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LEZIONE 2. DELLA SCUOLA DEL SABATO. IL FIGLIO. SABATO 12 LUGLIO 2014. 3° TRIMESTRE 2014. IL FIGLIO DELL’UOMO. “ Poiché il Figlio dell'uomo è venuto a salvare ciò che era perduto ” (Matteo 18:11). “Figlio dell’uomo” è il soprannome che Gesù usò per riferirsi a sè stesso.
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LEZIONE 2 DELLA SCUOLA DEL SABATO IL FIGLIO SABATO 12 LUGLIO 2014 3° TRIMESTRE 2014
IL FIGLIO DELL’UOMO “Poiché il Figlio dell'uomo è venuto a salvare ciò che era perduto” (Matteo 18:11) “Figlio dell’uomo” è il soprannome che Gesù usò per riferirsi a sè stesso. Nell’Antico Testamento, questo termine si usa sempre per parlare di persone umane. E’ così che Dio si rivolge sia a Ezechiele che a Daniele. Nel libro di Daniele, troviamo questa espressione quando si parla di Gesù stesso (Daniele 7:13; 10:16). Usando questo termine, Gesù volle sottolineare che era completamente umano. Attraverso la nascita, Dio si era integrato nella famiglia umana.
IL FIGLIO DELL’UOMO “Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d'uomo; egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui” (Daniele 7:13) Anche se mai si autodenominò “Messia”, Gesù usò l’espressione “figlio dell’uomo” in modo tale che si potesse relazionare nel suo ruolo messianico, così come è dimostrato in Daniele 7:13. “Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria” (Matteo 24:30) “Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso” (Matteo 25:31) “Gesù gli rispose: Tu l'hai detto; anzi vi dico che da ora in poi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza, e venire sulle nuvole del cielo” (Matteo 26:64)
LA MISSIONE DI CRISTO • L’UOMO • GESU’ “perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto” (Luca 19:10) • Perse la sua relazione con Dio • Ristabilì la nostra relazione col Padre (Giovanni 1:51) Gesù venne a restaurare ciò che l’uomo perse in Eden. • Perse la sua santità Perdona i nostri peccati e ci insegna come vivere (Matteo 26:28; 1ª Pietro 2:21) • Perse la sua dimora • Ci sta preparando una dimora (Giovanni 14:1-3) • Perse la vita eterna Ci dà vita eterna (Giovanni 3:16)
“La grande condiscendenza di Dio è un mistero che va oltre la nostra portata. La grandezza del piano non può essere compresa pienamente, nè può la sapienza infinita ideare un piano che lo superi. Si potè realizzare unicamente... perchè Cristo, diventò uomo, e soffrì l’ira che il peccato ha prodotto a causa della trasgressione della legge di Dio. Per mezzo di questo piano, il Dio grande e terribile può essere giusto, e al contempo giustificare tutti coloro che credono in Gesù e lo ricevono come Salvatore personale. Questa è la scienza celeste della redenzione, salvare l’uomo dalla rovina eterna” E.G.W. (La Grazia meravigliosa di Dio - 2 Giugno)
IL FIGLIO DI DIO “Ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome” (Giov. 20:31) Sia gli angeli che gli uomini hanno asserito che Gesù è il Figlio di Dio. • Gabriele. (Luca 1:35). • Giovanni Battista. (Giov. 1:34). • Natanaele. (Giovanni 1:49). • I discepoli. (Matteo 14:33). • Marta. (Giovanni 11:27). I giudei capirono che usando questo titolo Gesù bestemmiava, facendosi Dio: “…voi dite: Tu bestemmi, perchè ho detto: Io sono il Figlio di Dio?”(Giovanni 10:36; Giovanni 10:33) • L’unità completa di Gesù col Padre include una perfetta conoscenza vicendevole; un’unione di volontà, propositi e obiettivi. Inoltre, comprende un’unità di natura. Il Figlio e il Padre sono due persone, ma della stessa natura (“Io e il Padre siamo uno”. (Giovanni 10:30)
“come mai a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, voi dite che bestemmia, perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Giovanni 10:36 LA DIVINITA’ DI GESÚ Durante il suo ministero, Gesù svelò gradualmente la sua divinità, in modo indiretto.
“Satana assistette al battesimo del Salvatore. Vide la gloria del Padre circondare il Figlio e udì la voce che ne attestava la divinità. Il peccato di Adamo aveva allontanato gli uomini da Dio, e i contatti con il cielo erano stati possibili unicamente attraverso il Cristo. Ma ora che era venuto «in carne simile a carne di peccato» (Romani 8:3), il Padre stesso faceva udire la sua voce. In passato aveva comunicato con gli uomini mediante il Cristo; ora comunicava in Cristo. ” E.G.W. (La Speranza dell’uomo - cap. 12 pag. 75)