490 likes | 765 Views
Il D.Lgs 152/06 e deleghe alla regione: la legge regionale 20/2006. Calzolai Roberto Regione Toscana Direzione Generale delle Politiche Territoriali ed Ambientali Settore Tutela Acque Interne e del Mare – Servizi Idrici.
E N D
Il D.Lgs 152/06 e deleghe alla regione: la legge regionale 20/2006 Calzolai Roberto Regione Toscana Direzione Generale delle Politiche Territoriali ed Ambientali Settore Tutela Acque Interne e del Mare – Servizi Idrici Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 1
logica ex-post limiti allo scarico logica ex-ante obiettivi di qualità per i corpi idrici controllo puntiforme monitoraggio come conoscenza controllo diffuso autocontrollo monitoraggio come verifica PROGETTAZIONE DELLA QUALITA’ DELLE ACQUE Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 2
6) proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici, degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico 4) mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate 1) prevenire e ridurre l’inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati; 2) conseguire il miglioramento dello stato delle acque ed adeguate protezioni di quelle destinate a particolari usi; 3) perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; 4) mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate; 5) mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità contribuendo a impedire un ulteriore deterioramento, 6) proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici, degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico. GERARCHIZIAMO D. Lgs 152/2006 – Parte III - Sezione II – Titolo I - Art. 73 - Finalità 1) prevenire e ridurre l’inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati; 2) conseguire il miglioramento dello stato delle acque ed adeguate protezioni di quelle destinate a particolari usi; 3) perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; 5) mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità contribuendo a impedire un ulteriore deterioramento. Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 3
ASSICURARE GLI USI PREVISTI NEL TEMPO MANTENERE LA CAPACITA’ AUTODEPURATIVA • SCARSE • RISORSE • FINANZIARIE SUPPORTARE LA BIODIVERSITA’ TUTELA DELLE ACQUE UNA GESTIONE ECOLOGICAMENTE CORRETTA E’ LA PRECONDIZIONE PER UNA GESTIONE ECONOMICAMENTE SOSTENIBILE CON UN PREZZO DEI SERVIZI RAGIONEVOLE PER CITTADINI E IMPRESE SOSTENIBILITA’ DI LUNGO PERIODO anche economica … Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 4
LE REGOLE DI FUNZIONAMENTO DEGLI ECOSISTEMI, ANCHE ACQUATICI, NON SONO “ TRATTABILI “ IL SISTEMA ANTROPICO VI È SOTTOPOSTO SISTEMA CON ASIMMETRIE MULTIPLE RAPPORTO FUNZIONI - SOGGETTI DEGLI ELEMENTI DEL SISTEMA • AREE DI COMPETENZA DEI SOGGETTI • con delimitazioni strutturalmente e concettualmente diverse: • Naturali: idrografico • Antropiche : storica, amministrativo, legale • CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI,ACQUE A SPECIFICA DESTINAZIONE, AREE SENSIBILI, VULNERABILI, SALVAGUARDIA • puntiformi, lineari o poligonali, • sempre intrabacino, • intra o inter unità amministrativa Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 4 bis
GLI ELEMENTI DEL SISTEMA • CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI • ACQUE A SPECIFICA DESTINAZIONE • AREE A REGIME/ VINCOLI SPECIALE CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI (*) • CORPI IDRICI PER I QUALI SI DEVONO RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DI QUALITA’ PREVISTI DALLA NORMATIVA COMUNITARIA E NAZIONALE: • SUFFICIENTE entro il 2008 • BUONO entro il 2016 • AZIONE DI BASE , DI LARGO RAGGIO DELLE ACQUE, RIVOLTA ALLA • TUTELA GENERALE DEGLI ECOSISTEMI ACQUATICI INDIPENDENTEMENTE DAGLI USI ATTUATI DELLE ACQUE (*) in corso di revisione ? – tipizzazione Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 5
