso del testo, faremo corrispondere diverse combinazioni di 8 bit (otto cellette, ciascuna delle quali può contenere 0 o 1) a caratteridiversi
informazione in formato digitale Ad esempio: • 00000000 A • 00000001 B • 00000010 C • 00000011 D • 00000100 E …. e così via
informazione in formato digitale costruiremo cioè una TABELLA DI CODIFICA DEI CARATTERI che associ caratteri alfanumerici a gruppi di 8 bit la più diffusa tabella di codifica dei caratteri a 8 bit si chiama ISO Latin1 ed è basata sulla vecchia tabella ASCII ( a 7 bit)
informazione in formato digitale • il risultato? Una stringa di caratteri sarà rappresentata dal computer come una successione di gruppi di 8 bit (8 bit = 1 byte)
informazione in formato digitale • OK, nel caso dei testi è tutto chiaro… • …ma davvero si può usare lo stesso meccanismo per tutti i tipi di informazione con cui lavora il computer (immagini, suoni, filmati…)? • la risposta è… sì! • come? cominciamo dalle immagini…
informazione in formato digitale L’idea di base: • l’immagine viene suddivisa in una griglia di cellette • ogni celletta corrisponde a un ‘puntino’ (pixel) dell’immagine • ogni pixel dell’immagine viene codificato usando gruppi di 0 e 1
informazione in formato digitale • se l’immagine è solo in bianco e nero (senza grigi), basterà usare un ‘1’ per i pixel neri, e uno ‘0’ per i pixel bianchi • se l’immagine ha più di due colori, si faranno corrispondere a gruppi diversi di ‘0’ e ‘1’ sfumature diverse di colore (o di grigio) • tanto più è fitta la griglia (più numerose sono le cellette), tanto migliore è la risoluzione dell’immagine
informazione in formato digitale • così, ad esempio, se si fa corrispondere a ogni pixel un byte (cioè 8 bit), potremo differenziare 256 colori • Al posto della tabella di codifica dei caratteri avremo una tabella di codifica dei colori • Ad es: 00101101
informazione in formato digitale • la nostra immagine viene in questo modo fatta corrispondere a una larghissima matrice • ogni pixel dell’immagine viene codificato dal gruppo di ‘0’ e ‘1’ associato al colore del pixel dalla tabella di codifica dei colori utilizzata
informazione in formato digitale E i suoni? • sappiamo che le onde sonore sono rappresentabili graficamente, quasi come se fossero funzioni:
informazione in formato digitale • ed è facile rappresentare l’onda sonora usando solo ‘0’ e ‘1’: • Ad esempio, si può usare l’aritmetica binaria per codificare i valori della ‘x’ (tempo) e della ‘y’ (altezza del suono)
informazione in formato digitale E i filmati? • Un filmato non è altro che una successione di fotogrammi (frame) accompagnata da una colonna sonora!
informazione in formato digitale • basterà codificare, uno per uno, tutti i fotogrammi (sappiamo come fare: ogni fotogramma è un’immagine)… • …e codificare la colonna sonora! • non stupisce che per codificare un breve filmato servano moltissimi bit!
informazione in formato digitale - ricapitoliamo • testo, immagini, suoni, filmati… tutti questi tipi diversi di informazione si possono dunque trasformare in bit • la potenza espressiva del codice binario è tale che Leibniz (1644-1712), il suo inventore, pensava che il codice binario fosse il linguaggio di Dio!
la convergenza e i suoi strumenti • ma la capacità di codificare in bit tipi diversi di informazione sarebbe solo una curiosità intellettuale, se non disponessimo di uno strumento capace di conservare, riprodurre e manipolare con enorme rapidità ed efficienza enormi quantità di bit…
la convergenza e i suoi strumenti …proprio lui, il computer!
la convergenza e i suoi strumenti • siamo abituati a considerare il computer come il ‘nuovo medium’ per eccellenza; • ma il computer non si limita ad affiancarsi agli altri media: tende in parte ad assorbirli; • il Novecento è stato il secolo della moltiplicazione dei media, il nuovo millennio si apre all’insegna della convergenza.
la convergenza e i suoi strumenti • tradizionalmente, tipi di informazione diversi erano associati a media diversi; • ogni medium aveva i suoi particolari supporti; • ogni medium aveva i suoi stili espressivi, le sue tecniche di produzione, il suo particolare mercato.
