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L' UNIONE EUROPEA. CORTE DI GIUSTIZIA. PARLAMENTO EUROPEO. IL TRATTATO DI MAASTRICHT E LA NASCITA DELL’ UNIONE EUROPEA. B. C. E. CONSIGLIO EUROPEO. COMMISSIONE EUROPEA. Il trattato di Maastricht e la nascita dell’ Unione Europea.
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CORTE DI GIUSTIZIA PARLAMENTO EUROPEO • IL TRATTATO DI MAASTRICHT E LA NASCITA DELL’ UNIONE EUROPEA B. C. E. CONSIGLIO EUROPEO COMMISSIONE EUROPEA
Il trattato di Maastricht e la nascita dell’ Unione Europea • Nel 1991 gli Stati aderenti alla CEE sottoscrissero, nella cittadina olandese di Maastricht, un altro trattato con cui davano origini alla Unione Europea (UE), la quale ha come obiettivo la piena integrazione economica e politica. Essa, cioè, si propone di trasformare i Pesi europei in una Confederazione di Stati con un insieme comune di leggi e con un’unica moneta. All’ inizio del 2002 pertanto, le singole monete nazionali sono state abolite e sono state sostituite dall’ euro, per cui non si devono più cambiare i soldi quando ci si sposta da un Paese all’ altro. Fino al 2003 l’ UE abbracciava soprattutto i Paesi dell’ Europa occidentale. I principi fondamentali del trattato costitutivo sono: libertà, democrazia e diritti umani. Successivamente l’UE si va ampliando verso l’ Europa centrale ed orientale e verso il bacino del Mediterraneo. Nel 2004 sono entrati a far parte dell’ Unione altri 10 paesi (Repubblica Ceca, Malta,Cipro,Slovacchia, Lituania , Estonia, Lettonia, Ungheria, Slovenia, Polonia). Allo stato attuale essa abbraccia 25 Pesi, e nei prossimi anni anche la Bulgaria, la Turchia e la Romania faranno parte dell’ Unione. L’ ampliamento dell’ UE rappresenta una possibilità di pace e di stabilità politica tra i diversi Paesi che hanno generato numerose guerre. Gli Stati aderenti all’ UE non presentano regimi politici uguali. Gran parte ha un ordinamento repubblicano e una decina, invece, conservano forme di governo monarchico, in cui il capo dello stato è il re o il principe. Anche la loro legislazione non è uniforme. Per facilitare il processo di integrazione, i singoli Stati hanno delegato alcuni dei loro poteri ad organismi sovranazionali che hanno il compito di contemperare gli interessi nazionali con quelli comunitari.
CONSIGLIO EUROPEO Il Consiglio europeo, creato nel 1974 e istituzionalizzato nel 1986 dall'Atto unico europeo, riunisce i capi di Stato e di governo degli Stati membri dell'Unione europea.I suoi membri sono assistiti dai ministri degli affari esteri degli Stati membri e da un membro della Commissione. Il Consiglio europeo si riunisce almeno quattro volte l'anno. A partire dal 2000, nell'ambito della strategia di Lisbona, la sessione del mese di marzo è dedicata alle questioni economiche, sociali e ambientali. Al termine di ciascuna riunione, le conclusioni della presidenza vengono rese pubbliche. Il Consiglio europeo contribuisce in maniera rilevante ad affrontare le grandi questioni politiche relative all'edificazione dell'Europa: le modifiche dei trattati e delle istituzioni, le dichiarazioni diplomatiche nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune, etc. Inoltre, svolge una funzione di forum di discussione al livello politico più elevato nelle situazioni di crisi e tenta di trovare una soluzione in caso di disaccordo tra gli Stati membri. Il Consiglio europeo ha una funzione fondamentale di impulso e di orientamento politico, economico e sociale in tutti i settori di attività dell'Unione europea, sia a livello europeo che a livello nazionale. I suoi orientamenti e dichiarazioni non hanno tuttavia valore giuridico. Per essere effettivamente messi in pratica, devono seguire la procedura normale degli atti giuridici comunitari: proposte formulate dalla Commissione europea, voto del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Unione europea.
