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Le caratteristiche della preadolescenza Problematiche tipiche del contesto attuale. “Essere genitori di figli preadolescenti: ruolo, bisogni, competenze e compiti. – il cambiamento, la ribellione il conflitto.”. La “loro” voce….
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Le caratteristiche della preadolescenzaProblematiche tipiche del contesto attuale “Essere genitori di figli preadolescenti: ruolo, bisogni, competenze e compiti. – il cambiamento, la ribellione il conflitto.”
La “loro” voce… L’adolescenza? Quel periodo della vita in cui i genitori diventano insopportabili. “Arrivo a casa e la tristezza comincia a salire… vedere i miei… Dover studiare… voglia di evadere e di fuggire… e non capisco cosa voglio… ho paura del futuro…dover iniziare tra due anni il liceo… ho paura… ci sono tante cose che non puoi controllare… mi manca qualcosa ma non so che cosa… la malinconia l’angoscia la tristezza mi seguono… voglio che tutto migliori… ma non so da dove cominciare!” (un undicenne)
La “vostra” voce … Non so cosa stia capitando a mio figlio. A 10 anni era delicato e obbediente, ora reagisce dicendomi cose terribili e se gli dico qualcosa è testardo come un mulo. Ed è solo passato un anno! A me e suo padre dà rispostacce, mentre fuori casa è soave e gentile. Se mi permetto un’osservazione quando rompe un soprammobile o sporca i vestiti risponde con arroganza: “Cosa vuoi dire parlandomi della mia grossolanità?” A volte mi domando: “dove sono andati a finire i suoi deliziosi 10 anni?” La mamma di un undicenne
La preadolescenza: periodo di transizione – rito di iniziazione (la metafora della giungla) L’età delle grandi migrazioni … nel corpo … nel pensiero … nei punti di riferimento … nella religiosità e nei valori … nell’appartenenza alla scuola Cambiamenti rapidi, nuovi e “ingestibili” Che cosa mi sta succedendo? Adolescente Prima adolescenza, corrispondente al periodo tra i 13 e i 15 anni; Seconda adolescenza, cioè dai 16 anni verso la fine della pubertà; Terza adolescenza, i 18-20 anni Infanzia-bambino Prima infanzia: dalla nascita ai 2 anni; Seconda infanzia: dai 3 ai 5 anni; Terza infanzia: dai 6 ai 10 anni.
Il loro vissuto… Un tredicenne avete presente quelle sere in cui dentro di voi c'è uno stato d confusione totale..??? un miscuglio tra tristezza x te,tristezza x altri, gioia, antipatia, amore, simpatia...???ecco...in qst momento qst è il mio stato... qnd nn si riesce nemmeno a scrivere velocemente...ke si ha bisogno d una sfogo k xò nn puoi trovare dietro qst insignificante skermo...k puoi parlare solo ai tuoi amici d presenza nn via messanger...nn ce la fai!!!!...nn saprei meglio definirlo ke: stato confusionale...nn ti va nemmeno di ascoltare la tua canzone preferita...qll k ti fa riflettere, sognare...e nemmeno qll k ti fa scordare un po’ tutto cn un ritmo molto veloce e spensierato...qnd nn sai se vorresti accanto l'amico k fa lo scemo x farti ridere e pensare ad altro...o se vuoi l'amico k cerca d venirti a presso x quanto sia impossibile...STATO CONFUSIONALE...e pensare ke fino a poko fa parlavo tranquillamente al telefono...bo nn so...
