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OBIETTIVI E STRUMENTI DELLO SVILUPPO LOCALE IN PROVINCIA DI GROSSETO. LA PROVINCIA DI GROSSETO IN TOSCANA. DATI GENERALI Anno 2002. TASSO DI DISOCCUPAZIONE NELLA PROVINCIA DI GROSSETO E IN TOSCANA 1993 – 2004. PRODOTTO INTERNO LORDO (PIL) Composizione per settori (Valore Aggiunto) 2004.
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OBIETTIVI E STRUMENTI DELLO SVILUPPO LOCALE IN PROVINCIA DI GROSSETO
DATI GENERALI Anno 2002
TASSO DI DISOCCUPAZIONE NELLA PROVINCIA DI GROSSETO E IN TOSCANA1993 – 2004
PRODOTTO INTERNO LORDO (PIL)Composizione per settori(Valore Aggiunto)2004
CRISI E RILANCIO Deindustrializzazione: Chiusura miniere, ridimensionamento della chimica Primi anni ‘90
CRISI E RILANCIO Vocazioni territoriali Riconversione • Ambiente • Turismo • Agricoltura • Secondario di qualità Settori
Crisi e rilancio Progetto di sviluppo locale: - obiettivi coordinati di sviluppo - concertazione - mobilitazione - strumenti di sostegno - Comunitari (Ob.2, Ob.3, Progetti di Sviluppo Rurale) - Programmazione Negoziata - P.R.S. Regione Toscana - P.T.C. (Piano territoriale di Coordinamento) - Distretto Rurale - Pa.S.L. Patto per lo Sviluppo Locale per la Provincia di Grosseto
Programmazione Negoziata Patto territoriale generalista (approvato il 29/01/1999) Patto verde (approvato il 12/04/2001) Contratto di programma olio-viti/vinicolo-agroalimentare di qualità (approvato il 29/01/2004)
OB. 3 – FSE Piano di Sviluppo Rurale 2003/2006
Tipicità e Qualità certificata: • 8vini DOC • 1 prodotto Dop e 3 prodotti Igp • 75 prodotti tradizionali Il valore delle produzioni Dop e Igp certificate in provincia di Grosseto (2003*) % Toscana Tonn. Mln € Pecorino Toscano DOP 970,1 13,4 73% Olio Toscano IGP** 1.520 16,7 51% Vitellone Bianco App. Centrale IGP 148,1 2,2 12% Castagna del Monte Amiata IGP 6,0 0,01 86% Totale Prodotti Dop/Igp 2.644 32,3 30%
L’agricoltura di Grosseto: ruralità e multifunzionalità Forte ruralità del territorio provinciale: il 77% della superficie provinciale è agricola (comprensiva di boschi e foreste), rispetto ad una media regionale pari al 71% Sviluppo della Multifunzionalità: n° 756 aziende agrituristiche, per un totale di n°7997 posti letto
Distretto Rurale della Maremma • i principi • Concertazione, • collaborazione tra imprese ed enti locali • concentrazione risorse • Coordinamento strumenti di programmazione • l’obiettivo • Favorire lo sviluppo economico e sociale sostenibile • Definire un Sistema Territoriale di Qualità
DistrettoRurale della Maremma ASSE 1 STRUTTURE E INFRASTRUTTURE Gli assi strategici ASSE 2 QUALITÀ ASSE 3 SISTEMA
COMITATO DI DISTRETTO O “CABINA DI REGIA” E’ PRESIEDUTO DAL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA • Il Presidente della Camera di Commercio o suo delegato; • Il Sindaco del Comune capoluogo o suo delegato; • n°1 rappresentante per ogni categoria economica che hanno provveduto alla sottoscrizione del protocollo di intesa della “candidatura a Distretto Rurale”; • n°1 rappresentante delle associazioni sindacali legalmente costituite; • n°1 rappresentante per il “Terzo Settore” ; • I Presidenti della 3^ Conferenza dei sindaci delle Aree Socio -sanitarie della provincia di Grosseto; • I Presidenti delle Comunità Montane Provinciali o loro delegati; • n°1 rappresentante delle banche locali; • n°1 rappresentante dell’A.B.I. ( Associazione Banche Italiane); • n°1 rappresentante delle Associazioni ambientaliste; • n°1 rappresentante della Commissione Provinciale per le Pari Opportunità; • Invitato permanente il presidente del GAL o suo delegato:
FUNZIONI DEL COMITATO DEL DISTRETTO • Coordinare lo svolgimento della concertazione nell’ambito del Distretto. • Modulare obiettivi e azioni, rivolti allo sviluppo qualificato del territorio mediante l’integrazione settoriale e territoriale, il consolidamento dei diversi motori dell’economia, l’incremento dell’occupazione, la diffusione di conoscenza e innovazione, il miglioramento della coesione sociale. • Individuare le forme di integrazione e le modalità di coordinamento dei programmi e degli interventi al fine di garantire il massimo dell’efficienza e di efficacia. • Indirizzare prioritariamente verso gli obiettivi e le azioni adottate le risorse disponibili dei soggetti locali e quelle provenienti dagli strumenti di programma e di sostegno di carattere regionale , nazionale e comunitario. • Sviluppare in modo coordinato assistenza e servizi qualificati verso gli attori e la comunità provinciale, per favorire l’incremento delle progettualità ed allargare la base produttiva. • Individuare programmi ed azioni rivolti alla diffusione di conoscenza ed innovazione ed a valorizzare le risorse umane. • Svolgere le iniziative più adeguate di comunicazione e sensibilizzazione nei confronti della comunità locale, rivolte a favorire la conoscenza degli obiettivi e delle attività del distretto e ad alimentare il processo di partecipazione di vari livelli. • Svolgere le iniziative occorrenti per la promozione del territorio e del distretto sul piano nazionale e internazionale.
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO Struttura di consultazione ed assistenza che collabora con il Comitato di Distretto. Approfondisce i temi dello sviluppo distrettuale, nonché le azioni rivolte all’integrazione settoriale e territoriale ed all’attuazione del programma del DistrettoE’ composto da idonei soggetti di carattere scientifico e tecnico quali l’Università di Siena e le altre Università Toscane, istituti di studio, ricerca ed assistenza per lo sviluppo.
Pa.S.L. (Patto per lo Sviluppo Locale della provincia di Grosseto) - Strumento di governance locale, (coordinamento e integrazione delle varie programmazioni regionale, provinciale e locale) che individua le priorità condivise dello sviluppo locale; - è il risultato della concertazione con i soggetti pubblici e privati locali e del confronto con la Regione Toscana; - individua i progetti da realizzare, le risorse pubbliche e private necessarie e i possibili procedimenti di attuazione degli interventi.
Pa.S.L. (Patto per lo Sviluppo Locale della provincia di Grosseto) È composto da 40 schede-obiettivo suddivise in tre assi d’intervento: I -INFRASTRUTTURE E DIFESA DELL’AMBIENTE II - INNOVAZIONE, QUALITÀ, ESPANSIONE III - LAVORO, FORMAZIONE E COESIONE SOCIALE - attua nel medio periodo le politiche del Distretto rurale, sede organica della governance locale e momento di integrazione plurisettoriale e territoriale.
Le Priorità del Pa.S.L. con riferimento a: Sistema delle imprese Sistema delle infrastrutture Sistema dei beni ambientali e culturali Sistema “Distretto Rurale” Sistema Servizi pubblici Sistema Lavoro e Formazione Sistema Incentivi per lo Sviluppo Locale