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LA RUSSIA. LA RUSSIA. Tesina di Petrov Timofej – classe V Turistico 2006-07. LA RUSSIA. La Federazione Russa, in russo Российская Федерация , Rossijskaja Federacija , chiamata anche Россия , Rossija , è uno stato che si estende tra l‘Europa e l'Asia.
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LA RUSSIA LA RUSSIA Tesina di Petrov Timofej – classe V Turistico 2006-07
LA RUSSIA La Federazione Russa, in russo Российская Федерация, Rossijskaja Federacija, chiamata anche Россия, Rossija, è uno stato che si estende tra l‘Europa e l'Asia. La lingua più utilizzata è il russo e la religione principale è quella ortodossa.
Geografia La Federazione Russa si estende su gran parte dell'area settentrionale del supercontinente Euroasiatico e per questo motivo conosce una grande varietà di paesaggi e climi. Gran parte del paesaggio consiste di vaste pianure, sia nella parte europea che in quella asiatica. Queste pianure sono predominantemente steppa nella parte meridionale, foresta a nord, e tundra lungo la costa settentrionale. Le catene montuose si trovano lungo i confini meridionali, come il Caucaso (che contiene il Monte Elbrus, il punto più elevato della Russia, a 5.633 m) e i monti Altai, e nella parte orientale, come il massiccio di Verkhojansk o i vulcani della Kamcatka. Degna di nota è anche la più centrale catena degli Urali, che forma la principale linea di demarcazione tra Europa e Asia.
Turismo Durante il Regime Comunista il Governo pose seri limiti al flusso di turisti stranieri sia nella modalità di accesso al Paese, sia nella possibilità di percorrerlo liberamente in ogni suo angolo. Nella Russia di oggi invece c’è assoluta libertà di movimento sia per i residenti che per gli stranieri; si sta molto amplificando il turismo outgoing, soprattutto verso destinazione come l’Europa Occidentale, la Turchia e l’Egitto. Al contrario, quello incoming non è ancora molto sviluppato. Accanto alle tradizionali mete turistiche rappresentate da Mosca e San Pietroburgo, si possono individuare altre aree significative: L’anello d’Oro. Le città di Novgorod. Le coste del Mar Nero. Le grandi distese Siberiane.
Storia Nei secoli precedenti la nascita di Cristo, le vaste terre della Russia meridionale erano abitate da una serie di popoli indoeuropei. Dopo un susseguirsi di invasioni da parte di diversi popoli come i Tatari, i Pecieneghi e i Turchi, si affermò nel 1547 l’impero Zarista: Ivan IV venne incoronato primo Zar di Russia, che trasformò la Russia in una delle maggiori potenze europee, conosciuta come Russia Imperiale, ammodernata e sempre più espansa a ovest . Tutto questo durò fino al 1917, quando la Rivoluzione portò alla caduta dello Zarismo.
LA RIVOLUZIONE RUSSA L'insieme degli eventi che portarono in Russia alla caduta dello zar e all'instaurazione, alla fine del 1917, di un regime bolscevico e successivamente alla fondazione dell'Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (URSS).
ANTEFATTI La rivoluzione del 1917 affonda le sue radici nell’incapacità della monarchia zarista di riformare un sistema sociale e politico attraversato da spinte al rinnovamento e da secolari ritardi. 22 Gennaio 1905 a San Pietroburgo → una manifestazione pacifica per i diritti dei lavoratori si trasformò in un massacro a opera delle forze dell’ordine. In seguito ci furono molti scioperi e si formarono i soviet. ottobre 1905 → lo Zar Nicola II pubblicò Il Manifesto di ottobre con cui concedeva una costituzione e proclamava i basilari diritti civili per tutti i sudditi e l΄elezione di una Duma
1906 → Stolypin diventa primo ministro: - relazione ostili con la Duma - Repressione spietata contro contadini e socialrivoluzionari - Tentativo di modernizzare la società russa con il rilancio della produzione agricola e l’industralizzazione. Veri beneficiari i Kulaki. 1914/1915: Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale rese palese a tutti la debolezza del regime dello Zar Nicola II: la situazione continuò a deteriorarsi sia sul fronte militare, dove nuove sconfitte portarono l΄esercito tedesco all΄interno dei confini russi, sia sul fronte interno dove l΄instabilità sociale divenne altissima.
