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Economia & Felicità

Economia & Felicità. 1 Marzo 2010 Tommaso Reggiani tommaso.reggiani@unibo.it http://www2.dse.unibo.it/t.reggiani/. Paradosso della Felicità (d.e.c). introduzione storica happiness paradox in economics spiegazioni / teorie …nuovi spunti di analisi. Schema presentazione.

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Economia & Felicità

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Presentation Transcript


  1. Economia & Felicità 1 Marzo 2010 Tommaso Reggiani tommaso.reggiani@unibo.it http://www2.dse.unibo.it/t.reggiani/

  2. Paradosso della Felicità(d.e.c)

  3. introduzione storica happiness paradox in economics spiegazioni / teorie …nuovi spunti di analisi Schema presentazione

  4. (i) introduzione storica

  5. ‘PIL’  Benessere Dibattito internazionale [1] – [2] Ipotesi Teoria Economica

  6. storia 1: Aristotele La relazione tra felicità ed economia è stata individuata a partire da Aristotele. L’economia, ovvero le norme per una buona amministrazione della casa (oikos nomons), è un mezzo per emancipare l’uomo dai bisogni che più lo avvicinano all’animale e permettergli di dedicarsi completamente alla vita pubblica.

  7. storia 2: Illuminismo Italiano La prima stagione della felicità in economia risale agli albori della scienza economica, alla tradizione dell’Economia civile di Napoli con Antonio Genovesi (sua la prima cattedra di ‘economia civile e meccanica’, 1754) e alla Milano di Pietro Verri, che definirono la nascente economia moderna come la “scienza della pubblica felicità” # approccio qualitativo ai fatti economici

  8. Storia 3: Antropologia Utilitaristica L’ipotesi utilitaristica fondamentale della teoria economica (neo)classica - homo oeconomicus-, consiste nell’approssimare l’incremento del benessere degli agenti economici con il mero aumento dei loro livelli di ricchezza/consumo. Questa ipotesi introdotta dagli economisti Classici/Utilitaristi (e.g. Bentham) nel ‘700/’800 è stata enfatizzata durante tutto il ‘900. # approccio quantitativo ai fatti economici

  9. (ii) happiness paradox in economics

  10. Easterlin Paradox Il primo dato empirico da cui si è partiti negli studi sulla felicità, presto divenuto noto come il “paradosso della felicità in economia”, o “paradosso di Easterlin” (1974), è stata la inesistente o troppo piccola correlazione tra reddito e felicità, tra benessere economico e benessere generale. Questo filone di studi si caratterizza per uno spiccato approccio interdisciplinare, in particolare per l’interazione fra osservazioni economiche e teorie psicologiche.

  11. Evidenza MACRO (PIL)Easterlin 1974

  12. Evidenza Macro

  13. Evidenza MICRO

  14. (iii) Spiegazioni / Teorie

  15. Spiegazioni - Teorie • (A) Treadmill Effect - Easterlin / Kahnemann • (B) Beni di comfort vs Beni stimolazione - Scitovsky • (C) Relative Income – Beni posizionali - Frank (#)Beni relazionali …queste tre teorie sono complementari, e l’una non esclude l’altra

  16. (A) Easterlin / Kahneman TREADMILL EFFECTS Secondo la famiglia di teorie proposte da Easterlin e Kahneman, nei paesi a reddito elevato la crescita del reddito pro capite non conduce ad un aumento del benessere soggettivo perché l’aumento del reddito genera un’equivalente crescita nelle proprie aspirazioni, e l’effetto negativo di queste aspirazioni riduce l’effetto positivo dell’aumento del reddito. In tal caso, il benessere viene inteso come un rapporto tra reddito e aspirazioni: un aumento del numeratore (il reddito), aumenta di pari importo anche il denominatore (le aspirazioni).

