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SCREENING

Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA UNITA` LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 13 Distretto Socio-Sanitario n° 2 – “Area Sud” Servizio integrato per l’Età evolutiva. SCREENING. Strumento di indagine per evidenziare alcuni fattori di rischio di una determinata patologia.

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Presentation Transcript


  1. Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA UNITA` LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 13 Distretto Socio-Sanitario n° 2 – “Area Sud” Servizio integrato per l’Età evolutiva SCREENING Strumento di indagine per evidenziare alcuni fattori di rischio di una determinata patologia. Tagliapietra Dorotea

  2. … si possono, si devono salvare dal “coma scolastico” quei ragazzi che cadono tramortiti come povere rondini contro la barriera della lettura e della scrittura. (Daniel Pennac “Diario di scuola”)

  3. TRAGUARDI DI I-II ELEMENTARE (primo ciclo): • COSTRUZIONE DELL’ABILITÀ percorso di acquisizione degli elementi di base della lettura, scrittura e codice numerico; • CONSOLIDAMENTO delle abilità e loro PRIMA AUTOMATIZZAZIONE;

  4. TERMINE II ELEMENTARE (inizio secondo ciclo): • RAGGIUNGIMENTO DI UNA COMPLETA AUTOMATIZZAZIONE ( questo è il livello problematico nei DSA) che non sono in grado di raggiungere in modo completo e sicuro la serie adeguata di automatismi di letto-scrittura e calcolo indispensabili per procedere negli apprendimenti; in questi casi è necessario acquisire strategie di supporto, che compensino le difficoltà e tener conto che i disturbi specifici di apprendimento nel tempo evolvono, trasformandosi e interessando ambiti e competenze diverse;

  5. le difficoltà emergenti alla fine del primo ciclo si evidenziano a livello: metafonologico, traduzione suono/segno in sequenza, integrazione tra strategie fonologiche e semantiche nell’accesso alla parola scritta integrazione tra abilità di lettura e controllo del testo; l’intervento riabilitativo attuato in questa fase è precoce; a scuola: modalità didattiche mirate; a livello medico-specialistico: terapia del linguaggio e neuropsicologico; obiettivo è la riduzione del deficit attraverso l’elaborazione di strategie cognitive per “aggirare l’ostacolo”, prevenendo conseguenze negative sul piano psicologico.

  6. 1) La dislessia • La dislessia ostacola la capacità di rendere automatica la corrispondenza fra segni e suoni (attività di decodifica) in un individuo dotato di una normale intelligenza, senza problemi fisici e psicologici, che ha avuto adeguate opportunità di apprendimento. Essa è CARATTERIZZATA da un DEFICIT NELLA VELOCITÀ e NELL’ACCURATEZZA DELLA LETTURA. • Il soggetto dislessico può leggere e scrivere, ma lo fa in modo non automatico, impiegando al massimo le sue capacità ed energie. Perciò si stanca rapidamente, rimane indietro e commette molti errori.

  7. 111) La dislessiaLa dislessia ostacola la capacità di rendere automatica la corrispondenzafra segni e suoni (attività di decodifica) in un individuo dotato di unanormale intelligenza, senza problemi fisici e psicologici, che ha avutoadeguate opportunità di apprendimento. Essa è CARATTERIZZATA daun DEFICIT NELLA VELOCITÀ e NELL’ACCURATEZZA Prova a leggere il seguente testo! quanti pi voi riexscomoal eggere bue staprevetesto: Tu, fnio adora, ber me, non sei ceh un razzigano ugulae a cemintola ragaizzni. E noon ho pisongo dite. E nepupre tu hai bixogno dime. Io nonsono perte che unna vople uaugle a cetmonila vlpoi. Ma setumi appomestichi, noi arevmo bigosno l'unno dellaltro.

  8. Ti sei trovato sicuramente in una di queste due situazioni: 1. Hai letto molto lentamente cercando di capire il testo; 2. Hai letto velocemente il brano commettendo molti errori. In entrambi i casi lo sforzo impiegato nella lettura ha ostacolato la tua comprensione. Come pensi che avresti reagito se fosse stato un testo più lungo? E come ti sentiresti se avessi dovuto svolgere questo esercizio davanti ad un gruppo di persone?