COMMISSIONE EUROPEA • La Commissione, composta da 27 commissari (uno per ogni paese membro), è l’organo esecutivo dell’Unione, ma suo è anche il compito di avanzare le proposte legislative. Essa vigila sulla corretta applicazione dei trattati europei e delle decisioni adottate in base a essi. In ambito amministrativo la Commissione gestisce i fondi comunitari e gli aiuti agli altri paesi. La Commissione europea ha un organico di 15.000 persone, di cui un terzo è addetto ai servizi di traduzione e di interpretariato.
PARLAMENTO EUROPEO • Il Parlamento europeo – inizialmente organo puramente consultivo al quale l’Atto unico europeo e il trattato di Maastricht hanno attribuito poteri più ampi – è l’unico organo comunitario composto da membri eletti direttamente dai cittadini dei paesi membri. Oggi, oltre ad avere poteri in materia di bilancio e di controllo dell’esecutivo, il Parlamento ha anche competenze legislative e condivide con il Consiglio dei ministri il potere di decisione su diverse materie. Il Parlamento infatti esamina le proposte di legge presentate dalla Commissione europea e può proporre emendamenti prima dell’esame del Consiglio dei ministri. Il Parlamento europeo esercita, di concerto con il Consiglio dei ministri, i poteri in materia di bilancio, ovvero adotta il bilancio annuale e ne controlla l’esecuzione. Per alcune decisioni di particolare importanza, il Consiglio per pronunciarsi deve ottenere il parere conforme del Parlamento. • La sede del Parlamento è a Strasburgo, anche se la maggior parte del lavoro delle commissioni parlamentari viene svolta a Bruxelles; il segretariato generale si trova invece a Lussemburgo. I deputati del Parlamento europeo sono 785, eletti ogni cinque anni dai cittadini dei 27 stati membri. Nel Parlamento europeo sono rappresentati un centinaio di partiti, organizzati in otto raggruppamenti.
CORTE DI GIUSTIZIA • La Corte di giustizia, organo giudicante di ultima istanza, è composta da 27 giudici (uno per ogni stato membro) e otto avvocati generali; è competente sia per le controversie tra istituzioni comunitarie – e tra queste ultime e i paesi membri – sia per i ricorsi in appello contro le direttive e i regolamenti emanati dall’Unione. Su richiesta di un Tribunale nazionale, la Corte si pronuncia anche sulla validità e sull’interpretazione delle disposizioni del diritto comunitario (vedi Diritto europeo). Le sue sentenze costituiscono un precedente e divengono parte del quadro giuridico di ciascuno stato membro.
B. C. E. (BANCA CENTRALE EUROPEA) • Diventata operativa il 1° luglio 1998, la Banca centrale europea, che ha sede a Francoforte, è l’organismo attorno al quale ruota il Sistema europeo delle banche centrali (SEBC), che comprende tutti gli istituti di emissione dei paesi membri dell’UE. Compiti della BCE sono quelli di sostenere le politiche economiche e definire e attuare la politica monetaria dell’UE, assicurare la stabilità dei prezzi interni e il valore del cambio esterno dell’euro, detenere e gestire le riserve ufficiali in valuta estera degli stati membri, promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento. • Gli organi della BCE sono: il Comitato esecutivo, composto da sei membri; il Consiglio direttivo, composto dai sei membri del Comitato esecutivo più i dodici governatori delle banche centrali dei paesi aderenti all’Unione monetaria europea; il Consiglio generale, composto dai governatori delle banche centrali di tutti i paesi membri dell’UE.
L'Europa ha un territorio estremamente frammentato, formato da pianure, altipiani e catene montuose, articolato in numerose penisole, grandi come la Scandinavia, la penisola iberica e la penisola italiana, e di più modeste dimensioni, come lo Jutland e la Bretagna. Comprende inoltre un gran numero di isole al largo delle coste, fra cui l'Islanda, l'arcipelago britannico, la Sardegna, la Sicilia e Creta. L'Europa si affaccia a ovest sull'oceano Atlantico ed è delimitata dal Mar Glaciale Artico, dal Mare del Nord e dal mar Baltico a nord; dal mar Caspio a sud-est; dal Mar Nero e dal Mediterraneo a meridione. La vetta più elevata dell’Europa è il Monte Bianco (4.810 m), compreso nelle Alpi. La massima depressione è situata lungo la costa settentrionale del Caspio, a circa 28 metri sotto il livello del mare (vedi Depressione uralo-caspica). Sotto il profilo geologico, la placca (o zolla) europea presenta, da nord a sud, strutture diverse per età e costituzione. Comprende a nord una massa di rocce antiche, stabili, cristalline, a cui fanno seguito, nella parte mediana, un'ampia fascia relativamente piana di materiali sedimentari e una zona di strutture composite, create da spinte, faglie, dislocazioni tettoniche e attività vulcaniche; a sud, infine, si trova una fascia di montagne di età relativamente recente, legate all'orogenesi alpina, con appendici peninsulari che rientrano nell'area del Mediterraneo, mare interno, residuo dell'antica Tetide, compresa tra Europa e Africa. Questa struttura geologica per fasce è all'origine delle diverse regioni geografiche dello spazio europeo.