GLI ELEMENTI DEL SISTEMA ACQUE A SPECIFICA DESTINAZIONE • SOLO ACQUE SUPERFICIALI • DEFINISCE LA QUALITA’ DA OTTENERE IN ASSEGNATI PUNTI • O TRATTI-ZONE • SPECIFICATAMENTE RELAZIONATA ALL’ USO DELLE ACQUE : • PRODUZIONE ACQUA POTABILE (75/440/CEE, 79/869/CEE) • BALNEAZIONE (76/160/CEE - DPR 470/82) • MOLLUSCHICOLTURA (79/923/CEE) • VITA DEI PESCI - salmonidi e ciprinidi (78/659/CEE) • OBIETTIVI DI QUALITA’ SPECIFICI PER OGNI USO: • PARAMETRI SPECIFICI PER OGNI USO • DIVERSE C.M.A PER OGNI USO/PARAMETRO AREE A SPECIFICA TUTELA • AREE SOTTOPOSTE A SPECIFICHE PRESSIONI AMBIENTALI • (sensibili, vulnerabili, fitofarmaci,desertificazione,salvaguardia) • REGIME VINCOLISTO DEGLI USI DELLE ACQUE E DEL TERRITORIO • ( e dell’ ambiente in generale) • LIVELLO DI TUTELA /DEPURAZIONE PIU’ ELEVATI Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 6
>= 1 INTERVENTI DI MANTENIMENTO < 1 INTERVENTI DI RISANAMENTO QUALITA’ MISURATA CARICO INQUINANTE QUALITA’ OBIETTIVO SOLUTO (sostanze presenti nel solvente - acqua ) IL CIRCUITO STATO DELLE ACQUE SOLVENTE ( H2O - regime idrologico ) gestione diritti di prelievo MONITORAGGIO PIANI E NORME gestione limiti di emissione QUALITA’ OBIETTIVO CONDIZIONI ECOLOGICHE DEL FIUME DEFINIZIONE DI LIMITI ALLO SCARICO RELAZIONATI AL LIVELLO DI QUALITA’ DELLE ACQUE DEL CORPO IDRICO CHE VOGLIAMO ASSICURARE PER GARANTIRE GLI USI DELLE ACQUE PREVISTI NEI PIANI Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 7
STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE STATO DI QUALITÀ ECOLOGICA Elementi di QualitàChimica Sostanze prioritarie Elementi di Qualità Biologica Elementi di Qualità Idromorfologica Elementi di QualitàChimici e Fisici Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 8
STATO AMBIENTALE - SACA Stato ecologico - SECA Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 1 Stato chimico ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCADENTE PESSIMO Concentrazione PS/PHS < CMA SUFFICIENTE PESSIMO ELEVATO BUONO SCADENTE > CMA PESSIMO SCADENTE SCADENTE SCADENTE SCADENTE Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 9
Deviazione Stato Condizioni di riferimento 1 Alto Minimo Buono Leggero Valori biologici osservati EQR = Sufficiente Moderato Valori biologici osservati nel corpi idrico di riferimento Direzione del miglioramento Scadente Considerevole Pessimo Alto Ecological quality ratio 0 Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 10
IL MONITORAGGIO DELLE ACQUE SOLO STRUMENTO CONOSCITIVO L. 319/78 • LA DEFINIZIONE DELLO STATO DI QUALITA’ AMBIENTALE • HA VALORE FORMALE DI PER SE IN QUANTO: • CI SONO DEGLI OBIETTIVI MINIMI DI LEGGE DA CONSEGUIRE • E DA VERIFICARE • VINCOLA , IN QUANTO GIUSTIFICA, L’ADOZIONE DEI LIMITI AGLI • SCARICHI SPECIFICI PER OGNI CORPO IDRICO SIGNIFICATIVO D. Lgs 152/06 HA VALORE FORMALE E’ STRUMENTO DI GESTIONE DELLA QUALITA’ DELLE ACQUE PROGETTATA NEI PIANI E NELLE NORME Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 11
gestione diritti di prelievo - DMV SOLVENTE ( H2O - regime idrologico ) • Rapporto volume scarichi / portata recettore • Capacità di autodepurazione • Determinanti ecologici • Distanza tra gli scarichi • Bioaccumulazione/Biodisponibilità SOLUTO (sostanze presenti nel solvente - acqua ) GESTIONE INTEGRATA DI VARIABILI COMPLESSE gestione limiti di emissione LIM Buono LIM Sufficiente Limiti scarico Parametro < < 4 8 mg/L) BOD (O < 8:1 3.1:1 25 < < 10 15 5 2 COD (O mg/L) < 125 12.5:1 8.3:1 2 < < 1,5 5 (N g/L) NO < 13.3:1 4:1 < < 20 0,15 0,30 3 Fosforo totale (P mg/L) < < < 2 1.000 5.000 13.3:1 6.6:1 Escherichia coli(UFC/100 ml) Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 12 < 5.000 5:1 1:1
