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il ruolo dell’acqua nell’attuale contesto internazionale. Le risorse contese La sovranità e la rivendicazione di bacini condivisi La posizione a monte o a valle rispetto ai fiumi L’overpumping L’acqua come bene strategico (offensivo e difensivo). Cifre e contesti.
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il ruolo dell’acqua nell’attuale contesto internazionale • Le risorse contese • La sovranità e la rivendicazione di bacini condivisi • La posizione a monte o a valle rispetto ai fiumi • L’overpumping • L’acqua come bene strategico (offensivo e difensivo)
Cifre e contesti - Distinzione tra fonti rinnovabili (piogge, fiumi, laghi) e fonti non rinnovabili (falde sotterranee) - Acqua dolce: 3% del totale idrico terrestre. Due terzi sono nei poli e nei ghiacciai; solo lo 0,01% di tutta l’acqua dolce è immediatamente accessibile all’uomo: 12500 kmc per anno - Acqua dolce non equamente distribuita sulla terra - Espansione demografica, urbanizzazione, sviluppo del benessere sociale ed economico hanno triplicato il consumo d’acqua tra il 1950 e il 1990 - Quantità di acqua rinnovabile diminuita del 58% • - Nel 2015 il 40% della popolazione umana vivrà in condizioni di idrodeficit
Idropessimisti contro idrottimisti Visione ottimista: - Molti conflitti potenziali per l’acqua non si sono mai realizzati - Attività diplomatica sull’acqua ha successo: 3600 trattati stipulati per risolvere controversie idriche. - Stati insolitamente cooperativi su questioni idriche: 1800 vertenze idriche in 50 anni: due terzi risolti senza alcuno scontro; 157 trattati su questioni idriche negli ultimi 25 anni
Idropessimisti contro idrottimisti La visione idropessimista - le vecchie modalità di analisi non sono più valide nel contesto di idrodeficit odierno: aumento continuo degli atti belligeranti a causa dell’acqua - la popolazione del pianeta è passata da 2 a 6 miliardi di persone in mezzo secolo, mentre la quantità di acqua è sempre la stessa; alcune aree sono già a rischio sul piano della sostenibilità idrica della popolazione - Gran parte delle fonti idriche in aree critiche è condivisa da due o più stati - presupposto fondamentale: l’acqua non è più illimitata - l’acqua non può essere sostituita con altri surrogati
Guerre civili dell’acqua - Cina: la costruzione di maxi-dighe sul Fiume Giallo • 46 le dighe progettate, in parte già in costruzione73% l'aumento dell'inquinamento negli ultimi 50 anni1.300.000 di persone coinvolte e spostate350.000.000 abitanti minacciati in caso di crollo • Rivolte contadine nello Shantung – 1997: 226 giorni di siccità
Guerre civili dell’acqua - Cina:la Three Gorges Dam sullo Yangtze 1.200.000 di persone coinvolte e spostate 2 grandi città e 116 villaggi evacuati Progetto di deviazione verso Pechino (1000 km di lunghezza e 30M di dollari) Migliaia di contadini impossibilitati a mantenere la produzione Carenza idrica a Shangai Diminuzione della produzione del grano (-14% per il 2025)
Guerre civili dell’acqua • Thailandia: lo sfruttamento del Chao Prhaya per rifornire Bangkok Overpumping e scontro Nord - Sud
Guerre civili dell’acqua - Pakistan: dighe e overpumping • nell’alto Indo - gravi problemi per l’agricoltura nel sud del bacino - impossibile usare il tradizionale metodo warabandi per l’irrigazione - continue manifestazioni di massa a Karachi, spesso violente
Guerre civili dell’acqua -India: il Gange in secca per deviazioni e invasi Le dighe di Haridwar e Farakka I problemi per Calcutta e per il Bangladesh
La distruzione delle falde non rinnovabili • L'Arabia Saudita e il mito dell'autosufficienza nella produzione del grano • La Libia e il progetto del Great Man Made River (GMRP)
