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2. Nel 1912 venne istituito a Firenze l'Istituto Superiore Forestale per l'istruzione degli Ufficiali del Reale Corpo delle Foreste. Nel 1913 venne istituita a Vallombrosa la Scuola per Agenti Forestali Graduati". Nel 1914 venne istituita la Scuola per Allievi Guardie-Forestali". 3. R.D.L. del
E N D
1. 1 MINISTERO DELLINTERNOGIUNTA DELLA REGIONE TOSCANA SEMINARIO SULLA TUTELA DEL TERRITORIO
Esperienze operative del Corpo Forestale dello Stato
per la tutela del territorio
Massa 9 marzo 2005
2. 2
3. 3
R.D.L. del 30 dicembre 1923 n. 3267
Riordino e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani
4. 4
5. 5 2. Il Corpo forestale dello Stato svolge attivitŕ di polizia giudiziaria e vigila sul rispetto della normativa nazionale e internazionale concernente la salvaguardia delle risorse agroambientali, forestali e paesaggistiche e la tutela del patrimonio naturalistico nazionale, nonché la sicurezza agroalimentare, prevenendo e reprimendo i reati connessi. E altresě struttura operativa nazionale di protezione civile.
6. 6
7. 7
8. 8
9. 9
10. 10
11. 11 SUPERFICI FORESTALI TOSCANA
sup. forestale 1.086.160 ha
sup. territoriale 2.299.824 ha
coeff. di boscositŕ = 47,2 %
MASSA CARRARA
sup. forestale 77.520 ha
sup. territoriale 115.520 ha
coeff. di boscositŕ = 67 %
12. 12 L. R. del 21 marzo 2000 n. 39Legge forestale della Toscana-D.P.G.R. 8 agosto 2003 n. 48/RRegolamento forestale della Toscana
13. 13 art. 47 bistaglio colturale Per taglio colturale sintende il taglio che rientra nellordinaria attivitŕ silvana e che č condotto con modalitŕ tali da assicurare la rinnovazione e la perpetuazione del bosco, senza comprometterne le potenzialitŕ evolutive, favorendo la biodiversitŕ e tutelando lassetto idrogeologico.
Per tagli colturali si intendono in particolare quelli di seguito indicati, purché non comportanti trasformazione del bosco ai sensi dellart. 41 e non siano eseguiti in totale difformitŕ dalle disposizioni previste dal regolamento forestale
.
Sono eseguiti in difformitŕ sostanziale
14. 14 art. 41trasformazione del bosco Costituisce trasformazione del bosco ogni intervento che comporti leliminazione della vegetazione forestale, al fine di utilizzare il terreno su cui la stessa č insediata per destinazioni diverse da quella forestale.
La trasformazione del bosco riveste carattere di eccezionalitŕ ed č consentita esclusivamente nei casi e secondo la disciplina previsti dalla presente legge.
15. 15 Art. 42 autorizzazione alla trasformazione dei boschi e dei suoli
La trasformazione del bosco č subordinata ad autorizzazione ai fini del vincolo idrogeologico e ai fini del vincolo paesaggistico.
Lautorizzazione ai fini del vincolo paesaggistico č rilasciata dal Comune
16. 16 Normativa
L. 1497/1939 - vincolo paesaggistico inteso in senso puramente estetico e visivo del paesaggio tutelato
L. 431/85 - vincolo paesaggistico-ambientale - intendendo lambiente come ecosistema
Decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali ed ambientali
Decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio
art. 131
per paesaggio si intende una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni
.
