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Identità Emozioni, Espressività, linguaggio.
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Identità Emozioni, Espressività, linguaggio
“ Il lavoro a piccolo gruppo è tanto desiderato dai piccoli, quanto dispensatore di ricche atmosfere, provocatore privilegiato di processi di cambiamento e sviluppo e di indicazioni valevoli circa i modi relazionali dei bambini e i ruoli comparativi di ognuno di essi” Loris Malaguzzi
Autoritratto Fasi del lavoro: Osservazione del proprio volto e descrizione delle parti che lo costituiscono. Rappresentazione grafica. Riproduzione del volto attraverso l’uso di materiali differenziati.
Lavorare alla riproduzione del volto attraverso l’uso della creta. Piccolo gruppo: Andrea, Laura, Lorenzo, Isabella.
Lavorare all’AUTORITRATTO con i ritagli di giornale. Piccolo gruppo:Gaia, Matteo, Emanuele e Nicolò
Gaia Matteo Emanuele Nicolò
Chiara Federica Luca Gurjap Greta
Farsi il ritratto utilizzando materiali di recupero e naturali. Piccolo gruppo:Rocco, Noemi, Alessandro ed Elia
Immagine di biscotto! Piccolo gruppo: Asia, Filippo, Paola e Francesco
Il progetto sull’identità viene condiviso da Chiara, tirocinante dell’Università degli studi di Reggio Emilia, che ne approfondisce gli aspetti linguistico – narrativi ed emotivi.
Il carattere Un esempio di autobiografia: Paola Io c’ho gli occhi azzurri come il mio papà, i capelli biondi, corti con la frangetta e lisci. Il mio viso è rotondo. Sono un po’ magrina e normale di altezza … La mai faccina mi piace tanto! Sono sempre felice! Quello che mi fa più felice è giocare con gli amici. Voglio tanto bene alla mia migliore amica Chiara, e per questo vado a scuola e sono felice, per giocare con lei! Poi sono anche un po’ amica di Laura, Noemi e Isabella. Filippo è tanto carino! Anche lui è un mio amico. A volte giochiamo che ci sta inseguendo un mostro, a volte facciamo finta di essere sul trenino che ci porta a Milano, a volte giochiamo sull’altalena. Mi sento triste quando i miei amici mi prendono in giro. A volte Jones è un po’ maldestro con me e mi dice “piccola”, poi prende cose che non gli appartengono … allora mi sento triste. Mi arrabbio quando non mi fanno giocare, allora vado a cercare altri spazi con cui giocare con altri amici. Mi piace tanto disegnare … a volte faccio anche le mappe per cercare i tesori! Sento paura quando i miei genitori spengono la lucina piccola perché ho un po’ paura del buio, ma dopo mi passa la paura perché dormo con un bel pupazzo peloso! Mi piace tanto andare a casa del nonno con la mia cuginetta Melissa. Sono una bambina brava perché porto anche i miei giochi agli amici, questo è essere gentile con gli altri. Faccio sempre giocare gli amici con me . Ascolto sempre la mamma, il papà e le maestre, sono ubbidiente. Mi piace fare gli acquerelli con le “copie dal vero”: bisogna ricopiare una cosa che però non è finta, è vera! Sono una bambina calma, sul tappeto durante l’assemblea sto sempre ferma ad ascoltare le maestre, a volte alzo la mano per dire delle cose, faccio gli incarichi e rispetto le regole. Sono un pochino vergognosa soprattutto quando indovino delle cose e divento tutta arrossita perché mi dicono “Brava, brava!”. Quello che mi piace di più è essere gentile! Nella mia famiglia sono tutti gentili con me e mi comprano dei giocattoli, mio fratello poi mi fa sempre dormire nel suo letto! A volte andiamo a fare i pic nic con la famiglia riunita, la mamma porta sempre la marmellata con il pane e giochiamo a correre a chi arriva per primo alla montagna piccola!
Le emozioni Le emozioni sono reazioni interiori, spontanee di fronte ad una persona, un luogo, una situazione che stiamo vivendo o alla quale pensiamo. Questa reazione personalizza e colora tutto il modo di affrontare la vita e di vedere le cose. E’ importante distinguere pensieri ed emozioni: Quando comunichiamo i nostri pensieri diamo giudizi, diciamo idee, concetti, fatti. Quando condividiamo emozioni comunichiamo le nostre reazioni interiori a tutto quanto detto sopra. Le emozioni non sono ne giuste ne sbagliate, non hanno valore morale. Sono i nostri comportamenti ad avere un valore morale. (es. sentire rabbia verso un amico non è giusto o sbagliato ma se la rabbia si trasforma in un pugno, allora il comportamento assume una valenza diversa). Le quattro famiglie delle emozioni: . Paura (apprensione, timidezza, allarme, terrore, …) . Rabbia ( irritazione, fastidio, ira, furia,…) . Tristezza (disappunto, afflizione, dispiacere, sconforto, ….) . Gioia ( Eccitazione, desiderio, entusiasmo, estasi, felicità,….)
Bibliografia Goleman D. (1995) , Intelligenza Emotiva, RCS libri, Milano. Marcoli A. (1993), Il bambino nascosto, Mondadori, Milano. Marcoli A. (1999), Il bambino perduto e ritrovato, Mondadori, Milano. Marcoli A. (2003), Il bambino arrabbiato, Mondadori, Milano. Mariani U. (2001), Educazione alla salute nella scuola, Erickson, Trento. Mariani U. (2005), Alunni cattivissimi, Franco Angeli, Milano. Mariani U. – Schiralli R. (2009), Mio figlio mi legge nel pensiero, Mondadori, Milano. Schiralli R. (2005), Capire gli alunni in difficoltà, Franco Angeli, Milano. Schiralli R. (2004), Ti parlo ma non mi senti, Franco Angeli, Milano. Schiralli R., (2004), Cercasi genitori disperatamente, Franco Angeli, Milano. www.educazioneemotiva.it