Art. 101 - Criteri generali della disciplina degli scarichi Tutti gli scarichi sono disciplinati in funzione del rispetto degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e devono comunque rispettare i valori limiti di emissione previsti nell’allegato 5 • Per il perseguimento degli obiettivi di qualità, LE REGIONI • e le province autonome, tenendo anche conto • dei carichi massimi ammissibili • delle migliori tecnologie disponibili, • definiscono • VALORI LIMITE DI EMISSIONE PER GLI SCARICHI, • diversi da quelli dell’ allegato 5, Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 13
Art. 101 - Criteri generali della disciplina degli scarichi • sia in concentrazione massima ammissibile • sia in quantità massima per unità di tempo • in ordine ad ogni sostanza inquinante e per gruppi o • famiglie di sostanze affini, Limiti di emissione non cambiabili dalle norme regionali tab. 1, 2, 3A, ed nella tab. 3 e 4 i parametri della tab. 5 • PRESCRIZIONI AUTORIZZATIVE (di competenza di AATO, Comune, Provincia): • garantire la capacita’ autodepurativa dei corpi idrici non significativi secchi oltre 120 gg. • prescrizioni aggiuntive ritenuto necessario per garantire • > conformità al D.Lgs 152/06, • > tutela della salute pubblica e dell’ ambiente SISTEMA DI DEFINIZIONE DELLE CONDIZIONI DI SCARICO FLESSIBILE PER ADATTARSI ALL’ AMBIENTE Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 14
Fiumi, laghi, acque di transizione, acque marine, canali artificiali, invasi DIVERSI USI DIVERSI CORPI IDRICI DIVERSI OBIETTIVI DI QUALITA’ L. 319/76 (Merli) UNA TABELLA SOLA - LIMITI SOLO IN C.M.A SCARSO CONTROLLO SUI PRELIEVI • D. Lgs 152/06 • PIU’ TABELLE, (tab. 1, 2, 3, 3A, 4) • LIMITI IN C.M.A E MASSA (per i diversi C.I.S - Piano di Tutela) • DMV e revisione dei diritti di prelievo Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 15
SI DEVE MANTENERE/RIPRISTINARE L’ INTEGRITA’ STRUTTURALE DELL’ ECOSISTEMA CORPO IDRICO: COMPONETI: ABIOTICA + BIOTICA CI CONVIENE ECONOMICAMENTE SFRUTTARE UN LAVORO AMBIENTALE GRATUITO DI RILEVANTE VALORE L’ ECOLOGIA FA BILANCI POSITIVI “ IN EURO “ SOLO SU TEMPI LUNGHI CIOE’ FA BILANCI NON SPECULATIVI Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 16
1) effettuare le valutazioni economiche necessarie AI FINI DEL RECUPERO DEI COSTI DEI SERVIZI IDRICI, tenuto conto delle previsioni a lungo termine dell’offerta e della domanda di acqua nel distretto idrografico: • stime del volume, dei prezzi e dei costi connessi ai servizi idrici; • stime dell’investimento corrispondente alle relative previsioni; 2) individuare la migliore combinazione delle misure in termini di costo-efficacia, relativamente agli utilizzi idrici. La direttiva 2000/60 CE ha introdotto L’ ANALISI ECONOMICA DEGLI USI DELL’ ACQUA • L. 36/1994 (Galli) - COMPLETO RECUPERO DEI COSTI – • Il processo di determinazione del regime tariffario prevede una relazione tra: • struttura dei costi, • equa remunerazione del capitale, • obiettivi di produttività, • obiettivi di recupero di efficienza e trasparenza nei meccanismi di copertura dei costi. Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 16 bis
L. 36/94 L. 183/89 DM riuso acque reflue NORME C.E. DD.MM flussi dati CE D. Lgs 152/06 DM invasi DM - DMV DM utilizzazione agronomica RD 1775/34 LR 20/2006 Piano di Tutela R.R. 46/08 autorizzazioni Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 1 7
LR 5/86 D. Lgs 152/06 LR 64/2001 LR 20/2006 DGRT 225/2003 (in parte) RR 28R/2003 RR 46/2008 RR 45R/2006 Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 1 8
