170 likes | 302 Views
Emilio Bertin. Gaetano Vivirito. Premio Sakharov 2009. “Perchè a volte ti senti come se stessi cercando di svuotare il mare con un cucchiaino” (Oleg Orlov). Premio Sakharov. Origini. Istituito dal Parlamento Europeo nel 1988
E N D
Emilio Bertin Gaetano Vivirito Premio Sakharov2009 “Perchè a volte ti senti come se stessi cercando di svuotare il mare con un cucchiaino” (Oleg Orlov)
Premio Sakharov Origini • Istituito dal Parlamento Europeo nel 1988 • Viene consegnato ogni anno in una data prossima al 10 dicembre, in ricordo del giorno in cui venne firmata la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo Obiettivi • Pace, progresso, diritti umani • Libertà di pensiero ed espressione • Difesa delle libertà individuali • Rafforzamento della democrazia e dello Stato di diritto
Andrei Sakharov (Mosca 1921-1989) • Fisico rinomato • Premio Nobel per la pace nel 1975 • Ha contribuito alla creazione della bomba atomica sovietica e ha preso l’iniziativa per la costruzione di quella all’idrogeno;pose le basi per il metodo odierno di fusione nucleare • Dalla fine degli anni ’50 cominciò a preoccuparsi per le implicazioni politiche e morali del suo lavoro e si proclamò contro la proliferazione nucleare e in particolare lottò contro lo sviluppo dei missili balistici • Nel 1967 inviò una lettera segreta al comando sovietico evidenziando i pericoli e le soluzioni del nucleare • Nel 1968 pubblicò un fascicolo sul progresso, il pensiero libero e la pacifica coesistenza e ponendo i diritti umani come base di ogni politica • Segregato a Gorky tra il 1980 e 1986, fu riabilitato da Gorbachev
Memorial • Organizzazione non governativa • Fondata verso la fine degli anni ’80 da Andrei Sakharov • Scopo: costruire un memorial alle vittime dello stalinismo • Oggi è la posizione più accreditata nell’ambito della difesa dei diritti umani in Russia • L’attuale presiedente di Memorial è Oleg Orlov
I Rappresentanti dell’associazione Oleg Orlov • Attuale leader di Memorial • Il 6 ottobre 2009 è stato condannato da un tribunale di Mosca a risarcire il presidente ceceno Ramzan Kadyrov per diffamazione e obbligato a ritirare le sue dichiarazioni in cui accusava Kadyrov di essere responsabile dell'omicidio dell'attivista di Memorial Natalia Estemirova • Il 23 novembre 2007 è stato rapito in Inguscezia insieme a tre giornalisti, picchiato, torturato e minacciato di morte, poi rilasciato
Sergei Kovalev • Fondatore della prima associazione dei diritti umani in Russia nel 1969: "Guppo di Iniziativa per la Difesa dei Diritti Umani nell'URSS“ • E’ stato coautore della “Dichiarazione dei diritti umani e civili in Russia” e ha contribuito alla stesura dell’Articolo 2 (“Diritti e Libertà dell’uomo e del cittadino”) della Costituzione della Federazione Russa • Arrestato l'8 dicembre 1974. Passò 11 anni nei “labor camps” e trascorse tre anni in esilio in Kolyma, una regione della Russia • Ha denunciato le tendenze autoritarie dei Governi di Borys Eltsin e Vladimir Putin • Nel 1996 ha dato le dimissioni dalla presidenza della commissione per i diritti umani istituita da Eltsin per protesta • Nel 2002 ha istituito una commissione d'inchiesta per investigare sulle bombe esplose in vari appartamenti di Mosca nel 1999. I lavori della commissione si sono interrotti a seguito dell'assassinio, l'avvelenamento e la persecuzione dei suoi membri
Lyudmila Alexeyeva • Ha fondato, insieme ad Andrei Sacharov e altri, il gruppo 'Mosca - Helsinki', che doveva monitorare l'osservanza, da parte dell'URSS, degli accordi di Helsinki del 1975 • Milita a favore dei diritti umani fin dagli anni '60. • Ha pagato le sue posizioni con l'espulsione dal Partito Comunista e l'allontanamento dal suo lavoro di editrice per una rivista scientifica • Non ha mai perso occasione per criticare il Cremlino, accusando il governo di incoraggiare gli estremisti con le sue politiche nazionaliste