L. 308/04 art. 1 - comma 36 e seg. integrano e modificano gli artt. 167 e 181
17. 17 Decreto legislativo n. 42/2004
deriva da delega del Parlamento a Governo per formulazione di Testo Unico
abroga tutte le previgenti disposizioni in materia beni culturali e ambientali
Parte II beni culturali
Parte III beni paesaggistici
18. 18 PARTE III art. 134 individuazione dei beni paesaggistici
a) tutela specifica - artt. 136/141 individuati selettivamente dalle Regioni con elenchi a base provinciale, approvati da Regioni e con possibilitŕ di integrazione dal Ministero;
b) tutela generale ope legis - art. 142
19. 19 art.. 142 aree tutelate per legge 1.
sono comunque sottoposti alle disposizioni di questo titolo per il loro interesse paesaggistico:
a) i territori costieri compresi in una fascia della profonditŕ di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare;
b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profonditŕ di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sui laghi;
c) i fiumi, i torrenti ed i corsi dacqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna;
20. 20 d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole;
e) i ghiacciai e i circhi glaciali;
f) i parchi e le riserve naturali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi;
g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento;
h) le aree assegnate alle universitŕ agrarie e le zone gravate da usi civici;
i) le zone umide incluse nellelenco previsto dal D.P.R. 13.03.76 n. 448
l) i vulcani
m) le zone di interesse archeologico.
21. 21 art. 146 - Autorizzazione
1. I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili e aree
(beni paesaggistici a tutela individuale o generale)
non possono distruggerli né introdurvi modificazioni, che rechino pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione.
2.
hanno lobbligo di sottoporre alla regione o allente locale al quale la regione ha affidato la relativa competenza i progetti delle opere che intendano eseguire, corredati della documentazione prevista, al fine di ottenere la preventiva autorizzazione
22. 22 Opere soggette ad autorizzazione Tutte le attivitŕ che comportano alterazione rilevante sotto il profilo paesaggistico-ambientale
opere edilizie e costruzioni (manufatti per cui necessita concessione edilizia)
possibili anche opere soggette a sola autorizzazione o a DIA
altri interventi non soggetti a normativa urbanistica (a volte lautorizzabilitŕ non esclude la sanzionabilitŕ)
23. 23 Interventi non soggetti ad autorizzazioneart. 149
a) gli interventi di manutenzione straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e laspetto esteriore degli edifici;
b) gli interventi inerenti lesercizio dellattivitŕ agro-silvo-pastorale che non comportino alterazione permanente dello stato dei luoghi con costruzioni edilizie ed altre opere civili e sempre che si tratti di attivitŕ ed opere che non alterino lassetto idrogeologico del territorio;
c) il taglio colturale, la riforestazione, le opere di bonifica, antincendio e di conservazione da eseguirsi nei boschi e nelle foreste indicati dallart. 142, c. 1 lett. g), purchč previsti ed autorizzati in base alle norme vigenti in materia.
24. 24 Taglio colturale dei boschi Legge forestale
Regolamento forestale
Tutela del bosco come bene di rilevante interesse pubblico da conservare e valorizzare in relazione alle sue funzioni ambientali, paesaggistiche, sociali, produttive e culturali
D.L.vo 42/04
Tutela del territorio coperto da bosco sotto laspetto paesaggistico
25. 25 Vigilanza art. 155 Le funzioni di vigilanza sui beni paesaggistici tutelati da questo titolo sono esercitate dal Ministero e dalle regioni
Si intende in questo caso di vigilanza in senso generale come attivitŕ di monitoraggio preventivo in relazione alla prassi amministrativa
Lazione penale č di competenza di tutta la polizia giudiziaria
26. 26 REATI AMBIENTALI Competenza obbligatoria di tutta la polizia giudiziaria
prevista dallart. 55 del C.P.P. che non esclude dal suo dettato i reati ambientali
lart. 55 C.P.P. consente di ritenere che i reati in materia ambientale sono di competenza di tutta la polizia giudiziaria, senza distinzione di competenze selettive o esclusive per settori, anche se in punto di fatto esistono delle specializzazioni. Naturalmente la P.G. potrŕ avvalersi di persone idonee nella qualitŕ di ausiliari e laccertamento tecnico che ne consegue deve considerarsi atto della stessa P.G. (Cass. Pen. Sez. III 27/09/91 n°1872 Rel. Postiglione Pres. Gambino)
27. 27 art. 181Opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformitŕ da essa modificato dalla L. 308/2004
1. Chiunque, senza la prescritta autorizzazione o in difformitŕ da essa, esegue lavori di qualsiasi genere sui beni ambientali č punito con le pene previste dallart. 20 della legge 28.02.85, n. 47.
