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Una generalizzazione

Effetti di interferenza e controllo esecutivo all'interfaccia sintassi-pragmatica nel bilinguismo infantile Antonella Sorace Università di Edimburgo / Università di Tromsø antonella@ling.ed.ac.uk Università di Siena, 24 maggio 2010. Una generalizzazione.

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Una generalizzazione

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  1. Effetti di interferenza e controllo esecutivo all'interfaccia sintassi-pragmatica nel bilinguismo infantileAntonella SoraceUniversità di Edimburgo / Università di Tromsøantonella@ling.ed.ac.ukUniversità di Siena, 24 maggio 2010

  2. Una generalizzazione • Studi recenti su diversi gruppi di parlanti bilingui dimostrano che alcune strutture sensibili a condizioni pragmatiche spesso presentano opzionalità e instabilità. • In alcuni casi, l’opzionalità sembra dovuta a effetti di interferenza dall’altra lingua. • In altri casi, sembra dovuta a effetti più generali del bilinguismo.

  3. Ambiguità del termine ‘interfaccia’ Due significati: • Interfacce come connessioni tra diversi componenti ‘interne’ alla competenza linguistica. • Interfacce come connessioni tra la competenza linguistica e altri fattori ‘esterni’. (Ramchand & Reiss 2007)

  4. Che cosa rende le strutture di interfaccia difficili per i parlanti bilingui? • Interferenza dell’altra lingua • Limiti delle risorse procedurali • Tipo di condizioni di interfaccia • Aspetti quantitativi/qualitativi dell’input • Effetti generali del bilinguismo

  5. Questione 1: il ruolo dell’interferenza linguistica • E’ importante confrontare parlanti bilingui con diverse combinazioni (‘L1 = L2’ vs ‘L1 ≠ L2’). • L’interferenza dell’altra lingua dovrebbe essere visibile soltanto se L1≠L2.

  6. Questione 2: limitazione di risorse procedurali • Possibili limiti nella coordinazione e nell’integrazione di diversi tipi di informazione in tempo reale. • Questo tipo di problema dovrebbe essere visibile anche: • nei parlanti monolingui (specialmente bambini monolingui) in una gamma più ristretta di contesti. • in altri gruppi di parlanti bilingui • in tutti i bilingui indipendentemente dalla combinazione di lingue parlate.

  7. Questione 3: diverse interfacce • Ci sono differenze nei parlanti bilingui tra strutture che richiedono diverse condizioni di interfaccia? • E’ necessario comparare strutture sensibili a diversi tipi di condizioni di interfaccia.

  8. Questione 4: effetti dell’input • Ci sono effetti diversi dovuti alla quantità e alla qualità dell’input ricevuto dai parlanti bilingui? • E’ necessario confrontare l’acquisizione bilingue della stessa struttura (nella lingua A) in due ambienti diversi, uno dove si parla la lingua A e uno dove si parla la lingua B. • E’ anche necessario confrontare bilingui esposti a varietà di lingua A qualitativamente diverse.

  9. Questione 5: effetti generali del bilinguismo • Costo del mantenimento di due lingue. • L’inibizione costante della lingua che non si usa ha costi specifici di esecuzione. • E’ necessario studiare parlanti bilingui in esperimenti controllati che manipolano la presentazione degli stimoli linguistici e le condizioni di attenzione. (Treccani, Argyri, Sorace & Della Sala et al. 2009).

  10. Le prime ipotesi: il modello di Müller & Hulk (Hulk & Müller 2000; Müller & Hulk 2001) • Dominio: l’influenza sintattica interlinguistica nello sviluppo bilingue si verifica (solo) all’interfaccia tra due moduli grammaticali, e in particolare all’interfaccia tra la sintassi e la pragmatica. • Sovrapposizione: la lingua A deve avere una struttura che permette più di una analisi sintattica, mentre la lingua B presenta evidenza che sostiene una di queste analisi.

