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L’evoluzione dei pesci

L’evoluzione dei pesci. Classe 2 L scuola secondaria di 1° grado “ G.Marconi ”- Modena anno scolastico 2011-2012. Cosa abbiamo fatto?.

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L’evoluzione dei pesci

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Presentation Transcript


  1. L’evoluzione dei pesci Classe 2 Lscuola secondaria di 1° grado “G.Marconi”- Modenaanno scolastico 2011-2012

  2. Cosa abbiamo fatto? Martedì 20 Marzo abbiamo fatto un’attività diversa dal solito: un laboratorio sull’evoluzione. L’insegnante ci ha distribuito dei foglietti sui quali abbiamo copiato il disegno di un pesce. Dopodiché la prof. ne ha scelto uno e ci ha detto di riprodurlo. Abbiamo ripetuto questo processo per altre 6 volte.Alla fine del laboratorio l’insegnante ha preso tutti i pesci e scegliendoli in modo che avessero differenze graduali li ha attaccati alla lavagna.

  3. Il pesce iniziale

  4. Le generazioni successive… 1

  5. Le generazioni successive… 2

  6. conclusioni Abbiamo così concluso che da un semplice pesce si può arrivare a tantissime specie diverse. Questo processo viene chiamato evoluzione.

  7. CI SI PUO’ SEMPRE ADATTARE … • La diversità di forme e strutture che osserviamo negli animali dipende dall’ambiente in cui vivono, dal modo di nutrirsi, dal tipo di movimenti, dalle modalità riproduttive. • Gli animali sono adattati all’ambiente in cui vivono. Nel corso della loro storia hanno cioè risposto alle esigenze ambientali evolvendo adattamenti specifici nella morfologia, ma anche fisiologici, cioè relativi al funzionamento degli organi interni, e di comportamento.

  8. I cavallucci marini si trovano in tutte le acque del mondo tranne quelle glaciali. Sono pesci di taglia piccola, sottili, allungati, col corpo protetto da una serie di anelli e di placche ossee. Sono l'unica specie in cui sono i maschi a partorire.

  9. Il pesce pagliaccio si trova solo nelle barriere coralline delle acque tropicali, dell'Oceano indiano e dell'Oceano Pacifico. Il pesce pagliaccio non è un pesce molto grande. Ha due pinne dorsali di colore arancione e come queste ce ne sono due dello stesso colore ma ventrali. Sul corpo ha 3 strisce color bianco definite da strisce nere quasi impercettibili su uno sfondo arancione.

  10. L’anno della vita (gioco)

  11. La storia della vita sul nostro pianeta, da un punto di vista temporale, si può rappresentare utilizzando un calendario: ad ogni mese e ad ogni giorno possiamo far corrispondere un avvenimento importante per l’evoluzione della vita. Nell’esempio che segue riportiamo le tappe fondamentali dell’evoluzione della vita sul pianeta Terra.

  12. Nascita della terra Origine della vita Procarioti

  13. Si può notare che questo è un periodo dove non compaiono nuove specie…

  14. alghe

  15. …mentre in questo periodo sono comparse molte nuove forme di vita. Organismi pluricellulari spugne pesci gimnisperme anfibi insetti rettili mammiferi angiosperme uccelli Ominidi e homo sapiens

  16. LE DATE: • Nascita della Terra: 4,6 miliardi di anni fa – 1° gennaio • Origine della vita: circa 3,9 miliardi di anni fa – 25 febbraio • Prime cellule procariote: 3,5 miliardi di anni fa – 28 marzo • Comparsa delle alghe: 1,5 miliardi di anni fa – 3 settembre • Primi organismi pluricellulari: 700 milioni di anni fa – 7 novembre • Comparsa delle spugne: 570 milioni di anni fa – 16 novembre • Comparsa dei pesci: 510 milioni di anni fa – 21 novembre • Comparsa degli anfibi: circa 400 milioni di anni fa – 29 novembre • Comparsa degli insetti: circa 390 milioni di anni fa – 30 novembre • Comparsa delle gimnosperme (gruppo che raccoglie abeti, pini ecc): 350 milioni di anni fa – 3 dicembre • Comparsa dei rettili: 270 milioni di anni fa – 10 dicembre • Comparsa dei mammiferi: circa 200 milioni di anni fa – 15 dicembre • Comparsa degli uccelli: 150 milioni di anni fa – 19 dicembre • Comparsa delle angiosperme (gruppo che raccoglie la maggior parte delle piante che conosciamo): 130 milioni di anni fa – 20 dicembre • Comparsa degli ominidi – 2,5 milioni di anni fa – 31 dicembre, ore 19 circa. • Comparsa di Homo sapiens: 200.000 anni fa – 31 dicembre, ore 23:37.

  17. CONCLUSIONI 4,6 miliardi di anni fa è “nata” la Terra. Dalla sua nascita alla comparsa dei primi organismi pluricellulari terrestri sono trascorsi quasi 4 miliardi di anni. La maggior parte delle forme di vita complesse che conosciamo sono comparse negli ultimi mesi del nostro “calendario del tempo profondo” e gli ominidi e Homo sapiens addirittura nelle ultime ore dell'ultimo giorno dell'anno.

  18. I MILLE COLORI

  19. Obbiettivo del gioco Il gioco è pensato per ragionare con gli studenti sul concetto di razza, e sull'impossibilità, dimostrata anche su basi scientifiche, di applicare tale concetto all'uomo. Ad esempio, classificare gli uomini in base al colore della pelle non ha senso perchè le tante sfumature esistenti non permettono di creare gruppi definiti.

  20. Fase 1 Prima immagine

  21. Fase 2 Seconda immagine

  22. Riflessioni -Cosa si può dire dei colori presenti? -Sono ben distinti? -Se per esempio ogni colore fosse una specie una popolazione diversa, sarebbe possibile dividerle in modo preciso? In questa immagine i confini tra un colore e l’altro sono ben distinti e visibili.

  23. Riflessioni Che cosa cambia rispetto alla prima immagine? Nel confrontarle, sarebbe opportuno mantenere sempre il parallelismo tra colori e specie o popolazioni. E’ importante stabilire con gli studenti come si può definire un raggruppamento alla luce di questa ulteriore immagine .

  24. Fase 3 La terza immagine

  25. La quarta immagine

  26. Riflessioni È sempre più difficile identificare i confini tra un colore e l’altro. Questo è quanto dovrebbe emergere dal discorso con gli studenti confrontando le immagini con quelle precedenti. Nonostante le differenze tra un colore e l'altro si notino ancora, i limiti tra di essi sono del tutto indistinguibili.

  27. Discussione L’ultima immagine rappresenta efficacemente la relazione tra i diversi colori della pelle nella specie umana. Dal momento che esistono moltissime sfumature per ciascun colore e l'altro. Per questo motivo utilizzare il criterio del colore della pelle per dividere gli uomini in classi, cioè in razze, non ha alcun senso. Lo stesso discorso si può svolgere anche in riferimento ad altri caratteri: la forma del naso, la forma degli occhi, la corporatura. Sono tutti esempi di adattamento selettivo della specie umana a fattori Se ne conclude che, nonostante le differenze nell'aspetto, tutti i gruppi umani appartengono a un’unica specie: tra le varie popolazioni, è impossibile stabilire confini precisi tra un colore ambientali come il clima e l’alimentazione.È perciò difficile stabilire stacchi netti tra le varie popolazioni.

  28. Il colore della pelle dell’uomo

  29. Grazieper l’ascolto daAsia, Elena,Mariarca ePasquale.

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