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Presentazione nuovo Piano regionale integrato dei trasporti PRIT 2010-2020. Fasi di elaborazione del PRIT: a che punto siamo. Elaborazione del “Documento preliminare”, del “Quadro Conoscitivo” e del “Rapporto ambientale preliminare”;
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Presentazione nuovo Piano regionale integrato dei trasporti PRIT 2010-2020
Fasi di elaborazione del PRIT: a che punto siamo • Elaborazione del “Documento preliminare”, del “Quadro Conoscitivo” e del “Rapporto ambientale preliminare”; • approvazione del “Documento preliminare” con delibera di Giunta regionale; • approvazione OdG Assemblea legislativa regionale; • indizione e convocazione della Conferenza di Pianificazione Regionale; • svolgimento della Conferenza di Pianificazione Regionale (non > 90 giorni); • predisposizione degli elaborati ai fini dell'adozione del PRIT; • adozione del Piano con delibera Assemblea legislativa su proposta delle Giunta regionale previo parere del Consiglio delle autonomie locali; • pubblicazione dell’Avviso di avvenuta adozione del Piano sul BUR, su quotidiano e siti istituzionali Regione e Province contestuale deposito del Piano per la presentazione delle osservazioni entro i successivi 60 giorni; • nei successivi 90 giorni: • - parere dell'Autorità competente VAS/Valsat e Valutazione di Incidenza; • - predisposizione delle controdeduzioni; • approvazione del Piano con delibera Assemblea legislativa regionale; • pubblicazione sul BURERT dell’Avviso di avvenuta approvazione del Piano; • efficacia del Piano dal giorno della pubblicazione.
“Numeri” (1/5) Domanda di mobilità Percorrenza media pro capite al giorno: 40 km. Tempo medio pro capite al giorno: 66 minuti. 8,9 milioni di spostamenti al giorno: 5,8 milioni urbani, 3,1 milioni extraurbani; 67% auto, 7% TPL, 10% ciclabile, 4% moto. Oltre 350 milioni di tonnellate di merci l’anno (> 90% su strada). Il settore stradale 568 km di autostrade (oltre 40% ad almeno 3 corsie), 1.225 km di strade statali, 12.205 km di strade provinciali. Rete congestionatanell’ora di punta < 6%. Parco veicolare (2010): 3,6 milioni di veicoli di cui 2,7 milioni di auto , 490.000 motocicli. 83,3 automobili ogni 100 abitanti. 1,1 il coefficiente medio di occupazione delle auto. 735 milioni di euro (106 di risorse regionali) dal 2002 al 2010 per la rete stradale di interesse regionale. 43,5 milioni di euro (dal 2003) di finanziamenti per interventi sulla sicurezza stradale. Incidentalità stradale Dati complessivi(2010): 401 morti (-50% rispetto al 2001); 27.965 feriti (-27%); 20.147 incidenti(-27%). Pedoni: 69 morti (-30%) e 1.679 feriti (+14%) Ciclisti: 50 morti (-21%) e 3.099 feriti (+26%).
“Numeri” (2/5) Il settore autofiloviario e la mobilità urbana 262 milioni di passeggeri nel 2010. 116,5 milioni di vetture∙km offerti. 18.500 corse effettuate al giorno. 29.600 fermate. Parco veicolare urbano: 23% metano, 12% elettrico, 6% ibrido. Oltre 228 milioni di euro di contributi d’esercizio. Circa 24 milioni di euro/anno per la mobilità urbana, il miglioramento del TPL e del parco veicolare. Circa 40% delle aree dei principali centri storici destinate a ZTL e aree pedonali. 1.190 km di piste ciclabili nei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti. 600 bici per il bike-sharing; oltre 12.500 postibici dentro o in prossimità delle principali stazioni. Il settore ferroviario 41 milioni di passeggeri nel 2010sui servizi ferroviari di competenza regionale. 18,7 milioni di treni∙km offerti. Oltre 900 treni al giorno. 1.400 km di rete ferroviaria. 265 stazioni attive. 117,8 milioni di euro di corrispettivi contrattuali. Circa 400 milioni di euro di investimenti(acquisto di materiale rotabile e interventi infrastrutturali).
