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2. PREMESSA. Gi? da molti anni il nostro Circolo si propone di educare alla Convivenza democratica attraverso la conoscenza della propria e altrui cultura in un costante confronto finalizzato alla valorizzazione delle differenze culturali, e la promozione di situazioni basate sulla cooperazione e
E N D
1. 1 DIREZIONE DIDATTICAI CIRCOLO di PESCIA(PISTOIA) PROGETTO MULTICULTURA
“UNA SCUOLA PER TUTTI”
ANNO SCOLASTICO 2009/2010
Ins. Brunetti Stella
2. 2 PREMESSA
Già da molti anni il nostro Circolo si propone di educare alla Convivenza democratica attraverso la conoscenza della propria e altrui cultura in un costante confronto finalizzato alla valorizzazione delle differenze culturali, e la promozione di situazioni basate sulla cooperazione e sulla solidarietà, sullo scambio e sull’accettazione delle diversità come valori e opportunità di crescita democratica.
Tutte le azioni previste si pongono come obiettivo trasversale e pervasivo la promozione del successo formativo e la finalità di “star bene con se stessi, con gli altri, con l’ambiente” ma anche “ascoltare ed essere ascoltati” garantendo a tutti gli allievi interventi individualizzati e l’attivazione e/o prosecuzione di laboratori.
L’inserimento di bambini non italofoni nelle scuole del Circolo ha posto i docenti di fronte alla necessità di rafforzare la cultura della FORMAZIONE e della PROGETTUALITA’ che si inserisca nell’attività quotidiana, grazie a metodi di insegnamento atti a prevenire situazioni di disagio e di difficoltà, per rispondere in maniera efficace anche ai “nuovi” bisogni linguistici e di apprendimento degli alunni stranieri assicurando a tutti adeguati strumenti culturali e valorizzando le diverse capacità. Queste azioni sono promosse attraverso la collegialità e la partecipazione delle famiglie e delle agenzie che operano sul territorio.
A questo proposito il nostro Circolo si colloca all’interno di un sistema formativo integrato per la realizzazione in rete del PROGETTO P.I.A. VALDINIEVOLE-AREA MULTICULTURA “UNA SCUOLA PER TUTTI” che pone gli obiettivi sopraindicati a fondamento della progettazione educativo – didattica.
3. 3 FINALITA’ -Promuovere e diffondere la cultura dell’accoglienza e della conoscenza reciproca come strumento per educare alla convivenza democratica, anche in relazione alla conoscenza di quegli articoli della Costituzione Italiana inerenti il tema della diversità culturale. -Garantire il successo formativo di tutti gli alunni attraverso azioni mirate e di collaborazione tra scuola , territorio e famiglia.
OBIETTIVI
Prevenire fenomeni di rifiuto o di razzismo attraverso una più efficace conoscenza di culture
Promuovere e diffondere la cultura dell’accoglienza come strumento per educare alla Convivenza Democratica
Favorire l’inserimento e l’integrazione di alunni alloglotti nella scuola anche mediante l’intervento di mediatori linguistici e culturali
Assicurare a ciascun allievo un percorso personalizzato, in base alle sue competenze e ai suoi bisogni formativi
Favorire situazioni di motivazione, di comunicazione, di metaconoscenza per l’acquisizione di una identità personale sul piano corporeo, relazionale e cognitivo.
Promuovere il processo di insegnamento/apprendimento della lingua italiana come mezzo di comunicazione, conoscenza e scambio culturale
Promuovere e/o accelerare la padronanza della lingua italiana per comprendere ed esprimere idee, concetti, astrazioni quale veicolo per altri apprendimenti
Supportare i docenti nei rapporti con gli alunni stranieri e con le famiglie
Collaborare con i vari Istituti della Valdinievole al fine di una crescita complessiva del sistema scolastico a livello territoriale.
4. 4 SINTESI DEL CONTESTO SOCIOCULTURALE DEL TERRITORIO E DELLA SCUOLA
Il primo Circolo Didattico è localizzato nel comune di Pescia (provincia di Pistoia) che ha circa 18.021 abitanti su un territorio di 7.914 kmq.
