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Emergenza-Urgenza e Crisi

Emergenza-Urgenza e Crisi. M.F. Pantusa. Emergenza-Urgenza e crisi. URGENZA: è una situazione psicopatologica grave che richiede un intervento immediato, ma in psichiatria è spesso usato come sinonimo di emergenza. EMERGENZA: l’elemento psicopatologico è in

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Emergenza-Urgenza e Crisi

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Presentation Transcript


  1. Emergenza-Urgenza e Crisi M.F. Pantusa

  2. Emergenza-Urgenza e crisi URGENZA: è una situazione psicopatologica grave che richiede un intervento immediato, ma in psichiatria è spesso usato come sinonimo di emergenza EMERGENZA: l’elemento psicopatologico è in secondo piano rispetto agli aspetti psicosociali della crisi. E’ possibile evidenziare diversi livelli di coinvolgimento che vanno dall’interno verso l’esterno (famiglia, vicini, istituzioni ecc.) CRISI: è espressione di eventi intrapsichici ed evolutivi, in essa sono contenuti elementi di rottura e tentativi di soluzione

  3. CRISI

  4. CRISI • Gerard Caplan definisce la crisi come una situazione che si verifica quando una persona si trova di fronte a eventi stressanti che le impediscono di raggiungere obiettivi esistenziali importanti • L’ostacolo apparirà non superabile con i consueti meccanismi di problem-solving e porterà a rottura dell’equilibrio e un periodo di disorganizzazione e sconvolgimentodurante il quale si vivrà un aumento della tensione, risolvibile con la messa in atto di nuove strategie

  5. CRISI • Caplan parla di crisi maturative e fortuite • Le crisi maturative sono periodi transitori nello sviluppo della personalità caratterizzato da un sovvertimento cognitivo ed affettivo (es. pubertà, menopausa, vecchiaia, etc.) • Le crisi fortuite sono periodi di sconvolgimento psicologico precipitati da eventi di perdita significativi (es. malattia) • Entrambe offrono all’individuo anche un’opportunità di crescita

  6. Crisi Esempio di crisi fortuita • Durante un’esperienza dolorosa o di lutto, le persone possono presentare una reazione di crisi, centrata su: • Stress somatico • Sentimenti di angoscia e colpa • Perdita dei comportamenti abituali • (Lindermann, 1944)

  7. CRISI • Le cause possono essere oggettivamente traumatiche o possono richiedere capacità ed energie emotiva per attuare un cambiamento significativo in un momento in cui le risorse del soggetto non sono adeguate • La ferita aperta dalla discontinuità e dalla necessità di scelte di cambiamento crea la sensazione angosciante di “non potercela più fare”che “nulla potrà essere come prima”

  8. LA CRISI Esiste un valore soglia oltre il quale i problemi emozionali, psicologici, relazionali, sociali o gli “eventi di vita” assumono le caratteristiche della crisi. Il valore soglia può essere determinato da: Sofferenza psichica Comportamento di disturbo Pericolosità sociale Marginalità/intolleranza Crisi delle relazioni familiari ecc. • . La crisi diventa d’interesse psichiatrico

  9. CRISI • Secondo Caplan, la crisi dura complessivamente cinque-otto settimanee si articola in 4 fasi: • 1) L’individuo si trova costretto ad affrontare un problema che per lui è insormontabile. Mette in atto le solite strategie di soluzione , che falliscono • 2) Incremento della tensione emotiva e nuovi di tentativi di problem-solving che non raggiungono lo scopo • 3) L’Io sopraffatto dall’angoscia può destrutturarsi e la crisi può assumere le caratteristiche di una crisi psicotica o di angoscia acuta. O di crisi depressiva o di agitazione psicomotoria • 4) risoluzione con un nuovo adattamento, che può essere anche a livello superiore se adeguatamente trattata

  10. La complessità dell’esistenza sofferente del paziente è ridotta al sintomo CRISI= massima semplificazione di un rapporto Il Servizio specularmente si attrezza per riconoscere il sintomo e controllarlo

  11. CONDIZIONE DI MALATTIA CRISI RISORSA DI MIGLIORAMENTO

  12. La famiglia richiede controllo e comprensione TECNICI Sofferenza del paziente Urgenza psichiatrica Nasce una nuova storia