“Numeri” (3/5) La piattaforma logistica 2 interporti (Bologna e Parma), 5 impianti ferroviari principali, 1 in apertura (Marzaglia), a cui si sommano impianti e raccordi privati. 13 milioni di tonnellate di merci movimentate (2009). 9 milioni di euro di contributi regionali in tre anni al trasporto ferroviario merci (LR 15/09); nel primo anno 32 nuovi servizi attivati da 17 imprese, oltre 2,4 milioni di tonnellate aggiuntive trasportate, pari a 86.000 camion in meno sulle strade. Il porto di Ravenna 22 milioni di tonnellate di merci movimentate nel 2010 (50% con l’area Est Mediterraneo - Mar Nero e 12% con l’Estremo Oriente). 183.000 TEU di merci trasportate in container. 40.000 passeggeri nei primi sei mesi del 2011 nel nuovo terminal crociere. 16 km di banchine operative. Raccordi ferroviari lungo entrambe le dorsali. Fondali da -10,50 m. 25 terminal privati presenti. Oltre 15 milioni di euro di finanziamenti dalla Regione per fondali, infrastrutture viarie e ferroviarie per il porto.
“Numeri” (4/5) PTR Emilia-Romagna – Individuazione aree territoriali Popolazione residente totale = 4.432.439 Densità media complessiva = 197,48 residenti/kmq LEGENDA Capoluogo di provincia Limite provinciale Area centrale con altra densità demografica urbana e rurale e forte dispersione insediativa. Area costiera con alta densità demografica ed elevata urbanizzazione. Aree rurali con città di piccole dimensioni. Aree rurali a bassa densità insediativa e bassa densità di popolazione. Aree rurali a medio-bassa densità insediativa e/o medio-bassa densità di popolazione. Area policentrica con città di medie e piccole dimensioni e ampi spazi rurali.
“Numeri” (5/5) PTR Emilia-Romagna – Sistemi complessi di area vasta
“Strumenti” • Il Modello Multimodale SIMT (Sistema Informativo Mobilità e Trasporti):un sistema di supporto alla pianificazione della mobilità realizzato per simulare gli effetti dell'evoluzione socio-economica ed infrastrutturale del territorio; nel SIMT sono modellate la generazione, la distribuzione e la scelta modale degli spostamenti che vengono poi assegnati su un grafo rappresentativo della rete stradale e del trasporto pubblico. • Il Sistema di Monitoraggio dei Flussi di Traffico (MTS):un sistema di 274 postazioni di rilevamento dei flussi di traffico (258 underground e 16 above ground) installate sulle principali strade della Grande Rete e della Rete di Base regionale. Questo Sistema è in grado di fornire dati in continuo (24h su 24h) sul numero di transiti, sulla classificazione e sulla velocità dei flussi veicolari. • Mi Muovo/STIMER: per la raccolta di informazioni sulla mobilità pubblica. • GIM: gestione informata della mobilità. • Open data: dati liberamente accessibili a tutti, senza restrizioni o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione.
