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GEOITALIA 2011 VIII Forum Italiano di Scienze della Terra Torino, 19-23 settembre 2011. Roberto FRANCESE , Aldino BONDESAN, Paola Furlanetto. VENEZIA FORTIFICATA La linea dei forti attorno a Venezia e le relazioni con la geomorfologia della Laguna e della Terraferma.
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GEOITALIA 2011 VIII Forum Italiano di Scienze della TerraTorino, 19-23 settembre 2011 Roberto FRANCESE, Aldino BONDESAN, Paola Furlanetto VENEZIA FORTIFICATA La linea dei forti attorno a Venezia e le relazioni con la geomorfologia della Laguna e della Terraferma
Inquadramento geomorfologico Venezia Fortificata
Venezia Fortificata (da Fontana et al., 2008)
Inquadramento storico Venezia Fortificata
Venezia Fortificata La difesa della Laguna – Le opere della Serenissima La laguna costituiva sin dalle origini il principale strumento per la difesa di Venezia, usata dai suoi abitanti già durante l’invasione dei Franchi dell'810 Un vero e proprio sistema difensivo progettato dalla Repubblica di Venezia per proteggere la città e la sua laguna si sviluppa progressivamente a partire dal XIV secolo 1380 Guerra con Genova: penetrazione in laguna attraverso Chioggia. Reazione: batterie d'artiglieria all'ottagono di Poveglia A partire dal 1538, per contrastare la minaccia dell’Impero Ottomano, si realizzano i forti a protezione delle bocche lagunari: Forte di San Felice a Chioggia Forte di Sant'Andrea al Lido Forte di Sant'Erasmo a Venezia Forte di Brondolo a Chioggia Porto di Brondolo, Atlas de Venise
Venezia Fortificata La costruzione dei forti in laguna – La Repubblica di Venezia Nel 1571 il Senato decretò anche la realizzazione di nuovi ottagoni per il controllo della bocca di porto di Malamocco Nel 1591, poi, la difesa del'accesso settentrionale alla laguna venne ulteriormente rafforzato con la costruzione del Forte di San Nicolò. Nel 1646, a seguito della Guerra di Candia, si realizzarono due nuovi forti a Malamocco completati nel per 1726 che presero il nome di Forte di San Pietro e Forte degli Alberoni. Il sistema, a partire da nord, comprendeva dunque, una volta completato: il sistema difensivo del Porto di Lido: Forte di Sant'Erasmo, Forte di Sant'Andrea, Forte di San Nicolò; il sistema difensivo del Porto di Malamocco: Forte Alberoni, Forte di San Pietro, Ottagono Alberoni, Ottagono Ca' Roman, Ottagono San Pietro, Ottagono Campana, Ottagono Poveglia; il sistema difensivo del Porto di Chioggia: Forte di San Felice, Forte di Brondolo. Alla caduta della Repubblica di Venezia nel 1797 l'intero complesso difensivo era implementato attraverso una cerchia di batterie su isole artificiali che circondavano a corona Venezia dal lato di terraferma.
Venezia Fortificata La costruzione dei forti in laguna – il periodo franco-austriaco (1797-1866) Con il trattato di Campoformio Venezia viene ceduta all'Impero d'Austria (1797) I militari asburgici, temendo la minaccia costituita sulla terraferma dal vicino Impero francese, avviarono una generale revisione dell'apparato difensivo della laguna Nel 1805 i francesi si sostituiscono agli austriaci, sino alla definitiva caduta di Napoleone e al ritorno dell'Austria nel 1814. Il complesso fortificato franco-austriaco si realizza rafforzando le preesistenti opere difensive veneziane. Sistema difensivo a mare, a partire da nord: Forte di Treporti (1845), Torre Massimiliana (1811-1830), batteria Quattro Fontane (1835), batteria Casabianca[1] (1881), Forte di Malamocco (1847), batteria Rocchetta[2] (1850), batteria Podo[3] (1881), sistema difensivo interno lagunare, da nord: batteria Trezze, batteria Buel del Lovo, Ridotto di Mazzorbo (1881), Forte di Mazzorbetto (1807), batteria Carbonera, batteria Tessera, batteria Campalto, Forte di San Secondo, Forte di San Giorgio in Alga (1847), Forte di Sant'Angelo della Polvere, batteria Campana, batteria Poveglia, batteria Fisolo;
Venezia Fortificata Forte Marghera Sulla terraferma si aggiunge il nuovo e grandioso Forte Marghera, destinato a garantire la difesa di Venezia in corrispondenza del punto in cui più la terraferma si avvicinava alla città, rendendola vulnerabile ai tiri d'artiglieria. Forte Marghera, Progetto Francese del 1808
