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IL FUMO

IL FUMO. UCCIDE. Clicca per proseguire. DATI STATISTICI. Il Fumo in Italia. In Italia i fumatori censiti nel 2004 sono circa 13.000.000 Nel 1993 erano 16.000.000 Trend negativo. Clicca per proseguire. Nel 2003 31,5% soggetti maschili 26,6% soggetti femminili.

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  1. IL FUMO UCCIDE Clicca per proseguire

  2. DATI STATISTICI Il Fumo in Italia In Italia i fumatori censiti nel 2004 sono circa 13.000.000 Nel 1993 erano 16.000.000 Trend negativo Clicca per proseguire

  3. Nel 2003 31,5% soggetti maschili 26,6% soggetti femminili ANALISI DEI DATI In Italia attualmente i fumatori costituiscono il 29% della popolazione Nel 1980 54,3% soggetti maschili 16,7% soggetti femminili Trend negativo per i soggetti di sesso maschile Trend positivo per i soggetti di sesso femminile Clicca per proseguire

  4. FUMO E MORTALITA’ Il fumo provoca direttamente 90.000 morti /anno • 51.000 per patologie neoplastiche delle vie aeree (30.000 polmone, 21.000 cavo orale e laringe) • 25.000 per B.P.C.O. ed enfisema polmonare • 14.000 per patologie vascolari cardiache e cerebrali In Italia ogni 7 – 8 minuti muore una persona per patologie correlate al fumo Clicca per proseguire

  5. DANNI DA FUMO Il tabacco è giunto in Europa alla fine del 400, con l’esplorazione del Continente Americano e all’inizio fù considerato dotato di proprietà medicamentose . Sono occorsi secoli per rovesciare tale convinzione. Nel 1950 compaiono i primi studi che pongono in relazione il fumo con il carcinoma polmonare. Oggi non ci sono più dubbi ne alibi il fumo è dannoso ed è una delle poche cose certe in medicina. Il fumo di tabacco è dannoso sia per azione diretta (fumo attivo) che indiretta sui soggetti esposti al fumo passivo. Clicca per proseguire

  6. DANNI DA FUMO Dalla combustione del tabacco e della carta si generano 10 alla 15 sostanze irritanti e ossidanti di cui circa 40 Idrocarburi policiclici aromatici, Nitrosamine (NNK) e Polonio 210 sono responsabili dello sviluppo di tumori Clicca per proseguire

  7. DANNI DA FUMO ATTIVO Apparato Respiratorio • Le sostanze irritanti liberate dalla combustione provocano: • irritazione cronica delle vie respiratorie (BPCO); • maggiore suscettibilità alle infezioni delle vie aeree; • aumentata incidenza e gravità degli episodi asmatici; • Le sostanze irritanti più le sostanze cancerogene provocano: • cancro al polmone; • cancro del cavo orale e laringe; • cancro in altri distretti ( colon e vescica). Clicca per proseguire

  8. DANNI DA FUMO ATTIVO Apparato Cardiovascolare • Le sostanze irritanti e ossidanti liberate dalla combustione provocano: • vasocostrizione arteriosa ( ipertensione arteriosa, • arteriopatia obliterante ); • accelerazione del processo di arteriosclerosi (cardiopatia • ischemica, aneurisma aortico); • aumentata rischio di morte improvvisa; • aumentata mortalità perioperatoria in pazienti con by-pass • coronarico Clicca per proseguire

  9. DANNI DA FUMO ATTIVO Apparato Cerebrovascolare • Le sostanze irritanti e ossidanti liberate dalla combustione provocano: • aumentata incidenza di eventi ictali ischemici; • aumentata incidenza di eventi ictali emorragici ( uso di • contraccettivi); • progressivo deterioramento mentale e demenza su base • arteriosclerotica; Clicca per proseguire

  10. DANNI DA FUMO ATTIVO Apparato Riproduttivo • Le sostanze irritanti e ossidanti liberate dalla combustione provocano: • Nei soggetti di sesso maschile • disfunzione erettile; • riduzione della fertilità con riduzione del numero e della • mobilità degli spermatozoi; • Nei soggetti di sesso femminile • menopausa precoce (circa due anni ); • aumento del rischio di cancro al collo dell’utero; • in gravidanza: aumentato rischio di aborto, neonati sotto • peso e con ritardo di crescita di sviluppo mentale e ridotta • capacità respiratoria Clicca per proseguire

  11. DANNI DA FUMO PASSIVO Composizione del fumo passivo • Dalla combustione di una sigaretta si producono due tipologie distinte di fumo. • Centrale ( mainstream smoke) che rappresenta il fumo attivo o diretto, che viene in parte inalato e parzialmente espirato. • Laterale ( sidestream smoke) che rappresenta il fumo passivo o indiretto costituito prevalentemente dalla combustione lenta della sigaretta lasciata bruciare passivamente e dal fumo espirato dal fumatore attivo • Ricerche di chimica analitica hanno dimostrato che nel fumo laterale alcune sostanze irritative ossidative e cancerogene (amine aromatiche, nicotina e CO) sono presenti in concentrazione superiore a quello del fumo centrale. Clicca per proseguire

  12. Tavola 1 - Non fumatori che vivono in famiglia con fumatori, per classi d'età. Anno 1999 Classi d'età  Numero  Percentuale 0-5  1.577.000  49,3 6-14  2.612.000  50,9 15-24  2.479.000  36,2 25-64  6.974.000  21,8 65 e più 1.501.000  14,9 Totale  15.143.000  26,5 Fonte:Indagine Multiscopo "Aspetti della vita quotidiana" ISTAT 1999 DANNI DA FUMO PASSIVO Dati statistici In Italia i fumatori passivi sono oltre i 15.000.000 pari al 26,5% della popolazione totale, le categorie dei soggetti distinte per classe di età sono di seguito elencate Clicca per proseguire