“Strategie” (1/10) Corridoio europeo TEN-T
“Strategie” (3/10) Sistema regionale di trasporto pubblico integrato: SFR + TPL
“Strategie”-Pianificazione e programmazione” (4/10) Relazioni extraurbane del TPL e stazioni principali Sistema infrastrutturale principale
“Strategie” (5/10) La pianificazione multilivello per le politiche integrate: i PTGU per i comuni con più di 30mila abitanti e gli ambiti di pianificazione trasportistica di area vasta (PUMAV) Comuni maggiori di 30.000 abitanti • Circa l’89% della popolazione regionale coinvolta; • Quasi la totalità degli spostamenti urbani e infracomunali avvengono all’interno di queste aree vaste.; • Circa il 60% della mobilità sistematica extracomunale ha origine e destinazione all’interno di queste aree;
“Strategie” (6/10) • La Regione con questo PRIT si assume tutta la responsabilità che gli compete come garante di un’accessibilità pubblica regionale su ferro e su gomma: • aumentare l’efficacia e l’efficienza del sistema: maggiore competitività e connessione territoriale; • ridurre i costi complessivi del sistema e riequilibrare il rapporto ricavi/costi; • aumentare in maniera significativa l’utenza del TPL, soprattutto su ferro: - valorizzare stazioni e nodi intermodali per le merci per rafforzare l’integrazione funzionale e modale (servizi ferroviari, servizi su gomma, ciclabilità, bike & car sharing, sistemi di accessibilità al TPL come parcheggi, sistemi di adduzione, accessi ai centri urbani ecc.) • - difendere l’infrastruttura ferroviaria, valorizzando, oltre che l’AV, anche nuove funzioni su alcuni assi fondamentali come Bologna-Rimini • - garantire accessibilità e fruibilità dell’intermodalità attraverso la bigliettazione integrata e l’informazione all’utenza.
“Strategie” (7/10) Nuovi Scenari di Governance Modifica alla Legge Regionale 30/98: dopo il Piano straordinario di interventi di oltre 400 milioni di euro (in corso di attuazione), la Regione ha rinnovato questa disposizione normativa prevedendo gare di lungo periodo, allo scopo di favorire gli investimenti, di aprirsi alla liberalizzazione e di puntare al forte rinnovo del parco veicolare per conferire maggiore qualità al sistema e ai servizi. Pianificazione/Programmazione Separazione tra Gestione
“Strategie” (8/10) Gestione • Liberalizzazione dei Servizi: gare con tempi lunghi di affidamento (15 anni per il ferro, 10 per la gomma, + 50%) Nuova gara ferro 2012 • Industrializzazione gestori: riduzione dei costi di gestione dei servizi • Aggregazioni/fusioni:(gomma-gomma, gomma-ferro) • Ottimizzazione delle risorse: efficacia-efficienza del sistema
“Strategie” (9/10) • La Regione conferma una forte gerarchizzazione del sistema viario regionale, confermando i corridoi esistenti e puntando a: • - un ulteriore rafforzamento del sistema autostradale (IIIe e IVe corsie); • - una maggiore flessibilità e permeabilità dei caselli autostradali. • La Rete regionale e la rete di base vengono confermate come sistema di accesso alla viabilità regionale.
“Strategie” (10/10) Politiche per i veicoli ad alimentazione elettrica a due e quattro ruote e Piano di infrastrutturazione “elettrico” per: • Contribuire all’uso “intelligente” di questi mezzi senza incrementare la mobilità privata • Per la distribuzione urbana delle merci • Per favorire l’uso di bici elettriche
“Target 2020” • Miglioramento accessibilità complessiva e ottimizzazione uso infrastrutturale – congestione ‹5% nell’ora di punta. • Dimezzamento dei decessi per incidenti stradali: da 400 a 200 morti. • Diversione modale per mobilità ciclabile al 15%. • Raddoppio passeggeri trasporto ferroviario: da 40 a 80 milioni di passeggeri all’anno. • Conferma dello share-modale del TPL e ruolo di adduzione al ferro: 270 milioni di passeggeri all’anno. • 10% dell’energia per la mobilità da fonti rinnovabili. • Saturazione nodi intermodali, riequilibrio modale merci vs trasporto ferroviario, riduzione/ottimizzazione carico veicoli corto raggio: da 11 a 25 milioni di tonnellate all’anno.
