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Agenda 2000. Il 16 Luglio 1997 il presidente della Commissione Europea, Jacques Santer, ha presentato al Parlamento Europeo il documento Agenda 2000. Per una Europa più forte e più ampia , che rappresenta la base programmatica per le future politiche dell’UE. Composta da tre volumi:.
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Agenda2000 • Il 16 Luglio 1997 il presidente della Commissione Europea, Jacques Santer, ha presentato al Parlamento Europeo il documento Agenda 2000. Per una Europa più forte e più ampia, che rappresenta la base programmatica per le future politiche dell’UE. Composta da tre volumi: • Per un’Europa più forte e più ampia • La sfida dell’ampliamento • Pareri della Commissione Europea.
Agenda2000Politiche Interne Lo sviluppo delle politiche interne avviene secondo 4 direttrici: • Creare le condizioni per una crescita durevole e creatrice di posti di lavoro • Porre in primo piano la conoscenza e le nuove tecnologie • Modernizzare i sistemi dell’occupazione • Migliorare le condizioni di vita
Agenda2000Politiche Interne Creare le condizioni per una crescita durevole e creatrice di posti di lavoro • Il passaggio all’Euro sarà un fattore di stabilità, migliorerà l’efficienza del mercato e favorirà gli investimenti. • Il Mercato Unico migliorerà le norme sulla concorrenza. Si attuerà una stretta vigilanza sugli aiuti pubblici. • Miglioramento delle condizioni di funzionamento delle PMI. Migliorare l’accesso delle PMI al credito e ai capitali. • Estensione delle reti transeuropee (RTE); risanando i sistemi di trasporto.
Agenda2000Politiche Interne Porre in primo piano la conoscenza e le nuove tecnologie • L’utilizzo delle tecnologie informatiche e della comunicazione determinano la competitività in una economia mondiale sempre più globalizzata. • Va quindi incoraggiata la ricerca, l’innovazione l’educazione e la formazione.
Agenda2000Politiche Interne Modernizzare i sistemi dell’occupazione • Rendere più moderne le politiche del mercato del lavoro e dell’occupazione. • L’UE fornisce il quadro di riferimento ma le competenze rimangono degli Stati membri. • La riforma dei sistemi di pensionamento e di assistenza sanitaria.
Agenda2000Politiche Interne Migliorare le condizioni di vita. • La crescita economica deve avere come finalità quella di creare una società più solidale e accogliente. • Problema della sanità pubblica e sicurezza degli alimenti. • Sfide ecologiche: un’applicazione più efficace delle norme in materia di ambiente.
Agenda2000Coesione economica e sociale Impegno per la coesione • La coesione economica e sociale è considerata una priorità della costruzione europea, insieme all’Unione monetaria e al Mercato Unico. • Il Consiglio europeo ha riservato alla solidarietà finanziaria lo 0,46% del PNL dell’Unione. • La prima relazione sulla coesione ha evidenziato: • le regioni dell’obiettivo 1 hanno progredito verso la convergenza (grazie al Fondo strutturale e a quello di coesione) • la disoccupazione non è calata in modo sensibile e la disparità è in aumento in molte delle regioni svantaggiate
Agenda2000Coesione economica e sociale Aspetti finanziari (periodo 2000-2006) • Le azioni strutturali disporranno di 275 miliardi di ECU (prezzi 1997). Nel periodo 1993-1999 erano 200 miliardi • Ai nuovi paesi aderenti verrà riservata una quota di 45 miliardi di cui 7 come preadesione. • La percentuale di popolazione interessata agli obiettivi 1 e 2 dovrà essere ridotta dal 51% di oggi ad a una percentuale compresa tra il 35% e il 40%.