Stalinismo • Iosif Vissarionovič Džugašvili, meglio noto come Stalin, fu Segretario Generale del Partito Comunista dell’URSS e leader di tale Paese dal 1924 al 1953 • Volle costruire "il socialismo in un Paese solo" facendo diventare l'arretrata Unione Sovietica una grande potenza industriale • I Piani Quinquennali: piano di sviluppo economico guidato dallo Stato, impostato su 5 anni con inizio nel 1928 • Fu abolita la proprietà individuale e venne attuato un piano di collettivizzazione forzata della terra • Quasi due milioni di kulaki, contadini che possedevano terre, furono deportati nei campi di lavoro in Siberia o uccisi
Le “Grandi Purghe” e i Gulag • Gulag: nati durante il periodo degli zar e probabilmente fondati da Pietro il Grande, erano usati come campi per i detenuti politici anti zaristi e personaggi scomodo • Stalin aveva progressivamente accentrato il potere nella sua persona, grazie al pieno controllo della nomenklatura, la burocrazia del Partito Comunista • Servendosi della potentissima polizia segreta eliminò tutti gli oppositori • Nel 1934 Stalin prese a pretesto la misteriosa uccisione del suo collaboratore Kirov per scatenare le "grandi purghe",che ebbero il culmine tra il 1936 e il 1939 • 15 - 20 milioni deportati nell'arcipelago dei campi di lavoro, il Gulag, vi furono rinchiusi oppositori veri o presunti del regime • Il Gulag fornì a Stalin una massa di manodopera forzata impiegata nella costruzione di grandi opere impegnate a centrare gli obiettivi prefissati dai piani quinquennali.
“La prima minaccia contro di noi è lo Stato”Estratti dell’intervista a Oleg Orlov del 15-12-2009 Quali sono i più grandi ostacoli per i difensori dei diritti umani in Russia, e per la gente che li difende? • Il principale problema è la minaccia dello Stato. Ovviamente poi ci sono altre minacce, come quelle dei gruppi di neofascisti. Molti colleghi sono stati attaccati o uccisi dai neofascisti. • L'intimidazione da parte del Governo avviene a diversi livelli. Inizia dai controlli infiniti, che ci obbligano a fornire volumi e volumi di documenti e rapporti, costringendoci a interrompere il nostro lavoro per lunghi periodi. Alla fine dei controlli, possono decidere di chiudere l'organizzazione o aprire un processo penale con l'accusa di estremismo. E' un modo per silenziare le voci critiche. • Poi, più pericolose, ci sono le azioni illegali e violente contro di noi. Minacce ai familiari degli attivisti per telefono, uffici incendiati, e anche violenza fisica direttamente contro di noi. Io stesso nel 2007 sono stato rapito, minacciato di morte, picchiato e lasciato nudo in mezzo alla neve. • La nostra amica, collega, e appassionata militante per i diritti umani Natalya Estemirova, che chiamavamo il "cuore di Memorial" è stata uccisa quest'estate. • Le minacce contro le persone che proteggiamo sono ovvie. Sono immigrati vittime di violenza etnica, cittadini ceceni e di altre regioni del Caucaso, che subiscono abusi continui, persone perseguitate per motivi politici. La minaccia peggiore è sapere che non otterranno giustizia nei tribunali, che non ci sarà nessun processo contro i criminali, e nessuna sentenza a loro favore. I colpevoli non saranno mai puniti. E poi c'è la minaccia costante di subire violenze e ritorsioni, come per noi. • Sono gli stessi a mettere in pericolo noi e le persone che difendiamo: razzisti, neofascisti, polizia corrotta, rappresentanti del potere e delle forze dell'ordine come il Servizio di Sicurezza Federale (FSB), che minacciano chi ha avuto il coraggio di deporre una denuncia al Tribunale dei Diritti umani di Strasburgo.