1. bis La pena č della reclusione da uno a quattro anni qualora i lavori di cui al comma 1:
2. Con la sentenza di condanna viene ordinata la rimessione in pristino dello stato dei luoghi a spese del condannato. Copia della sentenza č trasmessa alla regione e al comune nel cui territorio č stata commessa la violazione
28. 28 Le modifiche apportate allart. 167 introducono, nel caso di applicazione della sanzione ripristinatoria non ottemperata da parte del trasgressore e quando lautoritŕ amministrativa non provveda dufficio, decorsi 180 giorni dallaccertamento dellillecito, il potere sostitutivo da parte della Regione che, previa diffida allautoritŕ comunale, procede alla demolizione.
Le modifiche apportate allart. 181 tendono da un lato ad inasprire le pene, trasformando il reato da contravvenzionale a delitto, e in alcuni casi e per altro verso a depenalizzare le condotte minori, su richiesta del proprietario, possesore o detentore a qualsiasi titolo dellimmobile o dellarea interessati.
Inoltre prevede una limitata sanatoria per gli illeciti penali previo accertamento di compatibilitŕ paesaggistica da parte dellautoritŕ preposta alla gestione del vincolo e per lavori compiuti entro il 30/09/2004.
29. 29 CONCESSIONE IN SANATORIA PER ABUSI IN AREE VINCOLATE Il comune non puň rilasciare la concessione in sanatoria per opere edilizie realizzate in violazione di legge in territori soggetti a vincolo paesaggistico-ambientale
(Corte costituzionale - ordinanza 21 febbraio-6 marzo 2001, n 46 Pres. Santosuosso)
art. 146 comma 10
Lautorizzazione paesaggistica
lett. c) non puň essere rilasciata in sanatoria succesivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi.
30. 30 Da evidenziare:
1) Chiunque in senso vero e nella varietŕ delle figure descritte nellart. 146
2) reato di pericolo - non si punisce lo scempio o il deturpamento ma la mancanza dellautorizzazione o la difformitŕ da essa
3) la P.G. deve quindi accertare la mancanza o la difformitŕ dallautorizzazione e di conseguenza evidenziare la tipicitŕ delle conseguenze dellattivitŕ sul bene interessato
31. 31 REATI CONCORRENTI art. 734 C.P. Chiunque, mediante costruzioni, demolizioni, o in qualsiasi altro modo, distrugge o altera le bellezze naturali dei luoghi soggetti alla speciale protezione dallAutoritŕ, č punito con lammenda da due milioni a 12 milioni - Reato di danno sia autonomo sia integrativo al reato di cui allart. 181 del D.L.vo n. 42/2004
art. 20 lett. c) L. 47/85 per mancanza della concessione urbanistico-edilizia comunale
Il rinvio a tale norma citato nellart. 181 č solo quod poenam quindi nel caso di violazione ad entrambe le normative i capi dimputazione saranno due distinti anche se con stessa pena.
