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Preadolescenza - Adolescenza nodi critici. Annalisa Palermiti Università della Calabria. Mappa. Gli studi sull’adolescenza. Adolescenza. Preadolescenza. Crisi di identità Gruppi formali ed informali Fattori di rischio. Pubertà. Qual è la nostra rappresentazione dell’adolescenza?.
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Preadolescenza - Adolescenzanodi critici Annalisa Palermiti Università della Calabria
Mappa Gli studi sull’adolescenza Adolescenza Preadolescenza Crisi di identità Gruppi formali ed informali Fattori di rischio Pubertà
Qual è la nostra rappresentazione dell’adolescenza? Rispondete alle seguenti domande: • Com’ero io a 16 anni? • Com’è, secondo me, un adolescente ideale?
CARATTERISTICHE PREADOLESCENZIALI • USCITA DAL GUSCIO: • ATTIVO MA ANCORA NEL GUSCIO (10-11 ANNI) • ROTTURA DEL GUSCIO (11-12 ANNI) • USCITA ALL’APERTO (12-13 ANNI) • SOSTA (13-14 ANNI)
Se tutto si prepara nell’infanzia, tutto si gioca nell’adolescenza. (E. Kestemburg)
Ma ecco che all’improvviso diventi grande, maturo, responsabile; di colpo cresci senza riuscire a capire come, senza riuscire a capire cosa e’ cambiato all’infuori delle reazioni che gli adulti hanno nei nostri confronti….
ADOLESCENZA L’adolescenza e’ la fase di passaggio che divide l’infanzia dall’età’ adulta cio’ cui assomiglia maggiormente e’ la nascita. E’ come una seconda nascita che si realizzerà in tappe progressive. E’ necessario abbandonare a poco a poco la protezione familiare. Lasciare l’infanzia, cancellare il bambino che e’ in noi, e’ una mutazione. (F. DOLTO, 1988)
Alle origini dell’adolescenza L’adolescenza ha iniziato ad essere trattata come fase della vita umana intorno al 1900 sia in Europa che in America, quando di tale tema iniziarono ad occuparsi psicanalisti,pedagogisti, sociologi, letterati. Per quanto riguarda la psicologia uno dei primi studiosi ad occuparsi di adolescenza fu Hall con la sua opera Adolescenze, nella quale l’adolescenza viene paragonata ad una seconda nascita,in quanto si verifica un rinnovamento di tutti gli aspetti della personalità. Secondo l’autore questo periodo è caratterizzato da stress, conflitti e contraddizioni.
L’adolescenza L’età adolescenziale è identificata come il periodo della vita più complesso e problematico, dovuto ai molteplici cambiamenti che si verificano. L’adolescenza va considerata non solo come una fase di cambiamento ma anche di consolidamento. Sino agli anni ’60 l’adolescenza è stata studiata come passaggio o crisi da attraversare per giungere all’età adulta: correnti di studio come la psicologia dell’arco di vita e la cognizione sociale hanno contribuito a rinnovare questi studi.
Ormai lontani dalla rappresentazione sociale di questa fase della vita come “crisi” caratterizzata da conflitti e da ribellioni, gli studi si indirizzano su una visione dell’adolescente come protagonista e costruttore del proprio percorso evolutivo. (Palmonari)
DEFINIZIONE DI ADOLESCENZA • Fase del ciclo della vita caratterizzata dal cambiamento fisico, sessuale e psicologico, come implica l'etimologia della parola: "crescere" dal latino "adolescere". In tale fase di passaggio si evidenziano processi di sviluppo diversi come l'avvento della pubertà, le trasformazioni del corpo, l'acquisizione del pensiero astratto operativo-formale, il disinvestimento dei legami infantili e lo sviluppo dell'identità. Si può affermare che l'adolescenza è oggi considerata non soltanto come un evento critico che riguarda il ragazzo o la ragazza che si avviano a diventare adulti, ma soprattutto come «un’impresa evolutiva congiunta» di genitori e figli, volta a rendere possibile il reciproco distacco senza rotture irreparabili. (Palmonari, 2001)
Le teorie Diversi autori concordano nel non considerare più l’adolescenza per stadi definiti ma, come un processo di transizione che vede l’individuo passare da uno stato infantile ad uno di maturità attraverso una serie di processi e cambiamenti non solo fisici ma anche e soprattutto psicologici. Queste transizioni avvengono a seguito di pressioni interne (fisiologiche, emotive) ed esterne (legate ai coetanei, ai genitori ecc.).