Il mio corpo che cambia: la pubertà. • I primi a presentarsi • Condizionano tutto il resto: nervosismo, tensioni. • Il preadolescente si vede cambiare: • – Difficoltà ad accettarsi • – Una nuova identità corporea • – Il bisogno del gruppo • – Le richieste della società • Mai banalizzare quello che gli succede. • È una metamorfosi radicale che richiede un lungo e accurato lavoro da parte del ragazzo • di RIVISITAZIONE • e di RISISTEMAZIONE • della IMMAGINE SI SÉ La pubertà
Un nuovo comportamento: le discordanze affettive 1 Alla ricerca del proprio “io” Contestazione familiare per principio Spesso ho qualche scontro con mia madre. La mando a quel paese perché a volte trovo che mi “coccola” come un bambino mentre non lo sono più! Le scenate con papà e mamma capitano quando mi rimproverano per tutto ciò che faccio, perché io pretendo di avere sempre ragione. Sono dei drammi che non finiscono più. Mi piacerebbe che mio padre si interessasse di più a ciò che faccio. Ciò eviterebbe molti contrasti. Marco, 3ª media • Il mutismo: non è solo ribellione e protesta • La preadolescenza richiede un atteggiamento attivo nei genitori: • – Ascoltare le “domande mute” • – Convincersi che il loro cambiamento è inevitabile • – Imparare a “incassare il colpo”
Un nuovo comportamento: le discordanze affettive 2. Il peso del gruppo; Costruzione della propria identitàVerso una definizione originale di sé – I modelli; Le contraddizioni dell’età Non mi sembra ansiosa, insicura..direi di si, anche se non vuole darlo a vedere. E' molto severa, con gli altri, anche con se stessa...ma in genere incolpa me..a voce, poi xo‘ credo si roda dentro. Con le compagne basta una piccolezza e la trasforma in un macigno, xo‘ le piace essere al centro dell'attenzione, comandare un po' il gruppo (se non ci riesce ci sta male). Con due compagne si trovava bene, infatti si trovavano il pomeriggio a casa dell'una o dell'altra, piu' un'altra che ha cambiato scuola. Ora sono ancora amiche ma mi sembra meno entusiasta. Va a periodi, da natale e' peggiorata.. Passa piu' tempo possibile in camera sua, vuoi i compiti, vuoi i libri, sembra contenta cosi' e farla uscire e' un'impresa. Cerco di parlarle, prima riuscivo ancora a tirarle fuori le cose, ora anche solo se ci provo comincia ad agitarsi e risponde male, poi si scusa, cerco di parlarle, ma ricomincia mamma di una preadolescente
MODELLI Fonte: Rapporto annuale su Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani Societa Italiana di Pediatria Novembre 2007 Campione: 1251 ragazzi e ragazze Eta: 12-14 anni
Un nuovo comportamento: le discordanze affettive 3. l’attrazione per l’altro sesso amicizie eterosessuali Sessualità vissuta con orgoglio & ansia Naturale curiosità con chi ne parlano? La prima cotta. La sera penso a un sacco di cose e in particolare a una ragazza. Non posso impedirmi di guardarla durante le lezioni; in ricreazione la seguo con gli occhi e la mia fantasia si turba molto. Devo dire che i compagni non mi sono di aiuto in questa storia, tutt’altro. Quando torno a casa tutto mi dà fastidio e il mio rendimento scolastico mi preoccupa. Favorire la frequentazione del gruppo
Sessualità e adolescentiFonte: Rapporto Societa Italiana di Pediatria Dicembre 2008 (dati SUD) • Hai o hai già avuto il ragazzo o la ragazza? Sì (64,1%) • A proposito del sesso, ritieni di avere tutte le informazioni di cui hai bisogno? Sì (53,4%) • Se vuoi avere delle informazioni sul sesso a chi ti rivolgi? • – Amici compagni (63,2%) • – Mamma (25,3%) • – Cugina/Cugino (33,4%) • – Sorella/Fratello (25,9%) • – Papà (14,8%) • – Forum o chat su Internet (19,2%) • – Pediatra /Medico di fam. (10,6%) • – Insegnanti (8,6%)
Una nuova organizzazione mentale • Dal “mondo come è” al “mondo come potrebbe essere”: il pensiero astratto • La critica ai difetti degli adulti. • Il preadolescente, • in prima media vede e descrive la realtà, • in seconda giudica la realtà, • in terza ragiona sulla realtà • (T. Bosco) • Influenza dell’emotività deforma la percezione della realtà • I valori e la religiosità messi in discussione
Problematiche tipiche del contesto attuale • La precocità sessuale • 2. Il ritardo dello sviluppo cognitivo • 3. La realtà virtuale e l’esperienza reale
1. La precocità sessuale Ho 13 anni e ho avuto due storie serie con due ragazzi diversi e capisco molto della vita. Con l’oratorio ho fatto qualche mese fa una gita dove c’era anche un mio amico. Al ritorno lui ci ha provato con me (ha 18 anni) e io sono stata un po’ al suo gioco (mi ha anche baciata) perché mi faceva sentire felice. Abbiamo così iniziato a messaggiare e ci siamo conosciuti meglio. In uno dei messaggi mi dice però di non andargli dietro, altrimenti ci starei male, e che mi vuole parlare a voce. Quando lo vedo, mi risponde che in quel momento ha da fare e non mi parla più. Sono tornata a casa e ho pianto, perché io ci tengo molto a lui e la sua indifferenza mi ferisce. Mia madre (severa), intanto, mi ha tolto il telefonino e ha ridotto le uscite, così non posso più vederlo né sentirlo. Piango tutte le sere e non ce la faccio più. Perché lui fa l’indifferente? Perché mi ha illuso? Come posso reagire? • Comparsa menarca da 16 anni (1860) a 12 anni e mezzo (oggi) • • Maggiore attenzione della famiglia nell’educazione all’amore. • • Aumentano i comportamenti a rischio: poter parlare con loro di come affrontare la loro esperienza affettiva.