  13. L’evento malattia con il suo corollario d’inguaribilità trova il consenso della famiglia Quali i rischi della semplifica- zione Il paziente si accomoda in una posizione che lo deresponsabilizza non effetti anticolinergici L’equipe dei curanti è “esonerata” dalla malattia dalla fatica di ricostruire il significato della crisi La “confezione”malattia mentale inizia il suo viaggio nel territorio e nella cronicità

  14. Situazioni indeterminate 1° crisi L’evento scatenante Chi chiede aiuto Situazioni determinate croniche/cicliche Casi sociali

  15. LA TELEFONATA A DOMICILIO Gli operatori Intervenire in due QUALI OPERATORI COME PRESENTARSI

  16. Sdrammatizzare Cercare un posto tranquillo Assunzione di ogni responsabilità L’INCONTRO Rassicurare le persone più spaventate …tutto il tempo necessario

  17. a)Ricostruzione degli eventi precedenti la crisi COMPRENDERE LA SITUAZIONE b)Decifrazione della struttura dei rapporti interpersonali

  18. OBIETTIVI A BREVE TERMINE 2-Controllare le sequenze comportamentali che ne hanno determinato la comparsa 1-Nuova spiegazione del sintomo RIDEFINIRE LA CRISI 3-Sottolineare gli aspetti sani Ricovero volontario come sacrificio

  19. OBIETTIVI A MEDIO TERMINE Appuntamenti ambulatoriali Modificare equilibri disfunzionali Cogestione Ristrutturare le relazioni

  20. Obiettivi a lungo termine Il gruppo si assume le proprie difficoltà Restituzione della delega Si distacca dall’operatore Il gruppo si organizza ad un livello di funzionamento più complesso

  21. Fattori di rischio per il ricovero Comportamento diagnosticabile come psicotico Lunga storia di psichiatrizzazione Senza reddito o lavoro Dipendenza economica dalla famiglia d’origine Fattori di rischio legati all’operatore che interviene

  22. URGENZE

  23. Urgenze LE URGENZE SI DISTINGUONO IN: • URGENZE PSICHIATRICHE • URGENZE PSEUDO-PSICHIATRICHE = • - senso di angoscia, forte ansia, tachicardia, sudorazione, crisi di svenimento. Possono nascondere altre patologie.

  24. Urgenze • ..dalle urgenze pseudosomatiche, situazioni in cui la sofferenza psicologica si manifesta acutamente in disturbi organici (vertigini, lipotimie, dispnea) che richiedono in prima battuta l’intervento internistico o neurologico..

  25. Urgenze • e dalle false urgenze psichiatriche, richieste poste con urgenza non tanto per la gravità della situazione psicopatologica manifestata dall’individuo, quanto per l’assenza o la mancanza di consistenza del tessuto familiare e sociale circostante il soggetto.

  26. URGENZE PSICHIATRICHE • Crisi di agitazione • Crisi deliranti-allucinatorie • Crisi depressive • Crisi di ansia

  27. Urgenze psichiatriche • Ogni urgenza psichiatrica va attentamente valutata • Nei suoi aspetti medici di emergenza • Nei suoi aspetti intrapsichici e interpersonali • Vanno analizzate le fasi della vita attraversate dall’individuo • Gli eventi esistenziali a rischio o traumatici

  28. Urgenze • L’intervento deve essere: • Flessibile • Multidimensionale

  29. Urgenze • Il colloquio con il paziente • Colloquio guidato • Esame dello stato psichico • Esame fisico generale • Esame neurologico • Esami ematochimici

  30. Urgenze • L’esordio clinico va attentamente esaminato: • Gravità • Durata dei sintomi • Eventi favorenti o precipitanti • Anamnesi patologica remota e prossima • Esito di pregresse e attuali terapie • L’ascolto della storia del paziente avrà lo scopo di avere informazioni anche su • Recente o abituale uso di alcol e droghe

  31. Crisi d’ansia e attacchi di panico • Profonda angoscia con sentimenti estremi di paura e minaccia alla propria integrità fisica e psichica • Paura di impazzire o morire • Attivazione del sistema nervoso autonomo

  32. Crisi d’ansia e attacchi di panico • L’obiettivo principale: • Contenere la tensione emozionale dell’individuo con un atteggiamento attento, calmo e rassicurante • Rassicurare il soggetto nei riguardi dei timori che esprime

