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Fattori di rischio evolutivo in ambito emotivo. Classifica degli eventi stressanti della vita. Le emozioni. Cos’è un’emozione? Qual è la differenza tra paura e terrore? Cos’è un “sentimento”? L’amore è un sentimento? E l’odio? Qual è la differenza tra emozioni e sentimenti?.
E N D
Le emozioni • Cos’è un’emozione? • Qual è la differenza tra paura e terrore? • Cos’è un “sentimento”? • L’amore è un sentimento? • E l’odio? • Qual è la differenza tra emozioni e sentimenti?
Genesi di un’emozione • Stimolo • Giudizio cognitivo sullo stimolo (anche istintivo, inconscio, come nei bambini)
Influenza delle emozioni sugli altri aspetti dello sviluppo • Le emozioni influenzano anche lo sviluppo cognitivo e quello sociale • Una gestione disfunzionale delle emozioni può quindi avere ripercussioni negative sull’intero sviluppo
Ekman e l’universalità delle emozioni fondamentali o “primarie”
Sviluppo emotivo = come nascono ed evolvono le emozioni • Freud, “l’es” e il bambino “perverso polimorfo” • Le “fissazioni” a stadi di sviluppo pre-falliche (orale, anale) • Emozioni fondamentali già nel primo anno di vita, successivamente le “complesse”
“L’edipo” • Il complesso di Edipo • Le critiche • Fase di latenza • Fase “genitale” (pubertà)
Dopo “l’es” • Io • Super-io • Inconscio • Preconscio • Coscienza
Le “nuove” famiglie • Famiglie monoparentali, allargate, separate, con figli adottivi, patogene, omosessuali ecc. • Ruoli meno definiti • Famiglia “invischiata” • Il ruolo della biologia • Il “temperamento”
Separazione e divorzio (1 di 2) • Conflittualità di coppia può influire sull’assetto familiare • Quanto più è tesa la conflittualità tra genitori, tanto più ne risentiranno i figli • Quanto più i ruoli genitoriali sono confusi (famiglia “invischiata”) tanto meno la separazione sarà reale e definitiva. Alimentare il conflitto è un modo subdolo di evitare la separazione. Il ritardo nella separazione reale impedisce la ricostruzione di un nuovo assetto familiare con ruoli chiari e distinti, alimentando la confusione dei figli
Separazione e divorzio (2 di 2) • Rischio di maltrattamento psicologico e strumentalizzazione dei figli (“triangolazione”: il minore viene costretto ad allearsi con un genitore e contro l’altro) • Il minore viene “genitorializzato”, costretto cioè a farsi carico dei bisogni dei propri genitori e rinunciando ai propri • Il genitore prescelto userà il minore per sancire l’inadeguatezza dell’altro, che a sua volta reagirà cronicizzando il conflitto e ingenerando sensi di colpa nel figlio
Abusi (1 di 2) • Maltrattamento 1) in famiglia 2) in istituzioni • Violenza sessuale 1) Intrafamiliare: difficoltà nel chiedere aiuto per timore di perdere figura adulta di riferimento 2) extrafamiliare: difficoltà nel chiedere aiuto per vergogna o minaccia • Trascuratezza • Diversi indicatori, purtroppo simili a problematiche di altro genere
Abusi (2 di 2) • Necessità di accertarsi della oggettività dell’abuso compito più importante e complesso • Abuso ripetuto vissuto come normale condotta dell’adulto, soprattutto se intrafamiliare • Rischio complementare è quello che il minore si senta trattato come un abusato, quindi stigmatizzato • Rischio ulteriore è lo stress dato da ripetuti accertamenti, con conseguenze esacerbanti degli stati precedenti e altri effetti collaterali (adeguamento alle aspettative, ripetizione coatta della “parte”, distorsione del ricordo, contaminazione tra le diverse valutazioni
Le risorse emotive dei genitori • Eccessiva aggressività • Eccessivo permissivismo • Assenza • Isolamento sociale • Aspettative irrealistiche
Gli stili educativi • Calore – ostilità • Democrazia – autoritarismo • Coinvolgimento – distacco • Qual è il migliore?
Risposta: • Quello “autorevole” • Non si può però mai prescindere dal contesto
Sviluppo emotivo condizionato dal cambiamento fisico • Menopausa • “andropausa” • Vecchiaia
L’attaccamento • Concetto di derivazione etologica • Lo stile di attaccamento nell’infanzia è indicativo di quello nell’età adulta • Il ruolo della “figura di attaccamento” • Inizialmente nessuna distinzione tra sé e mondo esterno, successivamente “l’altro” determina la nascita del “sé”
I diversi stili di attaccamento • Attaccamento “sicuro” • Attaccamento “insicuro-evitante” • Attaccamento “insicuro-ambivalente o resistente” • Attaccamento “disorganizzato-disorientato”