  9. 1. Le DIFFICOLTÀ FONOLOGICHE: difficoltà nel processo di conversione/associazione di uno o più grafemi ai rispettivi fonemi. 2. Le DIFFICOLTÀ LESSICALI O ORTOGRAFICHE: difficoltà nell’accesso e nel recupero della forma ortografica e fonologica della parola dal lessico mentale.

  10. FATTORI RISCHIO • Segni indicatori della possibile presenza di una determinata patologia. • Ad esempio: • Uno screening sulla Dislessia può evidenziare bambini con una velocità di lettura (fattore di rischio) significativamente al di sotto della media per età

  11. L’indicazione che ricavo è che: I bambini evidenziati dallo screening sono lenti nella lettura e andrebbero segnalati per una valutazione più approfondita che consenta (o escluda) la presenza di Dislessia(Diagnosi)

  12. UNA VOLTA SOMMINISTRATO LO SCREENING, I BAMBINI EVIDENZIATI SONO: • DISLESSICI ? • CATTIVI O LENTI LETTORI? • Non posso in nessun caso parlare di Dislessia

  13. Lo screening sicuramente non permette di parlare di Dislessia e quindi di fare una diagnosi Evidenzia solo quei bambini che sono a rischio di avere (o sviluppare, se lo screening è fatto sui prerequisiti a 5 anni.) un disturbo come la Dislessia ed perciò andrebbero quanto prima valutati dagli specialisti

  14. Per questo motivo si parla di: • Falsi positivi = Bambini che vanno male allo screening ma una volta fatta la valutazione completa risultano “sani” • Falsi negativi = Bambini che riescono a superare lo screening nonostante la presenza di una difficoltà specifica che, in questo caso non è emersa

  15. Uno screening (DSA) si effettua perché: • È indispensabile identificare precocemente i bambini con DSA per poterli aiutare in maniera efficace • È utile chiarire la presenza di bambini in difficoltà per impostare, direttamente a scuola, una didattica che minimizzi la possibilità di sviluppare un DSA • DSA= Disturbo Specifico di Apprendimento

  16. Cosa si dovrà evidenziare? • Lentezza di decodifica • Errori di decodifica • Difficoltà nell’utilizzo delle diverse strategie di lettura (fonologica/lessicale) • Difficoltà di comprensione del testo.

  17. Meccanismi alla base del disturbo di lettura • Le competenze linguistiche alla scuola materna sono i migliori predittori del successivo livello di lettura • In particolare lo è il processamento fonologico • Nei DSA è compromesso anche il recupero automatico delle informazioni • Un sottogruppo di DSA ha difficoltà nelle competenze non verbali (che influiscono di più su scrittura e calcolo)

  18. Le idee del bambino poggiano sul significato delle parole Il bambino arriva in I^ che ha già fatto un percorso e si è costruito una idea di come funzione il codice scritto. Per un insegnante può essere utile avere degli strumenti per analizzare e conoscere queste idee e capire a che livello sono i bambini quando entrano in I^

  19. fare il salto ad una analisi metalinguistica della parola richiede un raffinato passaggio cognitivo. Capire come è costruita la parola ,iniziare a riconoscere le lettere va di pari passo con lo sviluppo delle competenze metafonologiche. Anche per questo un metodo di insegnamento della lettura analitico, fonologico e sillabico favorisce questo passaggio In particolare in italiano che presenta una ortografia trasparente

  20. Premessa: l’apprendimento della lettoscrittura (come del calcolo) si basa sull’automatizzazione di abilità che richiedono dei precisi prerequisiti che possono essere presenti del tutto o in parte in ogni individuo al suo ingresso a scuola. Il ruolo dell’insegnante si configura come facilitatore e allenatore delle abilità che per diventare tali (cioè efficienti e rapide) devono diventare automatiche per non caricare il soggetto nei compiti di apprendimento delle discipline.

  21. Screening a Gennaio 2012

  22. Screening maggio 2012

  23. APPRENDIMENTO • L'apprendimento è l'incremento dell'efficienza di un atto.

  24. Perché un apprendimento sia efficiente è necessario che ci sia : • un elevato grado di precisione; • un basso impegno attentivo; • una certa velocità d'esecuzione; • mantenimento di uno standard di risposta elevato.

  25. esistono un apprendimento implicito ed un apprendimento esplicito. • Quello implicito riguarda le abilità strumentali; • quello esplicito riguarda gli apprendimenti scolastici

  26. DISTURBO DI APPRENDIMENTO: • l'incremento di efficienza atteso non si manifesta nonostante la ripetuta esposizione agli stimoli.

