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SFT Giuseppe Colombo. Sulla Evangelizzazione. Evangelizzazione ed esistenza umana 1. Uomo affidato alla sua libertà ma essere incompiuto Evangelizzazione si propone di porre rimedio a tale vicenda: produrre storicamente felicità
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SFTGiuseppe Colombo Sulla Evangelizzazione
Evangelizzazione ed esistenza umana 1 • Uomo affidato alla sua libertà ma essere incompiuto • Evangelizzazione si propone di porre rimedio a tale vicenda: produrre storicamente felicità • Più spesso si pensa che ev. voglia produrre un episodio religioso particolare, non propriamente umano, “spirituale”: solo aldilà mai aldiqua
Evangelizzazione ed esistenza umana 2 • Occorre riferirsi alla condizione storica concreta degli uomini • In ultima analisi l’evangelizzazione si risolve in una proposta di vita, presentata a tutti gli uomini, propriamente la proposta di vivere l’esistenza umana come l’ha vissuta Gesù Cristo.
Evangelizzazione ed esistenza umana • Esistenza umana di Gesù non è un unicum irripetibile e inaccessibile • E’ l’unica forma legittima di vivere l’esistenza umana. E’ infatti la forma predestinata da Dio Padre per tutti gli uomini. • Questa proposta prende corpo e assume visibilità nella Chiesa
L’evangelizzazione e la Chiesa • Non tutti i membri della Chiesa vivono la vita come l’ha vissuta Gesù • Tutti vorremmo una Chiesa dei puri, ma è una eresia: parabola della zizzania nel campo • Gesù è venuto per i peccatori • Ma ogni cosa che la Chiesa fa deve essere in funzione dell’ev.; se no non va bene, non è conforme al suo esserci.
Evangelizzazione e postmoderno • Nel moderno la ragione ha cercato di sostituirsi alla fede nello spiegare il mondo • La fede ha reagito spiegando di essere lei pure razionale o almeno ragionevole: non contraddice la ragione vivere secondo la vita di Gesù. La Chiesa non ha rinunciato alla ragione. • Il postmoderno invece ha chiuso con la ragione • Così però è come se la Chiesa avesse smarrito il partner per il confronto
La società postmoderna 1 • La cultura postmoderna si caratterizza per la denuncia dell’inconsistenza e arbitrarietà di tutti i vincoli e di tutte le norme che pretendono di imporsi all’uomo; e più radicalmente di qualsiasi fondamento sul quale fissare l’uomo.
La società postmoderna 2 • In questo senso la cultura attuale può connotarsi come cultura del gradimento; non nel senso che l’uomo ha il potere di rendersi comunque gradevole l’esistenza umana – è un potere magico, che esiste solo nelle fiabe -; ma nel senso che, libero da ogni vincolo e sciolto da ogni direttiva, è lasciato completamente alle proprie scelte, che ottimisticamente son suggerite dal proprio gradimento, ma realisticamente dalla propria sopravvivenza.
La società postmoderna 3 • Ogni uomo dispone quindi con assoluta libertà della propria esistenza, senza trovare ostacolo alla propria diversità. Il limite unico è la necessità della pura convivenza. • Due vie per la Chiesa: far tornare il primato della ragione oppure proporre se stessa e i propri stili di vita. La prima è non percorribile, la seconda …
La seconda … • Come spiegare ad ogni persona la qualità della vita di Gesù? • Contatto assoluto col Vangelo • Non estraneità rispetto alle vicende storiche e culturali del nostro tempo perché è in esse che si deve inserire e da esse deve prendere forma l’esistenza umana “conforme” a Gesù Cristo.
La seconda … 2 • L’alternativa da seguire è quella della evangelizzazione impegnata non a dimostrare la verità astratta del messaggio cristiano, ma a mostrare nella pratica effettiva la sua convenienza, alla quale soltanto, nell’età postmoderna possono essere riconosciute le chances di farsi valere e persuadere.
Quale Chiesa allora? • Solo se le Chiese particolari possono mostrare di essere il luogo dove l’esistenza umana nella sua concretezza storica (senso, gioia, amore, solitudine, sofferenza, fatica, passione civile, contraddizione, morte …) può essere vissuta nella maniera più felice, possono diventare richiamo e attrazione e quindi compiere efficacemente l’ev.
Ma cosa vediamo nel mondo? • Tutto questo è smentito clamorosamente dalla fatica di vivere di troppi cristiani. • Tanto più che l’esistenza cristiana si propone correttamente sotto il simbolo della croce, universalmente riconosciuto come il simbolo più triste.
E’ prorio così? • La croce sembra prevalere sul crocifisso. • Ma: non è la croce a fare grande Gesù; è Gesù che riscatta perfino la croce.Davvero, però, Gesù è stato un uomo felice? • Se non lo è stato, il nostro Dio è poco simpatico.
S può fare! O Si può fare? • L’uomo ha la capacità di vivere l’esistenza umana come l’ha vissuta Gesù è perché Dio Padre ha creato l’uomo secondo l’immagine e quindi sul modello del Figlio suo Gesù Cristo dotandolo di quanto è necessario per vivere come lui ha vissuto, cioè assegnandogli il medesimo destino. • Rimane la libertà di sceglierla o meno.
IL vero dramma • Duplice consapevolezza nell’uomo: distanza incolmabile del suo ideale e della propria fragilità. • Sempre occorre ricominciare. • Sempre sentirsi responsabili verso noi e verso il mondo. • Postmoderno: sopravvivere; cristiani: tensione permanente e il continuo ricominciamento che qualifica la vita dei cristiani non può che apparire un’oasi felice
L’efficacia dell’evangelizzazione • Priva di ogni sostegno ma insieme libera da ogni contaminazione e ambiguità, l’evangelizzazione resta affidata esclusivamente a se stessa e alla sua efficacia intrinseca.
La salvezza dell’uomo • Il postmoderno afferma che non c’è salvezza per l’uomo. • Ma emergono caratteristiche positive: modestia e non arroganza; responsabilità senza essere protetto da alcunché; libertà; la forza di chi deve resistere in solitudine in una folla non solidale; il coraggio di chi cammina senza una meta.
La salvezza dell’uomo 2 • I pregi dell’uomo postmoderno non intendono compensare l’impossibilità della sua salvezza. • La contrapposizione con l’ev. è frontale. • Una conclusione: all’origine del postmoderno c’è l’uomo ; all’origine della ev. c’è il Dio di Gesù Cristo.