LA RIVOLUZIONE DEL 1917 RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO All’inzio del 1917 la grave carenza di cibo e combustibile generò molti scioperi. Il governo decise di far intervenire i soldati che però, appoggiati dal popolo, si ribellarono: il 2 marzo 1917 Nicola II abdicò. Il regime zarista era finito. La rivoluzione di febbraio crea due distinti e indipendenti organismi di potere: il governo provvisorio e il soviet di Pietrogrado. Il governo provvisorio voleva la prosecuzione della guerra mentre il soviet, voleva la pace immediata e per la distribuzione delle terre. Nella sinistra socialista e nei soviet di Pietrogrado si evidenziaronoimmediatamente diverse posizioni: Menscevichi, Socialisti rivoluzionari e Bolscevichi.
IL RITORNO DI LENIN La sera del 3 aprile 1917 Lenin, riuscì a raggiungere la capitale dopo l’esilio ed era vicino alle posizoni della minoranza di sinistra quindi non aveva dubbi che il governo provvisorio dovesse cadere e che dovesse respingere ogni ipotesi volta a far proseguire la guerra. Lenin riteneva che fosse giunto il momento di superare il dualismo di potere fra governo provvisorio e i soviet che si era venuto a creare all’indomani della rivoluzione di febbraio. Lenin ottenne il favore dei delegati facendo approvare una mozione in cui la condanna del governo provvisorio si combinava con l’obiettivo di un rapido passaggio di “ tutti i poteri ai soviet”.
LA CRISI DEL GOVERNO PROVVISORIO Il nuovo governo fu affidato a Kerenskij: i bolscevichi condussero un’opposizione di questo governo vedendo crescere ogni giorno la loro fama. Karenskij lanciò un’avventata e impopolare offensiva in Galizia, che si risolse in un tragico fallimento, alimentando ulteriormente l’ostilità verso il governo. All’inizio di Luglio a Pietrogrado la tensione giunse al culmine: si ebbero gravi scontri. Il governo reagì con provvedimenti repressivi nei confronti dei bolscevichi i quali dovettero ritornare alla clandestinità. In agosto Kornikov tentò un colpo di stato marciando su Pietrogrado ma fu bloccato dalla reazione di Karenskij, dei soviet e dei bolscevichi Saluto di Kerenskij al governo.
LA RIVOLUZIONE DI OTTOBRE Il 10 ottobre, un giorno dopo il ritorno di Lenin si riunì il comitato centrale bolscevico, che approvò la soluzione rivoluzionaria: rovesciare karenskij , impadronirsi del potere e prevenire l’assemblea. Fu eletto un politbioro. Nella notte del 7 novembre i rivoluzionari guidati da Trockij si impadronirono dei punti strategici per il controllo della città, che grazie all’appoggio dei soldati e dagli operai fu in poche ore nelle loro mani. Sciolto il governo provvisorio, che aveva sede nel palazzo d’inverno e arrestati i suoi membri, i rivoluzionari istaurarono il consiglio dei commissari del popolo. Il nuovo governo rivoluzionario era presieduto da Lenin, Troskij era commissario agli esteri e Stalin commissario alle nazionalità. Furono promulgate le prime disposizioni: pace, no grandi proprietà ecc. La rivoluzione quindi si fondava sull’alleanza fra operai e contadini, rappresentata dal potere dei soviet.
Alla fine di novembre si votò per l’assemblea costituente ma stavolta i bolscevichi si trovarono in netta minoranza, infatti ben 21 milioni di cittadini votarono a favore dei socialrivoluzionari, identificati come il partito che rappresentava gli interessi dei contadini. • Alla prima riunione dell’assemblea, nel gennaio del 1918 la maggioranza rifiutò di riconoscere il governo in carica.
L’USCITA DALLA GUERRA Il compito più arduo del governo fu quello di decidere se continuare la disastrosa guerra oppure di ritirarsi. Dopo aspre polemiche prevalse l’ultima ipotesi, sostenuta da Lenin. Le condizioni della pace separata furono molto gravose per la Russia che dovette riconoscere l’indipendenza dall’Ucraina, l’occupazione tedesca della Bielorussia, la perdita della Polonia e dei Paesi Baltici, e rinunciare a circa la metà degli impianti industriali.
L’ESPRESSIONISMO FRANCESE
HENRI MATISSE LA STANZA ROSSA, 1908.
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