2. Il ritardo dello sviluppo cognitivo • Relazioni più deboli = sviluppo cognitivo più lento • Maturazione più lenta: • • Minore capacità critica • • Minore capacità di introspezione • • I ragazzi sono più fragili e vulnerabili Dobbiamo essere per loro un “Io ausiliario” esprimendo il njnstrpo pensiero i nostri ragionamenti ma non in chiave di giudizio e di affermazioni chiuse ma tenendo aperto il nostro pensiero perché anche loro possono pensare. dobbiamo cercare di rendere pensabile le cose che ci e gli succedono.
3. La realtà virtuale e l’esperienza reale • L’esperienza reale aiuta a maturare più velocemente. • I rischi dell’esperienza virtuale: la perdita di contatto con la realtà autentica • – Il luogo del computer a casa: un dato allarmante • Due tipici comportamenti a rischio del preadolescente: • – Paralisi dell’azione • – Acting out (passaggio all’atto) Bosogna sostenerli e incoraggiarli dando a loro motivazioni e sogni in cui credere. Evitare di uccidere gli slanci emotivi, ma accoglierli e potenziarli indicandogli piccoli passi da fare ma, insieme.
Internet & adolescenti • Hai in casa un computer? Sì (90%) • In quale luogo della casa è situato il computer che usi prevalentemente? • – Nella mia camera (55,7%) • – In un'altra stanza (27,1%) • – In cucina (2,5%) • – In camera da letto genitori (0,9%) • Fonte: Rapporto Societa Italiana di Pediatria Dicembre 2008 (dati SUD)
E allora, come fare …? Non esiste la “soluzione”, ma la creatività dell’amore Il modo migliore per aiutarli a superare le crisi? Affiancarli e sostenerli perché loro ne escano. Provare a trovare un “territorio comune” per raggiungere lo stesso obiettivo: la felicità. Come? Credendo in loro. Evitare i ma…, i pero..., esortarli e raffozzarli nei loro pensieri sapendo che sono dei primi tentativi di leggere la realtà. Saranno limitati si certamente ma non per questo non veri… e carichi di esperienza come lo sono i nostri..
Come? Condividendo il loro spazio-tempo • Vi trovate su un territorio comune, per esempio… • Spegnendo la TV durante i pasti e raccontando ( non facendo domande!) la giornata anche se si è stanchi. • Fermandosi a parlare dopo cena a tavola. • Facendosi spiegare dai propri figli come funzionino MSN, l'ipod, o facebook... • Commentando insieme una puntata dei Simpson • Leggendo un libro che sta leggendo mia figlia e confrontandosi sui personaggi. • Scegliendo un film da vedere insieme magari con qualcosa di speciale da mangiare nel frattempo. • Giocando insieme alla playstation. • Guardando qualche video di mtv insieme. • Raccontando cosa piaceva "ai miei tempi" e confrontandolo con quello che piace a loro. • Mettendo in gioco la vita tutta intera e lasciando a volte da parte stanchezza, risentimenti, incomprensioni…
Come entrare in relazione con questi ragazzi/e • E’ difficile, ci coinvolge anche emotivamente perchè noi non comunichiamo concetti astratti ; dobbiamo decidere di metterci in gioco nella relazione con loro entrando anche un po’ nelle regole del gioco che la loro età tende a dettare,(noi vogliamo che ascoltino, che capiscano i concetti, calma - non è proprio così). • Dobbiamo giocare con il loro stesso linguaggio e con le loro stesse carte, che sono quelle della comprensione emotiva e della relazione anche enpatica. • Decidere noi di entrare in relazione con loro sapendo bene come, tendenzialmente, loro tendono ad entrare in relazione con noi attraverso la modalità del conflitto cioè del tenerci a distanza.
