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Primo rapporto sui redditi utenti Caf Acli Seconda parte. Gian Paolo Barbetta Simone Pellegrino Gilberto Turati. LA DISTRIBUZIONE DELLE DETRAZIONI E DELLE DEDUZIONI. Di che cosa stiamo parlando. Tax-expenditures o spese fiscali :
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Primo rapporto sui redditi utenti Caf AcliSeconda parte Gian Paolo Barbetta Simone Pellegrino Gilberto Turati
Di che cosa stiamo parlando Tax-expenditures o spese fiscali: Oneri detraibili – Sezione I quadro E (ad esempio: spese sanitarie, interessi sui mutui ipotecari, assicurazioni sulla vita, spese di istruzione, ecc.) Le deduzioni – Sezione II quadro E (ad esempio: assegno coniuge a carico, contributi previdenziali obbligatori, contributi per previdenza complementare, ecc.) Altri oneri detraibili – Sezioni III – VI quadro E (ad esempio: spese per recupero del patrimonio edilizio, spese per risparmio energetico, ecc.)
Di che cosa stiamo parlando Detrazioni per carichi familiari e per lavoro: Carichi familiari (ad esempio: coniuge a carico, figli a carico, altri familiari a carico) Lavoro (lavoro dipendente, pensione) Deduzione per abitazione principale
Le deduzioni - 2011 Altre deduzioni
Le detrazioni - 2011 Altre importanti detrazioni per carichi di lavoro e carichi familiari
Una prima osservazione sulle tax-expenditures • A fronte di un numero elevato di categorie di oneri detraibili e deducibili, quelle per le quali viene richiesta detrazione/deduzione da un numero elevato di soggetti sono poche: spese sanitarie (64% di contribuenti), assicurazioni sulla vita (23%), mutui ipotecari (15%), spese di istruzione (6%), spese attività sportive (6%) • La concentrazione delle spese è comunque elevata anche per le categorie più utilizzate. Ad esempio, per le spese sanitarie l’indice di Gini è superiore al 74% a fronte del 64% di contribuenti Caf che richiede la detrazione sono molti a richiedere la detrazione, ma la spesa media e la percentuale di contribuenti che richiede la detrazione cresce molto con il reddito
Le spese sanitarie per classi di reddito Problema di equità verticale del sistema fiscale?? Lo riprendiamo nelle simulazioni
Una seconda osservazione sulle tax-expenditures • Alcune spese detraibili (ad esempio le spese per veicoli per i disabili, le spese per i cani guida e le spese sanitarie per determinate patologie) sono – non sorprendentemente - concentrate in un numero modesto di individui • Tuttavia l’onere per tali spese rappresenta una percentuale elevata del reddito di questi contribuenti (rispettivamente, 23, 24 e 12%) • “politiche assistenziali” che escludono individui incapienti?
Una seconda osservazione sulle tax-expenditures Un altro problema di equità verticale del sistema fiscale?? Lo riprendiamo nelle simulazioni • Alcune spese detraibili (ad esempio le spese per veicoli per i disabili, le spese per i cani guida e le spese sanitarie per determinate patologie) sono – non sorprendentemente - concentrate in un numero modesto di individui • Tuttavia l’onere per tali spese rappresenta una percentuale elevata del reddito di questi contribuenti (rispettivamente, 23, 24 e 12%) • “politiche assistenziali” che escludono individui incapienti?