I bambini che frequentano provengono sia dalla zona cittadina centrale, sia dalle frazioni limitrofe.
L’attività economica prevalente nelle zone di periferia è il florovivaismo, mentre, nella zona centrale, i genitori sono occupati maggiormente nel settore terziario.
Sul territorio non esistono particolari spazi ricreativi per i bambini della fascia di età della quale ci occupiamo, anche se sul territorio si trovano agenzie produttive, sportive, culturali e sociosanitarie con le quali la scuola ha sempre collaborato al fine di
Reperire materiale didattico e/o informativo
Organizzare attività e/o incontri con personale esperto e/o mediatori culturali
Reperire fondi per il finanziamento dei progetti
Far partecipare la scuola ad attività e/o manifestazioni promosse da altri enti
Anche a Pescia e nel territorio limitrofo si è verificato negli ultimi anni un lento ma costante cambiamento nel tessuto sociale in quanto è divenuta significativa la presenza di nuclei familiari stranieri, soprattutto extracomunitari.
La concentrazione dei nuovi arrivati in zone ristrette della città ha reso, talvolta, difficile l’integrazione dei nuovi arrivati con la popolazione locale che ha mostrato sentimenti di diffidenza e preoccupazione per i nuovi arrivi e timore per l’incontro di differenti culture.
5. 5 PRESENTAZIONE DELLE SCUOLE Fanno parte della Direzione Didattica del 1°Circolo di Pescia :-n.2 plessi di scuola dell’infanzia:Valchiusa Capoluogo e Cardino-n.2 plessi di scuola primaria:Valchiusa e Castellare. Nel corso degli ultimi tre anni il ritmo di crescita della componente straniera nei due ordini di scuola del Circolo (Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria) è stato piuttosto sostenuto; il crescente numero di alunni non italiani (provenienti principalmente dall’Albania, dal Marocco, dalla Romania e da altri Paesi dell’Est) che di anno in anno si registra alle iscrizioni o che comunque afferisce alla scuola anche durante il corso dell’anno scolastico, riguarda ormai tutte le scuole del Circolo, ma in particolar modo i plessi del centro città:la scuola primaria di Valchiusa e la scuola dell’infanzia di Capoluogo. I bisogni linguistici e di apprendimento degli alunni stranieri sono molteplici e complessi, inoltre una parte di questi alunni inseriti nelle classi è in condizioni di non italofonia. Il nostro Circolo ha pertanto elaborato una propria strategia dell’accoglienza, in accordo con le linee guida della rete P.I.A.,che coinvolge a diversi livelli tutte le componenti della scuola (alunni, docenti, personale amministrativo, famiglie) e del territorio al fine di :-facilitare l’ingresso dei soggetti appartenenti ad altre nazionalità nel nostro sistema educativo -ridurre il grado di vulnerabilità dei minori rispetto alla crisi di adattamento, che non è riferibile soltanto alla scuola.
6. 6
1. Definizione degli interventi formativi per i docenti
2. Accoglienza amministrativa e primo intervento didattico
3. Programmazione degli interventi personalizzati
4. Realizzazione degli interventi personalizzati
5. Progettazione e realizzazione dei Laboratori interculturali dove i bambini stranieri lavorano in piccolo gruppo con bambini italiani per favorire lo scambio relazionale e la conoscenza della propria e altrui cultura
6. Progettazione in tutte le classi di un percorso di riflessione sui riti di ospitalità nei diversi paesi del mondo e realizzazione di attività varie come cartelloni, testi teatrali, disegni in sequenza che potranno essere inseriti nel sito web della scuola.