LA LEGGE REGIONALE : struttura ed obiettivi articoli D. Lgs 152/2006 • ha come oggetto la tutela delle acque attraverso disposizioni relative: • alla attribuzione delle competenze ed alla definizione delle procedure autorizzative; • alle acque destinate all’utilizzazione agronomica; • c) alle acque meteoriche e di lavaggio delle aree esterne; • d) alle acque di restituzione; • f) agli allacciamenti ed agli scaricatori di piena delle pubbliche fognature; • g) al coordinamento con e tra gli strumenti di pianificazione; • h) alla tutela delle acque a specifica destinazione di cui alla parte III, sezione II, titolo II, capo II, del decreto legislativo; • i) agli obiettivi di qualità ambientale e ai limiti di emissione. articolo 124 articolo 112 articolo 113 art. 114, comma 1 articolo 113 articolo 101 artt. 80 – 89 - 101 articolo 101 Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 19
art. 13 - REGOLAMENTO REGIONALE • monitoraggio e flussi dati dagli EE.LL alla RT ( ARPAT) al MATTM e alla U.E., • procedure di rilascio di nuove autorizzazioni e rinnovo delle autorizzazioni esistenti da parte di AATO, COMUNI, PROVINCE, • autorizzazione provvisoria degli impianti di depurazione, • condizioni per assimilazione di acque reflue industriali ad acque reflue domestiche, • e) trattamenti appropriati di acque reflue urbane derivanti da piccoli agglomerati (<= 2000/10.000 AE), • utilizzazione agronomica (per ottenere un ‘ effetto irriguo o fertilizzante): • degli effluenti di allevamento, • delle acque reflue derivanti da piccole attività agricole ed agroalimentari, • delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e lo spandimento delle sanse umide, • g) gestione e regolamentazione delle acque meteoriche dilavanti contaminate e non contaminate derivanti dalle superfici impermeabilizzate di aree pubbliche e da stabilimenti, • h) trattamento delle acque reflue urbane derivanti da agglomerati a forte fluttuazione , • i) acque di restituzione derivanti da impianti di potabilizzazione, ad uso idroelettrico, ad uso irriguo, e da perforazioni ad uso non minerario. Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 20
Lo scarico: • qualsiasi immissione • COME • effettuata esclusivamente • CON COSA • tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo ed il corpo recettore • DI COSA • ?????? • DOVE • nelle acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, • ED ANCHE • indipendentemente dalla loro natura inquinante, • anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 20bis
articolo 112 - utilizzazione agronomica • utilizzazione agronomica: la gestione di • effluenti di allevamento, • acque di vegetazione residuate dalla lavorazione delle olive, • acque reflue provenienti da aziende agricole • e piccole aziende agro-alimentari, • dalla loro produzione fino all'applicazione al terreno • ovvero al loro utilizzo irriguo o fertirriguo, • finalizzati all'utilizzo delle sostanze nutritive e ammendanti nei medesimi contenute • 2. Le regioni disciplinano le attività di utilizzazione agronomica di cui al comma 1 sulla base dei criteri e delle norme tecniche generali adottati con decreto del MIPAF garantendo nel contempo la tutela dei corpi idrici potenzialmente interessati ed in particolare il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di qualità di cui alla parte terza del presente decreto Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 21
137. Sanzioni penali. 14. Chiunque effettui l'utilizzazione agronomica di effluenti di allevamento, di acque di vegetazione dei frantoi oleari, nonché di acque reflue provenienti da aziende agricole e piccole aziende agroalimentari di cui all'articolo 112, al di fuori dei casi e delle procedure ivi previste, oppure non ottemperi al divieto o all'ordine di sospensione dell'attività impartito a norma di detto articolo, è punito con l'ammenda da euro millecinquecento a euro diecimila o con l'arresto fino ad un anno. La stessa pena si applica a chiunque effettui l'utilizzazione agronomica al di fuori dei casi e delle procedure di cui alla normativa vigente. articolo 112 - utilizzazione agronomica l'utilizzazione agronomica : è soggetta a comunicazione all'autorità competente ai sensi all'articolo 75 del presente decreto. NON SI TRATTA DI SCARICO, E QUINDI NON SI PARLA DI AUTORIZZAZIONE Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 21