Valutazione ambientale del Piano • EFFETTI PRINCIPALI • Miglioramento qualità dell'aria. • Riduzione sorgenti sonore. • Limitazione di sfruttamento delle risorse naturali. • Riduzione dell’impatto ambientale in città. • Riduzione degli incidenti stradali. • CONTENUTI VAS (Valutazione ambientale strategica) e VINCA (Valutazione di incidenza ambientale) del PRIT 2010-2020 • Valutazione del contesto ambientale di riferimento (ex ante). • Valutazione di coerenza ambientale degli obiettivi di piano. • Valutazione degli effetti ambientali del piano (ex post). • Monitoraggio ambientale del piano. • Sintesi dei contenuti in linguaggio non tecnico per facilitarne la comprensione.
Le azioni: la pianificazione territoriale • Puntare su un maggior coordinamento con i Piani territoriali, che devono essere coerenti con gli obiettivi strategici e con gli assetti infrastrutturali, in termini di reti e di nodi, individuati dal PRIT. • Rafforzare il concetto di “pianificazione” anche di tipo sottordinato in modo da creare un sistema coerente con il PRIT anche in termini di azioni. • Rafforzare i PUMAV (Piani urbani della mobilità di area vasta) come strumenti di area vasta allo scopo di garantire un maggior coordinamento della pianificazione attuativa in aree in cui si concentra la mobilità, integrando i sistemi e favorendo l’intermodalità.
Le azioni: il settore ferroviario • Incrementare i servizi per dare coperture adeguate, soprattutto nelle principali fasce orarie, a tutto il territorio gravitante sulla rete ferroviaria, con “cadenzamenti” regolari ai 30 o ai 60 minuti, a seconda delle relazioni ed aree interessate, e ai 15 minuti sulle tratte maggiormente trafficate soprattutto in avvicinamento all’area metropolitana bolognese. • Offrire servizi di qualità, sviluppati su una rete a più evoluto standard infrastrutturale e funzionale, con materiale rotabile ad elevato confort e adeguate capacità di carico. • Migliorare l’integrazione – anche di tipo tariffario - tra i diversi sistemi di trasporto per razionalizzare l’interscambio e per ridurre i tempi, i disagi e i costi delle rotture di carico. • Privilegiare il potenziamento e l’ammodernamento della rete esistente, in particolare quella regionale, salvaguardando i corridoi territoriali e gli ambiti occorrenti affinché ciò possa attuarsi. • Migliorare la qualità delle stazioni e delle fermate nel territorio regionale in modo che divengano punti di eccellenza sia sotto l’aspetto funzionale che di accessibilità e di integrazione. • Garantire una tempestiva, adeguata e integrata informazione all’utenza in tutte le stazioni e fermate attraverso l’ausilio di dispositivi evoluti di comunicazione, sia visivi che sonori, valorizzando – per le linee regionali – la rete regionale “Lepida” in fibra ottica, implementata negli scorsi anni.
Le azioni: il settore del trasporto pubblico locale e mobilità urbana • Confermare la promozione del trasporto pubblico come soluzione ai problemi di qualità dell’aria, di congestione e di sicurezza nella mobilità locale e regionale. • Ricerca di una nuova cultura della “buona mobilità” che superi l’abuso del mezzo privato negli spostamenti sistematici casa-lavoro e casa-scuola e che persegua ogni altra forma di mobilità sostenibile per la salute dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio territoriale, ambientale, culturale e la coesione sociale. • Adottare una “carta della mobilità Mi Muovo” che, oltre a facilitare l’accessibilità al TPL, ai servizi ferroviari, al bike sharing e al car sharing, alla sosta, ecc., consenta l’accesso al cittadino anche attraverso l’utilizzo di piattaforme multicanale (telefonia mobile, web, circuito bancario, grande distribuzione, ecc.). • Perseguire l’infrastrutturazione elettrica delle città articolata su progetti basati sullo sviluppo di tecnologie innovative per la ricarica delle auto elettriche e dei veicoli per il trasporto di persone e merci, guardando anche alla mobilità turistica e alla logistica urbana. • Proseguire la politica dell’infomobilità regionale con l’integrazione pubblico-privato, con il travel planner e la tariffazione integrata. • Curare strategie di riequilibrio che affrontino i temi della mobilità ciclopedonale, dei percorsi sicuri casa-scuola e casa-lavoro, del mobility management, della moderazione e fluidificazione del traffico, delle politiche di genere, del diritto alla mobilità per le categorie “deboli”.
