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Dario Casati. Prezzi alimentari, dalla crisi alla stabilità: impatto dei prezzi sulla sicurezza alimentare. Milano , 17 ottobre 2011. Sicurezza alimentare: utopia o necessità?.
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Dario Casati Prezzi alimentari, dalla crisi alla stabilità: impatto dei prezzi sulla sicurezza alimentare Milano , 17 ottobre 2011
Sicurezza alimentare: utopia o necessità? • Sicurezza alimentare significa cibo per tutti in quantità e secondo qualità idonee a soddisfare fabbisogni che sono crescenti a fronte di disponibilità insufficienti • La sicurezza alimentare è un obiettivo fondamentale per l’umanità, eppure appare spesso trascurato, accantonato, ricordato perché non si può sottacerlo • Cibo per tutti, però, non è un’utopia, ma una necessità • Una rincorsa che non finisce mai, con obiettivi che si spostano continuamente e vincoli inattesi che si presentano
La sicurezza alimentare: un problema unico,ma affrontato con modalità diverse • Sicurezza alimentare è un’espressione ambigua che può avere due interpretazioni: a) garanzia dell’approvvigionamento e della disponibilità di alimenti b) garanzia della sanità degli stessi alimenti • Ma è un concetto che cambia anche in relazione al contesto in cui si affronta: paesi sviluppati, paesi emergenti, paesi in via di sviluppo • Diversi problemi, diverse modalità di affrontarli, diversi vincoli sono le caratteristiche di una questione molto complessa
La riscoperta del problema • Il problema viene visto essenzialmente nei suoi aspetti più drammatici collegati alle situazioni in cui vi sono carenze alimentari gravi, ma non è solo questo • La questione della fame, e cioè di consumi al disotto del livello di sopravvivenza, viene spesso ridotta al solo “calcolo” del numero di esseri umani coinvolti • Occorre valutare la situazione contestualizzandola • Le prospettive alimentari del mondo erano già preoccupanti, ma è la crisi a fungere da detonatore e, allo stesso tempo, ad aggravarle
Crisi economica e agricoltura mondiale • L’agricoltura entra nella crisi in due modi: per le conseguenze generali e per le due crisi agricole del 2007/10 e del 2010/11 • Le crisi agricole ruotano attorno a periodi di forte salita dei prezzi, innescata dal petrolio e dalle altre materie prime, ma le due crisi sono diverse: • Nel 2008 agli aumenti segue un crollo rapido dei prezzi che si mantengono bassi sino alla metà 2010 • Nel 2010 i prezzi salgono, fino a dicembre, poi la tendenza è al ribasso con molti rimbalzi nei 9 mesi del 2011 • Tutte le materie prime, energia, minerali e metalli, hanno toccato i loro massimi degli ultimi 30 anni nel 2008 e poi fra 2010 e 2011 di nuovo • La volatilità dei prezzi agricoli è simile a quella delle altre materie prime, ma con impatti più estesi e gravi
Andamento dell'indice dei prezzi agricoli ed alimentari e del petrolio Fonte: nostre elaborazioni su dati IMF
Food Price Index (2002-2004=100) e confronto con i prezzi agricoli Fonte: nostre elaborazioni su dati FAO
Andamento dei prezzi delle principali commodities agricole (US $/tonn.) Fonte: elaborazioni Oecv-Depaaa su dati: USDA, International Grain Council.
Evoluzione recente dei prezzi di riso, frumento e mais (US $ per tonn.) Fonte: FAO - Crop Prospects and Food Situation, No. 3, October 2011
La volatilità dei prezzi agricoli: • I prezzi agricoli si sono impennati due volte in quattro anni e rimangono instabili • Le crisi di prezzo non sono una novità, ve ne furono di maggiori nel 1979 e nel 1995, ma erano nascoste dalla vecchia Politica agricola europea • La volatilità attuale costringe a fare i conti con l’incertezza: • gli scossoni del mercato mondiale si trasmettono a quello europeo e diventano frequenti • durata breve, ampiezza elevata, forte volatilità • contraccolpi sul mercato mondiale
La volatilità e la crisi: dove inizia il grande gioco dei prezzi? • I prezzi agricoli sono sottoposti al duplice influsso dei fenomeni generali dell’economia e di quelli specifici • La volatilità è una caratteristica nota e studiata dei mercati agricoli, ma questa volta l’influsso dell’economia generale supera la componente agricola • I mercati dei principali prodotti agricoli non sono in crisi strutturale, la scossa dei prezzi del 2008 ha dimostrato che il sistema reagisce agli stimoli positivi e regge, se non fosse che…. • Occorre cercare altri elementi extra agricoli
Le cause specifiche della crisi agricola • L’offerta è in flessione nei paesi sviluppati, i bassi investimenti degli ultimi due decenni rallentano i tassi di incremento della produzione • L’offerta aumenta nei Pvs, ma non basta per compensare la domanda crescente • Nei paesi emergenti dell’Asia si manifesta una forte domanda di alimenti animali • Emerge la domanda di cereali per usi energetici, in funzione ambientale, e di contrasto al petrolio che interferisce con gli usi alimentari • Un momentaneo squilibrio fra domanda e offerta nel 2007 innesca la prima impennata dei prezzi