Nella sezione settentrionale dell’Europa si trova la piattaforma finno-scandinava, struttura arcaica, formatasi nel Precambriano, che costituisce l'imbasamento della Finlandia e di gran parte della restante penisola scandinava. Inclinata verso oriente, essa forma sia i rilievi della Svezia occidentale sia l'altopiano della Finlandia, meno elevato. Il sollevamento del suo bordo occidentale ha dato origine ai rilievi della Norvegia. Ciò avvenne nel corso dell'orogenesi caledoniana (circa 500-395 milioni di anni or sono) che determinò la formazione dei monti di Irlanda, Galles, Scozia, oltre a quelli della Norvegia occidentale. La successiva erosione ha demolito e arrotondato i monti dell'arcipelago britannico, ma le vette della Norvegia (vedi Alpi scandinave) raggiungono i 2.470 m di altitudine. Qui, in seguito alle glaciazioni quaternarie, le vallate modellate dai ghiacciai che scendono verso la costa sono state invase dal mare, formando i fiordi che si succedono lungo tutto il contorno costiero norvegese. La seconda regione significativa sotto il profilo geologico è formata da terre disposte ad arco dalla Francia sudoccidentale verso nord e verso est attraverso una parte dell'Inghilterra meridionale, i Paesi Bassi, la Germania, la Polonia e la Russia. Si tratta di regioni formate da un substrato antico, appiattito, a cui si sono sovrapposti strati di rocce sedimentarie di varia epoca. Seppur deformate localmente fino a dar vita ad alcuni bacini, quali il bacino di Londra e il Bacino Parigino, queste formazioni, ricoperte da uno strato di detriti di origine glaciale, sono all'origine dei bassopiani che formano le più estese pianure europee.
Alcuni fra i terreni migliori d'Europa si trovano in queste pianure, in particolare lungo il loro margine meridionale, dove si depositò il materiale argilloso di origine glaciale portato dal vento, il cosiddetto loess (vedi deposito), adatto alla cerealicoltura. Questa fascia si amplia verso est, dove forma il grande bassopiano sarmatico, cioè le grandi pianure della Russia. A sud delle grandi pianure una fascia di strutture geologiche dissimili attraversa l'Europa, dando origine ai movimentati paesaggi in cui si succedono fosse, altipiani, depressioni. Sono il risultato di contraccolpi subiti dalle masse continentali per effetto delle spinte che hanno dato origine alle Alpi e hanno determinato la successione di piegamenti che formano il Giura, le grandi faglie che hanno originato la fossa del Reno orlata dai monti Vosgi e dai monti della Foresta Nera, i picchi vulcanici del Massiccio Centrale, gli altipiani centrali della Francia e il sollevamento della Meseta Centrale spagnola. La successiva fascia di strutture geologiche è quella, di origine recente, formatasi in seguito ai movimenti orogenetici che hanno prodotto le catene montuose che attraversano il territorio europeo. Alla metà del Terziario, circa 40 milioni di anni or sono (vedi Oligocene), la placca afro-arabica entrò in collisione con quella europea determinando l'orogenesi alpina (vedi Tettonica a zolle). Spinte generate dalla collisione sollevarono grandi masse di sedimenti cenozoici e mesozoici depositatisi nella Tetide, dando vita a diverse catene montuose quali le Alpi, i Pirenei, gli Appennini, i Balcani e i Carpazi. Queste catene comprendono i monti più elevati d'Europa e ne rappresentano la parte morfologicamente più soggetta ai processi di modellamento.