  11. Predizioni del modello di Müller & Hulk • Gli effetti di interferenza di una lingua sull’altra dipendono solo da fattori interni e non dalla dominanza. • Le due condizioni (dominio e sovrapposizione) sono necessarie ma non sufficienti. • Quando si verifica, l’interferenza interlinguistica si manifesta in termini di differenze quantitative tra bambini monolingui e bilingui.

  12. I dati di M&H: l’oggetto nullo • Bilingui che acquisiscono una lingua germanica che consente il topic nullo (tedesco/olandese) e una lingua romanza (italiano/francese). • Direzione dell’interferenza: lingue germaniche  lingue romanze (ma nessun effetto in bilingui con altre combinazioni, per esempio inglese-italiano).

  13. Un test delle predizioni di Müller & Hulk sui pronomi soggetto • La scelta del pronome soggetto nelle lingue a soggetto nullo dipende da fattori sintattici ma è condizionata dal fattori pragmatici. • Quali sono le predizioni del modello di M&H sui pronomi soggetto? • I dati sostengono le predizioni?

  14. Una predizione possibile: Stadio 1 • Nelle fasi iniziali dell’acquisizione le proiezioni funzionali non sono usate sistematicamente. • A questo stadio, i bambini adottano strategie pragmatiche universali che permettono di realizzare argomenti nulli (default grammar). • I bilingui inglese-italiano dovrebbero omettere più pronomi soggetto in inglese dei coetanei monolingui a cause dell’influenza dell’italiano. • Risultato: un errore sintattico.

  15. Una seconda predizione possibile: Stadio 2 • Tutte le categories funzionali sono presenti nelle frasi del bambino. • La grammatica di default viene abbandonata, tuttavia rimangono problemi nella coordinazione dei pronomi con le condizioni pragmatiche. • Quando la coordinazione fallisce, viene prodotto un soggetto esplicito a causa dell’influenza dell’inglese (che offre l’opzione più semplice, cioè la coordinazione sintassi-pragmatica non è necessaria). • Risultato: un errore pragmatico.

  16. Possibili cause di difficoltà nella coordinazione sintassi-pragmatica allo Stadio 2 • Le condizioni pragmatiche non sono state (completamente) acquisite. • Oppure l’accesso alla sintassi non è ottimale, quindi la coordinazione è problematica anche se la conoscenza pragmatica è stata acquisita (Avrutin 2003).

  17. Ma la conoscenza pragmatica non è acquisita tardi… • I bambini esposti a una lingua a soggetto nullo dimostrano una sensitività precoce verso gli aspetti pragmatici della realizzazione degli argomenti: gli argomenti espliciti sono tendenzialmente informativi piuttosto che non-informativi (si veda De Cat 2007). • Questo vale per il bambini monolingui di lingua inglese: allo stadio in cui i soggetti vengono omessi, i soggetti nulli appaiono più frequentemente in contesti di informazione data (Paradis & Marcon 2003).

  18. Dati di produzione spontanea: Serratrice, Sorace & Paoli (2004) • Carlo, un bambino bilingue italiano-inglese residente in Scozia. • Dati di produzione spontanea raccolti in entrambe le lingue tra 1;10 and 4;6: quattro stadi MLU.

  19. Dai dati risulta che…. • Non c’e’ alcuna influenza dell’italiano sui soggetti nulli in inglese: la produzione dei soggetti nulli nell’inglese di C agli stadi I e II è infatti sotto la media monolingue. • Però C usa un numero significativamente maggiore di soggetti espliciti. • Quindi sembra esserci un effetto dell’inglese sull’italiano, nonostante la dominanza dell’italiano durante tutto il periodo osservato.