7. Monitoraggio,verifica e valutazione del Progetto
7. 7 1. DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVI PER I DOCENTI
1.A Assegnazione della Funzione Strumentale al Pof “Accoglienza e integrazione alunni stranieri” per l’Area Interventi e servizi per gli studenti con i seguenti compiti:
Acquisizione di informazioni dalle famiglie e dalle scuole di provenienza
Monitoraggio sulla presenza degli alunni stranieri nel Circolo
Supporto alla progettazione di attività specifiche
Raccolta e diffusione di materiali didattici
Referente P.I.A. per le Azioni Multicultura e Scuola Integrata e Solidale
1.B Formazione in rete con le altre scuole che aderiscono al Progetto “Una scuola per tutti”
1.C Partecipazione degli insegnanti interessati a corsi di formazione, comvegni e seminari sul tema
1.D Formazione in rete con le altre scuole che aderiscono al Progetto “Una scuola per tutti”
1.E Costituzione della Commissione Multicultura composta da docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria come gruppo di lavoro con compiti progettuali e gestionali nell’ambito dell’Educazione interculturale e dell’accoglienza degli alunni stranieri.
8. 8 ATTIVITA’ DELLA COMMISSIONE MULTICULTURA ELABORAZIONE DEL Protocollo di Accoglienza:-Accoglienza della famiglia-Iscrizione dell’alunno- Conoscenza dell’alunno-Assegnazione alla classe-Inserimento nella classe e supporto ai docenti per la progettazione di interventi di facilitazione.ATTIVITA’ DI PROGETTAZIONE-Realizzazione del kit di informazione e/o di accoglienza-Progetti per favorire la partecipazione delle famiglie-Progetti che prevedano momenti di apertura delle classi-Costituzione di un centro di documentazione sull’intercultura, l’accoglienza e la didattica dell’insegnamento della lingua italiana come L2-Allestimento di Laboratori linguistici come ambienti di apprendimento e di integrazione- Verifica degli elaborati degli alunni -Gestione degli interventi dei mediatori culturali
9. 9 2. ACCOGLIENZA AMMINISTRATIVA E PRIMO INTERVENTO DIDATTICO
Accoglienza amministrativa diretta alle famiglie degli alunni non italiani, nell’ambito degli incontri organizzati dalla scuola con gli insegnanti, compresa la prima accoglienza e attraverso la produzione di materiale informativo e modulistica tradotto nella loro madrelingua, al fine di rendere le famiglie partecipi della vita della scuola e di metterle a conoscenza di informazioni basilari sul funzionamento della scuola stessa.
Accoglienza dell’alunno da parte di compagni dello stesso paese di provenienza per una prima “esplorazione” dell’ambiente scolastico
I docenti della Commissione Multicultura accertano competenze, abilità, livello di preparazione dell’alunno straniero neoarrivato. Talvolta anche attraverso la somministrazione di alcune prove del protocollo di Circolo per l’individuazione del profilo dinamico funzionale del bambino con l’intervento di un mediatore linguistico
Assegnazione alla classe in relazione alle linee guida della Commissione per l’accoglienza e approvate dal Collegio dei Docenti.
10. 10 3. PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI PERSONALIZZATI
Programmazione degli interventi di sostegno all’interno della classe
Programmazione degli interventi in piccolo e/o microgruppo
Programmazione dei laboratori e/o delle attività opzionali
Programmazione delle attività extrascolastiche
Programmazione degli incontri con la famiglia dell’alunno in presenza di un mediatore linguistico - culturale
11. 11 4. REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI PERSONALIZZATI
12. 12 LABORATORIO DI ALFABETIZZAZIONE LINGUISTICA
OBIETTIVI
Apprendere la lingua italiana per poter comunicare con l’ambiente che circonda il bambino ed esprimere così le primarie necessità (livello A1 e A2 ).
