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LA SORVEGLIANZA SANITARIA NELLA PREVENZIONE DEI DANNI ALLA SALUTE CORRELATI AL RISCHIO BIOLOGICO

LA SORVEGLIANZA SANITARIA NELLA PREVENZIONE DEI DANNI ALLA SALUTE CORRELATI AL RISCHIO BIOLOGICO. u.o.Medici Competenti - Dott.Fabiola Cenci - Dott.Raffaela Napoli. TIPOLOGIA DEI RISCHI. Agenti Chimici Agenti Biologici Mmc mmp Stress, Organizzazione del lavoro

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LA SORVEGLIANZA SANITARIA NELLA PREVENZIONE DEI DANNI ALLA SALUTE CORRELATI AL RISCHIO BIOLOGICO

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Presentation Transcript


  1. LA SORVEGLIANZA SANITARIA NELLA PREVENZIONE DEI DANNI ALLA SALUTE CORRELATI AL RISCHIO BIOLOGICO u.o.Medici Competenti - Dott.Fabiola Cenci - Dott.Raffaela Napoli

  2. TIPOLOGIA DEI RISCHI • Agenti Chimici • Agenti Biologici • Mmc mmp • Stress, Organizzazione del lavoro • Agenti Fisicirumorepressione atmosfericavibrazionielettricita’radiazionimicroclima

  3. RISCHI LAVORATIVI a) legati all’ambiente di lavoro b) legati alla lavorazione c) legati all’individuo (ipersuscettibilità)

  4. RISCHI LAVORATIVI • eliminabili • non eliminabili o solo parzialmente eliminabili (rischi residui) Il rischio biologico e’ solo parzialmente eliminabile

  5. AGENTE BIOLOGICO: MICROORGANISMO CHE PUO’ PROVOCARE INFEZIONI, ALLERGIE, INTOSSICAZIONI ischio BIOLOGICO

  6. RISCHIO BIOLOGICO ELIMINAZIONE DEL RISCHIO ALLA FONTE (PROCEDURE - ISOLAMENTO DEL PAZIENTE?) PROTEZIONE DAL RISCHIO RESIDUO (PROCEDURE - DPI)

  7. Rischio biologico Batteri- virus -protozoi • ambiente • Paziente: Sangue - escreato-urine feci sudore

  8. Dispositivi di protezione • Guanti- lattice-nitrile- • Mascherina • Occhiali • divisa

  9. FATTORI DI RISCHIO BIOLOGICO: • Esposizione ad agenti biologici trasmessi per via respiratoria • Contatto con liquidi biologici o materiale biologico • Contatto con sangue

  10. TRASMISSIONE PER CONTATTO AGENTI BIOLOGICI: • Brucella spp • M. tuberculosis • Clamidia spp • EBV • HIV • HAV • HBV

  11. MODALITA’del contatto • Gocce o schizzi di materiale contaminato • Superfici, oggetti contaminati

  12. CONTAMINAZIONE • CONDIZIONI DEL LAVORATORE_ RISPOSTA IMMUNITARIA- PATOLOGIE CONCOMITANTI • CONCENTRAZIONE DELL’AGENTE BIOLOGICO • VIRULENZA • TEMPO DI ESPOSIZIONE • TIPO DI CONTAMINAZIONE

  13. TRASMISSIONE PER INOCULAZIONE ( VIA EMATICA) AGENTI BIOLOGICI: • HBV • HCV • HIV • MODALITA’: • Aerosol su mucose e/o cute non integra • Punture di aghi e ferite con oggetti taglienti infetti

  14. TRASMISSIONE PER INGESTIONE AGENTI BIOLOGICI: • E. COLI • Giardia lamblia • Shigella spp. • Salmonella spp. • Brucella spp. • M. tuberculosis • Rotavirus • HAV MODALITA’: • Pipettaggio a bocca • Versamenti di materiale contaminato • Oggetti o dita contaminate • Consumo di alimenti in ambienti non idonei

  15. AGENTI BIOLOGICI CANCEROGENI PER L’UOMO ( IARC, 2002): • Helicobacter pylori • Virus d’Epstein- barr • Virus epatite c • Virus epatite b • Virus HIV

  16. Rischio biologico • Sorveglianza sanitaria • Infortunio • Malattia professionale

  17. SORVEGLIANZA SANITARIA CONTROLLI INIZIALI E PERIODICI STATO ANTICORPALE • HBV – • HCV - • HIV • ROSOLIA (F) MANTOUX CONTROLLI IN CASO DI ESPOSIZIONE-

  18. INFORTUNIO lesione dell’integrità psicofisica di un individuo che avviene per azione di una causa violenta che agisce in modo CONCENTRATO nel tempo durante l’orario di lavoro MALATTIA PROFESSIONALE Lesione dell’integrità psicofisica di un individuo che avviene per azione di una causa violenta che agisce IN MODO DILUITO NEL tempo durante l’orario di lavoro.

