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Il grande informatico. Intervista a cura di Bollini Federica.
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Il grande informatico Intervista a cura di Bollini Federica
Buongiorno a tutti, oggi ho il piacere di intervistare un genio della tecnologia, il pioniere dell’enciclopedia on line, il fondatore di un progetto che ha ormai coinvolto il mondo intero e modificato le normali ricerche di qualsivoglia natura. È con immenso piacere che do il benvenuto a Jimmy Donal Wales, fondatore di Wikipedia!
Mr Wales, ci spieghi come è nato il progetto wikipedia e quali furono le aspirazioni di un’enciclopedia libera, cooperativa e nuova nel suo genere…
Wikipedia nasce come uno sforzo per creare e distribuire una enciclopedia libera della più alta qualità possibile ad ogni singola persona sul pianeta nella propria lingua. Lo scopo è quello di rendere possibile qualsiasi tipo di ricerca, rendere fruibile a tutti le informazioni, contribuire, ampliare e introdurre testi e notizie. L’idea era di avere volontari sparsi in tutto il mondo uniti per creare insieme un notevole compendio della conoscenza umana con il solo intento di condividerlo.
Perché il nome wikipedia? "Wiki" significa in hawaiano veloce e "pedia" dal greco, insegnamento. Ecco il motivo. Wikipedia è gestita dalla WikimediaFoundation un'organizzazione internazionale no-profit benefica il cui scopo è incoraggiare la crescita, lo sviluppo e la distribuzione di contenuti liberi, in molte lingue, e di fornire gratuitamente i progetti basati sul wiki al pubblico.
Progetto wiki? Ci spieghi meglio…. Un wiki è un sito web (o comunque una collezione di documenti ipertestuali) che viene aggiornato dai suoi utilizzatori e i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che vi hanno accesso. La modifica dei contenuti è aperta, nel senso che il testo può essere modificato da tutti gli utenti (a volte soltanto se registrati, altre volte anche anonimi) procedendo non solo per aggiunte come accade solitamente nei forum, ma anche cambiando e cancellando ciò che hanno scritto gli autori precedenti.
Ogni modifica è registrata in una cronologia che permette in caso di necessità di riportare il testo alla versione precedente; lo scopo è quello di condividere, scambiare, immagazzinare e ottimizzare la conoscenza in modo collaborativo. Il termine wiki indica anche il software collaborativo utilizzato per creare il sito web e il server.
Ora è più chiaro! Mi chiedevo, mr Wales, quali sono gli studi che le hanno permesso di realizzare un progetto di così notevole ambizione…e sarei curioso di sapere anche se è sempre stato il suo sogno quello di creare il 5º sito web più popolare del mondo….
Dunque, laureatomi all'università di Auburn, intrapresi il dottorato in finanza all'università dell'Alabama, che però non portai a termine, così come abbandonai un altro dottorato, sempre in finanza, all'Indiana University, prima di redarre la tesi. Iniziai la mia carriera lavorativa come trader alla Borsa di Chicago, e nella seconda metà degli anni '90 decisi di investire in Internet, lasciando il lavoro di agente di borsa. Nel 2000 assunsi Larry Sanger, laureato in filosofia, affinchè coordinasse il progetto per un'enciclopedia controllata dagli stessi utenti, secondo il criterio della peer-review - una valutazione fatta da specialisti del settore per verificarne l'eventuale idoneità alla successiva pubblicazione - chiamata Nupedia.
Tuttavia dopo un anno, vi erano presenti solo 21 articoli; a questo punto Sanger mi propose di adottare un software aperto e rapido –wiki, in hawaiano- dove ognuno possa creare senza difficoltà né controlli preventivi qualsiasi voce: è il 15 gennaio 2001 e alla fine dell'anno Wikipedia contava già oltre 21mila voci. Nel frattempo, noi due soci ci separammo, ed io, unico finanziatore del progetto, ne restai alla guida. La rapida crescita di Wikipedia ne fece presto il progetto dominante, ed il progetto di Nupedia scomparve nel 2003. A metà di quello stesso anno, fondai la WikimediaFoundation, che accennavo prima, la quale assorbì Wikipedia e tutti i diritti d'autore.
Dunque uno spirito informatico ma con basi accademiche di tipo finanziario…interessante…Bene, mi chiedevo, però, come può rimanere in vita un progetto che, come dichiara lei, non ha fini di lucro?
Dieci anni fa, quando iniziai a parlare di Wikipedia alla gente, ricevetti molti sguardi divertiti e quasi di commiserazione. Diciamo che tanti erano a dir poco scettici all'idea che dei volontari sparsi in tutto il mondo potessero unirsi per creare insieme un notevole compendio della conoscenza umana con il solo intento di condividerlo. Niente pubblicità. Nessun guadagno. Nessun obiettivo finale recondito. Dieci anni dopo, ogni mese, più di 380 milioni di persone usano Wikipedia, quasi una su tre di tutte quelle che si connettono a Internet. È il 5º sito web più popolare del mondo. I primi quattro sono stati creati e vengono mantenuti grazie a miliardi di dollari di investimenti, a enormi staff aziendali e a continue campagne di marketing.