  20. Pronomi soggetto nei bambini bilingui: convergenze

  21. Studi sul bambini bilingui in età scolare(Serratrice et al., 2009; Sorace et al. 2009; Sorace & Serratrice 2009; Serratrice et al, in press) Confronto tra due interfacce: sintassi-semantica (specificità/genericità nei nomi soggetto con/senza articolo; Focus nei pronomi forti e clitici) e sintassi-pragmatica (pronomi soggetti nulli e espliciti riferentesi a topic/non-topic). Gruppo sperimentale di 167 bambini, divisi in due fasce di età (6-8 e 9-10). Due combinazioni di lingue: Italiano-spagnolo Italiano-inglese Due ambienti di residenza abituale per i bilingui italiano-inglese: UK e Italia Gruppi di controllo di bambini (due fasce d’età) e adulti monolingui. 21

  22. Distribuzione degli articoli nelle tre lingue Distribuzione degli articoli determinativi con i nomi plurali in posizione di soggetto e caratteristiche semantiche: (1a) Sharks are dangerous animals. (1b) The sharks at the aquarium are rather small GENERICO Inglese SPECIFICO (2a) Gli squali sono animali pericolosi. (2b) Gli squali all’acquario sono piuttosto piccoli. GENERICO Italiano/Spagnolo SPECIFICO 22

  23. Il test sugli articoli • Inglese: Spec: Here (*ø) the sharks are grey Gen: In general (*the) sharks are grey • Italiano: Spec: Qui (*ø) gli squali sono grigi Gen: In genere (*ø) gli squali sono grigi

  24. Distribuzione dei pronomi oggetto nelle tre lingue Distribuzione dei pronomi oggetto e caratteristiche semantiche: (3a) What did Daisy do to Donald? She hugged him (3b) What did Minnie do? Did she hug him or her? She hugged HIM. -FOCUS Inglese +FOCUS (4a) Che cosa ha fatto Minnie a Paperina?. L’ha abbracciata (4b) Che cosa ha fatto Topolino? Ha abbracciato Minnie o Paperino?. Ha abbracciato lei -FOCUS Italiano/Spagnolo +FOCUS

  25. Il test sugli oggetti/Italian [-Focus] Voce fuori campo: Che cosa ha fatto Minnie a Paperina? Donald: L’ha abbracciata. Scrooge: Ha abbracciato lei. [+ Focus] Voce fuori campo: Che cosa ha fatto Topolino? Ha abbracciato Minnie o Paperino? Donald: Ha abbracciato lei. Scrooge: L’ha abbracciata.

  26. Il test sugli oggetti/inglese [- Focus] Voce fuori campo: What did Daisy do to Donald? Mickey: She hugged him. Minnie: She him hugged. [+ Focus] Voce fuori campo: What did Minnie do? Did she kiss him or her? Donald: She kissed him. Scrooge: She kissed HIM.

  27. Distribuzione dei pronomi soggetto nelle tre lingue Distribuzione dei pronomi soggetto e caratteristiche pragmatiche: (5a) While John is eating, he (John) is talking on the phone. (5b) While John is eating, he (Paul) is talking on the phone. STESSO TOPIC Inglese DIVERSO TOPIC STESSO TOPIC (6a) Mentre Gianni mangia, ø (Gianni) parla al telefono. (6b) Mentre Gianni mangia, lui (Paolo) parla al telefono. Italiano/Spagnolo DIVERSO TOPIC 27

  28. Il test sui soggetti/Italiano [-Topic Shift] (Minnie e Paperina in primo piano; Topolino e Paperino in secondo piano) Minnie: sono caduta! Paperino: Minnie ha detto che è caduta Topolino: Minnie ha detto che lei è caduta [+Topic Shift] (Minnie e Paperina in primo piano; Topolino e Paperino in secondo piano) Minnie: Daisy è caduta! Paperino: Minnie ha detto che è caduta Topolino: Minnie ha detto che lei è caduta

  29. Possibili effetti di interferenza Se la lingua meno complessa avesse un effetto asimmetrico sulla lingua più complessa, ci si aspetterebbe: ARTICOLI: Italiano -> inglese nei bilingui italiano-inglese (“the pigs usually don’t fly”) Nessun effetto nei bilingui italiano-spagnolo SOGGETTI: Inglese -> italiano nei bilingui italiano-inglese (“Paoloi va a casa perchè luii è stanco”) Nessun effetto nei bilingui italiano-spagnolo OGGETTI: Inglese-> italiano nei bilingui italiano-inglese (“Che cosa ha fatto Minnie a Paperina? Ha abbracciato lei”) Nessun effetto nei bilingui italiano-spagnolo 29