Le azioni: il settore viabilità • Puntare sul Project financing per la realizzazione di infrastrutture. • Sulla Rete viaria di interesse regionale (Grande rete + Rete di base) garantire: • - il completamento dei grandi assi non ancora realizzati e un adeguato e omogeneo livello di funzionalità che assicuri nel prossimo decennio di validità del Piano l’assolvimento del ruolo attribuito ai due livelli gerarchici; • in particolare, per la Grande rete si prevede: Passante nord di Bologna; Autostrada regionale Cispadana e sua prosecuzione come viabilità ordinaria fino alla A21; potenziamento autostrade A1, A14, A22, A13; realizzazione delle Bretelle autostradali già approvate: TIBRE, Campogalliano – Sassuolo, A21 – Porto di Cremona, Ferrara – mare; Nuova Romea autostradale con priorità per il tratto Cesena – Ferrara-mare; potenziamento SS16 Adriatica; completamento Pedemontana. • Sulla Rete di base occorre assicurare un efficace livello di accessibilità ai distretti industriali e alle aree urbane, nonché alle aree periferiche della montagna, soprattutto con interventi finalizzati al mantenimento delle caratteristiche funzionali delle arterie (riqualificazione della piattaforma, miglioramento delle caratteristiche di deflusso e delle condizioni di sicurezza, recupero di manutenzione pregressa e straordinaria, interventi puntuali con varianti esterne ad alcuni centri abitati e riorganizzazione dell’accessibilità).
Le azioni: il settore della sicurezza stradale • Relativamente agli utenti: • modificare la ripartizione modale nell’uso dei mezzi di trasporto con riduzione della componente veicolare privata; • modificare i comportamenti attraverso la duplice azione educativa ed informativa sviluppata attraverso l’Osservatorio regionale, accompagnata dall’attività di controllo e repressione dei comportamenti pericolosi. • Relativamente all’infrastruttura e ai mezzi: • migliorare le infrastrutture; • incentivare l’ utilizzo dei sistemi di sicurezza attiva e passiva dei veicoli.
Le azioni: la logistica e il trasporto merci (1/3) PIATTAFORMA LOGISTICA REGIONALE • Confermare il ruolo dell’ Emilia-Romagna come piattaforma logistica integrata, in via di ulteriore potenziamento e razionalizzazione. La dinamica localizzativa delle imprese deve essere legata alle piattaforme logistiche disposte sul territorio sia per l’intermodalità che per la monomodalità. • Sviluppare gli assi prioritari della rete europea TEN-T che la attraversano, in particolare quelli ferroviari, visto che rappresentano una opportunità fondamentale per il rafforzamento della sostenibilità ambientale e della competitività. • TRASPORTO MERCI SU FERROVIA • Incrementare la diversione modale dalla strada alla ferrovia (in controtendenza rispetto alla crisi). Sono già state attivate azioni e incentivi: la Regione ha approvato la legge 15/2009 che prevede un sistema di incentivazione per il trasporto ferroviario delle merci fino al 2012/2013. • Incrementare il traffico merci ferroviario fino alla saturazione della capacità dei nodi ferroviari (fino a 20-25 milioni di ton al 2020). Per raggiungere questo risultato è importante che concorra anche la politica nazionale, con una nuova visione che favorisca e incentivi il trasporto ferroviario delle merci e non solo quello stradale.