Agenda2000Coesione economica e sociale Gli obiettivi della politica strutturale vengono ridotti da 7 a 3, per aumentarne l’efficacia e l’efficienza • I tre obiettivi prioritari sono • OBIETTIVO 1 • promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni che presentano ritardi nello sviluppo • OBIETTIVO 2 • favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali • OBIETTIVO 3 • favorire l’adeguamento e l’ammodernamento dei sistemi d’istruzione, formazione e occupazione (agisce sul territorio nazionale fatte salve le specificità regionali) :
Agenda2000Coesione economica e sociale • OBIETTIVO 1 • (Regioni in ritardo di sviluppo) • La soglia del 75% del PIL pro-capite dovrà essere applicata scrupolosamente.Per le regioni che superano la soglia del 75% si dovrà prevedere un periodo transitorio di phasing out.. • Le regioni ammissibili all’obiettivo 1 dovrebbero essere trattate con le stesse priorità attuali, e con una forte concentrazione degli interventi.In queste regioni si hanno gravi difficoltà in fatto di reddito, occupazione, strutture produttive e infrastrutture, il tasso di disoccupazione è superiore di circa il 60% alla media comunitaria • I programmi verranno elaborati con la massima considerazione per le priorità espresse dalle regioni stesse. • Nel nuovo obiettivo 1 sono comprese anche le zone del vecchio obiettivo 6
Agenda2000Coesione economica e sociale • OBIETTIVO 2 • (riconversione economica e sociale). • Le regioni interessate sono quelle con problemi strutturali quali: disoccupazione massiccia, fenomeni di esodo rurale e/o di spopolamento. Esse comprendono aree rurali in declino, zone in crisi dalla pesca, quartieri urbani in difficoltà). • Gli interventi a favore delle regioni che presentano difficoltà strutturali avranno come tema la riconversione economica e sociale. • I nuovi programmi saranno finalizzati alla diversificazione economica, all’innovazione e alle risorse umane, con particolare riguardo alle PMI. • Le zone attualmente ammissibili agli obiettivi 2 o 5b e che ne resteranno escluse dovrebbero beneficiare di un periodo transitorio.
Agenda2000Coesione economica e sociale • OBIETTIVO 3 • (Risorse umane) • Viene applicato nelle regioni escluse dagli obiettivi 1 e 2, per modernizzare e adattare i sistemi d’istruzione, di formazione e di collocamento. • Le risorse devono essere concentrate in un insieme di misure realistiche ed efficaci, in linea con gli orientamenti politici nazionali.
SITUAZIONE AL 1999 SITUAZIONE POST-RIFORMA Ob. 1 - Regioni in ritardo di Sviluppo ( < 75 % PIL UE) Ob. 1 Regioni in ritardo di sviluppo ( < 75 % PIL UE) Ob. 6 - Regioni scarsamente popolate Regioni uscenti da Ob. 1 Periodo transitorio Ob. 2 - Zone in declino industriale Ob. 2 - Zone di riconversione economica e sociale (incluse zone urbane e pesca) Ob. 5b – Zone Rurali Zone uscenti da Ob 2 e Ob. 5b Periodo transitorio Ob. 3 – Lotta alla disoccupazione e inserimento giovani Ob. 3 – Risorse umane Ob. 4 – Adeguamento professionale lavoratori Agenda 2000come sono cambiati gli obiettivi
Agenda 2000Politica Agricola Comune • Nel quadro di Agenda 2000 si prevede la revisione della Politica Agricola Comunitaria (PAC). • In realtà rappresenta una riconferma delle linee di riforma già proposte nel 1992 (Riforma Mc Sharry). • Le linee della revisione sono le seguenti: • La sostituzione progressiva del sostegno ai prezzi agricoli con misure di aiuti diretti agli agricoltori • Lo sviluppo di una politica rurale • Semplificazione della normativa a livello comunitario e decentralizzazione dell’applicazione delle misure politiche
Agenda 2000Politica Agricola Comune • Gli obiettivi fondamentali per la PAC oltre il 2000 sono: • aumentare la competitività sui mercati interni e esteri; • garantire la sicurezza e la qualità delle derrate; • assicurare un equo livello di vita per la popolazione agricola e contribuire alla stabilità dei redditi agricoli; • integrare gli obiettivi ambientali nella PAC; • creare fonti di occupazione e di reddito alternative per gli agricoltori e le loro famiglie; • semplificare la normativa comunitaria.
Agenda 2000Politica Agricola Comune • Il settore dei seminativi • fissare il prezzo d’intervento per i cereali ad un livello di sicurezza di 95,35 ECU/t (attualmente è pari a 119,19 ECU/t) in un unica tappa (il 2000); • introdurre un aiuto specifico riferito alla superficie; • ritirare i seminativi dalla produzione, con aiuti specifici alle superfici messe a riposo; • escludere dal regime i cereali insilati (specialmente il mais); • dare aiuti supplementari alle piante proteiche (6,5 ECU/t) allo scopo di mantenerli competitivi nei confronti dei cereali.