32. 32 art. 167Ordine di rimessione in pristino o di versamento di indennitŕ pecuniariadue procedure assolutamente autonome: Iter amministrativo
art. 167
riferito allattivitŕ autonoma della pubblica amministrazione che dovrebbe essere espletato prima del termine delliter giudiziario
Iter giudiziario
art. 181 c.2
ordine di carattere giurisdizionale non demandabile alla pubblica amministrazione; organo promotore dellesecuzione č il Pubblico Ministero
si tratta di ripristino e non solo di demolizione della normativa urbanistica
ha natura di sanzione amministrativa e non di pena accessoria, pertanto anche in sentenza di patteggiamento
33. 33 METODOLOGIE INVESTIGATIVE
34. 34 REATI AMBIENTALI Competenza obbligatoria di tutta la polizia giudiziaria
prevista dallart. 55 del C.P.P. che non esclude dal suo dettato i reati ambientali
lart. 55 C.P.P. consente di ritenere che i reati in materia ambientale sono di competenza di tutta la polizia giudiziaria, senza distinzione di competenze selettive o esclusive per settori, anche se in punto di fatto esistono delle specializzazioni. Naturalmente la P.G. potrŕ avvalersi di persone idonee nella qualitŕ di ausiliari e laccertamento tecnico che ne consegue deve considerarsi atto della stessa P.G. (Cass. Pen. Sez. III 27/09/91 n°1872 Rel. Postiglione Pres. Gambino)
35. 35 INDIVIDUARE IL PROBLEMA attivitŕ di PG
definire lOBIETTIVO
valutare le STRATEGIE
per evidenziare
1) caratteri oggettivi
2) profili soggettivi
36. 36 Lindividuazione del problema consiste nel conoscere :
i vincoli presenti
le autorizzazioni necessarie
le opere realizzate (in assenza o in difformitŕ)
37. 37 Definire lobiettivo consiste nel determinare
1) sanzioni amministrative
estremi delle violazioni da contestare
2) comunicazioni di notizie di reato
estremi delle violazioni da contestare
3) profili di responsabilitŕ soggettiva
38. 38 Valutare le strategie significa scegliere la tipologia e la cronologia dellattivitŕ di PG da svolgere per evidenziare le caratteristiche oggettive del reato e i profili soggettivi.
39. 39 ELEMENTI DA PROVARE A) PRESENZA VINCOLI
la PG deve provare lesistenza di tutti i vincoli esistenti su un territorio puntualizzando la fonte del vincolo :
per provare č necessario
1) per il vincolo idrogeologico specificare la zona e la norma di riferimento
2) per lurbanistico allegare copie di stralcio della cartografia e della relazione del PRGC e delle relative norme di attuazione
3) per il paesaggistico specificare se a tutela individuale -citare elenco, se a tutela generica -descrizione particolareggiata del bene
4) zona SIC citare la normativa riferimento, e allegare la planimetria della zona
40. 40 B) TIPOLOGIA DELLOPERA e CONSEGUENTE DANNO
- descrizione particolareggiata della stessa con localizzazione, misurazione, materiali di costruzione, particolari
- planimetria dellarea con inserimento dellopera
- schizzo planimetrico della stessa completa di misure e particolari
- documentazione fotografica con didascalie dettagliate e riferimenti puntuali a quanto riportato negli altri documenti.
In caso di difformitŕ, in ognuno dei documenti predetti dare particolare rilievo alle opere difformi rispetto a quanto autorizzato
- accertamento concreto del danno e della distruzione
C) PERIODO DI COSTRUZIONE
D) RESPONSABILITA SOGGETTIVA
in funzione della tipologia del reato (L. 47/85 - D.L.vo 490/99 - art. 734 CP - art. 323 CP)
41. 41 Atti e attivitŕ di P.G. Massima importanza hanno gli atti irripetibili costituendo fonte di prova servono per cristallizzare la situazione.
Fondamentale per i reati ambientali č il
VERBALE DI ACCERTAMENTI E RILIEVI URGENTI (354 CPP)
deve contenere quanto necessario per provare i punti A) e B) precedenti - ogni atto deve costituirne parte integrante
42. 42 VERBALE DI ACQUISIZIONE ATTI
da redigere in occasione di acquisizione di atti in copia autentica presso Comuni o altri Enti
qualora manchi qualche atto (es. concessioni o autorizzazione) č bene acquisire dichiarazione dellEnte ai fini probatori
VERBALE DI ESCUSSIONE PERSONE INFORMATE SUI FATTI (351 CPP)
Utile per definire:
- epoca realizzazione opere
- ditte e mezzi operanti
- situazione precedente dei luoghi
43. 43 SEQUESTRO
1) per impedire che il reato venga portato ad ulteriori conseguenze
2) per assicurare le fonti di prova permettendo di congelare la situazione per una corretta valutazione soprattutto nel caso di opere di grandi dimensioni che hanno recato un danno allambiente per cui si ritiene sussista anche la violazione allart. 734 CP
1) e 2) possono concorrere per cui potrebbe essere sufficiente un unico verbale
3) puň essere eseguito da agenti di PG invocando gli artt. 352 e 354 per urgenza e necessitŕ con ulteriore motivazione delle possibili difficoltŕ operative dovute a zona isolata.
