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TITO MACCIO PLAUTO. Biografia . Nato a Sarsina tra il 255 e il 251. I suoi tria nomina indicano probabilmente una denominazione da mimo del teatro
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TITO MACCIO PLAUTO CANANA'
Biografia • Nato a Sarsina tra il 255 e il 251. • I suoi tria nomina indicano probabilmente una denominazione da mimo del teatro • Come commediografo ricavò una grande ricchezza, ma poi, indebitatosi, fu costretto a girare la macina per pagare il debito. Forse si tratta di un aneddoto. (Aulo Gellio, NoctesAtticae III 3,1-4 e XVII 21,47) • Muore a Roma nel 184 a.C. (Cicerone, Brutus XV,60) CANANA'
Plauto nel suo tempo • Scrittore di commedie palliate di argomento greco, in cui però non mancano velati riferimenti a situazioni sociali o istituzionali del mondo romano. • Le commedie sono prive di echi politici. • Portavoce della tradizione filoromana contro i greculi dediti al vizio • Le commedie riflettono i gusti del pubblico romano dell’epoca.
Il corpus varroniano • Nel II sec. si attribuiscono a Plauto ben 130 commedie, ma Varrone (116-27 a.C) ne indica solo 21 come autentiche, elencate in ordine alfabetico.
Struttura drammaturgica • Trame fissate dalla commedia nuova greca • Schema di fondo è il contrasto tra due personaggi • Sottrazione di un bene • Oggetto del desiderio quasi sempre una donna • Antagonista • Servo astuto • Commedia del servuscallidus Schema drammaturgico
CINQUE CATEGORIE DI COMMEDIE COMMEDIA DELLA BEFFA: la vera protagonista è la beffa che spesso il giovane e il servo astuto organizzano contro un anziano pater familias. Vi sono presenti scherzi e beffe, più o meno bonari. dei SIMILLIMI:incentrate su una particolare forma di equivoco, lo scambio di persona dovuto a una fortissima somiglianza; dell'AGNIZIONE: alla fine di questo tipo di commedie avviene un riconoscimento improvviso ed imprevedibile dell'identità di un personaggio; COMMEDIA DI CARATTERE: quella che, come per l’avaro dell’Aulularia, incarna la deformazione comica di un tipo psicologico vivo e reale. COMMEDIA DEL SERVUSCALLIDUS: quella in cui il vero protagonista è il servo, cui è diretta l’ammirazione dell’autore e del pubblico e che funge da aiutante del giovane innamorato.
Schema della commedia • ARGUMENTUM • PROLOGO • AZIONE divisa in • CANTICA = parti cantate • DEVERBIA = parti dialogate • EPILOGO = scioglimento della vicenda
Schema della commedia ARGUMENTUM, cioè una sintesi della vicenda. In alcuni casi sono presenti addirittura due ARGUMENTA, e in questo caso uno dei due è acrostico ( le lettere iniziali dei singoli versi formano il titolo della commedia stessa). • AulamrepertamauriplenamEuclio • Vi summa servat, miserisadfectusmodis. • Lyconidesistiusvitiatfiliam. • Volt hancMegadorusindotatamducere, • Lubensqueutfaciatdatcoquoscumobsonio. • AuroformidatEuclio, abstruditforis. • Re omniinspectacompressorisservolus • Idsurpit. illicEuclioni rem refert. • Abeodonaturauro, uxoreetfilio. CANANA'
La funzione del prologo • Plauto utilizza un tipo di prologo espositivo o informativo: esso narra l’antefatto dell’azione drammatica e talora ne anticipa gli sviluppi per favorire la comprensione dell’intreccio da parte del pubblico. • Talora il prologo è affidato ad una divinità, in altri casi lo recita uno dei personaggi che agirà successivamente sulla scena. • In alcune commedie è il capocomico che recita il prologo. • Terenzio, invece, nel prologo delle sue commedie si difendeva dalle molte accuse che gli venivano rivolte, e faceva riassumere trama e antefatto da un personaggio nella commedia vera e propria.
