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INTELLIGENZA EMOTIVA E LEADERSHIP. L’INTELLIGENZA EMOTIVA E’ LA QUALITA’ PRINCIPALE DEL LEADER IL LEADER MANIFESTA LA PROPRIA INTELLIGENZA EMOTIVA CON ABILITA’ EMOZIONALI COGNITIVE COMPORTAMENTALI LEGATE A: ASCOLTO COMPRENSIONE VALUTAZIONE. Intelligenza emotiva.
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INTELLIGENZA EMOTIVA E LEADERSHIP • L’INTELLIGENZA EMOTIVA E’ LA QUALITA’ PRINCIPALE DEL LEADER • IL LEADER MANIFESTA LA PROPRIA INTELLIGENZA EMOTIVA CON ABILITA’ • EMOZIONALI • COGNITIVE • COMPORTAMENTALI • LEGATE A: • ASCOLTO • COMPRENSIONE • VALUTAZIONE
Intelligenza emotiva La relazione tra ragione ed emozioni è estremamente complessa, ma entrambe sono componenti essenziali dei meccanismi mentali. Quando il rapporto diventa squilibrato, da una parte o dall’altra, che si determina un peggioramento delle facoltà complessive di percezione e di decisione.
Le abilità componenti dell’intelligenza emotiva • Autoconsapevolezza • Controllo delle emozioni • Motivazione di se stessi • Riconoscimento delle emozioni altrui • Gestione delle relazioni
Atteggiamento assertivo • In qualunque tipo di relazione si può essere soggetti a tentativi di manipolazione. • L’atteggiamento con cui rispondiamo è importante: evitare sia la risposta aggressiva che il cedimento. • Tipologie di relazione più frequentemente soggette a tentativi di manipolazione: • Formali • Gerarchiche • Da pari a pari
Il principio Fintanto che non si violano leggi e non si interferisce con le analoghe libertà altrui, ciascuno ha il diritto di esser l’unico giudice di sé stesso e di non conformarsi a regole imposte da altri.
Il corollario Fintanto che non si violano leggi e non si interferisce con le analoghe libertà altrui, ciascuno ha il diritto: • di non offrire ragioni o scuse per giustificare il proprio comportamento; • di cambiare idea; • di decidere da solo se e quando assumersi la responsabilità dei problemi altrui; • di commettere errori, purché se ne assuma la responsabilità; • di non cercare risposte alle domande altrui; • di non sforzarsi di catturare la simpatia e la benevolenza degli altri; • di assumere decisioni illogiche; • di non capire le ragioni delle controparti; • di accettare i propri difetti (veri o presunti).
Le sette tecniche della risposta assertiva • La ripetizione (detta anche “disco rotto”) • La percezione e l’uso delle informazioni volontarie • L’auto-rivelazione • L’annebbiamento • L’ammissione • La domanda negativa
Comunicazione verbale Quando parlava Eschine,gli Ateniesi dicevano:“senti come parla bene”. Quando parlava Demostene,gli Ateniesi dicevano:“uniamoci contro Filippo”. Noi siamo della scuola di Demostene.
Comunicazione verbale • Preparazione • Inizio • Apertura • Collegamento • Esemplificazione • Provocazione • Conclusione • Risposte
Contesto Comunicazione Linguistica Sottotesto Verbale Paraverbale Metalinguistica Testo Non-linguistica Tacesica Prossemica Kinesica
Il livello di ascolto • Per comunicare bisogna ascoltare • I livelli: • Ascolto finto • Ascolto logico • Ascolto attivo • Ascolto empatico • Le barriere all’ascolto
Le barriere all’ascolto • Confronto • Anticipazione • Credere di non averne bisogno • Ascolto selettivo • Giudizio • Preparare il proprio argomento prima di aver capito il messaggio • Concentrazione solo sulle proprie esperienze • Condiscendenza • Sfida
La “risposta” alla comunicazione • Dipende dall’atteggiamento mentale e dalle conoscenze e competenze. • Non è un processo lineare • Tipologie: • Cognitiva • Emotiva • Feed-back
La classe Attiva Passiva Istituzionale Spontanea
La classe Attiva Passiva Istituzionale Spontanea
Cause di distorsione/disturbo • Motivazione insufficiente • Obiettivi poco chiari o diversi • Contenuto insufficiente • Preconcetti o pregiudizi • Fretta • Superficialità • Noia • Eccesso di informazioni • Codici non condivisi • Credibilità • Non c’è peggior sordo….. • Attese deluse
Parole a valenza negativa • Inizio sbagliato • Suggerire il dubbio • Verbi delle incongruenze • Uso impulsivo del no • Trigger words
La comunicazionenon verbale • nei gesti, nelle espressioni del viso, nello sguardo, negli atteggiamenti; • nell’uso della voce (timbro, tono, volume, ritmo e velocità); • nella posizione assunta nello spazio comunicativo: quale distanza separa emittente e ricevente (prossemica); • nella sensibilità tattile e olfattiva; • nei cosiddetti artefatti, e cioè l’abbigliamento, il trucco, gli ornamenti.