È l'Europa mediterranea, instabile e giovane in contrasto con quella matura e stabilizzata che forma le sezioni settentrionali. La frequenza dei terremoti, insieme con la presenza del vulcanesimo, è testimone del fatto che in quest'area meridionale dell’Europa sono ancora in corso delle trasformazioni.
L'Europa ha una millenaria tradizione di eccellenza in tutte le arti: letteratura, pittura, scultura, architettura, musica e danza. Tra il XIX e il XX secolo Parigi, Roma, Londra, Madrid e Mosca conquistarono una fama particolare quali centri culturali, ma anche molte altre città hanno patrocinato le attività di importanti musei, gruppi musicali e teatrali, e altre istituzioni culturali. Gran parte dei paesi europei ha fortemente sviluppato, nella seconda metà del Novecento, i mezzi di comunicazione di massa. In tutti gli stati sono in funzione eccellenti sistemi educativi e il tasso di alfabetizzazione nella maggioranza dei paesi è elevato. Antiche ed eccellenti università hanno sede in Europa, basti pensare a quelle di Bologna, Padova e Pavia, di Cambridge e Oxford, di Parigi, di Salamanca, Coimbra, Heidelberg, Gottinga, Lovanio, Uppsala e Mosca.
L’ AGRICOLTURA • Le attività agricole in Europa sono generalmente di tipo policolturale, vale a dire che nella stessa regione si ha una gran varietà di colture e di produzioni. La parte europea dell'ex URSS è una delle poche regioni di grande estensione in cui predomina la monocoltura. Nei paesi del Mediterraneo, produzioni agricole diverse sono consentite dalle condizioni climatico-ambientali e comprendono olive, uva e agrumi, oltre a frumento e altri cereali. In gran parte dei paesi mediterranei l'agricoltura riveste una parte importante nell'economia nazionale; meno rilevante è nelle aree settentrionali, dove è stata soverchiata dall'industria, ma dove però ha conosciuto processi di razionalizzazione che l'hanno resa molto redditizia. In quasi tutta l'Europa occidentale, ad esempio, l'allevamento di bovini da latte e la produzione di carne costituiscono attività di notevole rilievo. L'agricoltura mantiene un ruolo importante nelle regioni orientali, come nella penisola balcanica, dove è spesso praticata in forme ancora tradizionali. Qui, durante i cinquant'anni di dominio comunista, il regime delle proprietà (basato sulla collettivizzazione) e l'intero settore agricolo non hanno ricevuto il rinnovamento e gli stimoli che ha avuto l'agricoltura dell'Europa occidentale. Le possibilità agricole del territorio sono molto vaste: si possono praticare utilmente le colture più diverse, anche se l'Europa nel suo insieme è conosciuta in particolare quale produttrice di frumento e altri cereali; vi si coltivano comunque anche oleaginose, viti, barbabietole da zucchero, alberi da frutta e specie orticole d'ogni genere destinate ai grandi mercati urbani. Tradizionalmente, oltre ai bovini da latte e da carne, si allevano maiali, pecore, capre e pollame.