Apprendere la lingua italiana per stabilire relazioni più complesse con coetanei e adulti, essere in grado di sostenere conversazioni in lingua italiana su semplici temi in modo corretto. (livello B1)
APPROCCIO METODOLOGICO
Total physical response (Asher)
Questo metodo viene adottato dagli insegnanti del circolo nella prima fase dell’accoglienza per cercare di rispondere all’esigenza immediata di comprendere la lingua dei nuovi compagni per interagire nella vita quotidiana, per giocare e per partecipare alle attività che tutti i giorni si svolgono all’interno di una scuola. Il bambino straniero viene messo accanto a compagni caratterialmente predisposti all’accoglienza in un’ottica di tutoring e quindi intorno al lui vengono messe in atto una serie di strategie per far sentire il bambino parte del gruppo: i comandi e il sillabo delle routines quotidiane vengono semplificati, illustrati e accompagnati dalla gestualità; gli oggetti e gli arredi della classe vengono etichettati e ripetuti anche attraverso giochi organizzati (tombola e memory); attività di role playing e drammatizzazioni di filastrocche e conte aiutano il bambino a superare il disagio emotivo e a mettersi in gioco; infine il laboratorio espressivo con attività manuali e grafico pittoriche aiuta il bambino ad esprimersi in altro modo che non sia linguistico, cercando di superare quella fase del silenzio che è fisiologica in coloro che devono nuovamente imparare a parlare facendosi capire.
13. 13 DIDATTICA PER BLOCCHI TEMATICI E APPROFONDIMENTO DELLA STRUTTURA MORFOSINTATTICA
Dopo un periodo di ambientamento (di durata variabile a seconda dell’età e del carattere del bambino) viene proposto al bambino un lavoro di riflessione sulla lingua italiana che gli permetta di esprimersi più correttamente, di costruire frasi di senso compiuto e di poter utilizzare un lessico più ampio. L’ausilio di un kit didattico predisposto dove la parola è abbinata all’immagine amplierà il lessico del bambino in relazione a situazioni della vita quotidiana: il corpo umano, l’abbigliamento, la scuola, la casa, i momenti della giornata, il tempo, la natura. Attività di consolidamento saranno portate avanti attraverso il computer, giochi tipo cruciverba, tombole, realizzazione di cartelloni. Il bambino viene invitato a leggere le parole e a riflettere sulle difficoltà ortografiche della lingua italiana: per i bambini più grandi si cerca di confrontare l’alfabeto italiano con quello della lingua di provenienza per poter aiutare a capire le differenze e a pronunciare correttamente le parole. In un secondo momento infine con i bambini più grandi si affronta anche un lavoro di riflessione morfosintattica della lingua italiana per realizzare non solo l’alfabetizzazione di tipo comunicativo ma anche quella di tipo disciplinare (la lingua dello studio).
Entrambi gli approcci metodologici vengono realizzati sia da insegnanti della classe sia da colleghi di altre classi che lavorano con gruppi di alunni del circolo a vari livelli di conoscenza della lingua italiana; il bambino non è mai solo, il cohoperative learning rimane il comune denominatore a tutti gli approcci didattici, sia in classe sia nel piccolo gruppo del circolo; in esso il bambino si sente più sicuro e meno “diverso”.
STRUMENTI
Materiale cartaceo: libri, atlanti, carte geografiche, foto e cartoline del paese di provenienza, vocabolari bilingue, kit didattico predisposto dall’insegnante cartelloni esplicativi.
Giochi da tavolo e di società: memory, tombola..
Materiale multimediale: cd e utilizzo dei siti specializzati.
Video e cassette musicali.
Strumenti musicali.
Materiale plastico per realizzare manufatti in laboratorio.
14. 14 VALUTAZIONEINIZIALE-IN ITINERE-FINALE
Valutazione di tipo certificativo
All’atto dell’iscrizione alla scuola primaria la segreteria opera una serie di indagini conoscitive sulle esperienze pregresse dell’alunno; vengono raccolti i documenti della scuola di provenienza, schede di valutazione ed eventuali notizie utili alla certificazione delle competenze del bambino. Alla famiglia vengono richieste , come prevede la legge, certificazioni o autocertificazioni sanitarie e anche le insegnanti cercano di avere con l’aiuto di un mediatore o di documenti tradotti, un primo colloquio con i genitori del bambino, da un lato per avere e per comunicare notizie utili dall’altro per far sentire la famiglia meno isolata e più vicina all’ambiente della scuola.