Lo sguardo • Segnala la direzione dell’attenzione • E’ un canale “aperto” • Contatto visivo • Frequenza di battito delle ciglia • Direzione della rottura del contatto • Occhi “spalancati” • Guardiamo di più chi più ci piace
La voce • Riflette lo stato emotivo • Difficile da controllare • Elementi: • Volume • Tono • Velocità • Accento • Non parole
I gesti • Sostenere il discorso • Enumerare elementi • Indicare persone o oggetti • Enfasi • Indicare forme o dimensioni • Rivelazione inconsapevole • Pugni serrati • Braccia incrociate • Mani che nascondono la bocca • Posizione del fico • Oscillazione del corpo
Postura • Posizione generale del corpo • Modo di muoversi • Non rivela chiaramente emozioni • Indica l’atteggiamento generale nei confronti degli altri • Rivela il grado di sicurezza
Contatto fisico • Potente segnale sociale • Significa calore e assertività • Fattori di ambiguità • Limitato nella nostra cultura • Regole molto strette • Effetto generalmente positivo
Comportamento spaziale • Fortemente dipendente dalle circostanze • Scegliere il modello adatto • Il podio • Il “leggio” • Il microfono
Suggerimenti per migliorarela comunicazione non verbale • Controllare i gesti ed i movimenti mentre si parla in pubblico o comunque si interagisce con altre persone • Mantenere una posizione rilassata. • L’espressione del viso deve essere, se non sorridente (non è detto che il sorriso sia indicato in ogni occasione), perlomeno tranquilla. • Mantenere il contatto con gli occhi dell’interlocutore. • Impariamo ad analizzare le nostre reazioni istintive nei confronti delle altre persone. • Analizziamo la risposta istintiva nei nostri confronti.
Motivazione • Disponibilità all’ascolto • Cattura dell’attenzione • Suggestione delle parole • Uso di aneddoti, metafore, humor
Artifici oratori • Tripartizioni • Parallelismo • Immagini • Inversione degli elementi • Ripetizione
Il metalinguaggio Riccobaldi manifesto pubblicitario della FIAT Forme sinuose Elementi in primo e secondo piano Colori contrastanti dai contorni molto marcati
Il metalinguaggio (2) Salvador Dalì La persistenza della memoria,1931 Ripetizione dell’elemento orologio Deformazione che rappresenta il tempo che tutto divora
Le note e la memoria • Una comunicazione strutturata è una recitazione • Utilizzo delle note sempre consigliato • Non leggere mai (pochissime eccezioni) • Non improvvisare • Memorizzare i concetti, non il discorso • Provare • I sei livelli di abilità
Conclusioni: noi ricordiamo…….. 20% 10% 30% 50% 70% 80% 95%
…… e non dimentichiamo • Ethos • Logos • Pathos le tre forme della retorica secondo Aristotele:
Gestione del tempo • Non può essere accumulato • Siamo quindi, volenti o nolenti, costretti a spenderlo continuamente al tasso fisso di 60 secondi al minuto • Una volta utilizzato non è più recuperabile • E’ forse l’unica risorsa di cui disponiamo tutti in ugual misura • Anche se ciascuno ha tutto il tempo che esiste, la maggior parte delle persone è convinta che non sia abbastanza • La maggior parte dei dirigenti considera il tempo una delle risorse più critiche e quindi più preziose
Time wasters • Obiettivi poco chiari • Decisioni procrastinate • Interruzioni • Telefonate • Delega insufficiente • Delega di responsabilità e non di autorità • Scarsa auto-disciplina • Mancanza di priorità • Riunioni o incontri non programmati o non necessari • Mettere troppa carne al fuoco • Non dire mai no • Disorganizzazione dell’ufficio e/o della segretaria/e • Scarsa comunicazione e/o circolazione delle informazioni
Stile di direzione e gestione del tempo • Orientamento al risultato • Orientamento all’azione ed al controllo • Orientamento impulsivo • Orientamento sociale • Orientamento al dettaglio • Orientamento all’innovazione • Orientamento gregario • Orientamento difensivo-aggressivo • Orientamento alla leadership
Alcuni consigli • Pianificare anche a breve termine • Check-up del tempo • Non procrastinare • Imparare a dire no • Evitare la sindrome della scrivania colma • Bloccare le interruzioni • Imparare a “leggere”