art. 12 - Acque destinate all’utilizzazione agronomica 4. La Giunta regionale nell’emanazione del regolamento di cui al comma 3, si attiene ai seguenti criteri: a) le tecniche di distribuzione assicurano: 1) la tutela delle acque ed il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale o per specifica destinazione; 2) la produzione, da parte degli effluenti, di un effetto irriguo, concimante e ammendante sul terreno; 3) il contenimento della formazione e diffusione, per deriva, di aerosol verso aree non interessate da attività agricola; 4) un’elevata utilizzazione degli elementi nutritivi ed uniforme applicazione degli stessi; b) le dimensioni dei contenitori per lo stoccaggio delle acque di cui al presente articolo in relazione alle esigenze colturali garantiscono una capacità sufficiente a contenere gli effluenti prodotti nei periodi in cui l’impiego agricolo è limitato o impedito da motivazioni agronomiche o climatiche. Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 22
113. Acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia. • 1. Ai fini della prevenzione di rischi idraulici ed ambientali, le regioni, disciplinano e attuano: • le forme di controllo degli scarichi di acque meteoriche di dilavamento provenienti da reti fognarie separate; • b) i casi in cui può essere richiesto che le immissioni delle acque meteoriche di dilavamento, effettuate tramite altre condotte separate, siano sottoposte a particolari prescrizioni, ivi compresa l'eventuale autorizzazione. • 2. Le acque meteoriche non disciplinate ai sensi del comma 1 non sono soggette a vincoli o prescrizioni derivanti dalla parte terza del presente decreto. • 3. Le regioni disciplinano altresì i casi in cui può essere richiesto che le acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne siano convogliate e opportunamente trattate in impianti di depurazione per particolari condizioni nelle quali, in relazione alle attività svolte, vi sia il rischio di dilavamento da superfici impermeabili scoperte di sostanze pericolose o di sostanze che creano pregiudizio per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici. • 4. È comunque vietato lo scarico o l'immissione diretta di acque meteoriche nelle acque sotterranee. Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 23
114 - Dighe. • 1. Le regioni, adottano apposita disciplina in materia di restituzione delle acque utilizzate: • per la produzione idroelettrica, • per scopi irrigui • in impianti di potabilizzazione, • nonché • delle acque derivanti da sondaggi o perforazioni diversi da quelli relativi alla ricerca ed estrazione di idrocarburi, al fine di garantire il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità di cui al titolo II della parte terza del presente decreto. SCARICO: qualsiasi immissione di acque reflue ……………... Sono esclusi i rilasci di acque previsti all'articolo 114. Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 24
regolazione e pianificazione autorizzazione e controllo AATO AUTORITA’ DI BACINO COMUNE PROVINCIE REGIONE GESTORI monitoraggio ARPAT realizzazione e gestione I SOGGETTI E LE COMPETENZE Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 25
I SOGGETTI E LE COMPETENZE • IN PUBBLICA FOGNATURA • A. A. T. O. • ARD : sempre ammesse - solo allaccio • ARU/ARI : da autorizzare, con rinnovo quadriennale • ISTRUTTORIA: AATO+GESTORE • + ARPAT (solo per le prime autorizzazIoni) • LIMITI: regolamento di accettazione della fognatura • redatto dal Gestore ed approvato dall’ AATO Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 26