  30. Risultati: pronomi Nessun effetto dovuto alla combinazione di lingue. Sia i bilingui I-I che i bilingui I-S accettano i pronomi soggetto espliciti in contesti in cui il topic viene mantenuto (-TS) (Paperinoi ha detto che luii è caduto). Anche i bambini monolingui italiani accettano un numero significativo di pronomi soggetto in questo contesto. 30

  31. Preferenze per il pronome esplicito nelle condizioni [-TS] e [+TS] - Topic Shift + Topic Shift (stesso topic) (cambio di topic) 31

  32. Effetti dell’età dei bambini I bambini italiano-spagnolo più grandi (tutti residenti in Spagna) accettano i pronomi espliciti in contesti [-TS] in proporzione MAGGIORE dei bambini più piccoli. Questo contrasta con i bambini bilingui italiano-inglese, che accettano meno questo tipo di pronomi nella fascia di età maggiore. 32

  33. Microvariazione • C’e’ microvariazione tra le lingue a soggetto nullo (e quindi tra spagnolo e italiano) rispetto alle condizioni di interfaccia che regolano la distribuzione dei pronomi soggetto. • La distanza tra pronomi nulli ed espliciti varia perchè SOLO il grado di specializzazione del pronome esplicito è variabile. • In spagnolo, il pronome esplicito è più ambiguo che in italiano (Filiaci 2009; Filiaci, Sorace & Carreiras, 2010). • Ci può quindi essere anche un effetto di maggiore esposizione all’input spagnolo nei bilingui italiano-spagnolo nella seconda fascia d’età.

  34. Risultati: articoli • Le intuizioni dei bambini bilingui sugli articoli con nomi specifici e generici sono sensibili a fattori sia quantitativi che qualitativi. • Solo i bilingui italiano-inglese accettano i nomi senza articolo con significato generico in italiano (*In genere fragole sono rosse’); i bilingui italiano-spagnolo non lo fanno. • I gruppi di controllo, sia bambini che adulti, hanno preferenze quasi categoriche per la presenza dell’articolo in questo contesto.

  35. Risultati per gli articoli in italiano • Nessuna differenza tra i bilingui spagnolo-italiano e i monolingui italiani. • Entrambi i gruppi di bilingui inglese-italiano meno accurati dei monolingui e dei bilingui spagnolo-italiano nella condizione Generico-agrammaticale (*In genere fragole sono rosse) . • I bilingui inglese-italiano in UK meno accurati dei bilingui inglese-italiano in Italia in entrambe le condizioni.

  36. Risultati per gli articoli in inglese • Tutti i gruppi (sia mono- che bilingui) hanno difficoltà con il test • Nemmeno gli adulti sono accurati al 100%. • Nessun effetto dell’italiano sull’inglese (cioè nessuna tendenza ad accettare Det+N nei contesti generici)

  37. Risultati: pronomi oggetto • I pronomi postverbali in italiano vengono accettati nei contesti [-Focus] soprattutto dai bilingui inglese-italiano in UK (ma non dai bilingui italiano-spagnolo). • I clitici pragmaticamente inappropriati nel contesto [+Focus] vengono accettati da tutti i bilingui. • Mancanza di sensibilità alla prosodia per marcare il Focus in inglese sia nei bilingui che nei monolingui.

  38. Scelta corretta dei pronomi oggetto in inglese nei contesti [-TS] e [+TS] - Focus + Focus

  39. Scelta corretta del pronome oggetto in italiano nei contesti [-Focus] and [+Focus] - Focus + Focus

  40. Stessi bambini, risultati diversi: perchè? • Gli articoli e gli oggetti richiedono un’interfaccia che comporta tratti semantici formali interni alle rappresentazioni grammaticali; i pronomi richiedono un’interfaccia che comporta fattori contestuali esterni alla grammatica. • Gli effetti di interferenza dall’inglese all’italiano sono presenti solo per le strutture di interfaccia ‘interna’ ma non quelle di interfaccia ‘esterna’. • I risultati ottenuti dai bambini bilingui rispecchiano quelli dei gruppi bilingui adulti e suggeriscono che l’interferenza linguistica non è la (sola) causa dell’estensione del pronome esplicito.