  19. VACCINAZIONI: • Epatite B • E’ indicata la valutazione della risposta anticorpale a distanza di almeno un mese dal completamento del ciclo primario , nei soggetti che hanno completato il ciclo primario e vengono riscontrati negativi al controllo anticorpale, deve essere somministrata una quarta dose di vaccino, con ulteriore valutazione anticorpale a distanza di un mese

  20. VACCINO HBV • LA MISURA QUANTITATIVA DEL TITOLO ANTICORPALE E’ DETERMINANTE PER VALUTARE LO STATO IMMUNE DEL LAVORATORE • HBSAB >10 IU • IN CASO DI BASSA RISPOSTA ANTICORPALE IL CONTATTO CON L’ANTIGENE LA Può FARE AUMENTARE

  21. HBV • NEL 1994 IL CDC HA VALUTATO I DECESSI PER HBV IN OPERATORI SANITARI IN AMERICA TRA 125 E 190

  22. VIRUS EPATITE B • 90% INFEZIONE PRIMARIA ASINTOMATICA • 10% EPATITE ACUTA: • 1% EPATITE FULMINANTE • 10% EPATITE CRONICA 50% CIRROSI

  23. HBV • IL RISCHIO DI EPATOCARCINOMA E’ 13.7 VOLTE MAGGIORE TRA I PORTATORI DI VIRUS B

  24. HBV • I PORTATORI CRONICI DI HBV ERANO IL 2% IN ITALIA IN EPOCA PRE-VACCINALE

  25. HCV • NON ESISTE VACCINO PER IL VIRUS DELL’EPATITE C • IN ITALIA LA PREVALENZA DI ANTI HCV + E’ DI 2 MILIONI DI PERSONE, • NON TUTTI HANNO LA VIREMIA: HCV RNA POS

  26. HCV • L’85% DEI SOGGETTI INFETTATI SVILUPPA EPATITE CRONICA • L’1-4-% HCC

  27. HCV • NEL PROGRAMMA DI SORVEGLIANZA SANITARIA VIENE TESTATO L’ANTIHCV, NEI CASI POSITIVI VIENE EFFETTUATA LA RICERCA DEL HCV-RNA QUANTITATIVO • NEGLI ESPOSTI A RISCHIO BIOLOGICO IL TEST VIENE ESEGUITO IN OCCASIONE DELLAVISITA(ANNUALE, BIENNALE O TRIENNALE SECONDO L’ENTITA’ DEL RISCHIO)

  28. HIV • IL RISCHIO DI TRASMISSIONE NEL PERSONALE SANITARIO DOPO CONTAMINAZIONE E’ STIMATO • 0.3% DOPO PUNTURA DI AGO • 0.09% DOPO CONTATTO MUCOSO

  29. HIV • IL TEST E’ FACOLTATIVO- LA NORMATIVA PREVEDE CHE IL LAVORATORE Può SCEGLIERE SE ESEGUIRLO • VIENE ESEGUITO CON CADENZA ANNUALE, BIENNALE O TRIENNALE, PRIMA DELLA VISITA PERIODICA, SECONDO PROTOCOLLO

  30. HBV HCV HIV • LE PIù RECENTI LINEE GUIDA ELABORATE DALLA CONSENSUS- CONFERENCE TENUTASI NEL 1999-ISS • PREVEDONO CHE GLI OPERATORI SANITARI RISULTATI POSITIVI AL HBVDNA, HCVRNA, ANTIHIV SIANO ESENTATI DALLA ESECUZIONE DI PROCEDURE INVASIVE

  31. STATO VACCINALE HBV AUSL VT

  32. HBV

  33. HCV

  34. TBC • LA TUBERCOLOSI E’ ANCORA LA MALATTIA INFETTIVA Più DIFFUSA AL MONDO IN ITALIA : • L’INFEZIONE DA HIV AUMENTA IL RISCHIO DI RIATTIVAZIONE DELLA MALATTIA • MOLTI IMMIGRATI PROVENGONO DA PAESI IN CUI LA MALATTIA E’ ENDEMICA

  35. TUBERCOLOSI: • La tubercolosi è la malattia infettiva a più elevata mortalità ( 2 milioni di decessi/anno), un terzo della popolazione mondiale è infettato dall’agente causale, in ambito occupazionale la Tubercolosi costituisce un rischio “tradizionale” dell’ambiente ospedaliero, il medico del lavoro è chiamato a verificare la correttezza delle procedure di gestione del rischio al fine di ridurre la possibilità di contagio da parte del personale professionalmente esposto. • E’ trasmessa attraverso “droplets”, si producono quando persone affette da tubercolosi tossiscono, starnutiscono, parlano, la trasmissione della malattia può avvenire solo da soggetti affetti da malattia ( non da soggetti solo infettati).