Il campo dell'industria è estremamente ampio e, in diversi settori, molto avanzato. Importanti rami sono quelli della chimica, dell'elettronica e, in generale, dell'alta tecnologia che hanno guidato la crescita economica nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Nel complesso, l'industria si concentra tradizionalmente nella parte centrale dell’Europa (un'area che comprende l'Inghilterra, la Francia orientale e meridionale, l'Italia settentrionale, il Belgio, l'Olanda, la Germania, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Norvegia e la Svezia meridionali), nella Russia europea e in Ucraina. L’ INDUSTRIA
L'Europa è dotata di sistemi di trasporto molto avanzati, in particolar modo nella sua parte centrale e, in misura minore, in Scandinavia, nelle repubbliche dell'Europa orientale e nell'Europa meridionale. In Europa circola un gran numero di veicoli privati e le merci vengono perlopiù trasportate su gomma. Efficienti sono le reti ferroviarie, anch'esse impiegate per il trasporto di passeggeri e merci. Un ruolo fondamentale per l'economia europea, secondo una tradizione che risale al mercantilismo dei secoli passati, è svolto dai trasporti marittimi; molti paesi, fra i quali Grecia, Gran Bretagna, Italia, Francia, Norvegia e Russia, sono dotati di grandi flotte mercantili. Rotterdam, nei Paesi Bassi, sbocco del cuore industriale dell’Europa, è, con Singapore, il porto marittimo più attivo del mondo. Altri porti europei di notevole importanza sono Anversa (Belgio), Marsiglia (Francia), Amburgo (Germania), Londra (Gran Bretagna), Genova (Italia), Danzica (Polonia), Bilbao (Spagna) e Göteborg (Svezia). Molte merci, nelle regioni interne, vengono trasportate attraverso corsi d'acqua; tra i fiumi europei che sopportano un traffico notevole si annoverano il Reno, la Schelda, la Senna, l'Elba, il Danubio, il Volga e il Dnepr. L'Europa centrale è inoltre dotata di una considerevole rete di canali navigabili collegata ai fiumi. TRASPORTI E COMUNICAZIONI
TERRITORIO • Svizzera o Confederazione elvetica (nome ufficiale Confédération suisse, Schweizerische Eidgenossenschaft,Confederaziun helvetica, Confederazione Svizzera), stato dell’Europa centrale; privo di sbocco al mare, confina a nord con la Germania, a est con l’Austria e il Liechtenstein, a sud con l’Italia e a ovest con la Francia. Ha una superficie di 41.285 km²; la capitale è Berna. La Svizzera presenta una morfologia montuosa e molto frammentata, con rilievi incisi da numerose vallate spesso prive di vie di comunicazione a causa dell’asperità del territorio. Questo può essere diviso in tre regioni fisiche: la regione alpina, il Mittelland (o Altopiano svizzero) e la catena del Giura. • I rilievi delle Alpi, caratterizzati da vette frastagliate e gole scoscese, occupano circa il 60% della superficie del paese; l’imponente catena si snoda nel sud del paese e viene tradizionalmente suddivisa in una sezione settentrionale e una meridionale. Alla sezione alpina settentrionale, situata a nord del solco formato dalle valli del Rodano e del Reno, appartengono le Alpi Bernesi, che culminano nella vetta del Finsteraarhorn (4.274 m), le Alpi di Glarona e le Alpi di Uri. Nelle Alpi Bernesi si trova l’Aletsch, il più esteso dei ghiacciai alpini. La sezione alpina meridionale comprende le Alpi Pennine o Vallesi, dove si elevano le cime più alte della Svizzera, tra cui la Punta Dufour (4.634 m), appartenente al massiccio del Monte Rosa, e il Cervino (4.478 m); le Alpi Pennine sono delimitate a ovest dal passo del Gran San Bernardo e a est dal Passo del Sempione.
Sul versante nordorientale delle Alpi Pennine si erge il massiccio del Monte Bianco, una piccola parte del quale è situato in suolo svizzero. • Fanno inoltre parte della sezione alpina meridionale le Alpi Lepontine, che dominano il Canton Ticino e includono il valico del San Gottardo. • Collegate alle Alpi Lepontine dal Passo dello Spluga sono infine le Alpi Retiche, nel cantone dei Grigioni, culminanti nel massiccio Bernina. • Nella parte centrale del paese, tra le Alpi e il Giura, si estende il Mittelland, successione di solchi vallivi, colline e pianure compresa tra il lago di Ginevra e il lago di Costanza che si è soliti indicare con il nome di Altopiano Svizzero. Quest’area, che si estende per circa 200 km e occupa circa il 30% del territorio del paese, ha un’altezza media di 400 m e si innalza a nord-ovest nella catena del Giura. I monti del Giura, più bassi e meno imponenti rispetto alle Alpi, corrono paralleli alla valle dell’Aare e segnano il confine francese per proseguire poi in Germania. Il Giura franco-svizzero, che occupa all’incirca il 10% del territorio, si estende per circa 300 km e culmina nella vetta del Mont Tendre (1.680 m).