44. 44 ANNOTAZIONE DI P.G.
riassume lattivitŕ svolta in ordine cronologico
deve riportare gli elementi di fatto e di diritto a supporto della comunicazione della notizia di reato, ad esempio dettagliare i motivi tecnici e logici che hanno determinato la valutazione di sussistenza del reato ex art. 734 CP con riferimento alle condizioni di interesse naturalistico ed ambientale del bene
descrive i profili dei soggetti interessati ed evidenzia eventuali contraddizioni rilevate durante le indagini
45. 45 Contrasto agli incendi boschivi
46. 46 Distribuzione geografica degli incendi boschivi2004
47. 47 REGIONE TOSCANA ORGANIZZAZIONE A.I.B. LOTTA ATTIVA
Prevenzione
Repressione
articolazione
struttura aerea
struttura terrestre
struttura di coordinamento
48. 48 La Sala Operativa Unificata Permanente
gestita dalla Regione Toscana si raccorda con i Centri Operativi Provinciali e tiene rapporti con il Centro Operativo Aereo Unificato che coordina gli interventi dei mezzi aerei messi a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile.
la SOUP nei periodi di chiusura dei COP gestisce direttamente il servizio di repressione degli incendi boschivi.
in essa opera personale della Regione, dei VVF, del CFS e delle associazioni di volontariato (senza funzioni decisionali).
49. 49 I Centri Operativi Provinciali la loro organizzazione č demandata alle Province
in virtů della convenzione in atto tra Regione e CFS di norma sono localizzati c/o i Coordinamenti Provinciali del CFS ed il responsabile del COP č il Comandante Provinciale del CFS
periodi ed orari di funzionamento sono definiti dal Piano Operativo Provinciale AIB, anche in relazione allandamento statistico degli incendi boschivi (dal 15 luglio al 15 settembre per tutte le province toscane, dal 1 febbraio al 31 marzo per le province di Massa Carrara e Lucca)
i COP curano la rilevazione giornaliera degli incendi boschivi verificatisi nel proprio territorio
50. 50 DIREZIONE DELLE OPERAZIONI DI SPEGNIMENTO
il direttore delle operazioni di spegnimento č la figura che sul posto dirige e coordina lattivitŕ di repressione connessa ad ogni singolo evento.
in virtů della convenzione in atto tra Regione e CFS di norma questa funzione č attribuita al personale del CFS e in alternativa, al personale tecnico degli Enti competenti (Province e C.M.), dei Comuni e dei Parchi Regionali.
51. 51 SQUADRE DI SPEGNIMENTO allo spegnimento da terra dellincendio boschivo, compreso le operazioni di bonifica, provvedono le squadre AIB, costituite:
dagli operai forestali degli Enti competenti,
dagli operai dei Comuni,
dal personale dei parchi Regionali,
dai volontari, soci di associazioni convenzionate
52. 52 MEZZI AEREI
Gli elicotteri che operano nella prevenzione e nel supporto alle squadre AIB sono messi a disposizione dalla Giunta Regionale. Possono anche operare, nella lotta attiva oltre che squadre elitrasportate, mezzi aerei messi a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile, tramite il COAU, su richiesta della SOUP; oltre che mezzi aerei dei VVF e del CFS.
Le segnalazioni comunque pervenute in merito ad incendi boschivi saranno sempre indirizzate ai COP o alla SOUP, in relazione ai rispettivi periodi ed orari operativi.
53. 53 Competenze del CFS in materia AIB Sono regolate:
DDPR n. 11/1972
DDPR n. 616/1977
Apposita convenzione Regione Toscana CFS
L. n. 353/2000
L.R. n. 39/2000
impiego del personale CFS c/o la SOUP con funzione di addetto e di responsabile operativo di sala
gestione dei COP c/o i Coordinamenti Provinciali del CFS
referente provinciale AIB
direzione delle operazioni di spegnimento
compilazione della scheda AIB/FN rispetto ad ogni singolo evento
indagini per laccertamento delle cause e per lindividuazione degli eventuali responsabili di incendi boschivi
54. 54 Ditribuzione % degli incendi e superfici percorse dal fuoco 1985 - 2004
55. 55 Distribuzione degli incendi boschivi per mese1985 - 2004
56. 56 Cause degli incendi1985 - 2004
57. 57
58. 58
59. 59
60. 60
61. 61 Atti e attivitŕ di P.G.