Le azioni: la logistica e il trasporto merci (2/3) TRAFFICO MERCI DI ATTRAVERSAMENTO • Disincentivare gli attraversamenti dei veicoli più inquinanti attraverso l’applicazione di pedaggiamenti incrementati per i veicoli più pesanti (> 7,5 ton), come avviene già per i veicoli leggeri, da attuare a seguito del recepimento nazionale (entro settembre 2013): Eurovignette. • LA LOGISTICA URBANA • Sostenere il completamento e la realizzazione di progetti per la distribuzione urbana delle merci. • Armonizzare i regolamenti comunali di accesso e sosta per i veicoli merci e per i veicoli elettrici. La riforma della direttiva Eurovignette 1999/62/CE (approvata il 12 /9/2011) aggiorna il quadro di tariffazione del trasporto pesante di merci su strada in modo da consentire agli Stati membri di calcolare e differenziare i pedaggi in funzione dei costi esterni causati dal trasporto in termini di inquinamento atmosferico, acustico e di congestione, in applicazione del principio “chi inquina paga” e “chi utilizza paga”. Tali pedaggi, fino ad ora applicati alla sola rete transeuropea, si estenderanno a tutte le autostrade.
Le azioni: la logistica e il trasporto merci (3/3) • AUTOTRASPORTO E TRAFFICO MERCI DI CORTO RAGGIO • Intervenire sull’inefficienza complessiva del sistema del corto raggio, puntare all’efficienza aumentando i carichi e riducendo il n. viaggi(miglioramento inquinamento e congestione). • Incentivare il rinnovo del parco veicolareattraverso penalizzazioni e premialità,valutando la possibilità di utilizzare la leva finanziaria di competenza regionale in base alla classe di emissione • Destinare maggior introiti a vantaggio di progetti di incentivazione del sistema del trasporto merci regionale, investendo per rendere più efficiente e competitiva l’organizzazione logistica delle imprese regionali, al momento la peggiore d’Italia (costi della logistica). • Promuovere la legalità e la responsabilità sociale nel settore della logistica, movimentazione merci e facchinaggio (esigenza condivisa con le parti sociali). È in corso di studio un progetto di legge. Lo sviluppo delle imprese deve essere coniugabile con il rispetto delle regole della concorrenza, della sostenibilità e della sicurezza del lavoro. ll corto raggio è numericamente molto rilevante come quantità e volumi trasportati: - in regione il 70% delle merci percorre una distanza inferiore ai 50 km - 428.669 veicoli sono Conto Proprio (91,36% del totale), di cui il 64% è Euro 0-2 - solo 40.538 veicoli sono Conto Terzi (8,64% del totale), di cui il 31% è Euro 3
Le azioni: il porto di Ravenna • Sostenere il ruolo centrale del porto di Ravenna nell’ambito del corridoio reti TEN-T Adriatico Baltico (BAC) come core port. • Mantenere il traffico delle merci tradizionali e prevedere unforte sviluppo del traffico container attraverso la realizzazione del nuovo terminal container (TCR). • Approfondire i fondali canale Candiano a -14,50 per aumentare l’accessibilità per le grandi navi. • Completare e sviluppare il terminal passeggeri e incrementare l’utilizzo del porto. • Migliorare l’accessibilità retroportuale: realizzazione infrastrutture di raccordo lato terra, superamento interferenze strada/rotaia nel centro di Ravenna. • Semplificazione e integrazione delle procedure portuali. • Aumentare la competitività in una logica di sistema alto adriatico: sviluppare servizi marittimi intramediterranei e un piano per le connessioni marittime interne tra i porti appartenenti al NAPA (Associazione dei porti del Nord Adriatico: Ravenna, Venezia, Trieste, Coper, Fiume).
Le azioni: il sistema idroviario • Sviluppare l’uso integrato del sistema idroviario padano-veneto con particolare riferimento al Po (non solo navigazione ma anche sviluppo del turismo, ottimizzazione dell’uso irriguo, dell’uso energetico, della tutela ambientale ecc.). Il tema delle merci e della realizzazione delle infrastrutture necessarie alla navigazione si conferma di primaria importanza, ma con una logica non solo infrastrutturale ma di gestione complessiva del servizio. • Realizzazione un’effettiva integrazione tra navigazione marittima e fluviale, anche attraverso il superamento dei problemi infrastrutturali di transhipment e la creazione e il potenziamento di una flotta trasporto fluviomarittima. • Adeguare la governance del sistema trovando un assetto istituzionale comune tra le regioni interessate e intervenendo sulla normativa della navigazione fluviale. • Adeguarsi agli standard di navigazione interna europei anche attraverso l’implementazione di sistemi tecnologici informativi(RIS).