Terza osservazione: le detrazioni per lavoro e carichi familiari • La detrazione per lavoro dipendente e assimilati e quelle per carichi famigliari decrescono al crescere del reddito, mostrando il carattere più “equitativo” del sistema fiscale • Ad esempio, nel 2011, la detrazione per la fascia 15.000-20.000 euro per lavoro ammonta a 1.220 euro (7% del reddito) e scende a zero per i redditi sopra i 75.000 euro • Sempre nel 2011, la detrazione per la fascia 15.000-20.000 euro per carichi di famiglia ammonta a 891 euro (5% del reddito) e scende a 171 euro per i redditi sopra i 100.000 euro
Terza osservazione: le detrazioni per lavoro e carichi familiari • L’importanza di queste detrazioni più che compensa la “regressività” delle tax-expenditures • alla fine, la detrazione media “totale” (che tiene conto sia delle tax-expenditures che delle detrazioni per lavoro e carichi familiari) è massima per la fascia di reddito 10-15.000 euro (1914 euro, 15% del reddito)… • … ma è molto simile per i molto poveri (nella fascia 0-1.000 euro, la detrazione media è pari a 1.508 euro, 247% del reddito!) e i molto ricchi (nella fascia oltre i 100.000 euro, è pari a 1.410 euro, 1% del reddito)
Terza osservazione: le detrazioni per lavoro e carichi familiari Il sistema delle detrazioni sembrerebbe complessivamente “neutro” dal punto di vista degli importi detraibili …ma c’è un problema di incapienza che limita ulteriormente la redistribuzione • L’importanza di queste detrazioni più che compensa la “regressività” delle tax-expenditures • alla fine, la detrazione media “totale” (che tiene conto sia delle tax-expenditures che delle detrazioni per lavoro e carichi familiari) è massima per la fascia di reddito 10-15.000 euro (1914 euro, 15% del reddito)… • … ma è molto simile per i molto poveri (nella fascia 0-1.000 euro, la detrazione media è pari a 1.508 euro, 247% del reddito!) e i molto ricchi (nella fascia oltre i 100.000 euro, è pari a 1.410 euro, 1% del reddito)
Chi paga davvero l’Irpef? • Sostanzialmente tutti i contribuenti hanno una imposta lorda positiva ma, per effetto delle detrazioni, si evidenzia una no-tax area fino a circa 10.000 euro (l’imposta netta diventa positiva per il 98% dei contribuenti al di sopra dei 15.000 euro) • Per i dipendenti, l’imposta lorda è positiva per tutti ma, con le detrazioni, si conferma la no-tax area al di sotto dei 10.000 euro: circa il 9% di contribuenti non paga imposte erariali • Per i pensionati si osserva una situazione leggermente diversa, con una imposta lorda positiva solo per il 93%; inoltre, la no-tax area coinvolge un numero maggiore di contribuenti (16% circa)
La distribuzione dell’aliquota erariale media nel 2011 Aliquota mediana circa 15%
Prima simulazione: aumento delle detrazioni per carichi familiari nella normativa 2013 • Consideriamo l’aumento della detrazione per carichi famigliari previsto dalla normativa IRPEF 2013 • Fino al 2012 la detrazione potenziale per figli a carico era pari a 800 euro per figli di età superiore a 3 anni e numero di figli inferiore a tre • Dal 2013, questa detrazione sale a 950 euro • Per figli di età inferiore a 3 anni, la detrazione passa da 900 euro fino al 2012 a 1.220 euro dal 2013 • Se i figli sono più di tre spetta una maggiorazione di 200 euro per ogni figlio, invariata tra 2012 e 2013 • La maggiorazione per figli disabili passa da 220 euro fino al 2012 a 400 euro a partire dal 2013
Prima simulazione: aumento delle detrazioni per carichi familiari nella normativa 2013
I risultati delle simulazioni • L’aliquota media scende dal 18,48% al 18,34% • Si osserva un modesto incremento del grado di progressività dell’imposta ma l’effetto redistributivo complessivo rimane sostanzialmente invariato • Il numero dei contribuenti che non pagano imposta netta erariale passa da 162.365 a 169.168; gli incapienti aumentano marginalmente • Per quanto vada nella direzione di aiutare la famiglia, l’impatto della manovra è piuttosto modesto • c’è ancora lavoro da fare e non è chiaro se l’Irpef sia lo strumento migliore da utilizzare
Gli immobili nelle dichiarazioni Caf-Acli • Il 74,3% dei contribuenti è proprietario di almeno una quota di immobili • I contribuenti che hanno titolo di proprietà su più di un immobile sono circa il 40% • Non sembra esserci una evidente relazione tra il reddito e la proprietà di immobili vedi grafico successivo • Si evidenzia invece una relazione positiva tra valore (catastale) dell’immobile e reddito vedi tabella successiva