Massima importanza hanno gli atti irripetibili costituendo fonte di prova servono per cristallizzare la situazione.
Fondamentale per i reati ambientali č il
VERBALE DI ACCERTAMENTI E RILIEVI URGENTI (354 CPP)
62. 62 Verbale di accertamenti urgenti ex art 354 c.p.p. descrizione dellarea
lorografia e lesposizione della zona bruciata;
descrizione delle condizioni metereologiche al momento dellevento ed antecedente;
la viabilitŕ stradale e/o pedonale della zona e di raggiungimento alla stessa;
la descrizione del tipo di soprassuolo interessato dallincendio;
la densitŕ e la tipologia vegetazionale;
le eventuali presenze ed attivitŕ antropiche;
le eventuali presenze di barriere naturali ed antropiche (corsi dacqua, linee elettriche, ferrovie, ecc.);
la tipologia di vincoli legislativi insistenti sulla zona status della stessa;
lindividuazione sullapposita cartografia della superficie interessata dalle fiamme;
la rappresentazione grafica dellarea interessata dalle fiamme e delle vie di accesso e della zona circostante la scena del crimine mediante un disegno a mano libera;
lincidenza e la distribuzione di incendi sullarea + cause ricorrenti;
63. 63 descrizione dellevento orario della segnalazione;
generalitŕ del segnalante ed ogni dato relativo alla sua reperibilitŕ;
orario di arrivo sul posto della P.G. operante;
orario di arrivo, nominativi e automezzi del personale intervenuto nello spegnimento dellincendio;
individuazione e delimitazione del/i punto/i di insorgenza dellincendio e descrizione dei percorsi per il loro raggiungimento -in tale operazione, per le misurazioni, bisogna utilizzare dei punti fissi limitrofi allarea, come eventuali strade o sentieri, alberature di una certa dimensione, muri o recinzioni di confine, edifici, casolari, ecc., in quanto potrebbero risultare utili in uneventuale richiesta di incidente probatorio;
catalogazione del modello di propagazione;
descrizione dellarea di inizio con indicatori;
64. 64 attivitŕ investigativa
identificazioni di ogni persona presente sul luogo e/o nelle vicinanze;
escussione a sommarie informazioni testimoniali ex art. 351 c.p.p. di tutti gli individui ritenuti testimoni utili al fine del proseguo delle indagini
(se, mentre si procede allescussione, nascono dei sospetti sulla persona escussa o su altre, č importante fare domande che vadano a cristallizzare con precisione gli eventi e gli atteggiamenti personali antecedenti, contestuali e susseguenti allincendio ed č necessario fare dei successivi controlli incrociati. Chiedere orari, spostamenti, verbalizzare la tipologia e stato dei capi indossati,ecc.);
65. 65 individuazione e classificazione della causa dellincendio ricerca delleventuale ordigno/i incendiario/i;
individuazione e descrizione del/i punto/i oggetto del ritrovamento;
descrizione puntuale dellordigno/i incendiario/i a tempo e di sue parti o resti;
sequestro penale ex art. 354 c.p.p. dellordigno incendiario, utilizzando le dovute precauzioni nel prelievo dello stesso (rilievi fotografici prima, durante e dopo il campionamento, utilizzare sempre guanti in lattice e contenitori non inquinati e precisare nel verbale di aver usato tali accorgimenti);
descrizione del meccanismo e del tempo di accensione (se possibile);
individuazione, descrizione e repertazione di eventuali tracce lasciate da mezzi e persone (impronte, ecc.);
individuazione, descrizione e repertazione di qualsiasi oggetto rinvenuto sul posto, che risulti estraneo al contesto naturale sul quale si opera;
individuazione della proprietŕ dei fondi interessati dallincendio.