  27. COMPORTAMENTI OSSERVABILI: • l'esperienza non viene accumulata; l'allenamento non sortisce effetti; la prestazione non diviene standard ma si manifesta in modo incostante ed occasionale e richiede uno sforzo attentivo volontario. • i bimbi DSA sono quei bimbi che hanno bisogno di uno specialista che insegni loro delle cose. L'insegnante deve dedicarsi a loro.

  28. Disortografia gas Casa ? • presenza di numerosi errori di ortografia come: omissioni, sostituzioni, inversioni, aggiunte (fonologici) • Grafemi complessi inesatti, fusioni o separazioni illegali (non fonologici)

  29. Errori con le doppie e utilizzo dell’h. Difficoltà a livello morfo sintattico la possibilità di esprimere un concetto per iscritto è molto ridotta rispetto alla scolarizzazione e all’età mentale in generale.

  30. CARATTERISTICHE DELLA SCRITTURA NEL D.S.A. .Errori di tipo Fonologico Scambio di fonemi Con tratti visivi simili o specular(e a; r e; m n;b d; p q Che hanno lo stesso archifone (f v; c g) • omissioni/aggiunte di fonemi (tavolo taolo) • Inversione di fonemi(il li ) • Grafema inesatto( ghiotti giotti; pesce pese)

  31. Errori di tipo non Fonologico Grafema omofono(es. squola per scuola) Fusione/separazione illegale(la radio l’aradio;disteso di steso; l’acqua lacqua) H(a casa ha casa; ha preso a preso) Altri errori Doppie(gatto gato) Omissione/aggiunta di accenti

  32. CARATTERISTICHE DELL’ALUNNO DISLESSICO • Difficoltà nel riconoscere e ricordare le lettere- • nell’analizzare e categorizzare i suoni- • nella fusione dei suoni-compiono molti errori di sostituzioni, inversioni, omissioni di lettere parole o parti di parole. • -Esitazioni, perdita del segno, difficoltà di riconoscimento globale della parola, difficoltà nella lettura a voce alta (a volte) di comprensione del testo scritto.

  33. • Lentezza nella lettura • Difficoltà nel calcolo • Difficoltà ad imparare le tabelline • Difficoltà ad imparare alcune informazioni in sequenza come le lettere dell’alfabeto, giorni della settimana, mesi dell’anno • Vocabolario non ricco • Problemi di pronuncia di suoni simili

  34. Difficoltà durante le lezioni frontali Difficoltà a copiare dalla lavagna Difficoltà a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente Difficoltà ad automatizzare procedure Motricità fine non perfetta (da piccolo prensione della matita, allacciarsi le scarpe ed i vestiti) Organizzazione spaziale difettosa (sul foglio, nel banco, orientamento; confusione tra destra e sinistra)

  35. Organizzazione del tempo difettosa (impara a leggere l’orologio tardi, si sbaglia facilmente, spesso non sa in quale mese si sia, quando viene Natale, il compleanno, ecc.) Disorganizzazione nelle attività sia a casa sia a scuola Lentezza complessiva Capacità di attenzione piuttosto breve Distraibilità Affaticamento

  36. Quali sono gli elementi favorevoli a superare queste difficoltà? • 1.Alto Quoziente di Intelligenza • 2.Precocitàdell’individuazione • 3.Atteggiamento empatico da parte degli adulti di riferimento (Genitori e insegnanti) • 4.Adeguatezza dell’atteggiamento didattico • 5.Equilibrio psicologico sufficiente

  37. Quali gli elementi sfavorenti? • 1.Bilinguismo • 2.Frequenti cambi di classe • 3.Assenze • 4.Atteggiamenti iperprotettivi • 5.Severitàdel disturbo

  38. LETTURA LESSICALE Sceodnodei recaricortidlel'Utievnsiràdi Cmabrigdenon iomrtpain qlaueoidnrevnongeosritctele ltrteeein una proala, l'uicnacsoaipotamrnteèche la pirmae utilmalteetrasainoal psotogusito. Il rsetopuò esesreuna cnuosifonettaoleed ècmunoquepsoibisle1geerlgo snezaporlembi. Qusteoprcehèla mneteuamnanon 1gege ongisngiolalteerta, ma la praloanel suo isienme. lrecldinibeno? Caio a ttuti!!!

  39. GRAZIE DELLA VOSTRA ATTENZIONE E BUON LAVORO

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