Valutazione di tipo regolativo
Assegnata la classe le insegnanti operano una valutazione iniziale dell’alunno, sia da un punto di vista linguistico (grado di conoscenza dell’italiano) riportando i dati su una griglia di analisi dei bisogni formativi del bambino, sia da un punto di vista affettivo relazionale attraverso la somministrazione del protocollo del Dott. Giuntoli (Vedi progetto Galileo). Sulla base delle notizie raccolte si opera quindi un adeguamento delle proposte di formazione alle reali esigenze dell’alunno al quale viene proposto sia il lavoro in classe sia il lavoro con gruppi eterogenei del circolo.
Nel corso delle attività e al temine di ciascuna “fase” relativa all’alfabetizzazione e all’ integrazione del bambino straniero vengono somministrate griglie di valutazione per poter fare un bilancio sulla riuscita delle strategie messe a punto dalla scuola. E’ a tal scopo che i risultati delle schede di valutazione vengono poi inseriti in una griglia che li confronta con quelli degli altri bambini stranieri .
15. 15 5. PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DEI LABORATORI INTERCULTURALI
16. 16 LABORATORI INTERCULTURALI
OBIETTIVI
Interagire con l’ambiente naturale e sociale mostrando atteggiamenti di positivo confronto interpersonale
Riflettere sul proprio vissuto per comunicare le proprie abitudini
Conoscere le principali tradizioni, festività e caratteristiche culturali del proprio Paese e del Paese straniero
. Operare confronti tra elementi culturali del proprio Paese e di quello straniero per stabilire analogie e differenze.
Conoscere gli articoli della Costituzione Italiana inerenti il tema della interculturalità e del rispetto delle diversità.
Il processo di integrazione di un bambino straniero si attua attraverso l’incontro fra due identità culturali diverse: quella da cui proviene il bambino stesso e quella della comunità che lo accoglie.
La scuola, in prima istanza, garantisce il loro reciproco rispetto ma favorisce anche la conoscenza attraverso l’attivazione di Laboratori interculturali finalizzati al recupero e alla conservazione delle tradizioni locali e/o familiari e della prima conoscenza di una cultura lontana in un continuo confronto tra culture diverse.
A questa attività si lega il percorso, per tutte le classi , di riflessione sui riti di ospitalità italiani e dei paesi più diversi nel mondo a cominciare da quelli a cui appartengono gli alunni stranieri delle singole classi.
Durante l’anno i mediatori o, dove possibile, i genitori dei bambini stranieri intervengono nelle classi per scambiarsi notizie su Pescia e sul Paese di provenienza dei bambini allofoni; lavoro questo che si integra con la riflessione sui dialetti e idioletti presenti nel nostro Paese e che rendono diversi anche chi appartiene alla stessa Nazione.
Questo lavoro approda alla realizzazione di interviste, di cartelloni “multiculturali”, di raccolte di filastrocche, ninne nanne e conte provenienti da Paesi e regioni diverse.
Attraverso i laboratori espressivi per la fine dell’anno scolastico vengono organizzati spettacoli, feste, mercatini, edizioni del giornalino della scuola che, partendo dalla conoscenza della realtà locale, spaziano a quella di realtà più lontane che così si avvicinano in un clima di festa e di giocosità.
17. 17 6. MONITORAGGIO,VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PROGETTO
MODALITA’ DI MONITORAGGIO E VERIFICA DEI RISULTATI
Osservazione dei comportamenti relativamente a interesse, partecipazione, gradimento delle attività proposte.
Verifica e valutazione degli apprendimenti di ogni singolo alunno relativamente alle abilità di comprensione e produzione della lingua italiana. Valutazione dei progressi nello sviluppo sociale ed emotivo
Verifica degli elaborati relativi alla riflessione sui diversi riti di ospitalità nel mondo.
STRUMENTI DI VERIFICA
Schede di rilevazione degli apprendimenti, fascicolo attività di piccolo gruppo, scheda di verifica da compilarsi a cura del responsabile del Progetto.
INDICATORI DI RIUSCITA
Regolarità della partecipazione di alunni e famiglie; forte motivazione ed impegno.
Progressi compiuti nell’apprendimento della lingua italiana, nella relazionalità, nelle capacità espressive.