  36. TBC • LA TUBERCOLOSI COSTITUISCE UN RISCHIO “TRADIZIONALE” DELL’AMBIENTE OSPEDALIERO • NELLA AUSL VT ESISTONO PROCEDURE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO

  37. TUBERCOLOSI Elementi che possono incrementare il rischio di trasmissione: • Infettività del soggetto affetto • Ambiente dell’esposizione • Durata dell’esposizione • Virulenza del micobatterio DIAGNOSTICA: • Anamnesi • Esame obiettivo • Intradermoreazione • RX del torace • Esami batteriologici o istologici

  38. PARTICOLARE ATTENZIONE IN CASO DI: • Tosse persistente da almeno 15 giorni • Emoftoe • Febbre da più di 7 giorni

  39. TBC SORVEGLIANZA SANITARIA AUSL VT • LA SORVEGLIANZA SANITARIA PREVEDE L’ESECUZIONE DELL’INTRADERMOREAZIONE DI MANTOUX DI NORMA BIENNALE O Più RAVVICINATA NELLE UU.OO. CON MAGGIOR NUMERO DI PAZIENTI CON TBC O NEI CASI DI MALATTIA DI UN LAVORATORE • IL TEST MANTOUX VIENE ESEGUITO DA UN OPERATORE DELLA U.O.MALATTIE INFETTIVE- LA LETTURA DA PARTE DEGLI STESSI OPERATORI RIDUCE IL RISCHIO DI ALTERATA RIPRODUCIBILITA’ NELLE INTERPRETAZIONI

  40. TBC • IN CASO DI CONTATTO CON PAZIENTI CON FORME APERTE DI TBC O CON SOSPETTE TALI VIENE ESEGUITO UN TEST MANTOUX DOPO L’ESPOSIZIONE, • SE VI SONO VARIAZIONI RISPETTO AL TEST PRECEDENTE VEGONO ESEGUITI ULTERIORI ACCERTAMENTI:PCR, VES SGOT SGPT, MAPPA LINFOCITARIA, RX TORACE ETC.

  41. TBC • NEL 2008 VI E’ STATA UNA DENUNCIA DI INFORTUNIO PER MALATTIA TUBERCOLARE DI UN LAVORATORE DELLA AUSL VT • PAZIENTI A RISCHIO: IMMIGRATI, DETENUTI, HIV+ PSICHIATRICI, ANZIANI, FARMACODIPENDENTI, ALCOLISTI, IMMUNODEPRESSI

  42. TBC • TRASMISSIONE AEREA(DROPLETS) • IL PAZIENTE DEVE ESSERE MALATO DI TBC • IMPORTANZA DEL TIPO E DURATA DEL CONTATTO • VIRULENZA E INFETTIVITA’

  43. TBC • IL VACCINO NON PROTEGGE DAL CONTAGIO ANZI PUO’ DIVENTARE FATTORE CONFONDENTE

  44. TEST CUTANEO ALLA TUBERCOLINA • INIEZIONE INTRADERMICA PPD 0.1ML DI ANTIGENE • RISPOSTA IMMUNOMEDIATA TIPO IV- LETTURA A 72 ORE • MISURAZIONE DELLA RISPOSTA – PONFO DIAMETRO IN MM • LA RISPOSTA Può DIVENIRE POSITIVA DOPO 2-10 SETTIMANE DALLA ESPOSIZIONE • I TEST MULTIPUNTURA SONO CONSIDERATI NON ATTENDIBILI-TINE TEST

  45. INTRADERMOREAZIONE MANTOUX AUSL VT

  46. INFLUENZA • IL VACCINO ANTIINFLUENZALE E’ CONSIGLIATO A TUTTI I LAVORATORI DELLA SANITA’

  47. PERCORSO DELL’OPERATORE IN CASO DI INCIDENTE A RISCHIO BIOLOGICO Luogo dell’incidente * Compilazione del referto * Comunicazione alla Direzione Sanitaria * Apertura pratica INAIL * * * Prelievi ematici Accesso immediato Pronto soccorso Il più presto possibile (0-4 giorni) Apertura scheda di sorveglianza Inizio follow-up Consulenza specialistica/ Interventi di profilassi Chiusura follow-up (6-12 mesi) Centro di Riferimento AIDS

  48. Profilassi Post-Esposizione • Indagini sierologiche su principali virus a trasmissione parenterale (HIV, HBV, HCV) • Indagini sul paziente fonte (se reperibile) • Inizio o Richiamo (dose booster) del vaccino antiepatite B • Somministrazione di Immunoglobuline specifiche • PEP (Chemioprofilassi post esposizione nei casi previsti). • Altro: da affrontrare caso per caso

  49. Profilassi Post-Esposizione VIRUS SIEROLOGIA RISCHIO % HBV HBsAg pos 37-62% rischio di infezione HBeAg pos 22-31% rischio di epatite clinica HBsAg pos 23-37% rischio di infezione HBeAg neg 1-6% rischio di epatite clinica HCV Anti HCV pos 0-7% (media 1.8%) HCV-RNA pos fino al 10% HIV Anti-HIV pos O,2-0,5% (media 0,3%)

  50. TRE TIPOLOGIE DI CONTAMINAZIONE –TRE TIPI DI CONTROLLI • TEMPO 0 - 1.5MESI- 3 MESI- 6 MESI • TEMPO 0 – 3 MESI - 6 MESI • TEMPO 0 – 6 MESI

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