Wikipedia invece è qualcosa di completamente diverso da un sito web commerciale. È il risultato del lavoro di una comunità, scritta da volontari un pezzettino per volta. Ognuno può far parte della nostra comunità. Ecco perché ogni anno chiedo di proteggere e sostenere Wikipedia. Insieme si può riuscire a mantenerla gratuita e libera dalla pubblicità. Insieme possiamo riuscire a mantenerla disponibile in modo che tutti possano usare le informazioni che contiene come meglio credono. Possiamo farla continuare a crescere, a farle diffondere informazione e cultura ovunque e a mantenerla aperta alla partecipazione di tutti. Ecco perché ogni anno chiedo una donazione: per mantenere vivo il progetto. Solo così si riuscirà a mantenere in vita Wikipedia.
Mi sembra un’ottima idea quella di combattere l’ignoranza, il fatto che cooperando si può mantenere viva l’idea di conoscere, di far conoscere e di rendere pubblico un diritto inalienabile: la libertà di poter apprendere e conoscere. Tuttavia, mi sento di dover farle una critica: L'enciclopedia digitale è diventata il luogo in cui reperire qualsiasi tipo d'informazione, utile per chiunque,ma soprattutto è un idillio per i ragazzini in cui trovano temi e ricerche da copiare (interamente) e portare a scuola… e un cruccio degli insegnati che correggono compiti identici e scopiazzati. Non si sfogliano più le pagine di grossi volumi, non si cerca più tra il dorso dei volumi la lettera dell'alfabeto in cui cercare il termine, ma basta digitare l'indirizzo dell'enciclopedia http://it.wikipedia.org e digitare nel campo di ricerca il termine di cui vogliamo ricevere informazioni. Tutto ciò non rischia di impoverirci? Non si rischia di cadere in un cosiddetto effetto boomerang, un effetto che paradossalmente invece di farci progredire, ci faccia andare a ritroso?
In effetti i siti internet sono un’arma a doppio taglio: da un lato bisogna fare attenzione a non abusarne, dall’altro sono utilissimi per qualsiasi tipo di ricerca. Il pericolo maggiore è quello di un cosiddetto overloaded. Ogni giorno siamo letteralmente travolti da informazioni, novità dell’ultim’ora e notizie di ogni genere. “Lo leggerò dopo” è una delle cose che mi capita di sentire più frequentemente quando ci si ritrova di fronte a qualcosa di interessante. Internet è una miniera di informazioni, uno strumento unico per restare aggiornati sugli argomenti che ci interessano,ma la sua forza è anche la sua debolezza, perché ci pone in uno stato di “impotenza” di fronte al suo flusso straripante di informazioni. Troppi stimoli quasi sempre significano zero apprendimento. È naturale che ognuno debba trovare un equilibrio: la rete deve essere usata per carpire informazioni e non come una mero copia-incolla. Non esiste una ricetta, esiste un presupposto che è quello che noi perseguiamo: wikipedia, così come tutti i siti info-formativi, debbono essere una risorsa pedagogica.
E per ciò che concerne la veridicità dei contenuti ? Come le accennavo prima, le voci sono controllate dalla comunità con il supporto di un comitato di amministratori e le decisioni da prendere sul contenuto e sulle politiche editoriali di Wikipedia sono ottenute di norma per consenso.
Chiaro. In sintesi abbiamo una risorsa più o meno affidabile che possiamo utilizzare e dalla quale possiamo attingere, non un sito dal quale dobbiamo dipendere o basare tutte le ricerche.Un ausilio, un utile strumento e supporto che non deve essere sovrautilizzato.
Ha capito perfettamente. Aggiungerei inoltre che la rete e tutte le tecnologie, come ho già accennato, hanno portato spesso ad un sovraccarico cognitivo che si verifica quando si ricevono troppe informazioni per riuscire a prendere una decisione o sceglierne una specifica sulla quale focalizzare l'attenzione. Non vogliamo che accada ciò e non vogliamo che il fruitore sia incapace di prendere una decisione, proprio come nel paradosso dell’asino…
… l’ asino, che passeggiando su un prato ad un certo punto si imbatte in due mucchi di fieno che sono entrambi ugualmente invitanti e l’asino non sa decidersi. Passano minuti, ore, giorni… fino a quando l’asino morì di fame. L’asino di Buridano!è questo che intende?
Esatto,in questo caso la sindrome non dipende dalla troppa scelta ma dall'incapacità di fare una valutazione. Tutto cio deve far riflettere: abbiamo degli ottimi strumenti di ausilio, non delle macchine che pensano e decidono per noi!
È stato chiarissimo!La ringrazio per il tempo che ci ha dedicato! A presto!
Sitografia/Bibliografia: • http://it.wikipedia.org • http://it.wikinews.org • http://comunicamente.myblog.it • http://www.telegraph.co.uk • Ortolani Cristina, Wikipedia. L'enciclopedia sul Web, Ialweb 2007 • Klobas Jane, Oltre Wikipedia. I Wiki per la collaborazione e l'informazione, Sperling & Kupfer 2007