Difesa degli standard di apprendimento degli alunni italiani
Comprensione delle diversità culturali da parte di tutti gli alunni.
RICADUTA SULLA PROGETTUALITA’ DELLA SCUOLA
-Progetto Galileo
- Progetto Lettura
-Progetto Giornalino scolastico
-Progetto Musica e Teatro
-Progetto Minori
18. 18 DOCUMENTAZIONE KIT DIDATTICO
Raccolta di materiale didattico di varia provenienza suddiviso per blocchi tematici per l’acquisizione del lessico di base; raccolta di materiale di varia provenienza per la valutazione della comprensione della lingua scritta; griglie per la valutazione delle competenze linguistiche; schede di progetto in uso nel circolo; modello per l’organizzazione degli interventi in piccolo gruppo in uso nel circolo.
KIT DI INFORMAZIONE E/O ACCOGLIENZA IN LINGUA ALBANESE E ARABO-MAROCCHINO
SCUOLA DELL’INFANZIA. Le parole per accogliere,domanda di iscrizione dal 2° anno, questionario per i genitori, questionario per il Portfolio, osservazioni intermedie, delega per il ritiro del bambino, regolamento,estratto POF.
SCUOLA PRIMARIA. Estratto POF, domanda di iscrizione e modulo per la scelta IRC, delega per il ritiro del bambino, autorizzazione ad uscire da solo al termine delle lezioni, autorizzazione per le uscite sul territorio e per le gite, questionario per i genitori, foglio notizie, regolamento.
MATERIALE DIDATTICO IN POSSESSO DEL CIRCOLO
LIBRI DI ATTIVITA’. Raccontami 1 e 2 ED. Alma Firenze; L’italiano giocando 1 e 2 ED.Eli.
GIOCHI DIDATTICI EDIZIONI ELI. Bis, Superbis, Tombola illustrata, Il domino delle ore, Il gioco dei mestieri, Il domino della giornata, Il grande gioco dei verbi.
LETTURE EDIZIONI ELI. Prime letture-serie verde tutta la collana
VOCABOLARI ILLUSTRATI EDIZIONI ELI. Il mio primo dizionario illustrato: la casa, la città; Vocabolario illustrato Italiano Junior + libro attività
CORSO DI ITALIANO PER STRANIERI IN C.D.
TESTI TRADOTTI CON TESTO A FRONTE DELLE ED. CARTHUSIA.
19. 19 AZIONI DI DIFESA DEGLI STANDARD EDUCATIVI PER GLI ALUNNI ITALIANI E DI COMPRENSIONE DELLE DIVERSITA’ CULTURALI DA PARTE DI TUTTI GLI ALUNNI
Nell’inserimento dei bambini stranieri la nostra scuola si impegna a garantire il rispetto dei percorsi formativi previsti per gli alunni italiani già presenti nelle classi; tale obiettivo è realizzato attraverso varie strategie:
La realizzazione delle procedure previste dal Progetto Galileo rappresenta un importante strumento per garantire il successo formativo di tutti gli alunni. La rilevazione delle competenze di ciascuno attraverso un protocollo somministrato a tutti, permette la programmazione di attività di piccolo gruppo e la realizzazione di situazioni educative che consentono un apprendimento costruttivo per tutti.
Lo specifico percorso formativo di alfabetizzazione per alunni stranieri viene portato avanti dalle insegnanti del circolo che hanno dato la disponibilità ad effettuare ore aggiuntive di insegnamento; si realizza fuori dalla classe, in gruppi eterogenei insieme ad altri bambini allofoni.
In classe l’integrazione avviene anche attraverso il rispetto dei tempi scolastici degli altri bambini; nella classe le insegnanti prevalentemente portano avanti la programmazione didattica secondo obiettivi specifici di apprendimento previsti dalla legge, cercando di mediare le attività con interventi individualizzati.
I Laboratori si configurano come luoghi della memoria, della conservazione della lingua e della cultura di origine ma anche di conoscenza e di avvicinamento ad altre culture nell’ottica di un reciproco arricchimento.