  13. DANNI DA FUMO PASSIVO Si è unanimemente giunti alla conclusione che anche il fumo passivo può indurre il cancro polmonare, in Italia sarebbe responsabile di circa mille morti/anno con un numero cumulativo di morte per tumore polmonare di 1 ogni 1000 soggetti esposti al fumo passivo. In particolare negli adulti il rischio di cancro del polmone aumenta del 25% se un congiunto fuma, il rischio cardiaco viene parimenti incrementato del 25%, mentre il rischio di eventi ictali cerebrovascolari viene raddoppiato. I figli di genitori fumatori hanno una maggiore incidenza di rinofaringiti, otiti, polmoniti, bronchiti, crisi asmatiche rispetto ai figli di non fumatori. Clicca per proseguire

  14. DANNI DA FUMO • La gravità dei danni fisici indotti dalla esposizione al fumo di tabacco sia attivo che passivo, risulta correlata : • età di inizio; • numero di sigarette consumate al giorno o numero di • pacchetti anno; • numero di anni di esposizione al fumo; • inalazione più o meno profonda; • sesso ( le donne a parità di esposizione presentano una • maggiore riduzione della funzionalità polmonare). 20 sigarette al giorno riducono di circa 4-6 anni la vita media di un giovane Clicca per proseguire

  15. TREND NEGATIVO Come abbiamo già visto, nel Paese è in atto una tendenza alla progressiva riduzione dell’abitudine al fumo. Negli ultimi 10 anni si è passati da: 16.000.000 di fumatori nel 1993 13.000.000 di fumatori nel 2003 In particolare: Nel 1980 54,3% soggetti maschili 16,7% soggetti femminili Nel 2003 31,5% soggetti maschili 26,6% soggetti femminili Clicca per proseguire

  16. TREND NEGATIVO L’analisi statistica per classi di età ha dimostrato una sostanziale uniformità dei dati fino all’età di 44 anni mentre si è evidenziato un notevole calo dopo i 45 anni particolarmente accentuato dopo i 65 anni In particolare: Decremento correlato all’insorgenza clinica di patologia da fumo Clicca per proseguire

  17. TREND NEGATIVO Dati statistici relativi alla scolarizzazione Medici 41% Insegnanti 26% Relativamente alle condizioni socioeconomiche si registra una prevalenza superiore al 10% tra i cittadini appartenenti alle classi sociali più povere rispetto a quelle più agiate Clicca per proseguire

  18. CONCLUSIONI • La riduzione del numero di fumatori si verifica principalmente nelle seguenti categorie di soggetti: • nei soggetti di sesso maschile; • nei soggetti di età superiore ai 44 anni; • nei soggetti con maggiore scolarità; • nei soggetti che fumano meno di 20 sigarette al giorno. • Nessuna variazione si osserva tra i giovani adulti 18/24 anni e nelle fasce socioeconomiche più povere e nei soggetti che fumano più di 20 sigarette al giorno. Clicca per proseguire

  19. CONCLUSIONI Nelle donne si è assistito viceversa a un incremento della percentuale di fumatrici, che rende ragione di un dato oltremodo allarmante, infatti, mentre si assiste alla riduzione dell’incidenza del cancro del polmone nel sesso maschile da 440 casi/100.000 nel 1970 a 250/100.000 nel 1990 Nelle donne si è passati da 30 casi /100.000 nel 1970 a 120/100.000 nel 1990 con una incidenza quadruplicata Clicca per proseguire

  20. CONCLUSIONI Sempre più frequentemente si assiste alla riduzione dell’età di inizio dell’abitudine al fumo. Si riportano di seguito i dati relativi a un questionario somministrato a 149 ragazzi con età media di 14 anni e rapporto M/F 64/85 presso un istituto scolastico alberghiero. Clicca per proseguire

  21. CONCLUSIONI • Questi dati confermano un aumento dell’incidenza del consumo di tabacco tra gli adolescenti e offrono preziosi spunti per indirizzare più efficacemente i programmi di informazione e educazione. • Programmi informativi e educativi nelle scuole medie. • Programmi di incentivazione per la riduzione del fumo tra il • personale docente. • Programmi di incentivazione per la riduzione del fumo tra il • personale medico e infermieristico. • Programmi di incentivazione per la riduzione del fumo • passivo tra le mura domestiche, in particolare in presenza di bambini Clicca per proseguire

  22. CONCLUSIONI • Se si vogliono ottenere ulteriori risultati occorre dirigere gli sforzi di informazione/educazione verso le popolazioni target che risultano caratterizzare lo zoccolo duro: • Adolescenti e soggetto compresi fra i 18/44 anni • Fasce socioeconomiche più deboli • Popolazione a basso titolo di studio • Forti fumatori più di 20 sigarette die Donne e fumo interpretazione dei dati statistici Clicca per proseguire

  23. CONCLUSIONI La speranza – non è mai troppo tardi per smettere • Il rischio di contrarre un tumore polmonare a 75 anni e pari al 0,4% nei non fumatori. • Il rischio cumulativo per un fumatore di 75 anni che ha iniziato a fumare a 15 anni e pari al 16% • Smettere a 30 anni comporta un rischio del 2% • Smettere a 40 anni comporta un rischio del 3% • Smettere a 50 anni comporta un rischio del 6% • Smettere a 60 anni comporta un rischio del 10% Clicca per proseguire

  24. A QUESTO PUNTO VISTO CHE IL FUMO NUOCE SICURAMENTE ALLA NOSTRA SALUTE, PENSO SIA MEGLIO NON FUMARE, VI PARE? FINE Ciao a tutti "NIK"

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