  17. (B) Scitovsky (TS 1976, recensione) BENI DI COMFORT:forniscono un piacere immediato, ma la soddisfazione che se ne trae è estremamente evanescente e fugace (es. programmi televisivi). BENI DI STIMOLAZIONE:esprimo la caratteristica opposta; hanno alti «costi di attivazione» ma recano alti livelli utilità nel tempo Le attività culturali e i «beni relazionali» sono tipici esempi di attività il cui consumo richiede un «rischio» e un evidente sforzo iniziale, ma il cui effetto sulla felicità umana risulta molto più duraturo. Nelle società moderne, la felicità declina perchè il mercato, a causa delle economie di scala e la legge del “consumatore mediano”, ha incentivo a produrre beni di comfort.

  18. (C) Frank Relative Income / Consumo Posizionale Secondo R. Frank (1985) , la felicità individuale non è determinata dal reddito “assoluto”, cioè dal reddito che una persona percepisce indipendentemente da quanto percepisce un lavoratore che svolge le sue stesse mansioni lavorative, ma è determinata dal reddito “relativo”, cioè dalla differenza tra il livello di reddito di una persona con quello del gruppo che questa persona prende come riferimento per valutare il suo livello di benessere (ad esempio, il reddito percepito dai suoi colleghi di lavoro).

  19. I BENI POSIZIONALIsono di beni di status / beni di lusso, acquistati dal consumatore edonista al fine di distinguersi dagli altri. Questa tipologia di beni crea utilità al all’acquirente, provocando una esternalità negativa nei confronti dei soggetti vicini orientati verso la medesima tipologia di consumo (gioielli, auto lusso etc…). Consumo Posizionale (d.e.c: Bianchi)

  20. I BENI RELAZIONALIsono beni che vengono a generarsi tramite la genuina interazione interpersonale, che puo’ avvenire sia nella sfera privata che in quella socio-economica: 1) si tratta di beni che nascono dall’interazione tra due o più soggetti, 2) a condizione che tali soggetti compiano certe azioni cooperative (ma entrano ingioco anche la loro situazione soggettiva e le loro preferenze); 3) sono personalizzati, nel senso che l’identità dei soggetti interagenticonta; (#) …Beni Relazionali (d.e.c: Gui)

  21. 4) sono beni pubblici locali, in quanto sono goduti contemporaneamenteda una cerchia – limitata, da cui l’aggettivo “locali” – di persone (alcontrario unbene privato, se viene consumato da una persona, non puòessere al tempo stesso consumato da un’altra); 5) anzi, possono essere goduti solo se condivisi con altre persone (a differenzadegli usuali beni pubblici, come ad esempio l’illuminazione diuna via, che possono essere goduti da ciascuno individualmente). Beni Relazionali

  22. (iv) …nuovi spunti di analisi

  23. Negli ulti anni si sono moltiplicate le iniziative (civili / accademiche / politiche) orientate verso la revisione del PIL quale misura di ben-essere. CommissioneStiglitz-Sen-Fitoussi Dibattito internazionale [1] – [2] (1) Ripensare il PIL ?

  24. (2) Decrescita DECRESCITA FELICE– Latouche Il pensiero sviluppato da Latouche e dalla scuola del MAUSS, si concentra su un’analisi sociologica critica nei confronti del sistema di mercato. “Diagnosi corretta ; Terapia errata”. ! chiedere a ZAMAGNI ! Recensione Critica

  25. (3) La crisi dei sub-prime Manifesto per la felicità– Bartolini(in stampa : 03/2010 ) La crisi dei sub-prime USA è una crisi di felicità: ci si indebita per comprare beni di mercato che sostituiscano le relazioni umane. Recensione Paper

  26. (4) Paternalismo Liberale NUDGE– Thaler & Sunstein L’economista del futuro sarà un “architetto delle scelte”. Come indurre le persone a scegliere in modo corretto e ottimale (felicità, salute, risparmio) senza imporre azioni coercitive? recensione web-site

  27. (5) Eguaglianza e Benessere LA MISURA DELL’ANIMA– Pickett & Wilkinson I paesi caratterizzati da minori disuguaglianze economiche (che solitamente sono quelli con PIL medio) garantiscono risultati migliori…non solo in ambito economico! (evidenza medica) Recensione Critica web-site

  28. Pickett & Wilkinson

  29. Pickett & Wilkinson

  30. Pickett & Wilkinson

  31. . Pickett & Wilkinson

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