INDUSTRIOSITA’ VS INFERIORITA’ IO SONO CIO’ CHE RIESCO A COSTRUIRE (SCUOLA ELEMENTARE E MEDIA: COSTRUZIONE DI ABILITA’)
IDENTITA’ VS DISPERSIONE DI IDENTITA’ IO SONO (TENTATIVO DI SINTETIZZARE IDENTIFICAZIONI PASSATE SENSO DI SE’ E DEGLI ALTRI)
Compito di sviluppo “Un compito che emerge in un certo momento nella vita dell’individuo e il cui esito porta al conseguimento della felicità e del successo, nei compiti che seguiranno, mentre il fallimento porta all’infelicità, alla disapprovazione da parte della società e all’emergere di difficoltà con i compiti successivi”. (Havighurst,1972)
Compiti di sviluppoin adolescenza ACQUISIZIONE DI IDENTITA’ POSITIVA E STABILE EMANCIAPAZIONE DA FIGURE PARENTALI INDIPENDENZA
Compiti di sviluppo in adolescenza Preadolescenza Adolescenza Giovane adulto Pubertà fisiologica: Rapporti con il corpo (10-15 anni) 1-adottare una identità di genere 2-costruire l’immagine del corpo 3-vivere la propria intimità sessuale Vivere nel sociale:i rapporti con gli altri (12-17 anni) 1- processo di emancipazione-distacco dalla famiglia 2-sviluppo delle relazioni con i pari nel gruppo formale ed informale Costruzione dell’identità:i rapporti con il sé (13-20 anni) 1-percorso scolastico 2-prospettive del mondo del lavoro 3-sviluppo morale e valori 4-convinzioni religiose 5-rapporti con l’altro sesso 6-eventuali disagio e devianza: -nella società;-in famiglia;-a scuola;-nel gruppo dei pari Lo schema è ripreso da Oliverio Ferraris et al.2002
Compiti di sviluppo riguardano: Sviluppo fisico Sviluppo cognitivo Sviluppo emotivo
Ma ……………… dall’altra parte dello specchio ci siamo pure noi
Adolescenza e famiglia L’adolescente rappresenta per la famiglia uno dei tanti eventi critici che richiama una riorganizzazione e il ripristino di un equilibrio tra due tendenze antagoniste tra loro: da una parte la tendenza da parte della famiglia al mantenimento dei legami affettivi e del senso di appartenenza dall’altro la tendenza alla differenziazione e all’autonomia.
“I genitori hanno bisogno di essere indispensabili ai figli. I figli hanno bisogno di non aver bisogno dei genitori” (Ginott,1971).
Emancipazione Emancipazione significa non rottura con i familiari ma capacità di trasformare quei rapporti in modo da renderli più paritari e reciproci; l’indipendenza non sta a significa andare via di casa bensì libertà di assumersi responsabilità in diversi ambiti e instaurare nuove relazioni. Inoltre l’adolescenza di un figlio porta inevitabilmente il genitore a dover fare i conti con la propria adolescenza.
L’adolescente guarda i suoi genitori rilevando difetti e virtù. Integra nella propria personalità quel che gli serve per diventare adulto. Elimina quel che gli sembra negativo o contrario alla cultura dei pari. All’interno del sistema familiare i confini diventano più permeabili fino a compromettere il senso di integrità e identità del gruppo familiare.
Stili di funzionamento familiare Le differenze fra famiglie funzionali e disfunzionali riguardano: • Le strategie per risolvere i conflitti • Lo stile di comunicazione • La formazione di confini generazionali chiari • L’abilità nel bilanciare intimità e distanza nelle relazioni intrafamiliari
FAMIGLIE FUNZIONALI Hanno la capacità di abbandonare strategie di soluzione dei problemi risultate inefficaci per sviluppare in modo creativo nuove strategie FAMIGLIE DISFUNZIONALI Ripetono strategie risultate infruttuose, soprattutto attribuendo agli altri membri della famiglia la colpa dei conflitti e delle tensioni interpersonali, reagendo eccessivamente sul piano emotivo, o semplicemente negando l’esistenza dei problemi Strategie perrisolvere i conflitti
Famiglie invischiare e disimpegnate -Invischiate: Cercano gratificazioni soprattutto all’interno della famiglia. Sopprimono i sentimenti negativi ed esaltano quelli positivi Tendono a legare i figli e a renderne difficile l’emancipazione -Disimpegnate: Cercano le gratificazioni soprattutto all’esterno, tendono ad espellere i propri figli prima che il processo di individuazione sia completo -Bilanciate Manifestano abilità nel risolvere tensioni. Esse sono coinvolti in attività del mondo esterno e da questi rapporti sanno arricchire la propria vita familiare.
Confini familiari Una famiglia deve essere flessibile e permettere l’interscambio tra autonomia e interdipendenza Se consideriamo le distanze interpersonali abbiamo differenti tipologie di famiglia
La famiglia funziona quando..la linea generazionale esiste ! Confini con CHIAREZZA AFFETTIVA Permeabile: confini flessibili assente: f. disimpegnata rigida: f. invischiata, simbiosi
Radici e ali Non ci si può separare se prima non si è appartenuti e appartenere significa sentirsi parte di quel sapere condiviso che è la cultura familiare.
