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LE GROTTE DEL MONTE GAZZO. CLASSE 4 A SCUOLA PRIMARIA RODARI. A. S. 2004/05. Le grotte del monte gazzo. Molte grotte del Monte Gazzo sono destinate a sparire a causa dei lavori di estrazione nelle cave.
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LE GROTTE DEL MONTE GAZZO CLASSE 4 A SCUOLA PRIMARIA RODARI A. S. 2004/05
Le grotte delmonte gazzo • Molte grotte del Monte Gazzo sono destinate a sparire a causa dei lavori di estrazione nelle cave. • Alcune grotte sono venute alla luce molti anni fa, ma le prime vere esplorazioni sono cominciate più recentemente. • L’Antro delle Marmitte fu rinvenuto nel 1970 su indicazione di alcuni minatori. • In una grotta sono stati trovati resti di scheletro di orso e altri resti che dimostrano che nell’antichità l’uomo preistorico si è rifugiato in queste grotte . Modellino del Monte Gazzo
La grotta del Cittino Durante uno scavo nel 1970 in questa grotta sono stati ritrovate delle pietre che costituivano un focolare, una pietra scheggiata e alcune conchiglie marine. Tutto questo fa pensare che l’uomo preistorico vi si è riparato durante la caccia. La nostra guida ci mostra una amigdala , cioè una pietra scheggiata usata dall’uomo primitivo per la caccia o come utensile per tagliare le carni degli animali cacciati e per raschiare le pelli.
BURANCO DE STRIE • Foto degli anni 60: due dei componenti della spedizione eseguono la manovra di sicura che permette la discesa di uno speleologo nel pozzo profondo 50 metri. I contadini, che erano molto superstiziosi, buttavano giù per questa grotta un pietrone che rotolava dentro per circa 30 metri, poi cadeva in un precipizio e quando la pietra toccava il fondo faceva un rumore come l’urlo delle streghe. Per questo motivo, la grotta è stata chiamata “Buranco de Strie”.
BURANCO DE PRIA MOIA In località Bianchetta, nella cava Ghigliazza, nel 1970 venne alla luce una bellissima grotta caratterizzata da una successione di profondi pozzi, cunicoli e una grande sala; nella parte più bassa si apriva una galleria percorsa da un torrente sotterraneo. E’ stato possibile entrare nella grotta solo due volte, poi è stata chiusa. Il rilievo tridimensionale esposto nel museo speleologico del monte Gazzo è frutto di osservazioni e ricordi degli esploratori.
Grotta del falco In questa grotta sono stati trovati resti di piccoli animali catturati e divorati dai falchi che vi trovano riparo ancora oggi. Vetrinetta con reperti
L’attrezzatura dello speleologo • In questa fotografia la nostra guida del museo ci sta mostrando l’attrezzatura necessaria per esplorare le grotte : Prima di tutto lo speleologo deve indossare una robusta tuta con dei ganci che permettono di assicurarsi alle corde, la testa deve essere protetta da un casco con una piccola luce che illumini la buia cavità. Una scaletta di corda aiuterà la prima fase della discesa. Come fa uno speleologo a non cadere?