Gli altri due modi con cui possiamo definire la dinamica relazionale loro nei nostri confronti sono : • L’identificazione l’abbiamo già accennta prima con riferimento agli eroi (modelli), ai loro personaggi significativi ; la relazione nei nostri confronti se funziona può essere segnata anche da questo - io vorrei essere te, mi rivedo in te, mi rispecchio in te e faccio quello che mi chiedi, ti ascolto, ti gratifico in qualche modo proprio perquesto. Non me ne frega niente se è giusto o sbagliato quello che tu mi stati dicendo, non mi interessano i contenuti, lo faccio perché mi piaci, perché io vorrei imitarti. • Perché sono in relazione positiva con te.Questo dobbiamo saperlo perché il giorno dopo, se la relazione si inclina o si spezza per mille ragioni, quella cosa che era così bella non la fanno più. • La compiacenzaè l’aspetto più gratificante."Perché faccio questa cosa?Semplicemente perché ne ho un guadagno una gratificazione interiore e cioè mi sento un bravo ragazzo/a è il bisogno di approvazione.Molte delle cose che riusciamo ad ottenere è per un bisogno di approvazione; non hanno ancora capito fino in fondo, non hanno ancora accolto veramente i valori che noi proponiamo però visto che tu mi dai la caramella io faccio le divisioni.... Dietro l’istanza della compiacenza c’è questo gioco di rinforzi e di ricatti che vanno smascherati o superati, da questo punto di vista la motivazione per cui un ragazzo/a ci segue, ci ascolta, è ubbidiente ci gratifica anche come educatore è la somma questi ingredienti : compiacenza - identificazione - contrapposizione dipendenza. La forza del ricatto sta nella nostra paura
Questo fa parte dello sviluppo e della crescita per arrivare a un livello motivazionale cioè ad un terzo passaggio; L'internalizzazione • I motivi - i concetti - i valori - non sono semplicemente nostri ma progressivamente diventano parte anche del ragazzo/a, se ne appropriano, non fanno più le cose per paura o convenienza ma perché hanno colto il senso profondo ed allora "come stare vicino a loro?" • Lo dico in modo sintetico con quattro parole - quattro atteggiamenti: • Motivare: Il nostro problema non è ottenere un comportamento ma motivare una richiesta, una serie di valori, di istanze, di esperienze che possiamo proporre loro • Pazienza: Pazienza vuol dire da una parte saper attendere, sostenere le richieste cercando noi di essere capaci di vedere quello che ancora non c’è, e dall’altra parte saper aspettare, sapendo che è in atto un processo di trasformazione, incoraggiandoli • Accoglienza:la metafora della gestazione - accogliere vuol dire portare dentro di se. Secondo questa immagine, quando una persona nasce trova qualcuno, un luogo, che lo accoglie così come è ; quando si mette al mondo un figlio non si va a vedere • Ascoltare: dare un messaggio: tu sei importante, tu sei prezioso a me.
“ Se tu mi tocchi con dolcezza e tenerezza Se tu mi guardi e mi sorridi Se qualche volta prima di parlare mi ascolti Io cresceò, crescero veramente” (Brandley, 9 anni)
Bibliografia consigliata Rita Gay, Questi nostri adolescenti, ed. Ancora Alberto Faccini, L’adolescenza. Una grande avventura educativa per la famiglia e per la scuola, ed. Progetto 2000 A. Faber, E. Mazlish, Che cosa pensa tuo figlio, ed. Sperling & Kupfer Società Italiana di Pediatria, Rapporto annuale su Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani, Dicembre 2008 (www.sip.it)
Prossimo incontro 23 FEBBRAIO 2011 “La comunicazione con i figli: capacità di dialogo e ascolto in famiglia” ARRIVEDERCI A PRESTO