  33. Crisi d’ansia e attacchi di panico • Soprattutto se è un esordio, difficilmente il paziente riuscirà a collegare la sua esperienza con eventi precipitanti l ‘ AP • Quando il paziente non si sentirà più minacciato dai sintomi, si potrà cercare di aiutarlo a osservare certe associazioni con eventi esistenziali precipitanti • BZ in acuto • ..antidepressivi a lungo termine

  34. URGENZE DEPRESSIVE • Profonda sofferenza caratterizzata da estrema tristezza, sentimenti di autosvalutazione e colpa, ideazione suicidaria Manifestazioni costanti: • Impossibilità a mantenere gli abituali ritmi di vita, gli impegni lavorativi e sociali e un’adeguata cura di sé Possono presentarsi: • Disturbi del sonno (ipere iposonnia) • Disturbi del comportamento alimentare

  35. URGENZE DEPRESSIVE Diagnosi differenziale: • Disturbi neurologici • Endocrinopatie (es., ipotiroidismo, etc.) • Effetti collaterali di farmaci (es. antiipertensivi, corticosteroidi, interferon, etc.) • Tumori cerebrali

  36. URGENZE DEPRESSIVE • Ricovero se: • ..quando il soggetto ha propositi suicidari in mancanza di un terreno familiare che possa fornirgli le cure, l’attenzione e il supporto affettivo adeguato • ..in concomitanza di sintomi psicotici produttivi(es., deliri di colpa, di rovina, di persecuzione , di catastrofe, etc.) • ..in caso di blocco psicomotorioIl ricovero si rende necessario..

  37. URGENZE DEPRESSIVE • Cercare di spiegare alla famiglia che i sintomi non sono vane lamentele che il paziente esprime per manipolare la vita degli altri, ma che la persona va rispettata così come i sintomi, espressione di autentica sofferenza Non stimolare o incoraggiare eccessivamente il paziente • Dipende da te, tirati su..

  38. URGENZE DEPRESSIVE • La famiglia può così percepire i sintomi come richiesta di aiuto e di sostegno • La principale risorsa da attivare con il paziente nell’urgenza è proprio il rispetto della sua sofferenza e quindi della sua persona, con accettazione temporanea delle sue limitazioni • Deve poter esprimere la sua sofferenza, la quale va riconosciuta e contenuta

  39. URGENZE DEPRESSIVE • Nel paziente depresso si deve valutare il rischio di suicidio che può essere causato da: • - solitudine • - età avanzata • - malattie fisiche invalidanti • - precedenti tentati suicidi • - sensazioni di rabbia, gelosia, rivendicazione • - senso di fallimento e vergogna • - idee deliranti ipocondriache • - tendenza all’impulsività

  40. SCOMPENSO MANIACALE • Il paziente in crisi maniacale con il suo comportamento spesso compromette la sua sicurezza personale e i suoi rapporti sociali, con conseguenze molto gravi • Notevole alterazione del tono dell’umore • Ideazione ed eloquio accelerati(fino alla fuga delle idee) • Iperattività motoria con intolleranza, irritabilità, impazienza • A volte sintomi psicotici(deliri, allucinazioni)

  41. SCOMPENSO MANIACALE • Le difficoltà dell’intervento sono date dal fatto che il paziente non ha coscienza di malattia e del bisogno di curarsi • Il paziente in stato maniacale avverte di “non essere mai stato meglio” • Può rappresentare una crisi isolata, ma in genere segue una storia clinica caratterizzata da sintomi maniacali o depressivi • Può presentarsi con una forma meno acuta (ipomaniacale

  42. SCOMPENSO MANIACALE • Il medico deve mantenere un atteggiamento fermo e calmo, comprensivo e paziente, per permettere l’accettazione della terapia farmacologica assolutamente necessaria per lo sviluppo di qualsiasi progetto terapeutico • Antipsicotici+ Benzodiazepine

  43. SCOMPENSO MANIACALE • In caso di comportamento violento.. • Osservare le regole di precauzione e attenzione • Cercare di mantenere uno stato di tranquillità esplicitando al paziente le difficoltà che egli pone all’équipe che affronta l’emergenza • Domandare perché il paziente è aggressivo • Ribadire la propria funzione di aiuto e interesse, esplicitando che l’aiuto è difficile proprio a causa del suo comportamento

  44. SCOMPENSO MANIACALE • Se il paziente non può adottare altri modi di esprimersi o se il comportamento aggressivo è costante • ..va attuata una rapida contenzione esplicitando al paziente sia l’intento sia la motivazione (T.S.O.)

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