La Russia è cosciente dei crimini del passato, del male fatto ai suoi cittadini e a molti altri? Qual è l'immagine di Stalin oggi? • In Russia è in corso un conflitto che di fatto non si è mai interrotto. Alla fine degli anni '80 e l'inizio dei '90 abbiamo creduto che si iniziassero a chiamare le cose con il loro nome e che si mettesse un punto con il passato. Ma poi è cominciata una riabilitazione strisciante di Stalin. Molta gente non vuole guardare in faccia la storia, o non la conosce, e così Stalin sta diventando un eroe. E non solo per coloro che si dicono comunisti, quello che è più pericoloso è che questa visione sta guadagnando terreno fra i giovani. Per questo dobbiamo andare avanti con il nostro lavoro sul passato. • La rivitalizzazione del mito di Stalin ha varie basi, non solo quella comunista. Si tratta soprattutto di una sindrome da post-impero. Il grande impero è crollato: molte regioni che la Russia considerava sue si sono separate. Secondo la versione della propaganda, la grande Russia è stata umiliata. Da qui l'immagine del condottiero sotto la cui guida l'impero trionfava. "Stalin, il grande imperatore", questo è il fondamento su cui si basa la riabilitazione del mito, è un archetipo importante nella coscienza collettiva dei miei compatrioti. Noi dobbiamo mostrare la vera faccia di quest'impero e il prezzo pagato dalla nostra gente per la sua "grandezza".
“La libertà di pensiero è la madre di tutte le libertà” Estratti del discorso per il ricevimento del premio 16-12-2009 Sergei kovalev Estratti L’Europa può fare molto di più? • Quello che ci aspettiamo dai politici e dai cittadini europei, lo ha già detto Andrei Sacharov più di 20 anni fa: “oggi il mio Paese ha bisogno di sostegno e di pressioni”. • Un'Europa unita può avere una politica ferma e allo stesso tempo amichevole con la Russia, basata sul sostegno e la pressione. Purtroppo è molto lontana da usare al meglio entrambi gli strumenti. • L'Europa dovrebbe comportarsi con la Russia come con ogni altro Paese europeo che si è impegnato su certe cose, e che deve prendersi la responsabilità di mantenerle. Il ruolo dell'Europa non è di stare zitta, ma di ripetere, ricordare, ridire e insistere che la Russia deve rispettare i suoi impegni.
I nostri compagni che non sono qui • Sono sicuro che, premiando Memorial, il Parlamento aveva in mente prima e soprattutto loro, i nostri amici adorati, compagni di battaglia, anime sorelle. Il premio appartiene a loro - ha esordito Sergei Kovalev, visibilmente emozionato - E non posso esimermi dal citare Natalya Estemirova, membro di Memorial, ardente militante per i diritti umani, uccisa in Cecenia quest'estate. Non posso non ricordare l'avvocato Stanislav Markelov e le giornaliste Anna Politkovskaya e Anastasia Baburova, assassinate a Mosca, l'etnologo Nikolai Girenko, sparato a San Pietroburgo, Farid Babayev, ammazzato in Dagestan, e molti altri. Purtroppo questa lista potrebbe continuare a lungo.
Principi fondanti della Memorial • Tre aree di lavoro massima priorità: redazione della lista dei nomi di tutte le vittime e pubblicazione di tali nomi; ricerca di chiarezza sui posti di sepoltura dei morti e creazione di monumenti alla memoria • “Per quanto orribile possa essere stato il Passato, dimenticarlo porterebbe ad un Futuro ancora peggiore” • L’organizzazione non chiede solo alla società di non dimenticare la massiccia e crudele violazione dei diritti umani del passato, ma anche di non ignorare che la violazione dei diritti umani persiste al giorno d’oggi • Memorial è la Legge sulla riabilitazione delle vittime delle repressione politica: restituzione dei diritti e privilegi perduti, restituzione dei diritti civili per il futuro e anche l’eliminazione delle restrizioni dei diritti connesse con l’attribuzione illegale di responsabilità criminali
Conclusioni “La realtà della storia non presta conforto, non porta al successo e alla prosperità ma piuttosto complica ogni cosa, crea problemi di colpevolezza e responsabilità, riapre vecchie ferite e risveglia la vergogna dove solo l’orgoglio dovrebbe esistere. Tuttavia lasciare indietro una tragica verità significa abbandonare la propria memoria. Una società senza memoria sarà facilmente governabile da qualsiasi demagogo; la persone in una società del genere non sono più importanti di viti e bulloni per macchina dello Stato. Sono schiavi senza valore di un’ideologia disumana che promette la felicità a tutti”
SITOGRAFIA Istituzionali e riconosciuti • http://www.eppgroup.eu/tv/default_IT.asp • http://www.wikipedia.com • http://www.europarl.europa.eu Blog e siti specializzati • http://sakharovnetwork.rsfblog.org • http://www.politicalive.com • http://www.lettera22.it • http://www.unhcr.it Video