IDROGRAFIA La maggiore rete idrografica svizzera è costituita dal corso del Reno e dai suoi tributari, il cui bacino drena circa il 60% del territorio svizzero. Navigabili solo per brevi tratti sono gli altri maggiori fiumi della Svizzera: il Rodano, il Ticino e l’Inn, che scorre nella valle dell’Engadina. L’unico fiume che scorre interamente in territorio svizzero è l’Aare. Tra le imponenti cascate di corsi d’acqua in territorio svizzero si ricordano quelle di Sciaffusa e Staubbach. Di origine glaciale sono i numerosi laghi che connotano la bellezza paesaggistica del paese: il lago di Ginevra, il lago di Costanza, il lago di Lugano, il Lago Maggiore, il lago di Neuchâtel, di Lucerna, di Zurigo e, infine, i laghi di Brienz e di Thun. • CLIMA Nella zona dell’Altopiano e nelle valli, la Svizzera gode di un clima temperato, influenzato nelle diverse regioni dall’azione mitigatrice dei numerosi laghi. Tra i 400 e i 600 m le temperature medie annue si aggirano attorno agli 8 °C. Il Canton Ticino presenta inverni miti ed estati alquanto calde (a Lugano la temperatura media annua è di circa 12 °C). Nelle regioni alpine – umide e fredde le sezioni delle Alpi settentrionali, più calde e soleggiate quelle meridionali – la temperatura media scende a -2 °C (Gran San Bernardo). Per quanto riguarda le precipitazioni, sull’altopiano e nelle valli la media annua è di circa 900 mm; questa aumenta considerevolmente nelle regioni montuose (2.000-3.000 mm annui) dove, nei mesi invernali, si verificano abbondanti nevicate. Caratterizzate dalla presenza di numerosi ghiacciai, le cime dei rilievi al di sopra dei 2.700 m sono ricoperte da nevi perenni. La bise, un vento freddo proveniente da nord-est, tipico dei mesi invernali, si alterna in estate al föhn, caldo e secco, che soffia da sud e causa improvvisi innalzamenti della temperatura.
FLORA E FAUNA • La Svizzera presenta una vegetazione di tipo mediterraneo-alpino: viti e alberi da frutto – castagni, noci, meli, peri, ciliegi – crescono nelle valli più basse e nell’altopiano fino ai 600 m di altezza; fitti boschi coprono circa un terzo del territorio, soprattutto oltre i 600 m di altitudine. Specie decidue quali faggi, aceri e querce costituiscono la vegetazione prevalente fino ai 1300 m, oltre ai quali crescono conifere, specialmente pini e abeti. I pascoli alpini sono presenti oltre i 2.000 m. La presenza di microclimi nei pressi dei laghi rende possibile la presenza di piante e alberi di tipo mediterraneo quali le magnolie e i mandorli. Alle massime altitudini si incontra una flora di tipo alpino con le caratteristiche stelle alpine, anemoni e muschi. Le regioni alpine e i boschi sono popolati dal camoscio, dal cervo, dal capriolo, dalla marmotta, dallo scoiattolo, dal tasso e dalla volpe; presenti numerosissime specie di uccelli, tra cui l’aquila; nei corsi d’acqua e nei torrenti elvetici vivono la trota e il salmone. La svizzera è un Paese particolarmente alle problematiche dell’ ambiente.
POPOLAZIONE • La Svizzera ha una popolazione di 7.554.661 abitanti (2007) con una densità media piuttosto elevata: 190 persone per km². Il 68% degli abitanti (2005) risiede in centri urbani, perlopiù di piccole dimensioni. La popolazione rurale ammonta al 32%. Il Mittelland e le fasce prealpine raccolgono la maggior parte della popolazione e delle attività economiche. Gli abitanti di origine straniera presenti nel territorio svizzero costituiscono circa il 15% della popolazione totale; il consistente flusso migratorio, iniziato nei primi decenni del XX secolo per far fronte al bisogno di manodopera determinato dallo straordinario sviluppo economico del paese, ha coinvolto prevalentemente stranieri provenienti dai paesi dell’Unione Europea. Nettamente predominante è la presenza di immigrati italiani. La composizione della popolazione, prevalentemente di ceppo germanico, è definita attraverso la lingua parlata dalle diverse comunità: tedesca, francese, italiana e romancia.