SOGGETTI E LE COMPETENZE • ARD : FUORI DALLA PUBBLICA FOGNATURA • COMUNE • da autorizzare, con rinnovo tacito se non ci sono variazioni • ISTRUTTORIA: COMUNE + ARPAT (solo per AE >= 100) • LIMITI: D.Lgs 152/06, LL.RR., Piani di Tutela, • prescrizioni autorizzazione Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 27
SOGGETTI E LE COMPETENZE • ARU/ARI: FUORI DALLA PUBBLICA FOGNATURA • PROVINCIA • da autorizzare, con rinnovo quadriennale • ISTRUTTORIA:PROVINCIA + ARPAT • LIMITI: D.Lgs 152/06, LL.RR., Piani di Tutela, • prescrizioni autorizzazione Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 28
L.R. 20/2006 art. 17 - Norme per l’attuazione del piano di tutela delle acque 1. In applicazione e nel rispetto dei vincoli posti dalle disposizioni di cui all’articolo 101, commi 1 e 2, del decreto legislativo, nel piano di tutela delle acque possono essere disposte condizioni di emissione necessarie al raggiungimento e al mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale o per specifica destinazione, integrative di quelle di cui alla normativa regionale vigente. 2. Gli atti autorizzativi, comunque denominati, di cui alla presente legge costituiscono lo strumento attraverso il quale gli enti, competenti al rilascio delle autorizzazioni, integrano ed attuano le previsioni della presente legge e del piano di tutela delle acque per il raggiungimento e mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione. Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 29
P I A N O D I T U T E L A BILANCIO IDRICO DISPONIBILITA’ IDRICA CAPACITA’ DI AUTODEPURAZIONE OBIETTIVI DI QUALITA’ REGOLA ZIONE USI AMBIENTALI FUNZIONALI DISPONIBILITA’ IDRICA INDIRIZZI REGIONALI RISORSE IDRICHE – NORME DI PIANO INDIRIZZI OBIETTIVI TEMPI STANDARD AMBIENTALI STANDARD AMBIENTALI PROGRAMMAZIONE DI DETTAGLIO URBANISTICA ED EDILIZIA A BASSO IMPATTO VINCOLI PER URBANISTICA ED EDILIZIA P.I.T / P.T.C / P.S PIANO DELL’ AUTORITA’ DI AMBITO OBIETTIVI TEMPI TARIFFA STANDARD SERVIZIO EFFICIENZA, CONTROLLO SPESA, ATTUAZIONE DI DETTAGLIO DEPURAZIONE INDUSTRIALE PIANO INDUSTRIALE DEL GESTORE S.I.I. Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 30
L.R. 20/2006 Art. 21 - Limiti di emissione nei corpi recettori 1. In applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 124, comma 10, del decreto legislativo e dell’articolo 17, comma 2, l’ente competente al rilascio dell’autorizzazione allo scarico può prescrivere limiti di emissione più restrittivi di quelli disposti dall’allegato 5 della parte III del decreto legislativo, qualora sia necessario per il mantenimento e raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione previsti dai piani di tutela. In particolare per le sostanze pericolose di cui alle tabelle 1A e 1B dell’allegato 1 alla parte III del decreto legislativo, si autorizzano limiti allo scarico tali da non compromettere il raggiungimento e mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione. + 2. L’ente competente al rilascio dell’autorizzazione allo scarico, nel caso di scarichi fuori dalla pubblica fognatura, in applicazione dell’articolo 101, commi 1 e 2, del decreto legislativo e dell’articolo 17, comma 2, della presente legge, può definire, sentito il parere dell’ARPAT, limiti di emissione diversi da quelli dell’allegato 5 alla parte III del decreto legislativo nel rispetto delle disposizioni del comma 3 del presente articolo. - Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 32