Agenda 2000Politica Agricola Comune • Il settore della carne bovina • La Commissione propone di ridurre gradualmente il sostegno effettivo al mercato dagli attuali 2780 ECU/t a 1950 ECU/t nel periodo 2000-2002; • La diminuzione dei prezzi sarà bilanciata da aiuti diretti al reddito da aumentare gradualmente e da corrispondere sempre per capo di bestiame (per le vacche nutrici un versamento annuale di 215 ECU contro i 145 attuali, per i bovini maschi un versamento singolo di 368 ECU contro i 135 attuali e infine per le vacche lattifere un versamento di 70 ECU).
Agenda 2000Politica Agricola Comune • I prodotti lattiero caseari • La Commissione ha optato per la strategia di prorogare il regime delle quote fino al 2006 e di rendere più flessibile e più semplice l’attuale organizzazione comune di mercato; • Ridurre gradualmente i prezzi di sostegno, in media del 10% sull’intero periodo e di introdurre un nuovo pagamento annuo di 145 ECU per le vacche lattifere.
Agenda 2000Politica Agricola Comune • I prodotti mediterranei • Tabacco e vino sono attualmente oggetto d’esame da parte delle istituzioni europee • Per gli ortofrutticoli la Commissione seguirà da vicino l’applicazione della riforma decisa dal Consiglio nel luglio del 1996. • Per l’olio d’oliva è stato approvato il nuovo OCM.
Agenda 2000Politica Agricola Comune • Un aspetto rilevante delle proposte della Commissione riguarda l’introduzione di un unico massimale per tutti i pagamenti diretti a favore dei redditi concessi nell’ambito delle organizzazioni comuni di mercato (OCM). • Gli Stati membri dovrebbero essere inoltre autorizzati ad introdurre criteri di differenziazione secondo norme stabilite di comune accordo.
Agenda 2000Politica Agricola Comune Politica rurale. In Agenda 2000 si ribadisce l’importanza delle politiche strutturali e dello sviluppo delle zone rurali che avranno un ruolo fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e per il tempo libero.
Agenda2000Quadro finanziario prospettato Spese per il settore agricolo a carico del FEOGA nel 2000-2006 (miliardi di ECU)
Agenda2000Calendario • Il 18 marzo 1998 sono uscite le proposte di regolamento relative al pacchetto di riforme comprese in Agenda 2000. • Il 24-25 marzo 1999 a Berlino sono stati definitivamente stipulati gli accordi di Agenda 2000 • Nel Maggio-Giugno 1999 sono stati approvati i regolamenti applicativi di Agenda 2000
Agenda2000Finanziamento dell’UE • La decisioni presa nel vertice di Berlino (Marzo 1999) prevede che il tetto finanziario dell’Unione europea rimarrà fissato all'1,27% del Pil. • A decorrere dal 2002, l'apporto del contributo Iva alle casse comunitarie verrà ridotto in modo dall'1% attuale, allo 0,75% nel 2002 e allo 0,50 nel 2004. Aumenterà invece il contributo calcolato sulla base del Pil di ciascun paese (quarta risorsa).
