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In ricordo di Renzo parole di Davide, foto Arturo. Icaro disceso da un raggio di luna con le tue mani donasti il fuoco e la vita come il cielo dispensa senza tregua la pioggia ed il sole. Ogni giorno la tua nascita era tenue e di avvampo si contornava.
E N D
Icaro disceso da un raggio di lunacon le tue mani donasti il fuoco e la vitacome il cielo dispensa senza tregua la pioggiaed il sole.
Ogni giorno la tua nascitaera tenue e di avvampo si contornava.
Tra i tetti giocavi e dipingevi. Pazzocome colui che già conosce, il senso delvivere e del morire.
Le tue mani d’arteerano macchiate, ed amori e sorrisi.Davano forma alle fiamme, e dolcifacevano sbocciare i petali di ogni fiore.
Lacrime sui tuoi occhi non ho mai vistoma innocenza ed una forza che scuotevale più profonde radici. Le più alte vette,così bianche ora, mentre ti piange la neve.
Il corpo era tenue, e fu d’un tratto quasitrasparente. Ma ciò che vedevo, era l’animache in esso sfolgorava, ancora e ancora.
Eri un ladro di vita. La rubavi a te stessodal fiume di cristallo che in te semprescorre. Donandola all’altrui sguardo.
Senza rimorso ne dubbio, era un giocodi leggera danza, di gesti e d’istanti.
Ed ora non ci lasci. Ma in noi, finalmentecon gli occhi socchiusi, agli ultimi raggi del sole. Riposi.