Venezia Fortificata Il campo trincerato di Mestre Nel 1883 vengono avviati i lavori per la realizzazione delle fortezze del campo trincerato di Mestre, inizialmente ipotizzate in sei, poi ridotte a tre per l'eccessivo impegno economico Forte Carpenedo, a nord, sulla via per Treviso, completato nel 1887; Forte Gazzera, in direzione nord-ovest, sulla strada per Castelfranco, completato nel 1886; Forte Tron, a sud-ovest, sulla via per Padova, completato nel 1887. Le tre fortezze erano costruite in forma poligonale, tra loro identiche, e poste ad una distanza di 3500-4500 m da Forte Marghera, che doveva garantirne la protezione in seconda linea. Ogni Forte era dotato di una ventina di pezzi di medio calibro posti su 12 piazzole allo scoperto, con postazioni per mortai, fucilerie e mitragliatrici su tutto il perimetro. Veduta aerea di Forte Tron
Venezia Fortificata La posizione delle opere fortificate della piazza di Venezia (1899)
Venezia Fortificata Postazioni di artiglieria in barbetta, a cielo scoperto
Venezia Fortificata Il campo trincerato di Mestre – il completamento agli inizi del 1900 Agli inizi del XX secolo, le crescenti tensioni destinate poi a sfociare nella Grande Guerra portarono a rivedere il sistema difensivo di Mestre, con la creazione di una nuova cintura di fortificazioni, più esterna, costituita da sette nuove fortezze, che a nord sfruttavano la difesa naturale costituita dal fiume Dese: Forte Bazzera, a nord-est, alla foce del Dese presso Tessera, completato nel 1911; Forte Rossarol, a nord-est, sempre presso Tessera, completato nel 1907; Forte Pepe, a nord-est, a Ca' Noghera, alla confluenza del fiume Zero nel Dese, lungo la strada per Trieste, completato nel 1909; Forte Cosenz, a nord, presso Dese, lungo la linea ferroviaria per Trieste, completato nel 1911; Forte Mezzacapo, a nord-ovest, a Marocco, lungo la linea ferroviaria per Treviso, completato nel 1911; Forte Sirtori, a ovest, presso Spinea, a controllare la ferrovia per Trento, quella per Padova e la via per Castelfranco, completato nel 1911. Forte Poerio, a sud-ovest, presso Oriago, lungo la ferrovia per Adria e la via per Ravenna, completato nel 1910; Forte Rossarol
Venezia Fortificata Il campo trincerato di Mestre – l’abbandono Quando il campo fu completato erano disponibili circa 150 posizioni fortificate e circa 600 bocche da fuoco. Nel settembre 1915 fu ordinato lo smantellamento delle batterie di protezione del campo di Mestre, che vennero inviate a rinforzare il fronte. Dopo la guerra le strutture vennero progressivamente trasformate in caserme, polveriere e magazzini, fino al definitivo abbandono negli anni Ottanta.
Punti di forza e di debolezza Venezia Fortificata
Venezia Fortificata Fortificartorischedetaileschreibung von Venedeig-Mestre (febbraio 1900) PUNTI DI FORZA DELLA PIAZZA FRONTE MARE Scarsità di attracchi e di porti naturali Bassa profondità dei fondali lagunari e costieri: le navi grandi devono ancorarsi al largo. Difficile l’avvicinamento entro 2000-4000 m (fuori gittata dei cannoni navali) Ambiente lagunare difficilmente percorribile Dighe e dune offrono copertura ai difensori Bocche di porto strette, facilmente protette e all’occorrenza chiuse Costa inadatta allo sbarco di truppe Numeroso armamento costiero ben protetto
Venezia Fortificata Punti di forza della Piazza FRONTE DI TERRA Folta copertura del territorio Numerosi corsi d’acqua Aree paludose costiere La falda subsuperficiale ostacola il posizionamento delle batterie Forte armamento
Venezia Fortificata Punti di debolezza della Piazza I punti di debolezza sono individuati nella inadeguatezza delle fortificazioni in termine di protezione e distanza reciproca
Geomorfologia e fortificazioni Venezia Fortificata
Venezia Fortificata Processi erosivi e di sedimentazione alle bocche di Porto
Venezia Fortificata Processi erosivi e di sedimentazione alle bocche di Porto
Venezia Fortificata Il campo trincerato: micromorfologia e idrografia
Venezia Fortificata La localizzazione dei forti: il condizionamento ambientale Forti all’imboccatura delle foci attive nel periodo di costruzione Batterie - Isole artificiali in presenza di barene di canale Forti in terraferma condizionati dall’idrografia (e dalla viabilità) Necessità di disporre acqua corrente per i fossati Polveriere e linee arretrate con Forte Marghera sul margine lagunare
Venezia Fortificata CONCLUSIONI L’ambiente lagunare veneziano ha da sempre costituito una difesa naturale di straordinaria efficacia La localizzazione delle difese, specie in laguna, è stata condizionata dalla geografia dei luoghi L’aumento di gittata delle artiglierie e della forza dirompente dei proiettili ha richiesto un’espansione delle cerchie difensive ed un potenziamento delle difese Il progresso tecnologico in campo militare ha reso le difese fisse obsolete già ai primi del ‘900.