Agenda2000Regolamenti orizzontali • I regolamenti orizzontali riguardano: • la condizionalità ambientale (cross compliance) • la modulazione degli aiuti in base a criteri legati all’occupazione • l’utilizzazione da parte degli Stati Membri dei risparmi derivanti dall’applicazione delle due norme precedenti per misure ambientali
Agenda2000Organizzazione comune del mercato dell’olio d’oliva • Nuovi regolamenti approvati il 20 luglio 1998 - Ce n. 1638/98 1639/98 • Già in corso di definizione prima dell’approvazione di Agenda 2000 • Riforma ponte del 1998 • Riforma effettiva dal 1° novembre 2001 • Prima campagna interessata 1998/99 • Principali caratteristiche della riforma: • -Abolizione del prezzo d’intervento e del prezzo rappresentativo del mercato • -Unificazione dell’aiuto alla produzione (eliminazione dell’aiuto forfetario ai “piccoli produttori”) • -riduzione dell’aiuto unitario da 142,2 a 132,25 euro/quintale di olio prodotto • -tolti gli aiuti al consumo • -la Qmg comunitaria è stata aumentata 1.777 milioni di tonnellate • -Italia 30% Qng (Spagna 42,5%)
Agenda2000 Organizzazione comune del mercato vitivinicolo • Nuovi regolamenti approvati il 17 maggio 1999 - Ce n. 1439/99 • Per equilibrio tra domanda e offerta: • si mantiene il divieto di impianto di viti (fino al 2010) (51.000 ettari in più per tutta la comunità di cui 12.933 per l’Italia) • sistema di regolarizzazione degli impianti irregolari • istituzione degli Schedari viticoli nazionali e Inventario viticolo • aiuti per la riconversione dei vigneti • distillazione obbligatoria dei sottoprodotti • la distillazione volontaria prevede due forme • distillazione per il rifornimento dell’alcole ad uso alimentare; distillazione di crisi • Scambi con paesi terzi:i mosti provenienti da Paesi Terzi non possono essere vinificati; la miscelazione di vini comunitari con vini importati è vietata; i vini importati devono essere etichettati in modo inequivocabile.
Agenda2000 Organizzazione comune del mercato delle carni bovine • Nuovi regolamenti approvati il 17 maggio 1999 - Ce n. 1254/99 • Si è pensato di risolvere la crisi del settore con una riduzione del prezzo d’intervento per riequilibrare domanda e offerta • Il prezzo d’intervento 3,475 euro/t per i primi 6 mesi del 2000 e a 3,013 tra il 2001 e il 2002 • Si prevedono 4 diversi tipi di premi a secondo degli allevamenti
Agenda2000 Organizzazione comune del mercato dei cereali • Nuovi regolamenti approvati il 17 maggio 1999- Ce n. 1253/99 • Questo regolamento modifica il regolamento CEE n. 1766/92 e abroga il regolamento 2731/75 • Il prezzo d’intervento sarà ridotto del 15% in due tappe uguali di 7,5% dalla campagna 2000-2001 passando da 119,19 euro/t a 11,25 euro/t e a 101,31 euro/t dal 2001-2002 • gli aiuti diretti saranno invece aumentati da 54 euro/t a 63 euro/t
Agenda2000 Organizzazione comune del mercato del latte e dei lattiero-caseari • Nuovi regolamenti approvati il 17 maggio 1999- Ce n. 1255/99 • La nuova OCM entrerà in vigore dalla campagna 2005/2006 • il regime delle quote viene prorogato fino al 2006 nel 2003 si procederà ad un riesame della questione • i prezzi d’intervento del burro e del latte scremato in polvere sono ridotti del 15% in tre tappe a partire dal 2005-2006 • l’importo dei pagamenti diretti per unità di premio sarà aumentato in 4 tappe dal 2000 da 25 Euro a 100 Euro
Agenda2000Sostegno allo sviluppo rurale • Nuovi regolamenti approvati il 17 maggio 1999- Ce n. 1257/99 • Lo sviluppo rurale sarà finanziato dal FEAOG • Modifica e abroga altri regolamenti • Le misure ammissibili dal presente regolamento sono: • le misure di accompagnamento della riforma del 1992: prepensionamento, misure agroambientali e imboschimento, il regime relativo alle zone svantaggiate • le misure di ammodernamento e diversificazione delle aziende agricole: investimenti nelle aziende agricole, insediamento di giovani agricoltori, formazione, sostegno agli investimenti negli impianti di trasformazione e commercializzazione, aiuto complementare alla silvicoltura, promozione e riconversione dell’agricoltura