la convergenza e i suoi strumenti 01101010
la convergenza e i suoi strumenti con la convergenza al digitale: • tendono a unificarsi i supporti (memorie di massa, rete) • tendono a unificarsi le tecnologie di produzione • tendono a unificarsi le tecnologie di riproduzione • tendono a unificarsi i mercati • i dati passano con facilità da un dispositivo all’altro
la convergenza e i suoi strumenti con la convergenza al digitale: • attenzione: le interfacce possono restare diverse , e dipendono dalle situazioni di fruizione • tre situazioni principali • lean forward • lean back • mobilità
gli stili della convergenza: multimedialità • tendono a unificarsi anche gli stili espressivi? O piuttosto: nascono nuovi stili espressivi? • (esiste uno ‘stile’ per la multimedialità?) • …cosa vuol dire multimedialità ?
gli stili della convergenza: multimedialità un termine ambiguo • il CD Rom (o il DVD) è considerato il prodotto multimediale per eccellenza • ma… è davvero multimediale, un CD-ROM?
gli stili della convergenza: multimedialità in un certo senso no… • è un solo medium, un solo supporto • usa un solo ‘linguaggio’ (gli ‘0’ e ‘1’ della codifica digitale)
gli stili della convergenza: multimedialità in un certo senso sì… • integra più codici, più modalità espressive
gli stili della convergenza: multimedialità …ma non succede lo stesso anche per una rivista, o un codice miniato, che integrano testo e immagini? Siamo forse sempre stati multimediali? (e allora, cosa c’entra l’informatica con la multimedialità?)
gli stili della convergenza: multimedialità il problema è che tendiamo a confondere almeno tre concetti diversi di multimedialità: • multimedialità come integrazione di più codici e strumenti espressivi (testo, suoni, immagini…) attraverso un unico medium (supporto) • …oppure attraverso un unico linguaggio di codifica (la codifica digitale)… • …o ancora, multimedialità come uso di più media diversi per un unico progetto comunicativo (multimedialità centrifuga – es. i corsi con dispense e cassette)
gli stili della convergenza: interattività anche quando parliamo di interattività può sorgere qualche problema: • i nostro rapporto con il mondo esterno non è sempre interattivo? • e non è lo stesso per il nostro rapporto con un libro? • nel mondo digitali diamo al termine interattività un significato particolare…
gli stili della convergenza: interattività uno strumento si dice interattivo quando è in grado di cambiare in modo esplicito l’informazione trasmessa, in risposta a scelte ed azioni dell’utente. • l’interattività presuppone dunque • un agente-utente intelligente • uno strumento in grado di ricevere input dall’agente-utente, di interpretarli e di rispondere con un output appropriato.
gli stili della convergenza: ipertesti nel parlare dei linguaggi della convergenza, il terzo aspetto chiave è quello dell’ipertestualità. per il momento però ci accontenteremo della nostra comprensione intuitiva del concetto di ipertesto: ne parleremo più a fondo in seguito.
gli stili della convergenza: ipertesti c’è però un aspetto del concetto di ipertesto che ci interessa sottolineare subito: • gli ipertesti non sono tutti uguali! • sono diversi per • complessità • tipologia dei link • strumenti di creazione • strumenti di navigazione
gli stili della convergenza: ipertesti così, il web è un particolare tipo di ipertesto: • link (normalmente) unidirezionali • link (normalmente) non tipizzati dobbiamo ricordarci di queste caratteristiche nel progettare comunicazione in rete.
strumenti e contenuti una conseguenza importante del discorso fatto finora: • gli strumenti non sono ‘neutrali’ hanno le loro caratteristiche comunicative, permettono di fare certe cose ma magari non altre.
strumenti e contenuti • ciò significa che dobbiamo adattare i nostri contenuti agli strumenti di cui disponiamo? • questo è quello che insegnano molti corsi di ‘scrittura per il web’, ma… • …noi crediamo nel primato dei contenuti sugli strumenti, e non viceversa!
strumenti e contenuti • e allora? • certo, bisogna conoscere gli strumenti che si usano, e rispettarne le caratteristiche… • ma prima ancora, dobbiamo saper scegliere gli strumenti in funzione dei contenuti, e non viceversa!
strumenti e contenuti • per questo è importante ricordare sempre che Internet non è solo il World Wide Web! (o almeno non è solo il web al quale siamo abituati)