E N D
1. Norme di comportamento del soccorritore volontario Nicola Socci
Consigliere delegato alla Formazione
3. Chi č un volontario ??? Una persona che mette a disposizione una parte del proprio tempo per gli altri
Una persona che mette a disposizione le proprie qualitŕ tecniche (vedi protezione civile)
Una persona che mette a disposizione la propria umanitŕ (vedi servizi sociali, case famiglia, ecc)
Una persona che mette a disposizione le proprie risorse ( donazione del sangue )
5.
Responsabile del turno
Autista
Team leader
Leader di manovra
6. Responsabile del turno
E’ normalmente la figura piů “anziana” del turno, č responsabile della sede, dei volontari e di tutte le attivitŕ svolte.
Autista
E’ responsabile della squadra, decide se la squadra puň intervenire in sicurezza e comunica in collaborazione con il team leader con il 118.
7. Team leader
E’ responsabile della gestione del paziente e del coordinamento della squadra durante tutte le manovre.
In presenza di medico abbordo tale ruolo passa automaticamente a lui, ma il team leader collabora conoscendo bene i componenti della squadra.
Gestisce le comunicazioni in collaborazione con l’autista verso il 118.
E’ chiaro che l’autista non puň essere il team l. visto che durante il trasporto non ha maniera di valutare il paziente nč di gestire la squadra.
Leader di manovra
E’ una persona identificata dal team leader che si posiziona alla testa del paziente e comanda il movimento sincronizzato della squadra durante le manovre.
Il team leader puň anche essere il leader di manovra.
8. Norme di comportamento
9. Inizio Turno Rispetto degli orari dei turni :
La puntualitŕ dell’orario si rende necessaria per consentire un corretto cambio di turno.
Il volontario, che per problemi personali non puň rispettare gli orari, deve sempre indicarlo nell’apposito modulo, al fine di programmare al meglio il passaggio di turno.
Formazione squadra
Deve essere effettuata subito ad ogni inizio turno per garantire un giusto equilibro delle squadre ed una rapida attivazione.
Controllo del mezzo e della sua attrezzatura
Tutta la squadra che entra in servizio č responsabile dell’accertamento dell’efficienza e disponibilitŕ del materiale presente sul mezzo, quindi tutta la squadra č tenuta ad effettuare il controllo del mezzo ad inizio turno.
10. Casa del Paziente o Struttura Sanitaria Rispetto / Educazione
E’ bene ricordarsi che anche in condizioni di emergenza e non, il rispetto dell’ambiente in cui ci troviamo e l’educazione sono sempre fondamentali.
Presenza sempre di almeno 2 soccorritori:
2 volontari o medico affiancato sempre da almeno un volontario.
11. Ricordarsi di carpire informazioni utili allo scenario e di non dare giudizi
I volontari sono gli occhi e le mani del 118! Quindi devono riuscire a raccogliere piů informazioni utili possibili dallo scenario e dalle persone presenti all’evento senza mai perň dare giudizi né alla squadra né verso terzi.
Rapporto con i familiari
Specialmente in casi di emergenza č sempre difficile rapportarsi con i familiari, occorre mantenere una giusta distanza senza cadere in facili provocazioni dettate dall’emotivitŕ del momento, ma cercare di sfruttare al meglio le informazioni che si possono ricavare.
12. Trasporto paziente al P.S. o altra struttura sanitaria Interazione con il paziente
Ricordarsi che l’interazione con il paziente č sempre fondamentale, per una continua valutazione in caso di emergenza, come in caso di dimissione o di trasferimento:
In emergenza č un continuo monitor delle prime condizioni vitali (un paziente che risponde correttamente dŕ gia grosse risposte sul grado di coscienza, conseguenza di respiro e circolo).
13.
In dimissione o trasferimento, oltre all’importanza delle cose giŕ dette, il secondo fattore importante č che una buona e costante interazione con esso, serve a mantenere in lui una tranquillitŕ maggiore e un apporto umano che contribuiscono ad effettuare un servizio il meno possibile traumatizzante. (perché ricordiamoci che anche il servizio meno grave č comunque un trauma per chi lo vive personalmente).
Cellulari
L’utilizzo del cellulare durante un servizio puň risultare utile per comunicare con il 118, ma non puň essere assolutamente utilizzato a fini personali. Ricordarsi di tenerlo spento o privo di suoneria e di vibrazione. Qualsiasi rumore non decifrabile puň creare ansia o allarme nel paziente.
Compilazione corretta modello TS1
Compilare correttamente il modello nelle sue varie parti anche per una completa trasmissione dei dati al P.S.
14. Pronto Soccorso Collaborazione con infermiere
E’ opportuno riferire con chiarezza le varie informazioni acquisite durante il servizio, ricordandosi di fornire solo dati di competenza del volontario (ad esempio: parametri, descrizione dello scenario, informazioni sulla salute o malattie fornite da parenti o persone presenti ecc.) e non impressioni personali sulla causa dell’evento.
Corretto passaggio dati per inserimento paziente
Ricordarsi di espletare subito l’inserimento dei dati del paziente all’accettazione.
15. Commenti / Comportamenti
In nessun caso i volontari devono commentare il servizio svolto o eventuali procedure errate commesse dai compagni di squadra presso il P.S. o qualsiasi altro luogo che non sia la sede.
Ricordarsi che il P.S. č una struttura ospedaliera di emergenza quindi bisogna attenersi alle regole di comportamento di tale luogo come:
-non parlare a voce alta, mantenendo un comportamento idoneo
-non intralciare i corridoi o punti di accesso se non per il tempo necessario alle varie manovre
-rispettare la privacy dei vari pazienti presenti
-utilizzare i contenitori appropriati per guanti e lenzuoli
-seguire sempre le direttive di infermieri e medici
16. Rientro in sede
Reintregare e sanificare l’ambulanza
Al rientro in sede tutta la squadra č tenuta a reintegrare ed eventualmente a sanificare il mezzo, nessuno escluso perché č responsabilitŕ di tutti tenerlo sempre operativo. L’autista inoltre dovrŕ annotare subito le varie anomalie del mezzo.