DIVERBIA E CANTICA • Nella commedia plautina possiamo distinguere, secondo una suddivisione già antica, i diverbia e i cantica , vale a dire le parti dialogate, con più attori che interloquiscono fra di loro, e le parti cantate, per lo più monologhi, ma a volte anche dialoghi tra due o addirittura tre personaggi. • Nelle commedie di Plauto ricorre spesso lo schema dell'intrigo amoroso, con un giovane (adulescens) che si innamora di una ragazza. Il suo sogno d'amore incontra sempre dei problemi a tramutarsi in realtà a seconda della donna di cui si innamora: se è una cortigiana deve trovare i soldi per liberarla dal lenone, se invece è onesta l'ostacolo è di tipo familiare. • Ad aiutarlo a superare le varie difficoltà è il servuscallidus (servo scaltro) o il parassita (squattrinato che lo aiuta in cambio di cibo) che con vari inganni e trabocchetti riesce a superare le varie difficoltà ed a far sposare i due. Le beffe organizzate dal servo sono alcuni degli elementi più significativi della comicità plautina.
LA COMMEDIA DEL SERVO • Il SERVUSè una delle figure più largamente utilizzate da Plauto nelle sue commedie, esso ha doti che lo fanno diventare eroe e beniamino dell'autore oltre che degli spettatori; esistono varie tipologie di servus: • il SERVUS CURRENS: l'attore che interpreta questo tipo di servo entra in scena di corsa e mantiene un atteggiamento trafelato finché rimane sul palcoscenico. Plauto lo utilizza come parodia del messaggero, infatti porta sempre qualche lettera o informazione che è di vitale importanza per lo sviluppo dell’azione scenica; • il SERVUS CALLIDUS: è un tipo di servo la cui qualità più spiccata è appunto la calliditas (= astuzia), ordisce inganni benevoli/malevoli sia a favore che contro il protagonista ( Nello Pseudolus ad esempio il servo è centrale ed è colui che organizza la truffa); • il SERVUS IMPERATOR: appare nella commedia Persa, è una tipologia di servo che sfoggia una parlantina che utilizza parole che derivano dal gergo militare e un'incredibile sfoggio di superbia. Parla di ciò che fa come se si rivolgesse a una truppa in partenza per una guerra.
I PERSONAGGI DI PLAUTO • È possibile individuare modelli e maschere fisse nel teatro plautino • Il senex, spesso un vecchio libertino che non disdegna avventure con cortigiane, ma è perseguitato da una moglie bisbetica e ricca che lo tiene in pugno. • Il giovane innamorato, spesso squattrinato e pronto a far di tutto pur di conquistare la donna amata. • Il lenone, cioè il commerciante di prostitute e schiave, figura «antropologicamente negativa e sociologicamente predisposta alla sconfitta».(Chiarini) • Il servuscallidus , maschera centrale in cui si rivela tutta la vis comica di Plauto. • Personaggi secondari sono: la matrona spesso autoritaria, il milesgloriosus( soldato fanfarone destinato a essere messo in ridicolo), il parassita (lo scroccone che si mette a servizio di qualcuno per ottenere cibo e protezione). CANANA'
EPILOGO Un altro elemento strutturale di grande importanza nelle commedie di Plauto è il riconoscimento finale (AGNITIO), grazie al quale vicende ingarbugliate trovano la loro fortunosa soluzione e ragazze che compaiono in scena come cortigiane o schiave recuperano la loro libertà e trovano l'amore. MASCHERE LATINE CANANA'
LA VIS COMICA • La comicità è generata da elementi fissi : • Scontro tra personaggi quasi sempre maschili • Figli che beffano il padre con l’aiuto del servo • Rovesciamento carnevalesco dei ruoli • Lessico quotidiano • Equivoci e scambi di persona • Riferimenti a temi comuni con intento satirico • Uso del SERMOFAMILIARIScaricato di neologismi, lessico volgare, espressioni dal doppio senso. CANANA'
RAPPORTO CON I MODELLI GRECI • Rielaborazione della commedia nuova greca: autore di riferimento è Menandro • Uso della contaminatio ma con numerosi elementi di novità • Ritmi scenici incalzanti • Gusto per l’imprevisto • Tensione comica per suscitare forti risate • Mentre il testo greco approfondisce l’introspezione psicologica dei personaggi utilizzando una comicità umoristica • Plauto propone intrecci conosciuti ma con personaggi caricati al massimo di ridicolo e dissacrazione soprattutto delle figure tradizionali e sacre del mondo romano come il padre gabbato o il soldato smargiasso. CANANA'
CAUSE DELLA DIVERSITA’ COL MODELLO GRECO • Diversità di pubblico: nella commedia greca vi è un pubblico di cultura superiore • Diversità delle occasioni delle rappresentazioni: in Grecia sono feste religiose, a Roma sono occasioni anche laiche, come ad esempio la vittoria in una guerra. • La commedia latina attinge molto dalle Atellane e dai fescennini, cioè dalla comicità del mondo contadino., con conseguente uso di scurrilità e oscenità, elementi tipici del teatro popolare. • Metateatro :la definizione, utilizzata per il teatro plautino da Marino Barchiesi, è ormai di uso comune. L’autore coinvolge il pubblico nei segreti del suo lavoro, mente in modo verosimile, ribadendo però, continuamente, al suo pubblico, che ci si trova in un contesto di finzione.