Gli effetti della crisi agricola • Di fronte all’aumento dei prezzi in tutto il mondo aumentano gli investimenti; insieme al calo della domanda e alla maggior offerta finisce lo squilibrio • Si muovono proteste in tutti i paesi, sia pure con ragioni diverse, l’impatto è comunque rilevante: • nei PVS si riduce la possibilità di accedere al cibo, aumenta il numero di coloro che hanno fame • nei paesi emergenti esplode la questione sociale, col terrore di un ritorno alla fame, fino ad arrivare ad innescare il “1848” arabo nel 2011 • nei paesi ricchi emergono psicosi che fanno salire i prezzi interni
Gli impatti a livello aggregato • Nel 2008 aumenta di circa 50 milioni di persone il numero di coloro che sono sospinti verso la fame e di 100 nel 2009 • Il problema maggiore è nei paesi in via di sviluppo che importano sia alimenti sia petrolio • I paesi produttori, e non solo quelli instabili, adottano politiche protezionistiche per timore di crisi interne • Il ritorno al protezionismo aggrava i problemi generali, riduce i flussi di scambio, fa salire i prezzi per la ridotta disponibilità che ne consegue, ferma le trattative internazionali in ambito Gatt, rende instabili i mercati
Crisi e volatilità: di chi è la colpa? • Il crollo dei prezzi, insieme alla minore discesa dei costi, frena la produzione nel 2009 e fa scendere i redditi agricoli, ma non impedisce che il raccolto mondiale 2009 sia il secondo di ogni tempo • I prezzi alti hanno stimolato gli investimenti agricoli: è cresciuta la superficie coltivata, è aumentato l’impiego di mezzi tecnici, e cioè dei ritrovati della scienza, la produzione 2008 tocca un record storico • La nuova crisi del 2010/2011 innesca gli stessi meccanismi, ma si inizia a comprendere che non è un problema agricolo in senso stretto • Entra in gioco con evidenza la speculazione
Le proposte anti speculazione: il piano Sarkozy al G8/ G20 • La instabilità del mercato agricolo prosegue: la speculazione per recuperare le perdite gioca su tutto, a partire dal debito sovrano degli Stati, e anche sui prodotti agricoli • Nel 2011 alla borsa di Chicago il volume dei futures è stato 46 volte la produzione US di frumento e 24 volte quella di mais • L’85% delle posizioni a breve è in mano a operatori non appartenenti alla filiera • Sarkozy ha posto al centro del G8 e G20 di giugno la questione e ha presentato un piano in due punti: a) maggiori investimenti in agricoltura, b)regole per la trasparenza dei mercati. • Il successo è modesto: servono risorse finanziarie che nessuno ha, ma questa è la strada giusta, insieme ad un mercato più trasparente
Un equilibrio instabile, ma non è solo un problema agricolo • I fattori che agiscono sulla sicurezza alimentare sono fortemente condizionati dall’evoluzione della crisi mondiale • L’incertezza su durata, entità delle conseguenze che determina, forme che assume, condiziona l’economia compresa quella agricola, ogni previsione risulta difficile • Ci si deve rendere conto che non si può intervenire solo sul settore agricolo, ma che è urgente agire subito perché la crescita della produzione è resa necessaria dalla crescita demografica
Crisi agricola e crisi generale: un nodo difficile da sciogliere • Un dato di fatto: nel 2050 la popolazione mondiale salirà del 50% a 9,1 miliardi dagli attuali 6,5 miliardi e la domanda alimentare del 70% per tenere conto dell’incremento demografico e dei miglioramenti in atto nei consumi • La sicurezza alimentare dipende da disponibilità e accessibilità degli alimenti • La crisi agricola mossa dalla dinamica dei prezzi agisce su entrambi i fronti: con prezzi alti aumenta la disponibilità e si riduce l’accessibilità, con il calo dei prezzi accade il contrario
Popolazione mondiale, superficie agricola e superficie agricola per abitante Fonte: nostre elaborazioni su dati FAO & World Bank
Tassi di variazione media annua di lungo periodo dei cereali e della popolazione mondiale Fonte: nostre elaborazioni su dati FAO
Tassi medi annui di variazione di lungo periodo delle rese dei principali cereali Fonte: nostre elaborazioni su dati FAO
L’obiettivo della sicurezza alimentare si può raggiungere • Per raggiungerlo dobbiamo considerare domanda e offerta di cibo • La domanda è mossa da due driving forces: a) l’esigenza di disporre di cibo per tutti, b) il miglioramento degli standard alimentari collegato a quello dei redditi; • L’offerta per aumentare ha bisogno di stabilità e prezzi certi, di liberalizzare gli scambi, di eliminare i problemi interni dei paesi più instabili, di superare i conflitti locali • A causa dei vincoli, esistenti specie per la superficie, occorre incrementare la disponibilità con riduzione perdite e soprattutto con aumenti di produttività,insieme ad una migliore accessibilità ai prodotti alimentari • La potenzialità c’è, occorre fare in modo che si esprima