L.R. 20/2006 Art. 21 - Limiti di emissione nei corpi recettori 3. Il comma 2 è applicabile nel rispetto delle seguenti condizioni: a) limiti diversi da quelli previsti dall’allegato 5 alla parte III del decreto legislativo possono essere previsti nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 101, comma 2, del decreto legislativo; b) limiti diversi non possono essere stabiliti per scarichi direttamente adducenti a corpi idrici significativi nei quali non sia già stato raggiunto lo stato di qualità ambientale di buono; c) il limite diverso non deve compromettere il mantenimento degli obiettivi di qualità per specifica destinazione; d) non è applicabile per scarichi adducenti ad acque lacustri, a basso ricambio. 4. Nel caso lo scarico oggetto dell’autorizzazione presenti sostanze non disciplinate, neanche in via generale, dalla vigente normativa può disporre, sentito il parere dell’ARPAT, limiti di emissione, in concentrazione e massa, che ritiene necessari per il mantenimento e raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione previsti dai piani di tutela. - - Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 33
SPAZI ACQUE AGGLOMERATO ACQUE REFLUE URBANE AREE PUBBLICHE ACQUE REFLUE DOMESTICHE INSEDIAMENTO: ACQUE REFLUE INDUSTRIALI ACQUE DI LAVAGGIO STABILIMENTO ACQUE DI RESTITUZIONE AMD : AMPP - AMC - AMDNC ACQUE REFLUE ASSIMILATE A DOMESTICHE Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 34
LA LEGGE REGIONALE : tipi di acque e tipi di spazi STABILIMENTO AGGLOMERATO AGGLOMERATO INSEDIAMENTO STABILIMENTO INSEDIAMENTO INSEDIAMENTO Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 35
LA LEGGE REGIONALE : tipi di acque e tipi di spazi 2/12 AGGLOMERATO: area in cui la popolazione ovvero le attività economiche sono sufficientemente concentrate così da rendere possibile la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane verso un trattamento di acque reflue urbane o verso un punto di scarico finale INSEDIAMENTO: complesso di uno o più edifici, diverso da stabilimento ed agglomerato, ad uso residenziale da cui possono derivare acque reflue domestiche e acque meteoriche di dilavamento Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 36
LA LEGGE REGIONALE : tipi di acque e tipi di spazi 3/12 AREE PUBBLICHE: le strade, come definite dall’articolo 2 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), come modificato dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e le relative pertinenze anche destinate alla sosta o movimentazione dei veicoli, che non siano parte di insediamenti o stabilimenti STABILIMENTO INDUSTRIALE, STABILIMENTO: tutta l’area sottoposta al controllo di un unico gestore, nella quale si svolgono attività commerciali o industriali che comportano la produzione, la trasformazione e/o l’utilizzazione delle sostanze di cui all’allegato 8, alla parte III del decreto legislativo ovvero qualsiasi altro processo produttivo che comporti la presenza di tali sostanze nello scarico Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 37
LA LEGGE REGIONALE : tipi di acque e tipi di spazi 5/12 ACQUE REFLUE DOMESTICHE (ARD):acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche ACQUE REFLUE URBANE(ARU):acque reflue domestiche ovvero il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e/o di quelle meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 38
LA LEGGE REGIONALE : tipi di acque e tipi di spazi 6/12 ACQUE REFLUE INDUSTRIALI:qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzionedi beni, diverse dalle acque reflue domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento ACQUE DI LAVAGGIO:le acque reflue da lavaggi o da altre operazioni diverse da quelle intrinsecamente costitutive il ciclo produttivo e risultanti da altre attività accessorie ad esso funzionalmente e stabilmente correlate, nel tempo e nello spazio, e che si realizzano negli insediamenti o cantieri. Tali acque sono da assimilare ad acque reflue industriali oppure, o se rispondenti alle caratteristiche di assimilazione previste dal regolamento di cui all' art. 13 della presente legge, ad acque reflue domestiche Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Calzolai Roberto - Il D. Lgs 152/2006 e deleghe alla regione: la LR 20/2006 39