Le manovre per il 2011-2012 • La cedolare sugli affitti è stata utilizzata da un numero limitato di soggetti (6,7%), con una quota crescente in base al reddito di redditi immobiliari esclusi da Irpef • L’esclusione dalla base imponibile Irpef dei redditi catastali genera effetti redistributivi perversi: il valore medio delle rendite escluse cresce al crescere del reddito, così come l’aliquota marginale (quindi il risparmio di imposta) • Le due manovre hanno peggiorato la performance dell’Irpef dal punto di vista distributivo ma – sulla casa – occorre considerare l’introduzione dell’IMU
L’effetto dell’esclusione dei redditi da fabbricati nel 2012
ICI e IMU • Per quanto riguarda le prime case, l’introduzione dell’IMU ha comportato un aumento del carico d’imposta per tutte le classi di reddito • Tuttavia, all’interno di ogni singola classe, non tutti i contribuenti hanno registrato un aggravio d’imposta: la quota di contribuenti che “guadagnano” dalla riforma cresce fino a quelli con reddito pari a 26.000 euro, per poi ridursi; in totale, il 41,4% dei contribuenti ha un carico fiscale ridotto rispetto all’ICI • Per quanto riguarda le seconde case, l’aggravio di imposta è generalizzato: l’aumento però è maggiore per i contribuenti con redditi più elevati
Quali politiche per la casa? • Le statistiche del Caf-Acli confermano l’esistenza di una quota significativa di contribuenti poveri di reddito ma con più di un immobile di proprietà • per esempio, nella fascia di reddito tra 15 e 20.000 euro, un terzo dei contribuenti è proprietario di almeno una quota di immobile ulteriore rispetto alla prima casa; la base imponibile media è pari a 45 mila euro (contro i 66 mila della prima casa per la stessa fascia) • questa percentuale sale al 50% nella fascia di reddito 35-50.000 • La sfida è quella di identificare una nuova definizione di “povertà”? Chi ha un basso reddito ma proprietà immobiliari significative continua ad essere “povero”?
Cosa succede se eliminiamo tutte le tax-expenditures? • Si tratta di una manovra che – per i contribuenti Caf-Acli – comporta un gettito aggiuntivo di circa 456 milioni di euro, destinabili a spesa sociale • per confronto, l’intera dotazione dei fondi statali di carattere sociale (es. Fondo per non autosufficienza, per politiche sociali, ecc.) per il 2013 ammonta a 767 mln di euro • Potrebbe essere giustificata: la detrazione viene richiesta maggiormente dai contribuenti appartenenti alle fasce di reddito più elevate • C’è inoltre il problema degli incapienti come ulteriore giustificazione • L’aliquota media cresce da 18,48% a 19,99% e il grado di progressività dell’imposta si riduce, ma l’effetto redistributivo complessivo dell’imposta migliora • L’aumento medio dell’imposta è di 450 euro: 336 per la fascia di reddito tra 15 e 20 mila euro; 1375 euro per i contribuenti oltre 100.000 euro
Che cosa succede se introduciamo una Negative Income Tax? • I contribuenti più poveri non possono sfruttare appieno le detrazioni per carichi di famiglia e per redditi di lavoro perché l’imposta che dovrebbero pagare è troppo bassa • Immaginiamo allora di introdurre una Negative Income Tax: restituiamo come trasferimento monetario agli incapienti il 50% della differenza negativa tra imposta lorda e detrazioni • Si tratta di una manovra che – per i contribuenti Caf-Acli – comporta un costo di circa 68 milioni di euro • L’aliquota media si riduce da 18,48% a 18,26% e il grado di progressività dell’imposta aumenta, ma l’effetto redistributivo complessivo dell’imposta migliora • Il trasferimento medio è di 501 euro: vale 685 euro per i contribuenti più poveri e si annulla per i redditi superiori a 75 mila euro
Che cosa succede se aumentiamo la Negative Income Tax al 100%? • Immaginiamo ora di aumentare la Negative Income Tax: restituiamo come trasferimento monetario agli incapienti il 100% della differenza negativa tra imposta lorda e detrazioni • Si tratta di una manovra che – per i contribuenti Caf-Acli – comporta un costo di circa 136 milioni di euro • L’aliquota media si riduce ulteriormente da 18,26% a 18,04%, il grado di progressività dell’imposta aumenta ancora, ma l’effetto redistributivo complessivo dell’imposta migliora • Il trasferimento medio raggiunge ora 1002 euro