Il METATEATRO • Plauto sottolinea spesso il carattere fittizio dell’evento teatrale. • Rottura dell’illusione scenica: l’autore svela al pubblico la finzione scenica e lo invita spesso ad intervenire nell’azione. Per esempio nel finale con l’espressione plaudite spectatores • il pubblico coprotagonista • Sfruttamento del METATEATRO: cioè il teatro che parla di se stesso e lo fa con il gusto di non prendersi troppo sul serio. • Attacchi ai greci sulla scorta della tradizione catoniana di critica al filoellenismo. • Ma Plauto non è un catoniano, non vuole ammaestrare, educare il pubblico ,lo vuole divertire. Anche il rovesciamento della realtà non è un atteggiamento critico contro le regole sociali vigenti, ma è il tipico atteggiamento del carnevalesco sottolineato da Bacthin con il quale si denuda il re, si ride dell’autorità, ci si scambia i ruoli e tutti per un solo giorno sono uguali e senza regole come nel Carnevale.
Amoralità del teatro plautino • Obiettivo principale è risummovere non fare dell’umorismo che prevede una certa riflessione e cultura del pubblico. • Non intende fare morale né sovvertire l’ordine precostituito • Intende divertire il pubblico come momento di catarsi e ironia sull’ordine costituito dai priscimores. CANANA'
LA MUSICA NELLA COMMEDIA PLAUTINA • La musica presente nella commedia greca è usata solo nei cori come momento di intermezzo tra una scena e l’altra • In Plauto il coro è solo scenografico, ma la musica accompagna anche i momenti recitati, come i monologhi e i deverbia. Spesso la musica è usata per individuare un personaggio.
IL LESSICO • Sottili giochi di parole, assonanze, onomatopee. • Iperbolici superlativi, neologismi come dentifrangibula cioè i rompidenti ; commarituscioè che tiene la moglie in comune con altri. • i giovani parassiti e i lenoni sono definiti con parole greche • Il servo scaltro spesso usa un linguaggio più ricercato per aumentare il contrasto e la vis comica tra la figura e il modo di parlare. • Il campo metaforico più sfruttato è quello militare. • Uso di arcaismi
IL TEMPO E LO SPAZIO • Ambientata in Grecia • Plauto spesso fa riferimenti a luoghi e situazioni romane • Tale contaminazione crea uno spazio non reale ma teatrale • Uso della scena allargata quando gli attori fanno riferimento a luoghi non presenti sulla scena. • Mancanza di coordinate storiche e temporali • Tempo di fantasia
Il mondo sociale di Plauto • Un mondo rovesciato dove tutti i valori sociali si capovolgono come nel carnevale • Valore catartico della commedia contro i malesseri quotidiani • Ironia come strumento per riflettere sui problemi • In una società come quella romana fondamentalmente schiavista, all’interno della commedia il protagonista e beniamino del pubblico è un servo. • Un teatro che riflette sul rapporto fra città e campagna, dove la città è simbolo di corruzione e la campagna dei mosmaiorum.
FINE PRESENTAZIONE Una mente paziente è il migliore rimedio contro le avversità. PLAUTO