Agenda2000Disposizioni generali sui Fondi strutturali • Nuovi regolamenti approvati il 21 giugno 1999 -Ce n. 1260/99 • Fondi strutturali, fondo di coesione, il FEAOG, BEI che contribuiranno in modo appropriato al perseguimento dei tre obiettivi • I nuovi obiettivi riguarderanno nel complesso il 35-40% della popolazione comunitaria
Agenda2000Disposizioni generali sui Fondi strutturali • Criteri di appartenenza all’obiettivo 1:
Agenda2000Disposizioni generali sui Fondi strutturali • Criteri di appartenenza all’obiettivo 2 (massimo il 18% della popolazione comunitaria): • Settore dell’industria 10%: della popolazione
Agenda2000Disposizioni generali sui Fondi strutturali • Criteri di appartenenza all’obiettivo 2 (massimo il 18% della popolazione comunitaria): • Zone rurali 5%: della popolazione
Agenda2000Disposizioni generali sui Fondi strutturali • Criteri di appartenenza all’obiettivo 2 (massimo il 18% della popolazione comunitaria): • Zone urbane: 2% della popolazione
Agenda2000Disposizioni generali sui Fondi strutturali • Criteri di appartenenza all’obiettivo 2 (massimo il 18% della popolazione comunitaria): • Zone dipendenti dalla pesca: 1% della popolazione
Il nuovo Obiettivo 1 AGENDA 2000per un’unione più forte e più ampia Il nuovo obiettivo 1 include tutte quelle regioni che, caratterizzate da un PIL pro-capite inferiore al 75 per cento della media comunitaria (negli ultimi tre anni), possono essere classificate nel gruppo in ritardo di sviluppo, nonché le regioni ultraperiferiche (dipartimenti francesi d'oltremare, Azzorre, Madera a Isole Canarie), che si trovano al di sotto della soglia del 75 per cento. Inoltre rientrano nell’obiettivo 1 tutte le zone, caratterizzate da scarsissima densità di popolazione, interessate dall'obiettivo 6 durante il periodo di programmazione 1994-99. L'obiettivo 1 dovrebbe interessare al massimo il 20 per cento della popolazione totale dell'Unione. In Italia rientrano nel nuovo obiettivo 1 sei regioni: Calabria, Sicilia, Sardegna, Basilicata, Campania e Puglia. Tra le altre regioni del Mezzogiorno italiano, il Molise viene incluso nel gruppo the beneficerà di un sostegno transitorio, mentre 1'Abruzzo esce definitivamente dall'obiettivo 1 e si affianca alle regioni del Centro – Nord. All'interno delle regioni facenti parte dell'obiettivo 1, tutto il territorio regionale è potenzialmente eleggibile al sostegno dei Fondi Strutturali: ciò in quanto tutta la regione, indipendentemente dalle sue differenze interne, viene classificata in ritardo di sviluppo.
Il nuovo Obiettivo 2 Il nuovo obiettivo 2, con la riforma dei Fondi, consentirà di accorpare i precedenti obiettivi 2 (zone a declino industriale) e 5b (zone rurali in declino), rivedendo tuttavia i criteri di delimitazione delle aree e ampliando la tipologia di zone interessate al sostegno. Difatti, 1'obiettivo 2 viene a comprendere quattro diversi tipi di zone con problemi strutturali e con esigenze di riconversione economica: 1. Zone in fase di mutazione socioeconomica nel settore dell' industria e dei servizi (livello NUTS III). 2. Zone rurali (livello NUTS III). 3. Zone urbane densamente popolate. 4. Zone dipendenti dalla pesca. AGENDA 2000
Il nuovo Obiettivo 2 • E' previsto un sistema di aiuto transitorio decrescente per le zone ammissibili agli obiettivi 2 e 5b nel 1999, ma che non rientrerebbero più nell’obiettivo 2 nel 2000. Tali zone beneficeranno di un aiuto transitorio del FESR fino al 31 dicembre 2005 e, dal 2000 al 2006, di un sostegno del FSE nel quadro dell’obiettivo 3 nonché di un aiuto del FEOGA e dello SFOP nell’ambito delle misure di accompagnamento delle politiche agricola e della pesca. Per la stesura definitiva dell’elenco delle zone ammissibili il testo stabilisce il sistema seguente: • La Commissione fissa i massimali di popolazione interessata per ciascuno Stato membro in base alla popolazione totale delle aree dello Stato che soddisfano i requisiti stabiliti dalla Comunità, nonché tenendo conto della gravità dei problemi strutturali, segnatamente della disoccupazione totale e della disoccupazione di lunga durata al di fuori delle regioni dell'obiettivo 1. • Entro il limite dei massimali fissati, gli Stati membri propongono alla Commissione le zone che soddisfano le condizioni di ammissibilità sulla base di dati statistici pertinenti. • Dopo avere esaminato tali proposte, la Commissione, in stretta concertazione con lo Stato membro e tenendo conto delle priorità nazionali, stabilisce l’elenco delle zone ammissibili all’obiettivo 2. AGENDA 2000
