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Il ghetto di Padova. Il ghetto Buio come una notte senza luna Con i palazzi e le piccole vie Racconta la sua dolorosa storia Racchiusa dalle porte Ormai cancellate dal tempo. Cenni storici.
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Il ghetto di Padova Il ghetto Buio come una notte senza luna Con i palazzi e le piccole vie Racconta la sua dolorosa storia Racchiusa dalle porte Ormai cancellate dal tempo
Cenni storici La parola ghetto deriva dal termine geto, l’azione del gettare i metalli nelle fonderie, da cui poi la denominazione del quartiere di Venezia (in cui vi erano delle fonderie) dove vennero rinchiusi gli Ebrei nel 1516. A Padova, in epoca medievale il primo nucleo di Ebrei risiede, a causa delle persecuzioni nei confronti degli infedeli, in una zona periferica : Porta Savonarola. Cresciuti numericamente e per ricchezza, gli ebrei si trasferiscono nel cuore della città medievale, a ridosso di Piazza delle Erbe. Qui si dedicano ai commerci (vendono abiti usati e per questo sono detti strassaroli) e al prestito di denaro, in quanto gli erano proibite la proprietà delle terre e le altre professioni. Nel 1600 vi sono in ghetto ben 64 botteghe dove di vende di tutto: vesti usate, mobili, oggetti d’oro e d’argento, pietre preziose, sete e broccati.
Nelle vie del ghetto • Le vie e la struttura ci ricordano le origini medievali di Padova e di questo quartiere, la cui storia si intreccia strettamente a quella della città • Nel clima severo e intollerante successivo al Concilio di Trento la comunità ebraica di Padova si trova “chiusa” nel suo quartiere da quattro porte • Le porte vengono edificate in corrispondenza dei punti cardinali, chiuse al tramonto impediscono l’entrata e l’uscita dal ghetto.
Le case • Costretti a vivere all’interno delle quattro mura, in uno spazio ristretto, gli ebrei sono costretti a sopraelevare gli edifici preesistenti • Caratteristico del quartiere è il cosiddetto sopralzo che conferisce agli edifici la caratteristica struttura “a torre” • La casa a torre nell’immagine a fianco si affaccia all’interno della Corte dei Lenguazzi,un tempo luogo di ritrovo e sede del mercato rionale
La Sinagoga • In via S.Martino e Solferino al civico 13 si trova la Sinagoga, l’unica ancora in funzione delle tre edificate in ghetto si può visitare previo accordo con il rabbino • E’ un luogo di culto in cui la comunità ebraica si riunisce ancora oggi per la lettura dei testi sacri e per la celebrazione delle festività • All’interno non sono presenti né affreschi, né statue, né immagini a soggetto religioso,come prevede la religione ebraica. L’elemento architettonico più significativo è l’Aron, armadio in legno riccamente intarsiato dove è contenuta la Torah