  41. type shift a livello di NP Inglese Predicati Proietta un determinante [-arg, +pred] Tutti i nomi sono predicati Italiano /Spagnolo Proietta un determinante Avoid Structure: applicare TYPE SHIFT appena possibile (Chierchia, 1998: 393). Il “Nominal Mapping Parameter” In lingue diverse i nomi hanno valori parametrici differenti rispetto ai tratti [+/- arg] e [+/- pred] (Chierchia, 1998): Argomenti [+arg, +pred] Struttura argomentale

  42. Condizioni sui pronomi soggetto • Il Topic è un concetto referenziale che comporta la considerazione di condizioni esterne come la familiarità/prominenza nel contesto e la prospettiva dell’interlocutore. (Gundel & Fretheim 2006)

  43. Condizioni sugli oggetti • Il Focus è un tratto relazionale che si riferisce alla struttura informazionale della frase. • Il Focus è grammaticalizzato e la sua prominenza linguistica viene marcata in modi diversi in lingue diverse.

  44. Convergenze tra parlanti bilingui • I risultati dei pronomi soggetto sono simili a quelli ottenuti con altri gruppi bilingui e suggeriscono che l’estensione del pronome esplicito possa essere causata da fattori esterni alla competenza grammaticale. • Al contrario, gli effetti di interferenza linguistica sono visibili solo all’interfaccia sintassi-semantica.

  45. Studi dell’interfaccia sintassi-pragmatica nei bilingui adulti: acquisizione L2 e attrito L1 • I parlanti di italiano L2 a livello avanzato e gli italiani nativi attriti estendono il pronome soggetto esplicito ai contesti che richiedono il pronome nullo (Belletti et al. 2007; Sorace & Filiaci 2006; Tsimpli et al. 2004). • Il fenomeno è più accentuato nella L2 che non nella L1 attrita.

  46. Sottospecificazione di [+TS] nell’italiano dei bilingui? Nei parlanti monolingui: ESPLICITO => [+TS] NULLO => [-TS] Nei bilingui: ESPLICITO => [+TS] ESPLICITO => [-TS] NULLO => [-TS] 46

  47. Limiti • L’ipotesi della sottospecificazione è valida per le combinazioni di lingue in cui solo una delle lingue ha un setting complesso che dipende da condizioni di interfaccia di tipo pragmatico. • Tuttavia i pronomi espliciti sono usati in modo inappropriato anche da parlanti adulti bilingui con due lingue a soggetto nullo.

  48. Due lingue a soggetto nullo: dati di acquisizione L2 e L3 Estensione del pronome esplicito: • L1 spagnolo ->L2 italiano (Bini 1993) • L1 greco ->L2 spagnolo (Malgaza & Bel 2006) • L1 greco – L2 spagnolo (Lozano 2007) • L1 spagnolo - L2 portoghese europeo (Mendes & Iribarren 2007) Nessuna estensione del pronome esplicito: • L1 croato – L3 italiano (Kras 2008) • L1 spagnolo – L3 portoghese brasiliano (Montrul et al. 2008)

  49. Conclusione (provvisoria) La comprensione/produzione dei pronomi soggetto richiede un’interfaccia ‘esterna’ che impone costi specifici nella risoluzione delle dipendenze anaforiche. L’uso del pronome esplicito può essere una strategia che serve a compensare limitazioni delle risorse procedurali. 49

  50. Strategie ‘default’ I pronomi espliciti possono essere forme default usate per compensare difficoltà procedurali e ridurre l’ambiguità. Per L2, molti studi recenti sottolineano il maggiore sforzo cognitivo richiesto per integrare l’informazione sintattica con le valutazioni pragmatiche del contesto (Roberts, Gullberg & Indefrey 2008; Hopp 2007, 2009). Si può predire che i parlanti nativi facciano errori simili in situazioni che impongono limiti alle risorse procedurali. 50

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