Il nuovo Obiettivo 2 In base al principio di concentrazione dei Fondi, la popolazione beneficiaria degli aiuti nel nuovo obiettivo 2 non può superare il tetto del 18 per cento della popolazione dell'Unione. La ripartizione della popolazione per le aree dell'obiettivo dovrebbe essere: del 10 per cento per le zone industriali, del 5 per cento per le zone rurali, del 2 per cento per le zone urbane e dell'1 per cento per le zone dipendenti dalla pesca. Si tratta di una riduzione non trascurabile, se si considera che, nella fase 1994-99, la popolazione degli obiettivi 2 e 5b ammontava al 25 per cento del totale dell'UE. Perché tale sforzo di concentrazione sia effettivo e distribuito equamente tra tutti gli Stati membri, l'accordo di Berlino prevede che la riduzione massima di popolazione non superi, in ogni stato membro, il 33 per cento della popolazione interessata dagli obiettivi 2 e 5b della fase 1994-1999. Nel luglio del 1999 la Commissione ha fissato i massimali di popolazione per paese; all’Italia è stato assegnato un ammontare di 7,4 milioni di abitanti, pari al 13 per cento delle popolazioni interessate compreso l’Abruzzo. Alcuni paesi sono interessati dall’obiettivo 2 per livelli di popolazione ben al di sopra del 18 per cento medio fissato per l’ UE, è il caso di Francia (31 per cento), Regno Unito (24 per cento) e Spagna (22 per cento). Il negoziato successivo tra Commissione, governo italiano e Regioni ha consentito di allocare il massimale di popolazione assegnato tra le regioni interessate. Nel caso italiano, la popolazione degli obiettivi 2 e 5b ammontava nella fase 1994-99 a 11.145.000 abitanti, dislocata nelle regioni del Centro - Nord. Le riduzioni più consistenti di popolazione sono registrabili in Toscana, Veneto, Liguria (sia in valore assoluto the in percentuale: oltre il 50 per cento della popolazione) e Piemonte (42 per cento della popolazione, ma ben 960.000 abitanti in valore assoluto). AGENDA 2000
Il nuovo Obiettivo 2 AGENDA 2000
AGENDA 2000le prime applicazioni di Agenda 2000 e la revisione di medio-termine Il reddito degli agricoltori non crescerà in seguito alle misure di Agenda 2000, ma risulterà inferiore del 12% rispetto a quello del periodo 1992-96, mentre sarà compensato dagli aiuti diretti. Ne beneficeranno i consumatori a cui la riduzione dei prezzi produrrà un risparmio complessivo di 18-20.000 miliardi di lire (9-10.000 milioni di Euro), ed una riduzione dei prezzi al consumo stimata nel 2005 dello 0,25%. Questi sono i risultati emersi da tre diversi studi commissionati a due Istituti statunitensi e al Centro studi mondiali sull’alimentazione di Amsterdam dalla Commissione Europea. Riguardo alle produzioni invece si prevede un aumento della superficie a seminativi a causa della riduzione del set aside e quindi vi sarà un surplus dei seminativi destinati alle esportazioni. Mentre per le produzioni bovine si prevedeva il mantenimento dello status-quo, che però è stato stravolto dall’evento BSE i cui effetti strutturali sono tutti da valutare. Nel giugno 2000 la Commissione Europea ha approvato i Piani di Sviluppo Rurale per Lazio, Umbria, Emilia-Romagna e Abruzzo, mentre nel mese di luglio quelli di Lombardia, Trento, Bolzano, Toscana, Marche e Piemonte e nell’autunno del 2000 i rimanenti, Veneto, Liguria e Valle d’Aosta. Le regioni italiane potranno quindi distribuire i fondi Feoga per gli interventi di sviluppo rurale (4.165 milioni di Euro) attribuiti per il periodo di programmazione 2000-2006.