La prima guerra civile dell’acqua • Il caso di Cochabamba in Bolivia • - Le richieste di privatizzazione del sistema idrico da parte della World Bank • - Il Consorzio Aguas del Tunari (IWL, Bechtel, Edison, Abengoa) e la concessione per 40 anni nel 1999 • - Immediato aumento dei prezzi delle bollette fino a toccare i 20 Usd al mese, una quota insostenibile per i contadini della regione • - Gennaio 2000: il consorzio minaccia di chiudere le utenze ai morosi; iniziano le proteste dei contadini e dei lavoratori della regione. • - Sciopero generale e paralisi totale della città per 4 giorni • - 4 febbraio 2000: iniziano gli scontri tra i dimostranti e le forze dell'ordine • - Marzo 2000: tentativi di mediazione delle autorità ecclesiastiche; un referendum sceglie di rigettare gli accordi con il consorzio Aguas del Tunari (96% contro l'accordo) • - Aprile 2000: le protesti riprendono ancora più duramente arrivando sino a La Paz; dichiarato lo stato di assedio a Cochabamba per riprendere il controllo dell'area • - 8 e 9 aprile: 7 morti in due giorni di scontri; guerra aperta tra i civili e le forze dell'ordine affluite da altre regioni del paese. • - 10 aprile: i dirigenti di Aguas del Tunari fuggono da Cochabamba; il governo rigetta l'accordo con il Consorzio • - Inizia la battaglia legale tra il Consorzio e lo stato boliviano terminata nel 2006 quando ambo le parti decidono di ritirare le accuse
Guerre internazionali dell’acqua • I 261 bacini più importanti sono condivisi; occupano il 45% del territorio e toccano 145 stati • 17 sono a rischio idroconflittuale e coinvolgono 50 nazioni • I contesti di sovrapposizione tra crisi idrica e crisi politica: situazioni a rischio in aree ad alto tasso di tensione politica • Le tre regolarità: - Tensioni innescate da azioni unilaterali - assenza di trattati in aree problematiche - una volta esplose le tensioni è difficile instaurare di nuovo un regime di cooperazione
Guerre internazionali dell’acqua • il Tigri e l’Eufrate, il Gange • Altre aree a forte rischio: Il Salween, Cina, Birmania e Thailandia • L’Okavango nell’Africa australe • Lo spazio postsovietico: Il Lago d’Aral e il Caucaso
Guerre internazionali dell’acqua • Il bacino del Giordano: • tentativo di sfruttamento unilaterale dalla metà degli anni ’60 da parte dei paesi rivieraschi - il National Water Carrier israeliano, la deviazione dello Yarmouk giordana e le riserve a monte siriane. Duri scontri prima della guerra dei 6 giorni
Guerre internazionali dell’acqua • Il bacino idrografico del Nilo: fonte di acqua per 10 paesi -Egitto, Sudan, Etiopia, Uganda, Ruanda, Tanzania, Burundi, Kenya, RDC, Eritrea • Fine anni ‘50 e anni ’60: duri scontri tra Egitto e Sudan e tensioni tra Egitto ed Etiopia • Peculiarità geopolitica: la potenza regionale nilotica è a valle
Guerre internazionali dell’acqua • Il Tigri e l’Eufrate - gli stati coinvolti: Turchia, Siria e Iraq • Gravi crisi dagli anni ‘70 principalmente come reazione alla creazione di invasi in territorio turco e siriano. • La crisi del GAP (Progetto dell’Anatolia del sud - est)
Guerre internazionali dell’acqua • Il Salween: Cina, Birmania e Thailandia • I piani birmani e cinesi per la costruzione di dighe e invasi – le conseguenze sui bacini thailandesi
Guerre internazionali dell’acqua • L’Okavango nell’Africa australe: Angola, Botswana, Namibia e Zimbabwe • I piani di deviazione in Namibia e la Commissione Okavango (Permanent Okavango River Basin Water Commission – OKACOM)
Guerre internazionali dell’acqua • Il bacino idrico del lago d’Aral: Kazakhistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Tajikistan, Turkmenistan; il depauperamento nel periodo sovietico – lo sfruttamento dei fiumi Amudarja e Syrdarja da parte dei paesi rivieraschi e i rischi per la stabilità dell’area
I RIMEDI (pro e contro) • Desalinizzazione: pro acqua potabile….contro: non utile per agricoltura e alti costi di produzione • Riciclo reflui: pro utile per agricoltura, costi contenuti….contro: non potabile, resistenza psicoculturale • Ghiaccio secco: pro aumento piogge….contro: grande sforzo con risultati limitati • Impiego di tecnologie avanzate in agricoltura: pro grande risparmio miglioramenti nella produzione agricola….contro: tempi lunghi per abbattere resistenze culturali e tradizioni consolidate, difficoltà di formazione dei contadini, costo infrastrutture
Lo spostamento dalla modalità win win alle strategie a somma zero • Le condizioni di water security • 1 impiegare contromisure per risparmiare acqua • 2 regole rigorose di controllo delle falde • 3 il fattore tempo • Gli elementi di rinforzo al win win • Focus su fattori pratici e non solo su questioni di giurisdizione • Inserimento di un mediatore neutrale • Allargamento del pacchetto di contrattazione idrica ad altri ambiti di tensione esistenti tra le due parti