Passaggio dati modello TS1
I dati vanno passati subito al 118 per la chiusura e non devono stazionare al centralino per ore (ricordiamo che su questo discorso influisce anche un aspetto di privacy, quindi i moduli TS1 che riportano dati personali non devono essere lasciati incustoditi).
17. Eventuale discussione sul servizio (richiamo al debrifing)
Il rientro in sede deve essere utilizzato anche per discutere in squadra del servizio effettuato, delle varie, se presenti manovre piů o meno corrette e di eventuali disagi e sensazioni personali provate durante il servizio.
18. La Relazione d’Aiuto
Socci Nicola
Semina un pensiero avrai
un’azione
Semina un’azione avrai un’abitudine
Semina un’abitudine avrai un comportamento
Semina un comportamento avrai un destino
19. Cosa č la relazione di aiuto
Si ha relazione d’aiuto quando vi č un incontro fra due persone di cui una si trova in condizioni di sofferenza,confusione, conflitto, disabilita’ (rispetto a una determinata situazione o a un determinato problema con cui č a contatto e che si trova a dover gestire).
Ed un’altra persona invece dotata di un grado“superiore”di adattamento, competenze,abilita’, rispetto a queste stesse situazioni o tipo di problema.
20.
Se fra queste due persone si riesce a stabilire un contatto, una relazione, che sia effettivamente di aiuto allora č probabile che la persona in difficolta’ inizi qualche movimento di maturazione,
chiarificazione, apprendimento, che la porti ad avvicinarsi all’altra persona (assorbendone per cosi’ dire le qualita ’e le competenze) o comunque a rispondere in modo piů soddisfacente alle proprie esigenze.
21. Molte relazioni amicali, familiari, di vicinato, sono cosě relazioni di aiuto,
ma possono esserlo anche molte relazioni a sfondo professionale (insegnante-allievo, medico-paziente, volontario-paziente, sacerdote-fedele, avvocato-assistito operatore di orientamento-cliente, oltre che naturalmente quelle sviluppate da psicologi,
counselor e psicoterapeuti.
L’aiuto puň assumere varie forme, sono ad esempio forme di aiuto:
ascoltare
informare
insegnare
22. L ‘ASCOLTO
Nella relazione di aiuto, l’ascolto č la parte fondamentale e necessaria affinche’ avvenga il contatto con chi ci troviamo davanti.
Nell’ascolto dobbiamo accettare incondizionatamente il nostro interlocutore, il che significa
non porsi pregiudizi e limiti
ma sviluppare le seguenti attitudini
23. Ascoltare con autenticitŕ ed empatia
Ascoltare senza pregiudizi legati all’ etŕ, sesso, nazionalitŕ, religione, allo stile di vita.
Essere presenti come persone attente che aiutano, piuttosto che come esperti che hanno la soluzione dei problemi.
Ascoltare con spirito umanitario e di tolleranza, le opinioni o i pensieri anche se non propri.
24. L’EMPATIA Nell’ascolto del problema dovrete quindi porvi in uno stato di relazione tale “come se” i sentimenti e le emozioni fossero i vostri, non dimenticandosi perň del “come se”.
Rispettare quindi le opinioni e i valori della persona anche se non li condividete;
Salvaguardare il benessere della persona, quindi non banalizzate ne’ minimizzate le sue difficolta’ in quel momento.
Tutto questo quindi č porsi in EMPATIA, riuscire a sentire come se tu fossi lui
25. SHOCK POST TRAUMATICO
32. E’ statisticamente provato che i tre quarti dei soccorritori (ambulanze, pompieri, polizia, protezione civile ecc.) che intervengono in occasione di avvenimenti gravi o catastrofi subiscono uno stato di stress acuto.
33. SHOCK POST-TRAUMATICO Esso č un insieme di reazioni naturali che possono durare alcuni giorni o settimane.
L’individuo in genere tende a riassorbire autonomamente queste reazioni.
Se ciň non si verifica e tali disturbi non vengono curati si puň sviluppare uno stato di stress post-traumatico difficile da guarire.
34. SHOCK POST-TRAUMATICO E’ fondamentale non minimizzare gli effetti di un avvenimento, ognuno reagisce in base alle propria storia personale e al proprio vissuto.
Inoltre un intervento rapido ed efficace evita l’insediamento di traumi gravi e cronici.
35. QUALI SONO LE REAZIONI PIU’ COMUNI? Reazioni emotive:
INCREDULITŔ
TERRORE
PERDITA DI PIACERE NELLE EMOTIVITŔ
DISINTERESSE NELLE ATTIVITŔ
SENSO DI IMPOTENZA
COLPA
DOLORE
IRRITABILITŔ
REGRESSIONE AD UNA FASE EVOLUTIVA PRECEDENTE
37. COSA FARE…….DEBRIEFING Ognuno di noi ha risorse talvolta insospettate per elaborare lesioni alla propria psiche. Il debrifing puň prevenire efficacemente l’insorgere di disturbi psichici piů gravi, ma non deve necessariamente essere effettuato da professionisti del ramo psicoterapeutico. Spesso č addirittura piů indicato l’intervento di persone provenienti dalle medesime categorie o dalle persone coinvolte all’avvenimento.
Di qui l’importanza di riunire la squadra dopo un intervento particolarmente traumatico per sviscerare insieme le sensazioni provate.
38. BUON
LAVORO!