AGENDA 2000le prime applicazioni di Agenda 2000 e la revisione di medio-termine Le performance di spesa pregresse e l’avanzamento fisico ed economico degli interventi nel precedente periodo di programmazione hanno portato la Spagna ad ottenere la maggior quota di Fondi Strutturali da Bruxelles, 42.309 milioni di Euro, di cui 3.213 destinati ai Piani di Sviluppo Rurale. Aggiungendo a questi i fondi nazionali e quelli regionali, la Spagna prevede un impatto di 84 miliardi di Euro di investimenti e 120.000 posti di lavoro in più ogni anno per il periodo di programmazione 2000-2006. Molto articolate e numerose sono le misure adottate nel corso del 2000 per la revisione di alcune OCM. Nel novembre 2000 i ministri dell’agricoltura hanno approvato una proposta di modifica relativa all’OCM ortofrutta (Com(2000) 433). Dall’applicazione della riforma ad oggi, la quota commercializzata dalle organizzazione dei produttori è ancora la stessa e andrebbe elevato il grado di rappresentatività delle OP. La PLV dell’ortofrutta nell’Unione Europea è 65.819 Euro e le OP commercializzano 22.680 Euro e chiedono 832 miliardi di finanziamento. Le novità introdotte nell’accordo sono un incremento del sostegno alle OP per i programmi operativi, raggiungendo il 4,1%; aumenta anche il contributo alla trasformazione del pomodoro a quota 34,5 Euro la tonnellata. Un’altra importante novità è l’introduzione delle soglie nazionali che comportano per l’Italia un consistente aumento della produzione di pomodori a 4.350.000 tonnellate, mentre per le arance si passerà da 536.161 a 584.907 tonnellate. .
AGENDA 2000le prime applicazioni di Agenda 2000 e la revisione di medio-termine La proposta di riforma dell’OCM riso (COM (2000) 278) che prevede la cancellazione del prezzo plafond e l’inserimento a tutto titolo del riso nell’OCM dei seminativi, è stata avanzata per fronteggiare le gravi eccedenze produttive che nel luglio 2000 ammontavano a circa 700.000 tonnellate, il problema della deperibilità del riso del quale una minima parte viene usata come aiuti alimentari ai paesi emergenti. E’ stato approvato il 16 giugno 2000 il regolamento attuativo, 1227/2000, della nuova OCM vino con voto contrario dell’Italia. Il regolamento, formato da 26 articoli, disciplina in modo completo tutta la questione riguardante l’impianto dei vigneti, i premi per l’abbandono della produzione e la ristrutturazione e riconversione dei vigneti. L’attuale OCM per l’olio d’oliva verrà prorogata fino al 2003, perdendo così il carattere di transitorietà che l’aveva caratterizzata. Il motivo è che nei tre anni di applicazione (1998-2001), non si sono fatti reali progressi nella determinazione statistica dell’effettivo ammontare del patrimonio olivicolo e del potenziale produttivo. Con la proroga vengono anche introdotte nuove denominazioni dell’olio che vanno a scapito della qualità.
AGENDA 2000le prime applicazioni di Agenda 2000 e la revisione di medio-termine La seconda metà del 2001 è stata caratterizzata dalla discussione sulla revisione a medio termine di Agenda 2000 che implicherà un’ulteriore riforma della Politica agricola comunitaria. L’approvazione delle riforme contenute in Agenda 2000 avvenuta nel marzo 1999, conteneva già in sé il germe di un nuovo dibattito: riforme troppo blande e all’insegna della riconferma dello status quo non potevano evitare ma solo rimandare la presa di coscienza di un cambiamento radicale come quello dell’allargamento. Nel capitolo 13 di questo volume si affronteranno in dettaglio le problematiche relative all’agricoltura e all’ingresso nell’UE dei paesi candidati. Le discussioni e le deliberazioni per la revisione di medio termine dovranno avvenire entro il 2002. Sempre entro lo stesso anno dovranno concludersi le decisioni in merito ai criteri per l’ingresso dei paesi candidati. La riforma complessiva della PAC prevista per il 2006 non potrà questa volta non tener conto del nuovo assetto geografico e questo influirà in modo sostanziale su quella parte di agricoltura dell’UE che attualmente dipende maggiormente dal sostegno ai prezzi e dagli aiuti al reddito.