ECONOMIA SETTORE PRIMARIO: Disponendo di un territorio poco favorevole all’agricoltura (le superfici coltivate corrispondono solo al 10,8%), la Svizzera è autosufficiente solo per la produzione di frumento e carne, mentre deve ricorrere a ingenti importazioni per gli altri generi alimentari. I prodotti principali, perlopiù coltivati in appezzamenti agricoli di piccole dimensioni, sono barbabietole da zucchero, grano, orzo, patate, mele e uva. L’allevamento, in particolare di bovini, è un’importante risorsa del paese (prati e pascoli coprono circa il 30% della superficie totale) dove si allevano anche suini, ovini, cavalli e animali da cortile. Rilevanti per l’economia elvetica sono la produzione di latte e formaggi. Discreta è la produzione di legname (circa 5.044.061 m³ all’anno), utilizzato soprattutto per l’edilizia e la fabbricazione della carta, recentemente diminuita a causa dell’inquinamento che ha danneggiato il 35% del patrimonio forestale del paese. La principale fonte di energia è costituita dai numerosi impianti idroelettrici, che forniscono il 54,3% dell'energia prodotta, e da 5 centrali nucleari. Le risorse minerarie sono di modesta entità: esse comprendono granito, pietra calcarea, sale e, in misura inferiore, ferro e manganese.
SETTORE SECONDARIO:Il settore manifatturiero è dominato dai comparti meccanico e chimico-farmaceutico. Il paese produce macchinari di precisione, parti meccaniche, prodotti farmaceutici, orologi. L’industria orologiera svizzera, sviluppata soprattutto nel Giura e a Ginevra, è celebre nel mondo dal XVIII secolo e registra un’esportazione di circa 28 milioni di orologi all’anno. Rilevanti sono inoltre i comparti tessile (cotonifici e setifici), dell’abbigliamento, chimico, della raffinazione dei metalli, della produzione della carta, alimentare e dolciario (in particolare del cioccolato, la cui fabbricazione raggiunge le 100.000 tonnellate annue). Particolarmente apprezzati sono i prodotti dell’artigianato svizzero come carillon, pizzi, merletti e oggetti di legno intagliato. • SETORE TERZIARIO: L’unità monetaria è il franco svizzero, suddiviso in 100 centesimi, emesso dalla Banca Nazionale Svizzera. La Svizzera è uno dei più importanti centri finanziari a livello internazionale, particolarmente apprezzato per la stabilità economica e politica del paese e per la segretezza con cui sono tradizionalmente trattate le transazioni bancarie (segretezza recentemente soggetta a restrizioni in seguito a fatti che ne hanno messo in evidenza alcune derive, quali il riciclaggio di denaro di dubbia provenienza). Il sistema bancario elvetico è uno dei più sviluppati al mondo; le numerose banche (circa 500, il 20% delle quali di proprietà straniera) costituiscono una delle principali risorse economiche del paese; le due maggiori banche sono il Credito Svizzero e l’Ubs-Sbs.
. Oltre a ospitare numerosi istituti di credito, Zurigo è sede di una delle Borse valori più importanti d’Europa e il maggiore centro per il commercio dell’oro. Anche Ginevra e Basilea sono sede di borse valori. Nel 2004 il volume delle importazioni svizzere fu di 111.603 milioni di dollari, quello delle esportazioni di 118.527 milioni di dollari. Tra i principali prodotti di importazione vi sono macchinari, petrolio greggio e raffinato, metalli preziosi, prodotti alimentari, ferro, acciaio e prodotti chimici; le esportazioni comprendono soprattutto prodotti farmaceutici, chimici, tessili, orologi e metalli preziosi. Particolarmente attivi sono gli scambi con Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Giappone. Il deficit dato dal volume delle importazioni è bilanciato dalle entrate derivanti dai redditi dei capitali svizzeri investiti in tutto il mondo, dal flusso costante di capitali stranieri e dal turismo, che negli ultimi anni ha rappresentato la più importante fonte di valuta straniera e di occupazione.
UNA NAZIONE NEUTRALE In virtù della tradizionale posizione di neutralità, la Svizzera è divenuta sede di numerose organizzazioni e incontri internazionali; qui venne fondata nel 1863 la Croce Rossa Internazionale e, al termine della prima guerra mondiale, la Società delle Nazioni. Nel 1948 la Svizzera si unì all’Organizzazione europea per la cooperazione economica, fu membro fondatore dell’Associazione europea di libero scambio nel 1959 e nel 1963 aderì al Consiglio d’Europa. Nel 1992 fece richiesta per la partecipazione alla Comunità Europea (ora denominata Unione Europea), richiesta in seguito ritirata per conservare la tradizionale posizione di neutralità.