Le azioni: il settore aeroportuale • Mantenere l’attuale sistema, considerato adeguato alle esigenze della regione: non è prevista l’apertura di ulteriori scali. • Puntare come obiettivo di traffico complessivo al 2020 agli 8,6 milioni di passeggeri/anno. • Promuovere un sistema aeroportuale coordinato che, nel rispetto delle singole autonomie, amplifichi l’offerta e le opportunità per il territorio. • Legare il sostegno pubblico allo sviluppo del sistema aeroportuale a una puntuale verifica della sostenibilità economica, territoriale, ambientale e trasportistica, comprensiva del livello di integrazione con gli altri sistemi di trasporto. • Garantire un adeguato sistema dell’accessibilità ai nodi aeroportuali, favorendo il trasporto pubblico e l’intermodalità, con scelte pianificatorie e tecnologiche adeguate ai volumi di traffico previsti, anche per ottimizzare le risorse pubbliche necessarie alla realizzazione e gestione di tali sistemi. • Evitare previsioni e realizzazioni insediative che possano compromettere l’eventuale futuro ampliamento dei nodi aeroportuali o ostacolarne le attività.
Gestione Informata della Mobilità GIM Sistema di tariffazione intergrata MI MUOVO Travel Planner • Obiettivi/Azioni del PRIT: • Coordinamento (monitoraggio, diffusione, condivisione) • Integrazione (ottimizzazione, interoperabilità) Monitoraggio dei flussi di traffico MTS Infomobilità RER Personalizzata sugli utenti Servizi di informazione fluviale RIS Le azioni: l’uso delle tecnologie ITS Recepimento Direttiva 2011/40/UE
Norme PRIT 2020 (1/2) • Le norme di Piano sono articolate in due parti: • Disposizioni generali • Disposizioni di settore • Le disposizioni a carattere generale evidenziano: • le funzioni della Regione in tema di pianificazione dei trasporti; • i contenuti del Piano e la sua valenza; • le finalità e gli obiettivi strategici del Piano. • Le disposizioni di settore dettagliano per: • Viabilità • Ferrovie • Mobilità Urbana e Trasporto pubblico locale • Logistica e Trasporto delle merci • Sistema idroviario • Sistema portuale di interesse regionale • Sistema aeroportuale • le strategie, gli obiettivi perseguiti e le azioni necessarie, sulla base del sistema delle competenze nazionali, regionali e locali nei singoli settori. • Definiscono gli indirizzi e le direttive per la pianificazione sottordinata.
Norme PRIT 2020 (2/2) • Le norme fissano ed evidenziano i contenuti della Relazione generale che meglio esprimono gli obiettivi del Piano e le modalità per il loro perseguimento, e in particolare: • prevedono la valorizzazione delle infrastrutture di trasporto regionali (reti e nodi) come sistema ordinatore dello sviluppo insediativo residenziale e produttivo; • indirizzano la pianificazione e la progettazione delle infrastrutture previste verso il loro migliore inserimento ambientale e territoriale, al fine di minimizzarne gli impatti e ottimizzarne le mitigazioni e le compensazioni; • intendono “governare la domanda e l’offerta di trasporto” mediante una pianificazione integrata trasparente e coordinata e la razionalizzazione dei sistemi; • prevedono l’armonizzazione e l’ottimizzare della progettazione e della realizzazione di infrastrutture per la mobilità attraverso linee guida che definiscano i criteri ordinatori principali; • promuovono i possibili meccanismi partecipativi per le decisioni più rilevanti da assumere in tema di mobilità, trasporti e infrastrutture.