Gli adolescenti considerano i loro pari e i genitori delle guide competenti ma in campi differenti.
concrete di realizzazione; e dei desideri e delle loro possibilità o di necessità la possibilità di sostegno in caso di richiesta e arginando le fughe < in avanti > o i ripiegamenti passivizzanti In sintesi: L'adulto competente è colui che: incoraggia l'autostima; favorisce la presa di coscienza dei bisogni aiuta a distinguere tra un sogno o una meta idealizzata e la costruzione di un progetto concreto, garantendo e deresponsabilizzanti.
A Genitori e figli necessita, in questa fase del ciclo vitale, una notevole capacità di tollerare le differenze attraverso un progressivo mutamento della natura del loro legame affettivo. Si tratta di saper attuare una regolazione delle distanze che non produca la rottura del legame ma ne cambi la forma, permettendo un progressivo attaccamento emotivo dell’adolescente anche a figure esterne al nucleo familiare.
Nuove “forme” familiari, circoscritte a nuove realtà Eventi critici: prolungamento permanenza a casa dei figli; famiglie separate; generatività biologica e sociale (sterilità o fertilità ridotta); Nuove strutture e dinamiche familiari definite in base a vincoli affettivi, piuttosto che legali (cicli di vita non normativi) attuali tipologie di : “FAMIGLIE” famiglia “naturale” (tradizionale) famiglie monogenitoriali famiglie unipersonali famiglie di fatto famiglie riscostituite famiglie affidatarie/adottive famiglie multietniche famiglie e fecondazione assistita famiglie e omosessualità famiglie “socio-assistenziali”
L’ adolescente e il suo gruppo “Il gruppo dei pari è un laboratorio sociale dove il ragazzo e la ragazza possono sperimentare scelte e comportamenti autonomi”(Sherif,1964). Il gruppo dei pari viene considerato come fondamentale per la costruzione dell’identità. Nel periodo che va dalla fine dell’infanzia ai primi anni dell’adolescenza sembra essere privilegiato il rapporto diadico (l’amico del cuore). Durante i 13/14 anni i ragazzi stanno insieme e la loro relazione è più basata sul fare delle cose insieme (gruppi formali) e successivamente sperimentano modalità di aggregazione spontanea (gruppi informali).
Gruppi informali/formali I gruppi formali sono caratterizzati dalla condivisone da parte dei membri del gruppo a precisi valori di riferimento e dallo svolgimento di alcune attività concrete. Durante la scuola superiore si assiste ad un allontanamento da questi gruppi per diversi motivi tra i quali: caduta di interesse verso gli obiettivi del gruppo;mancanza di autonomia nelle decisioni;difficile rapporto con gli adulti I gruppi informali riguardano gruppi spontanei che si presentano in adolescenza verso i 15/17 anni. Questi gruppi sono partecipati da individui di diverse classi sociali, studenti, di diverso genere. Lo stare insieme senza uno scopo preciso e il parlare rappresentano attività importanti per il gruppo.
Il rischio è una sfida ad uscire incolumi dallo spostamento e dal superamento continuo del confine Rischio cambiamento individuale sociale Rischio fisiologico dell’adolescenza La famiglia La noia (funzione affettiva e protettiva) (insoddisfazione e senso di vuoto)
Sensation-seeking Il sensation-seeking (ricerca delle sensazioni) è un processo di ricerca di sensazioni intense, inedite, complesse e variegate, correlate alla disponibilità a correre rischi a livello fisico, sociale, legale e finanziario. I comportamenti “spericolati” dei ragazzi devono essere interpretati come manifestazione di un tratto di personalità connotato dal desiderio di vivere sensazioni nuove ed eccitanti. Il rischio permette di sperimentarsi come entità e offre un senso “magnifico” del proprio IO.
L’assunzione del rischio permette all’adolescente di sviluppare una propria identità e costituisce un’esperienza di valorizzazione. Bisogna essere consapevoli della bontà implicita in molte delle azioni a rischio degli adolescenti (molte attività di assunzione del rischio includono la partecipazione ad attività sportive, di volontariato, ecc..). Attività negative di assunzione del rischio includono l’uso di alcol, tabacco, droghe, promiscuità sessuale, atti di microcriminalità ecc. Azioni a rischio pericolose per la salute possono apparire come gesti di ribellione, azioni premeditatamente rivolte contro i genitori. Un adolescente potrebbe ritrovarsi intrappolato in un comportamento intrapreso a fini positivi e poi degenerato con pericoli gravi ed evidenti (es.:disturbi del comportamento alimentare, ecc.). L’assunzione del rischio